
Nessuno come Kelly Reichardt sa cercare le radici dell'identità americana lungo il sentiero delle geografie del paese. In concorso alla Berlinale 2020.
di Tommaso Tocci
L'Oregon degli inizi del diciannovesimo secolo è terra di opportunità, con gruppi di cacciatori di pellicce in marcia nei boschi, esploratori e accampamenti selvaggi che gravitano attorno ai fortini militari. Cookie, un cuoco che viene da est, trova un giorno King-Lu, immigrato cinese, nudo e in fuga tra i cespugli. Un gesto di solidarietà che verrà poi ricambiato apre le porte a un'amicizia tra i due uomini, in cerca come tutti di fortuna. Ricchi di idee ma con zero capitale, i due notano la prima mucca trapiantata nel territorio, proprietà del ricco imprenditore Chief Factor, e decidono di mungerla di nascosto per preparare dolciumi da vendere al mercato.
La mitologia della frontiera viene ri-centrata sulla forza delicata dell'amicizia e sulle fondamenta del capitalismo da Kelly Reichardt, regista che come pochi altri ha saputo cercare le radici dell'identità americana lungo il sentiero delle geografie del paese.