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Rassegna stampa di Naomi Watts

Naomi Watts è un'attrice inglese, produttrice, produttrice esecutiva, co-produttrice, è nata il 28 settembre 1968 a Shoreham (Gran Bretagna). Naomi Watts ha oggi 56 anni ed è del segno zodiacale Bilancia.

ROBERTO NEPOTI
La Repubblica

È entrata nel cinema delle migliori attrici protagoniste candidate all’Oscar. Eppure con la celebrità sembrava che la brava che Naomi Watts fosse destinata ad avere rapporti solo alla lontana.
Figlia di Peter, ingegnere del suono dei Pink Floyd (quando il suo telefono trilla, suona le note di Money), è stata la migliore amica di Nicole Kidman fin da quando, ragazzine, facevano casting per gli spot pubblicitari. In Australia, Naomi arrivo nell’82, a 14 anni, dopo aver lasciato Shoreham (nel Kent) dove nacque nel 1968. A lungo ha lavorato nel cinema senza essere notata. Nel 1989 partecipò a Flirtino, storia di college in cui recitava anche Nicole. Seguirono parte defilite in film per il piccolo e il grande schermo: l’unico uscito in Italia Tank Girl, era l’adattamento di un fumetto futuristico con mutanti per metà imani e per metà canguri. All’epoca, una candidatura all’Oscar non se la sarebbe neppure sognata. La svolta arriva con David Lynch, che affida alla semisconosciuta biondina il ruolo di protagonista in Mulholland Drive (2001). Due ruoli, anzi, perché l’attrice interpreta il doppio personaggio di Betty Elms e Diane Selwyn. È il successo. Notata da pubblico e stampa (nel 2002 People Magazine la cita tra le 30 più belle dei mondo, nel 2003 è proclamata donna dell’anno dall’Australian Empire Magazine). diventa protagonista di film dei generi più vari l’orrifico The King di Gore Verbinski, dove è una giornalista in lotta con un vhs maledetto; Ned Kelly (inedito da noi, saga di una leggendaria banda di fuorilegge dell’800; la commedia Le divorce di James Ivory, nel ruolo di Roxv, sorella di Kate Hudson.

LIETTA TORNABUONI
Lo Specchio

Prima Naomi Watts era innamorata di Heath Ledger, l'australiano cow boy gay di Brokeback Mountain. Prima ancora, quando faceva piccoli telefilm (Tank Girl e peggio, «ho tanti scheletri nell'armadio»), chi lo sa. Adesso, o almeno sino a ieri sera, sta con Liev Schreiber, insieme con il quale ha girato Il velo dipinto di John Curran: nel film lui è l'amante indifferente, il medico marito crudele è Edward Norton che, scoperto il tradimento a Shangai, obbliga la moglie a seguirlo in un paesetto della Cina impestato dal colera, dove lei ritrova se stessa e il coniuge. Film medio, tratto da un romanzo anni Venti di William Somerset Maugham che aveva già ispirato nel 1934 un film di Richard Boleslawski con Greta Garbo, anche prodotto senza paure da Norton e Watts: ma lei è brava. La difficoltà, con Naomi Watts, è che non si riesce a capire bene se sia la ex ragazza (ha 38 anni) più brillante, elegante e alla moda del cinema americano, oppure una biondina scipita che non sa recitare, oppure una versione Duemila di Grace Kelly. È nata in Inghilterra, figlia di una pittrice e del sovrintendente al suono dei Pink Floyd che se ne andò di casa quando lei aveva quattro anni e morì quando ne aveva nove, è cresciuta in Australia con la madre e il fratello, il fotografo Ben Watts, e con il desiderio di fare l'attrice. Durante un casting ha incontrato l'australiana Nicole Kidman, divenuta sua grande amica e consigliera: su suggerimento di lei è andata a Los Angeles. Ha fatto 14 anni di gavetta (persino come doppiatrice di un topo) e di «le faremo sapere»: benché fosse affamata, ha rifiutato uno spot di assorbenti («tengo alla mia intimità»), ma non di posare per la pubblicità in Giappone. Il colpo di fortuna, dopo tanti tentativi, è stato David Lynch con Mulholland Drive: dopo le ardenti scene di sesso con l'altra ragazza, la messicana bruna Elena Harring, diventa quasi famosa, mentre (tralasciando 21 grammi, Il divorzio, Ned Kelly) diventa famosa come bionda di King Kong e dell'horror The Ring. È una donna cortese, insicura, con una limitata stima di sé, un'attrice che recita bene se è ben diretta: dato che il prossimo film, Eastern Promises con Viggo Mortensen, è diretto da David Cronenberg, dovrebbe andarle bene.

ENRICO CASARINI
Carnet

Naomi è un’attrice capace di essere la sofisticata commediante nel Le Divorce di un antico maestro very formal (e un po’ stanco) come James Ivory, e la madre disperata e perduta di21 grammi, sotto l’ala di un giovane avventuriero messicano come Alejandro Gonzàlez lnarritu. Naomi s’è trasferita in Australia a 14 anni. Qui è cresciuta, fra comparsate in Tv e particine al cinema (fra i suoi primi impegni, nel1991, c’è Flirting, il film che lanciò Thandie Newton e Nicole Kidman, da lì in avanti sua grande amica), con condimento di breve carriera da modella e da giornalista per una rivista di moda. Successo poco, comunque. Anche quando finalmente è arrivata a Hollywood, nella seconda metà degli anni Novanta. Il colpo di fortuna è giunto con la più grande umiliazione subita da David Lynch. Naomi, infatti, era nel cast della serie televisiva che nel 1999 avrebbe dovuto rinverdire i fasti di Twin Peaks e finì invece bocciata dalla rete Abc. Quella serie si “sublimò” nell’inquietante noir Mulholland Drive, trionfo lynchiano a Cannes 2001. Coprendo il doppio ruolo della brava ragazza Betty e della torbida Diane, Naomi conobbe la sua prima notte di quiete: finalmente un progetto in porto. L’anno successivo è arrivato anche il primo successo commerciale: The Ring. Finalmente poi la consacrazione. Per Ivory, la Watts è Roxeanne, aspirante poetessa americana a Parigi, incinta, scaricata dal marito; la Cristina di Gonzélez lnarritu - che di lei ha detto che è come il vino buono: una bottiglia che devi tenere da parte per qualche anno, per gustarla al meglio - è, invece, una donna che s’è ricostruita una vita e non potrà godersela che per pochi attimi: il marito e le due figliolette muoiono in un incidente stradale e lei ripiomba nel buio, nelle droghe e nell’odio. “Sono due ruoli lontanissimi, dai toni enormemente diversi” spiega l’attrice. “Con Ivory dovevo esprimere ogni emozione in maniera chiara ma trattenuta. Avrei voluto urlare, ma lui me l’impediva, diceva che non era quello il film per farlo. Alejandro ha tutt’altro stile, di certo più cupo e sconvolgente, ma vero: se c’è dolore va espresso... E non è detto che sia un male farlo anche nella vita”. Gonzàlez lnarritu è stato per la Watts una sorta di sparring partner. Due fra le scene più forti del film, infatti (l’annuncio in ospedale della morte dei familiari e una scena d’amore con Sean Penn), sono state discusse e ridiscusse: l’ansia di realismo del regista contro le angosce e i pudori della fresca primadonna. “Be’. È quello che finalmente ho imparato a fare sul set: discutere” commenta Naomi. “Sul lavoro ho sempre avuto paura di tutti. Ogni osservazione mi distruggeva. Non che oggi io sia meno nervosa o insicura, perché sono sempre incredula delle mie capacità. ma almeno so di potermi finalmente permettere di chiamare il regista e dirgli come la penso”.21 grammi è affascinante e spietato, sviluppato sull’intreccio - di non immediata digeribilità - delle storie di tre persone alle quali la vita pare non voler concedere il lieto fine: la casalinga Cristina, il matematico Paul (Sean Penn) e il galeotto Jack (Benicio Del Toro) riportato sulla retta via dalla fede. “È un film sulla capacità di reagire ai disastri, sulla forza, la resistenza. E tocca il cuore di tutti, perché anche chi non ha mai perso nulla nella vita conosce il peso della sconfitta, se non altro perché la teme. Il film non fa esplodere chissà quali reazioni: ma alla fine sei basito, vuoi solo uscire dalla sala e abbracciare qualcuno, telefonare ai tuoi bambini e dire loro che li ami” dice Naomi. “lo stessa, dopo aver visto un primo montaggio, non ho saputo fare commenti. Mi sono chiusa in un gabinetto e ho pianto”. Alla prima del film, Naomi si è presentata con la mamma: “Ho perso mio padre a 7 anni. Non posso dire che lo conoscevo bene - aveva già lasciato mia madre da qualche anno - e dunque ho forse “imbottigliato” certe reazioni nel mio profondo. Durante il lavoro di preparazione per21 grammi ho letto molto sulle esperienze di chi ha patito dolori enormi e ha saputo “curarsi”, ricominciare, e ho capito che stavo entrando in una sorta di catarsi... Finita la proiezione, mia madre è rimasta sola in sala per mezz’ora, poi mi ha abbracciata sconvolta. dicendomi che aveva sempre saputo che io ero così forte e che era fiera del modo in cui avevo saputo “raccontare” il mio dolore. Del resto, io recito perché è l’unico modo che conosco per comunicare, per avere una voce mia”.

PRESSBOOK

È un’attrice affermata, che riceve sempre grandi consensi per le sue interpretazioni. Nel 2004, ha ottenuto una candidatura agli Academy Awards come miglior attrice protagonista, per il suo ruolo nella pellicola di Alejandro González Iñárritu 21 grammi - Il peso dell'anima (21 Grams). La sua interpretazione in 21 grammi, in cui recitava al fianco di Sean Penn e Benicio Del Toro, le è valso anche il premio di migliore attrice da parte di numerose associazioni, come la Los Angeles Film Critics, la Southeastern Film Critics, la Washington Area Film Critics e la San Diego Film Critics, oltre che delle candidature ai SAG Awards, ai BAFTA, ai Broadcast Film Critics e ai Golden Satellites. La pellicola è stata presentata al Festival di Venezia del 2003, dove la Watts ha ricevuto il premio del pubblico come migliore attrice. La Watts recentemente è apparsa al fianco di Viggo Mortensen nel thriller drammatico di David Cronenberg La promessa dell’assassino (Eastern Promises) e ha lavorato al remake Funny Games di Michael Haneke. Dopo essersi fatta notare nell’acclamata pellicola di David Lynch Mulholland Drive, che le è valso il premio come migliore attrice da parte di molte associazioni della critica, tra cui la National Board of Review e la National Society of Film Critics, la Watts ha messo assieme un’impressionante serie di partecipazioni a pellicole importanti. Oltre al ruolo di Ann Darrow nell’appassionante remake di King Kong realizzato da Peter Jackson, ha partecipato a We Don’t Live Here Anymore, di cui era interprete e produttrice; L’assassinio di Richard Nixon (The Assassination of Richard Nixon) con Sean Penn e Don Cheadle; Le strane coincidenze della vita (I Heart Huckabees) di David O. Russell, assieme a Jude Law e Dustin Hoffman; Stay - Nel labirinto della mente (Stay) di Marc Forster al fianco di Ewan McGregor e Ryan Gosling; The Ring di Gore Verbinski e il sequel The Ring 2; Le divorce - Americane a Parigi (Le Divorce) della coppia Merchant-Ivory, interpretato anche da Kate Hudson, Glenn Close e Stockard Channing; e Il velo dipinto (The Painted Veil) di John Curran con Edward Norton, tratto dal celebre romanzo di W. Somerset Maugham. Nata in Inghilterra, la Watts si è trasferita in Australia all’età di 14 anni e ha iniziato a studiare recitazione. Il suo primo ruolo importante è avvenuto in Flirting di John Duigan. Ha prodotto e interpretato il cortometraggio Ellie Parker, presentato in concorso al Sundance Film Festival del 2001 e successivamente anche nel 2005, ma in quell’occasione come lungometraggio. Tra i numerosi riconoscimenti che ha ottenuto, ricordiamo il Montecito Award al Santa Barbara Film Festival nel 2006 per la sua partecipazione a King Kong, mentre nel 2003 è stata premiata al Palm Springs Film Festival per 21 Grammi. Nel 2002, grazie a Mulholland Drive, è stata giudicata la star femminile del futuro

News

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