Anno | 2021 |
Genere | Biografico, Drammatico |
Produzione | Francia |
Regia di | Martin Bourboulon |
Attori | Emma Mackey, Romain Duris, Pierre Deladonchamps, Armande Boulanger, Bruno Raffaelli (II) Andranic Manet, Jérémy Lopez, Alexandre Steiger. |
MYmonetro | 2,38 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 13 febbraio 2022
Biopic sull'ingegnere Gustave Eiffel che ha ideato la celebre Torre simbolo di Parigi. Il film ha ottenuto 3 candidature a Cesar, Al Box Office Usa Eiffel ha incassato 308 mila dollari .
CONSIGLIATO NÌ
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31 marzo 1889. È il giorno dell'inaugurazione dell'Esposizione Universale a Parigi su cui domina la Torre Eiffel, monumento di ferro alto 300 metri, simbolo del prestigio della Ville Lumière, "del suo ruolo nel mondo e forse anche della sua anima". Il creatore della Torre è Gustave Eiffel, soprannominato "il mago del ferro" per la sua capacità di trasformare quel metallo in un merletto, e tuttavia sfruttarne anche tutte le potenzialità architettoniche. Ma Eiffel dovette essere convinto a realizzare l'opera che l'ha reso più celebre, ed era stato un antico amore di gioventù a spingerlo a quel gesto "libero e audace".
Martin Bourboulon, noto soprattutto per le sue regie di commedia (quella di maggiore successo, Papà ou Maman?, è stata rifatta in Italia come Mamma o papà?), cambia completamente passo e affronta la storia di Eiffel con piglio atletico e con il coraggio di disegnare un grande affresco d'ambiente, che ricrea la Parigi di fine Ottocento come un quadro di Renoir.
Soprattutto nella parte iniziale la determinazione dell'ingegnere francese e la sua urgenza nel voler realizzare opere imperiture viene efficacemente comunicata attraverso una regia incalzante e piena di energia. Quando però Gustave incontra Adrienne, la donna di cui si era innamorato da giovane e che ricompare sulla sua strada dopo che lui è rimasto vedovo, la narrazione rallenta bruscamente, e segue un doppio binario: da un lato la ricostruzione dell'avventura eroica di Eiffel, la cui torre sarebbe stata osteggiata da letterati, artisti e persino il Vaticano; dall'altro la storia d'amore fra Gustave e Adrienne, ostacolata dal marito di lei e dal ricordo di un lontano abbandono.
Sarebbe stato certamente meglio concentrarsi sulla prima parte, che Romain Duris, anche molto fisicamente adatto al ruolo, interpreta con un'intensità e una risolutezza al limite dell'ostinazione; e forse sarebbe stato più drammaturgicamente interessante raccontare la sua ambizione anche come non sempre encomiabile, o approfondire il suo rapporto con gli operai che nel costruire la Torre hanno indetto scioperi lamentandosi della paga non proporzionata alla fatica e al rischio dell'impresa. L'epopea del geniale ingegnere rimane comunque coinvolgente, fornendoci anche informazioni preziose sulle sue tecniche di costruzione, dai cassoni a tenuta stagna ai martinetti idraulici che hanno reso possibile realizzare una struttura di metallo estremamente stabile e sicura a dispetto della sua apparente leggerezza.
L'elemento "fitzcarraldico" dell'impresa è molto ben raccontato, e contestualizzato in un'epoca di grandi speranze e una città pronta ad emozionarsi per un'ossatura di ferro innalzata verso il cielo. La trama romantica, che vede coprotagonista la star emergente Emma Mackey vista nella serie Sex Education e in Assassinio sul Nilo, invece non solo non rispetta la Storia, cucendo insieme in modo arbitrario gli eventi della vita personale di Gustave Eiffel, ma tradisce la commovente biografia dell'ingegnere che racconta di una moglie molto amata e perduta, e una vicinanza paterna ai figli rimasti orfani, che qui spariscono dalla narrazione dopo una breve comparsa iniziale. L'impresa di Eiffel, e la sua devozione famigliare, sarebbero potute bastare a raccontare questa figura storica complessa e interessante, senza bisogno di creare una trama parallela intrisa di sentimentalismo.
Ma tant'è, probabilmente il pubblico seguirà comunque con interesse e passione la sfida alla gravità e agli elementi del monumento con cui molti identificano la città di Parigi, "simbolo di una nazione che sollevava la testa dopo tanto sangue e tante lacrime", e apprezzeranno la figura di Eiffel, ingegnere che prima di edificare cercava di prevenire i problemi diffidando delle sorprese e degli imprevisti, e che teneva come priorità la sicurezza dei suoi operai. Avercene, di costruttori così.
Sono sinceramente stupita che un film così accattivante e ben girato e recitato abbia meritato solo 2,38 stelle dalla critica di My Movies. Io l'ho trovato godibilissimo e coinvolgente. I fatti corrispondono a verità e la storia d'amore tra Gustave e Adrienne si lega indissolubilmente alla costruzione della Torre più famosa del mondo. Lei decide di rinunciare all'uomo della sua vita per non nuocere [...] Vai alla recensione »
era forse meglio incentrare la figura di eiffel come operativo ,troppo prolungato il sentimentalismo che fa perdere mordente alla narrazione,ho trovato l'attrice un pò troppo "moderna" per quei tempi....il resto è storia!
Terminata la collaborazione per la costruzione della Statua della Libertà, l'ingegnere Gustave Eiffel (Romain Duris) ha raggiunto la fama. Il governo francese lo invita a progerttare qualcosa di spettacolare per l'Esposizione universale di parigi del 1889. Lui vorrebbe puntare sulla metropolitana ma, l'incontro con una donna (Emma Mackey) amata in passato e poi perduta, lo convincerà a realizzare una [...] Vai alla recensione »
La storia è quella di Gustave Eiffel, creatore dell'omonima torre, nata come monumento temporaneo nell'ambito dell'Esposizione universale del 1889 e diventata simbolo permanente di Parigi. Ma il biopic, incentrato sul travagliato progetto a cui l'ingegnere deve la sua fama, si gonfia di un'aria romantica che finisce con l'impossessarsi del racconto per trasformarlo in quello su un amore sofferto e [...] Vai alla recensione »
Guardatela con attenzione. Osservatela da lontano. Nella sua interezza. La forma della Tour Eiffel - così alta e slanciata, nonostante la pesantezza del metallo con cui è costruita - evoca una lettera dell'alfabeto. La prima lettera, la A. Casuale? Sembrerebbe di no. A è infatti la lettera iniziale del nome della donna che l'ingegnere creatore della Torre, Gustave Eiffel, ha amato per tutta la vita: [...] Vai alla recensione »
Gustav Eiffel e il suo sogno, poi realizzatosi, di costruire un monumento che diventasse il simbolo della Francia. Il film intreccia le vicende, anche complesse, della «Tour» con una tormentata storia d'amore tra l'ingegnere e la bella Adrienne. E la Torre ricorderebbe la «A» di questa ipotetica donna. Insomma, fiction e storia, per unire pubblico maschile e femminile, perfetta per la sera di San Valentino, [...] Vai alla recensione »