|
I sogni hanno sempre avuto parte determinante nell'evoluzione della società, dagli albori della civiltà sino ad oggi. Lo stesso Sigmund Freud, padre della psicoanalisi moderna, ha dedicato un libro a questo tema: "L'interpretazione dei sogni". Ora, come può rapportarsi un uomo comune di fronte al manifestarsi di sogni o addirittura incubi, che sembrano sempre di più confondersi con la realtà?
In Dreams si sviluppa a partire da questa domanda.
L'ambientazione è un quadro idilliaco: campagna del New England, casa in riva ad un lago, famiglia borghese benestante. Marito (Aidan Quinn) pilota d'aereo, moglie (Annette Bening) disegnatrice di libri per bambini, e la figlia Ruby. In questo contesto entra in scena una presenza minacciosa, una presenza metafisica, ma al tempo stesso reale. Sogni che anguistiano la mente, lo spirito e il corpo di Claire Cooper. I suoi sogni si trasformano in incubi che diventano continue visioni anche ad occhi aperti, in un vortice di tensione crescente.
Neil Jordan dirige sapientemente la macchina da prese e riesce a dare le giuste accelerazioni nei momenti chiave. Inoltre è capace di dare quel pathos di mistero e inquietitudine nelle continue visioni di Claire. Nonostante tutto la trama si svolge linearmente (eccezion fatta per alcune sequenze che non hanno una logica e un senso nell'economia del film) e non si fa fatica a seguire la successione degli eventi. Il film oscilla tra un thriller-drammatico ed un thriller-psicologico, e soprattutto nel finale tende verso quest'ultima direzione. Un buon film che termina con un finale inaspettato ma a ben vedere in tema con lo svolgimento del film stesso.
[+] lascia un commento a cronix1981 »
[ - ] lascia un commento a cronix1981 »
|