
Mentre lavora a un progetto per viaggiare nel tempo, uno scienziato fa un salto di un'ora nel futuro. Tornerà indietro con notizie sconvolgenti.
In un futuro vagamente post-apocalittico, una banda di fuorilegge vive alla giornata tra le praterie, allietando le proprie giornate con aneddoti più o meno esagerati con la serenità di una campagna sconfinata e soprattutto con la musica.
"Non avevo mai inteso fare un lungometraggio di questo progetto. Doveva essere un corto, avevo scritto solo dieci pagine di sceneggiatura e poi tutti si sono messi a improvvisare come fanno i musicisti e così è cresciuto. Non è un film nel senso normale del termine. L'abbiamo fatto da soli, senza un budget, io ho usato il mio cellulare e una Super 8, mentre il mio fotografo Adam CK Vollick aveva una Sony con microfono. E questa era l'intera troupe".
Più che una storia quella di Paradox è un'atmosfera, un gioco divertito tra Neil Young, la sua band Promise of the Real e la sua compagna Daryl Hannah in veste di regista (che con il corto Last Supper aveva vinto il Premio della Giuria a Berlino già nel 1993). È stato girato in soli tre giorni di pausa tra un concerto e l'altro della band, tra il Colorado e il festival Desert Trip in California, esibizione quest'ultima presente anche nel film. C'è di fondo un messaggio ecologista, molto caro da anni a Neil Young, per il rapporto dei personaggi con la natura, ma non ci sono tirate retoriche ed è tutto lasciato al sottotesto di un divertissement tanto cinematografico quanto musicale.