Anno | 2024 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Toby L. |
Attori | Damon Albarn, Graham Coxon, Alex James, Dave Rowntree, Pauline Black Phil Daniels. |
Uscita | lunedì 24 febbraio 2025 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Adler Entertainment |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 21 febbraio 2025
Alle soglie dei 60 anni, i Blur si ritrovano in studio per registrare un album e preparare un tour, che potrebbe essere l'ultimo. Blur - To the End è 132° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 126,00 e registrato 3.534 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Dalle session di registrazione in campagna dell'album "The Ballad of Darren" alle esibizioni a Wembley, la macchina da presa indaga la dimensione privata e pubblica del gruppo inglese, evidenziando le fragilità e i nuovi equilibri nelle vite di Damon Albarn e soci.
Considerato anche il titolo scelto - e desunto da un classico del gruppo, sull'album "Parklife" del 1994 - era prevedibile che Blur: To the End trattasse del tempo che scorre e della caducità delle rock band.
E così è, esplicitamente e da subito, come mette in chiaro la sequenza di apertura, con un Damon Albarn che guida nelle campagne del Devonshire affermando che "Il tempo non è infinito". Dopo 36 anni di carriera e due reunion i Blur, leggenda del rock britannico e capifila del cosiddetto britpop negli anni 90, si confrontano con la complicata situazione di un rientro in grande stile, che implica concerti di fronte a migliaia di fan (Wembley Stadium) e un'esposizione a cui non si è più avvezzi. Con l'ipotesi invisibile ma immanente (e inevitabile per ogni rock band i cui membri si avvicinano alla sessantina) di un possibile commiato che permea l'intera esperienza, tingendola di malinconia e di ansia, per la necessità dei Blur di essere all'altezza della propria fama. La regia di Toby L non esita a scrutare negli angoli della psiche di Albarn e soci, che si mettono a nudo di fronte alla macchina da presa. In particolare, proprio il frontman, alle prese con i postumi di una complicata separazione sentimentale, appare vulnerabile come mai prima d'ora: quando nel finale lo vedremo riprendere sul palco "Tender", dolente gospel sulla fine di una storica relazione del passato (con Justine Frischmann di Elastica), l'impressione di ciclicità di musica e dolore, morti e rinascite spirituali, si fa più intensa e ineludibile.
Lacrime e nostalgia, quindi, sensibilità e fragilità, come detta l'agenda emotional della nostra contemporaneità e come impone lo status da midlife crisis dei protagonisti, che hanno tutti superato il mezzo secolo di vita. Toby L insiste sul punto in più sequenze, indugiando sugli aneddoti che si scambiano i membri del gruppo, come dei vecchi amici al bar che non si rivedono da anni. O addirittura con una nostalgica visita alla scuola di Colchester in cui Albarn e Graham Coxon si conobbero per la prima volta, e contorno di footage sulle prime esibizioni dei Real Lives, risalenti a quando erano teenager. Il quadro che ne emerge è di totale umanizzazione di una band che non ha mai fatto mistero del proprio status di anti-rockstar ma che mai si è vista così aperta e messa a nudo. Il grande valore della specificità Blur, intuibile già ai tempi folli di gioventù, è sempre stato qui, nella coerenza di valori e di approccio alla vita, nel rifiuto degli stereotipi rock e nella costante ricerca di uno stile unico e difficilmente assimilabile a un modello. Ritrovarli ora trasformati dalla vita - Alex concentrato sulla paternità che assorbe tutto; Damon come workaholic instancabile tra Gorillaz e altro, più forte di ogni solitudine; Graham preso da nuovi progetti e motore creativo - non fa che confermare l'immutata sensazione di trovarsi di fronte a delle belle persone, prima ancora che a dei musicisti straordinari.
Il film offre alcuni spezzoni del concerto tenuto a Wembley ma non è questo il punto focale. Il centro è Damon Albarn che con un ginocchio malandato, solitario allevatore di galline riunisce gli altri tre membri del gruppo per un nuovo album e un megaconconerto a Wembley. Tra ricordi del passato e uno sguardo timoroso nel futuro i quattro si riassemblano come negli anni dorati della loro [...] Vai alla recensione »
Dei Blur, quello che potrebbe dare la risposta migliore alla domanda «che hai fatto in tutti questi anni?» è senz'altro Alex James: messa su famiglia, il bassista si è trasferito in una fattoria dell'Oxfordshire dove s'è dedicato ad andare a letto presto, a fumare una sigaretta dietro l'altra e alla sua nuova carriera da produttore di formaggi - uno dei quali intitolato ai New Order, il Blue Monday. [...] Vai alla recensione »
Curiosamente, non è un brano dei Blur a chiudere To the End, quarto documentario sulla band inglese, firmato da Toby L., già autore di un altro live-doc, sull'ex rivale Liam Gallagher e il suo concerto a Knebworth. La parola fine viene lasciata a Frankie Valli e alla sua The Night, brano meno famoso di Grease o Can't take my eyes off you, ma echeggiante più volte in The Ballad of Darren, l'album di [...] Vai alla recensione »