Captain Fantastic |
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Un film di Matt Ross.
Con Viggo Mortensen, George MacKay, Samantha Isler, Annalise Basso.
continua»
Titolo originale Captain Fantastic.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 120 min.
- USA 2016.
- Good Films
uscita mercoledì 7 dicembre 2016.
MYMONETRO
Captain Fantastic ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Una riflessione sull?anima dell?America.
di Daniele CiavattiFeedback: 403 | altri commenti e recensioni di Daniele Ciavatti |
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lunedì 10 marzo 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Captain Fantastic non è solo la storia di Ben e della sua famiglia, ma una riflessione profonda sull’essenza stessa dell’America. Il film esplora una caratteristica distintiva del popolo americano: la capacità di concepire un’utopia, realizzarla e perseguirla con coerenza assoluta, fino alle sue estreme conseguenze, senza compromessi. L’utopia di Ben si ispira ai principi dell’Illuminismo, la stessa matrice culturale che ha dato vita alla Dichiarazione dei Diritti e alla Costituzione americana. La sua visione è razionale, fondata sulla conoscenza, sulla libertà di pensiero e sulla ricerca di un’esistenza autentica, lontana dalle distorsioni della società consumista. Tuttavia, il film ci mostra come qualsiasi utopia portata all’estremo possa rivelarsi insostenibile. È solo attraverso la morte della moglie e il grave incidente della figlia che Ben si confronta con i limiti della propria ideologia, dimostrando però un’incredibile capacità di mettersi in discussione e di adattare il suo modello di vita senza tradirne del tutto i valori. L’America, in fondo, nasce da due utopie contrapposte: una religiosa, rappresentata dalle comunità perseguitate in Europa che fuggirono nel Nuovo Mondo, e una laica, radicata nell’Illuminismo, che avrebbe poi generato i principi fondanti della nazione. Il grande pregio dell’utopia illuministica è la sua capacità di evolversi, di accogliere il cambiamento attraverso la riflessione critica. Al contrario, l’utopia religiosa tende a irrigidirsi, trasformandosi in un dogma inamovibile e ideologico, incapace di riformarsi. Il film contrappone con forza queste visioni, mostrando come l’America abbia saputo esportare sia modelli positivi – come la democrazia e il pensiero critico – sia regressivi, come il consumismo sfrenato o il fanatismo ideologico. Questa capacità di perseguire le proprie convinzioni con totale dedizione è il più grande pregio della nazione, ma anche il suo rischio maggiore: le ha permesso di essere pioniera in molti campi, ma l’ha anche spinta a sostenere con la stessa cieca determinazione progetti distruttivi e reazionari. In questo senso, l’ascesa di Donald Trump rappresenta il lato oscuro di quell’America che, con la stessa convinzione con cui ha difeso i diritti, può anche abbracciare il populismo e l’autoritarismo. Quella di Ben è l’America che ci affascina, che ha conquistato il mondo con la sua cultura e il suo cinema, che ha portato avanti battaglie per la libertà e la giustizia. Ma il film ci ricorda che questa stessa nazione ha un’anima duplice, capace di oscillare tra progresso e regresso, tra apertura e chiusura. Dal punto di vista cinematografico, Captain Fantastic si avvale di un’interpretazione straordinaria di Viggo Mortensen, intensa e sfumata, capace di restituire tutta la complessità del personaggio. Anche i giovani attori che interpretano i figli sono estremamente credibili e donano autenticità alla narrazione. Se già nel 2016 il film colpiva per la sua forza tematica, oggi appare ancora più attuale: l’America di Trump, con il suo culto della regressione, sembra incarnare l’altra faccia della medaglia, l’utopia negativa fondata su dogmi e interessi egoistici.
In questo senso il regista, Matt Ross, si è rivelato profetico, mettendo in luce la straordinaria capacità dell’America di immaginare e costruire nuovi mondi, ma anche il pericolo insito in questa caratteristica: quando un’utopia si irrigidisce, diventa ideologia, e quando l’ideologia si radicalizza, può trasformarsi in una gabbia.
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