
Anno | 2025 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Svizzera, Francia |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Valentina Bertani, Nicole Bertani |
Attori | Mia Ferricelli, Agnese Scazza, Petra Scheggia, Matteo Martari, Cristina Donadio Jessica Piccolo Valerani, Toni Pandolfo, Tatiana Lepore, Jasmin Mattei, Clara Tramontano, Davide Enea Casarin, Leonardo Giuliani (II), Jacopo Demetrio Massara, Alberto Baraghini, Marco Bonadei, Marianna Folli, Francesca Bonelli, Joshua Israel, Benjamin Israel, Alessandro Gautiero, Valeria Perdonò. |
Tag | Da vedere 2025 |
Distribuzione | Adler Entertainment |
MYmonetro | 3,00 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 12 agosto 2025
Una bambina fa amicizia con due coetanee che le insegneranno cosa significa veramente l'infanzia.
CONSIGLIATO SÌ
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1997, estate in una soporifera e residenziale Ferrara. La piccola Linda, di otto anni, si trasferisce al seguito della madre Eva, dopo aver lasciato la casa della ricca e protettiva nonna in Svizzera. Qui incontra Azzurra e Marta, due sorelle spesso lasciate a loro stesse dalla madre, divisa tra il ruolo di infermiera e la passione per la fabbricazione di bambole, e da un padre distante. Finora hanno potuto contare sul fedele cane e su Carlino, il babysitter queer che si occupa di loro, ma con l'aggiunta di Linda formano una banda di ragazzine che in movimento perpetuo esplorano il quartiere, il mondo, e la possibilità di diventare grandi.
Racconto d'infanzia che preme verso il suo limite estremo, il primo film a quattro mani delle sorelle Bertani è un trattato ipercinetico su un'età di passaggio, che tratteggia un sodalizio al femminile calato in un'estetica Y2K in versione bassa padana.
Se Valentina aveva già realizzato da sola La timidezza delle chiome, l'unione professionale con la sorella Nicole ne sovraccarica la spinta stilistica e va indubbiamente a cogliere a piene mani dalla loro infanzia condivisa, su quel finire degli anni novanta che sono ricreati con fedeltà ma anche con una verve spuria e obliqua che gli dà ancor più carattere, specialmente in un momento storico in cui il revival del periodo impazza un po' ovunque e rischia già di inflazionarsi. Qui però, nella provincia borghese infestata di zanzare e di crudeli giudizi benpensanti, la storia delle tre bambine prende pieghe inaspettate, si infila tra le vicende di una serie di maschere di contorno (benché con un'encomiabile demarcazione nel modo in cui la macchina da presa cerca e inquadra gli adulti rispetto ai più piccoli) e sembra voler stupire a ogni bivio. L'impianto estetico è infatti vivo, originale e - armato di tutte le sue idiosincrasie - salutare per un cinema nazionale che ha bisogno di prospettive del genere. In superficie c'è il glitter, le stelline animate, gli effetti visivi; più in profondità invece sta la promessa di lavorare su registri inconsueti, sul dare alle tre protagoniste un'interiorità liminale tra l'infanzia e l'età adulta, parlando della dimensione femminile ma anche di un'esperienza queer che a volte rischia la caricatura ma trova punte di umanità vera.
È un approccio all'immagine e alla narrazione che è un po' il riflesso invertito di un'altra coppia di fratelli, i D'Innocenzo: le due sorelle di origine mantovana si muovono in ambientazioni simili ma sostituiscono il nichilismo con un particolare brand di eccentrica empatia. Il fatto che le autrici vengano dal mondo della pubblicità spiega forse perché lo stile sia già curatissimo e pienamente formato (da notare il bel design dei titoli, opera di Nicole) mentre la scrittura funzioni più come prova d'intento che come indagine davvero approfondita. C'è però un'evoluzione evidente, nonché materiale a sufficienza per immaginare che il sodalizio tra le due sorelle possa portare frutti ancor più significativi.
Strano mondo quello di Linda, 8 anni nel 1997, una vita sospesa da qualche parte della Svizzera italiana, prigioniera del riquadro 4:5 scelto da Valentina e Nicole Bertani per il loro film Le bambine, che ha fatto il suo esordio nel Concorso di Locarno78. Ratio inusuale per il 1997, che certo ancora non aveva idea di cosa fosse Instagram, ma già trafficava con i primi messaggi di testo sui cellulari, [...] Vai alla recensione »
Le bambine, unico film italiano in Concorso a Locarno è un coming of Age molto sui generis, un rumoroso ricordo d'infanzia delle sorelle Bertani, un lavoro a cui non si può negare un riconoscimento per l'entusiasmo della rappresentazione. Il paese a cui guardano è un'Italia che non esiste più, quella degli anni '90, l'apice illusorio della ricchezza economica che nascondeva dietro paillettes e lustrini [...] Vai alla recensione »
Linda, otto anni, si trasferisce dal Canton Ticino a Ferrara a seguito della mamma Eva, ragazza madre inaffidabile, tossicodipendente e profondamente egoista, in grado di relazionarsi alla figlia più come sorella maggiore che come madre. La bambina fa amicizia con Azzurra e sua sorella Marta, anche loro figlie di una madre assente, incapace di prendersi davvero cura delle figlie perché risucchiata [...] Vai alla recensione »