|
Cominciamo col dire che tre stelle e mezzo sembrerebbero più eque, ma premiamo il regista della bellissima trilogia sul Cile. È un one woman show, dove il personaggio di Lady D è dominante per tutto il film, mentre gli altri sono figure di contorno funzionali alla conoscenza approfondita della principessa Diana. Vengono esaminati tre giorni del Natale del 1991. Questo viene a dimostrare come non si tratti di un biopic tradizionale dove si raccontano i fatti più importanti di una vita, ma i tre giorni servono ad esaminare la personalità e la psicologia di una donna che deve vivere seguendo la dittatura del cerimoniale. La famiglia reale è totalmente anaffettiva e algida, tanto da vivere e far vivere lady D in modo del tutto inautentico, perché prima di tutto viene la forma, il protocollo, il cerimoniale. Questo modus vivendi risulta talmente opprimente che il comportamento della principessa viene giudicato fuori luogo, sconveniente, ai limiti della follia. Gli unici rifugi li trova nei figli e in una fidata cameriera. In effetti lei è sull'orlo di una crisi di nervi, come si nota quando le appare Anna Bolena, che può portare alla morte o alla fuga. Tecnicamente vi sono una fotografia e una musica di alto livello ed anche la recitazione di Kristen Stewart è totalmente adeguata al ruolo che deve interpretare. C'è da rilevare che questo senso di inelluttabile oppressione avvolge lo spettatore, risultando empaticamente urtante.
[+] lascia un commento a albert »
[ - ] lascia un commento a albert »
|
twitter
diventa fan
