Eterna sigaretta fra le labbra, colori tenui (soprattutto grigio perla), maglie e scialli di cashmere, capelli corti, Emma Thompson, perfettamente vestita da scrittrice, in Vero come la finzione di Marc Forster è appunto una scrittrice celebre in crisi, una che da dieci anni non pubblica un libro ma che seguita a scrivere. Se la si vede su un ripido tetto a braccia spalancate è perché sta facendo prove di suicidio per il suo personaggio: un ispettore delle tasse timido, triste e pignolo che esiste davvero, che apprende per caso d'essere protagonista d'un romanzo e che vorrebbe sfuggire alla morte finale. Il film spiritoso, mix d'immaginazione e di realtà, è divertente, raffinato. Emma Thompson è perfetta: come sempre.

Piccola di statura, minuta, londinese, equilibrata, carina, a 47 anni l'attrice è riuscita a sopravvivere a una bellissima madre attrice che l'ha sempre spietatamente chiamata «topolino» (è Phyllida Law, insieme hanno interpretato L'ospite d'inverno di Rickman) e a un marito teatrante megalomane, egolatra, che è Kenneth Branagh. Diversamente da quasi tutti gli attori inglesi, non ha mai studiato recitazione: è arrivata alla televisione quasi bambina, col sostegno di amici di famiglia, ha continuato sino a oggi a recitare per la tv e il teatro. Ha debuttato nel cinema nel 1989 con l'Enrico V diretto da Branagh: con il regista. divenuto suo marito per qualche anno, ha recitato pure in L'altro delitto, Gli amici di Peter, Molto rumore per nulla. Ha vinto il primo Oscar con Casa Howard di James Ivory e per lui ha dato una delle sue interpretazioni più straordinarie in Quel che resta del giorno accanto a Anthony Hopkins (già splendido partner in Casa Howard).
Se sta tanto bene vestita da scrittrice, è perché lo è. Ha scritto per Ang Lee la riduzione cinematografica del romanzo di Jane Austen Ragione e sentimento (Oscar per la sceneggiatura). Ha scritto e interpretato un film molto carino, Tata Matilda, che racchiude nostalgie d'infanzia, stile inglese, disciplina, amore: proprio tutto quello che Emma Thompson ama.
Da Specchio, 17 febbraio 2007