
A volte il making of di un film può essere più interessante del film stesso. E spesso l’arte e la vita sono praticamente la stessa cosa. Dal 26 settembre al cinema.
E se Boris fosse ambientato sul set di un film di Ken Loach? Simon, stimato regista di film di denuncia sociale, è al lavoro sulla sua nuova opera, la storia di un gruppo di lavoratori che cercano di impedire la delocalizzazione della loro fabbrica. Ma le riprese si rivelano una vera e propria corsa a ostacoli, tra produttori che tentano di forzare un happy ending, finanziatori irraggiungibili, un attore primadonna che genera più problemi che soluzioni e una troupe sull’orlo dell’ammutinamento. Ne scaturisce una serie di peripezie tragicomiche fedelmente documentate da Joseph, comparsa e aspirante regista, a cui è stato affidato su due piedi il delicato compito di girare il dietro le quinte di questo (forse) inevitabile disastro. Il risultato sarà la prova che a volte il making of di un film può essere più interessante del film stesso. E che spesso l’arte e la vita sono praticamente la stessa cosa.
Non è un film sul cinema come oggetto d'arte o di fantasia, ma sul cinema come lavoro. Per me questa distinzione è molto importante. E molte delle cose che dico in questo film si applicano sicuramente anche ad altri contesti.
Making Of - di cui vediamo una clip inedita in esclusiva su MYmovies - è un'opera dove il cinema e il lavoro sono in fondo la stessa cosa. Il regista Kahn mette in scena un'ambigua sfumatura tra il reale e il drammatico che si fondono insieme, diventando a volte indistinguibili per come le lotte operaie della fabbrica rispecchiano quelle dei lavoratori della troupe a loro volta in pericolo.
Distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, Making Of uscirà al cinema da giovedì 26 settembre.