Itaca - Il Ritorno

Acquista su Ibs.it   Dvd Itaca - Il Ritorno   Blu-Ray Itaca - Il Ritorno  
Un film di Uberto Pasolini. Con Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Tom Rhys Harries, Charlie Plummer.
continua»
Storico, durata 116 min. - Francia, Grecia, Italia, Gran Bretagna 2024. - 01 Distribution uscita martedì 30 gennaio 2024. MYMONETRO Itaca - Il Ritorno * * * - - valutazione media: 3,32 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Bentornato Pasolini Valutazione 3 stelle su cinque

di Edmund


Feedback: 239 | altri commenti e recensioni di Edmund
lunedì 12 maggio 2025

Intanto è graditissimo il “ritorno” di Pasolini Uberto. Questa rimpatriata cinematografica ci voleva proprio. Non mi è dispiaciuta questa lettura dell’Odisseo. D’altra parte l’archetipo, il mito o lo riporti paro paro rischiando di scadere nell’agiografia oppure lo interpreti come è giusto che sia. E l’interpretazione che ne dà Pasolini non poteva che essere obbligata, oserei dire, alla luce della sensibilità moderna in tema di rapporti coniugali e familiari e di guerra. Ovviamente, il film risente della impossibilità di staccarsi proprio dal mito. Altrimenti Pasolini avrebbe fatto semmai del cinema d’avanguardia. Ma fare gli esperimenti sull’odissea non era nei pensieri del regista mi sa. Carmelo Bene non è esattamente il modello cui si ispira l’autore qui. E dunque, nonostante la rilettura del mito alla luce della moderna reattività, la trama non ha potuto esimersi dal riproporre alcuni stereotipi che configgono probabilmente con l’intenzione della rivisitazione attuale della leggenda omerica. Peccato che non si sia spinto avanti a sufficienza! Comunque sia, ecco riproposta la consueta Penelope, donna prigioniera in casa propria che prova ad affermare la propria indipendenza in un ambiente sociale e storico che per la verità ha dei diritti delle donne una concezione ancora piuttosto arcaica.  Quindi, comprendiamo tutta la sua difficoltà. Una donna che viene qui rappresentata con un immaginario più caro all’universo maschile che davvero corrispondente alla realtà. Cioè una donna che aborre la guerra e il sangue e castra puntualmente il figlio maschio tenendolo attaccato alle sue sottane e impedendogli quasi di assumere finalmente una sua più compiuta identità. Insomma l’immagine materna ne esce ancora una volta a pezzi, diciamolo francamente. E poi si fa paladina di una pace bugiarda o ingiusta come diremmo oggi che si fonda sull’attesa e sulla menzogna. Penelope come il destino che attende oggi gli ucraini? O i palestinesi anche, chissà. Si vede che Pasolini non ha pensato troppo a certe donne dell’entourage trumpista o putiniano che non disdegnano pistole e fucili per dare la caccia a qualche immigrato scomodo. E che della guerra sostengono la vecchia concezione sovranista di “igiene dei popoli”, quasi.
E poi Ulisse che in certe battute da caserma ci è stato tramandato come uno che in vent’anni di lontananza se l’è spassata alla grande cornificando la moglie a tutto spiano, qui ci è presentato con una certa profondità di pensiero che mira un po’ ad edulcorarne le responsabilità:“Avresti mai potuto amare l’uomo che sono diventato?”. Insomma, sono stato fuori perché mi vergognavo di quello che la guerra ha fatto di me. Ci può stare, a voler essere proprio indulgenti, dopotutto. E infatti alla fine dopo qualche tentennamento Penelope riaccoglie in grembo questo fedigrafo ma con uno spiccatissimo senso di colpa. Perché alla fine “l’omo ha pur sempre da puzzà” insomma si sa gli uomini sono fatti per la guerra, sono brutali proprio geneticamente e allora ce li facciamo piacere così come sono. Anche perché certa irruenza può tornare utile in certi casi. Insomma, uomini se proprio dovete sfogarvi “Fate l’amore, non fate la guerra”. Tra Ulisse e Penelope oggi ci è più naturale e più che mai sostenere le ragioni della donna che a tratti rinfaccia al marito la sua indifferenza e durezza. E poi poverina la sua astinenza sessuale ventennale va premiata almeno nella considerazione del pubblico.
E poi Telemaco che per diventare un uomo e che per identificarsi con la figura paterna si sente obbligato a tagliare la testa al pretendente numero 1. Forse  poteva pure risparmiarlo in nome di quel nuovo senso della mascolinità che stiamo cercando di affermare con molta fatica. Insomma,  per trovare il coraggio di vivere la propria vita deve assomigliare sempre di più ad un padre violento e guerraiolo. E sembra che si finisca per perpetuare ancora un modello maschile che già tanti film odierni sciorinano senza pudore. 
E  vediamo un popolo che vive nello smarrimento più totale senza il loro re; cioè più che un popolo fiero, vediamo una marmaglia spaesata che ha bisogno della solita guida spirituale, del solito eroe salvatore che dia alla ciurma forza e identità. 
Detto questo, ribadisco il mio giudizio positivo nel complesso anche perché l’Ulisse che a sessantenni e passa suonati sfodera un fisichino di tutto rispetto è sempre una buona notizia per tutti i maschietti che si rispettino e di tutte le generazioni di spettatori.
Temo già, ve lo dico subito, la versione blockbuster fantasy di Christopher Nolan e di Universal Pictures :-(

[+] lascia un commento a edmund »
Sei d'accordo con la recensione di Edmund?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
67%
No
33%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico

Ultimi commenti e recensioni di Edmund:

Itaca - Il Ritorno | Indice

Recensioni & Opinionisti Articoli & News Multimedia Shop & Showtime
Immagini
1 | 2 |
Link esterni
Uscita nelle sale
martedì 30 gennaio 2024
Scheda | Cast | News | Trailer | Foto | Frasi | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2025 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità