Piccole donne |
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Un film di Greta Gerwig.
Con Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen.
continua»
Titolo originale Little Women.
Drammatico,
durata 135 min.
- USA 2019.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 9 gennaio 2020.
MYMONETRO
Piccole donne
valutazione media:
3,26
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Istantanea di Piccole Donnedi CineFoglioFeedback: 3561 | altri commenti e recensioni di CineFoglio |
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venerdì 7 febbraio 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Le parole stampate di un grande classico della letteratura prendono vita sotto forma di volti, suoni e palpitazioni in questo adattamento di Little Women firmato Gerwig.
Piccole Donne è una pellicola che si adatta ai gusti ed ai generi di tutti, almeno questo è l’intento della regista, e ce lo dimostra nella manipolazione del testo originale e nella direzione dei suoi protagonisti - la performance delle abbondanti Star presenti è affascinante, con personaggi dai ruoli ben delineati.
In generale, una storia-romanzo che parla “universalmente” di crescita, navigando per i ruscelli ed i torrenti della vita di quattro ragazze, ci cattura l’arcipelago di amicizie e amori, intimamente tessuto dalla penna della Alcott, che vive intorno a loro.
Le musiche di Desplat accompagnano quelli che sono i due approcci visivo-emotivi del film: il caldo e dolce ricordo dell’adolescenza tratteggiata da una serie infinita di affreschi familiari dalla felicità spensierata - del “tutti sotto lo stesso tetto”.
Giustapposto, invece, il presente della vita adulta e matura, del “cavarsela con le proprie forze”, del ruolo attivo nella società - accompagnato dalla retorica-vincolo del matrimonio. Atmosfere grigie e fredde, specchio della nostalgia e delle delusioni, infantili aspettative che vanno in frantumi e lasciano vuoti che pregano di essere riempiti.
Rispetto alla sua opera prima (Lady Bird, 2017), questa volta Greta Gerwig confeziona una pellicola meno irriverente ed audace, mancando di quella irriverenza tipica di un strong female character come lo è stato, anche lì protagonista, Saoirse Ronan. Non per questo piccole donne difetta, dovendo innanzitutto gestire un budget decisamente più cospicuo con una storicizzazione più dettagliata - soprattutto nelle scenografie e nei costumi, ed una ricostruzione più accurata – essendo la sceneggiatura di più ampia conoscenza dal pubblico.
Dopo l’intento, il diletto è far sognare ancora una volta con le immagini gli amanti del testo e conquistare i più reticenti sui film-drama rosa colpendo con il cast e la buona fattura del film.
D’altro canto, ciò che mi ha più pesato della visione di Piccole Donne, pur concedendo alla lentezza narrativa la scusa di dover amalgamare un numero non indifferente di personaggi e la sottile complessità delle loro relazioni, è stato il continuo uso, quasi abuso, di flashback ininterrotti per tutta la parte centrale del film.
È indubbiamente vero che la sua struttura si fonda sulla rivelazione nel finale che l’intera storia, mischiando i ricordi autentici e personali astrazioni del tipo what if?, sia in realtà la rappresentazione per immagini del romanzo che Jo sottopone al suo editore, tagliandolo e cucendolo in funzione della sua pubblicazione.
Allora si che le continue digressioni, cambi di intensità, colore e atmosfera, oltre al linguaggio usato tutt’altro che colloquiale, descrive il più realisticamente possibile l’esperienza della lettura più che della visione di un film – nonostante, a mio parere personale, la spiegazione retroattiva è arrivata troppo tardi.
Piccole donne convince e diletta il pubblico, traspone un classico del coming-on-age, tanto in voga negli ultimi anni, sul grande schermo e lo fa con risolutezza ed umiltà nel rispetto del testo originale. La regia rimane equilibrata e coordina una narrazione complessa, una messa in scena sobria e dirige un cast amabile che regala un repertoire di emozioni ampio e suggestivo – anche se a volte prevedibili e stereotipate.
05/02/2020
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