Il pamphlet della regista disperde la tesi della scrittrice Isabel Wilkerson in un videoessay vacuo e appesantito, che scambia la moltitudine degli spunti per complessità. VENEZIA80. Concorso.
di Sergio Sozzo Sentieri Selvaggi
"Io non scrivo per porre domande ma per dare le risposte", dice ad un certo punto la Isabel Wilkerson "di finzione" (Aunjanue Ellis) nel film, e ci sembra una dichiarazione programmatica dell'apparato che Ava DuVernay imbastirà per questo suo nuovo lavoro, adattamento del saggio best seller di Wilkerson Caste: The Origins of Our Discontents. Lunghi stralci del libro li ascolteremo nel corso del film, che si pone come un ambizioso videoessay che mette in scena frammenti della vita privata della scrittrice premio Pulitzer (viaggi di lavoro, conferenze, amori e lutti familiari) alternandoli con ricostruzioni di vicende emblematiche sia contemporanee che del passato di Germania, India e Stati Uniti, e con gli spunti e la ricerca portata avanti da Isabel per strutturare la sua teoria delle caste. [...]
di Sergio Sozzo, articolo completo (3935 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 6 settembre 2023
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