Distinto, belloccio e poliedrico, Giorgio Pasotti nasce a Bergamo nel 1973. Diventa famoso per il pubblico italiano dopo aver interpretato il ruolo dell'ispettore di polizia Paolo Libero nella fiction per Mediaset, Distretto di Polizia. E' un attore di quelli che non si perdono un passaggio televisivo, e va dovunque lo chiamino, da Quelli che il calcio, a Cronache Marziane, passando per Smetto quando voglio e Sottovoce. Appassionato di arti marziali, è stato cintura nera di karate. Ha vissuto in Cina due anni per perfezionarsi. Ed è proprio questa sua passione che lo ha portato dritto dritto verso il cinema. Infatti i suoi primi ruoli da attore sono in film d'azione orientali dove mette in pratica e in mostra tutte le sue doti di sportivo, tra i quali Treasure Hunt di Jeff Lou (1993) e Druker Master 3 di Liu Chia Liang (1994).
Il primo film italiano, Pasotti lo gira con Daniele Luchetti nel 1998, Piccoli Maestri. Arriva poi il sodalizio con Gabriele Muccino che lo sceglie per Ecco fatto e L'ultimo Bacio. La fortuna di Giorgio Pasotti è stata quella di lavorare con registi molto diversi tra loro. Alcuni anche poco conosciuti che affrontano il cinema in maniera sperimentale, percorrendo generi e tematiche molto poco popolari. E' il caso per esempio di Eugenio Cappuccio autore di Volevo solo dormirle addosso (2004). In questo film Pasotti scopre tutta la sua vena noir e sorprende davvero per la sua versatilità. Il successo gli è quasi scoppiato in mano e questo Brandon Lee bergamasco sembra cavalcare l'onda con una certa disinvolura mettendo d'accordo teen -ager e critici. Di sicuro è uno dei volti italiani più interessanti del cinema italiano del momento, e la sua fortuna è quella sua faccia che sembra dire: prendo il mio lavoro molto seriamente.