vironda
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venerdì 9 agosto 2019
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marvel a corto di idee
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A tutto c’è un limite. Da qualche anno, le grosse produzioni americane danno prevalenza agli effetti speciali e alle computer grafica piuttosto che al soggetto e alla sceneggiatura di un film, seppur d’azione. Il risultato è un videogioco che per vedere devi pagare un biglietto. Ci vuole la giusta misura in tutto, anche nelle esplosioni e nelle sequenze d’azione altrimenti tutto diventa noioso e poco originale. Dove è finito lo spiderman dei fumetti, ammirabilmente trasposto nei primi tre capitoli della saga?
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davide masoero
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martedì 6 agosto 2019
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il peggior spiderman della storia del cinema
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Film che piacerà ai minori di 12 anni, il nuovo spider man, che procede le vicende narrate in avengers endgame, è un film di una mediocrità disarmante. Battute idiote che non faranno divertire neanche il più ingenuo tra gli spettatori, una trama spicciola che segue gli schemi di ogni sacrosanto film del mcu (presentazione personaggi, villain che sconfigge l'eroe, eroe che comprende il proprio potere, sconfitta villain) un villain che con il solito background (che viene spiegato in modo insopportabilmente dialettico). La verità più deflagrante è che il film è stato molto apprezzato sia da critica che da pubblico, mi chiedo che fine farà il cinema di questo passo.
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Film che piacerà ai minori di 12 anni, il nuovo spider man, che procede le vicende narrate in avengers endgame, è un film di una mediocrità disarmante. Battute idiote che non faranno divertire neanche il più ingenuo tra gli spettatori, una trama spicciola che segue gli schemi di ogni sacrosanto film del mcu (presentazione personaggi, villain che sconfigge l'eroe, eroe che comprende il proprio potere, sconfitta villain) un villain che con il solito background (che viene spiegato in modo insopportabilmente dialettico). La verità più deflagrante è che il film è stato molto apprezzato sia da critica che da pubblico, mi chiedo che fine farà il cinema di questo passo.
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fabiofeli
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venerdì 2 agosto 2019
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non credere alle fake news, sì ai titoli di coda
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In mancanza di film buoni non ancora visti si può tentare con un film della Marvel Cinematic Universe. Peter Parker (Tom Holland), un adolescente americano, è il supereroe Spider Man e va in vacanza con professori e compagni di college. Un viaggio in grande che toccherà Venezia, Praga, Berlino e Londra prima di tornare a NYC. Permanenze brevi, è chiaro, durante le quali Peter e i suoi amici cercano di accalappiare le compagne di scuola. All’arrivo all’aeroporto di Venezia il gruppo viene accolto da una incongrua canzone di Caterina Valente (Bongo cha cha cha che parla di Rio e Sudamerica! – un omaggio vintage degli anni ’50-60 alla cantante?) e in città Peter deve subito vestire la tuta di Spider Man: un mostro d’acqua sta lottando con Mysterio (Jake Gyllenhall) rovesciando tonnellate del liquido elemento per distruggere i palazzi e i ponti di Venezia.
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In mancanza di film buoni non ancora visti si può tentare con un film della Marvel Cinematic Universe. Peter Parker (Tom Holland), un adolescente americano, è il supereroe Spider Man e va in vacanza con professori e compagni di college. Un viaggio in grande che toccherà Venezia, Praga, Berlino e Londra prima di tornare a NYC. Permanenze brevi, è chiaro, durante le quali Peter e i suoi amici cercano di accalappiare le compagne di scuola. All’arrivo all’aeroporto di Venezia il gruppo viene accolto da una incongrua canzone di Caterina Valente (Bongo cha cha cha che parla di Rio e Sudamerica! – un omaggio vintage degli anni ’50-60 alla cantante?) e in città Peter deve subito vestire la tuta di Spider Man: un mostro d’acqua sta lottando con Mysterio (Jake Gyllenhall) rovesciando tonnellate del liquido elemento per distruggere i palazzi e i ponti di Venezia. Peter si allea con Mysterio e vince la difficile battaglia; chiaramente sarebbe molto utile quando mostruose navi entrano nella laguna minacciando i merletti dei palazzi veneziani sulle palafitte …
Il regista Jon Watts confeziona una storia che soddisfa appieno il target; il bersaglio da cogliere è costituito da adolescenti tra i 14 e i 17 anni, che desiderano che sparisca presto la goffaggine del loro corpo in sviluppo per diventare ragazzi belli e forti, in grado di conquistare belle ragazze di pari età. Ma qui c’è la prima pia illusione propinata ai maschietti di cui sopra: le coetanee maturano prima e sospirano per universitari più grandi. Però è un errore perdonabile. La seconda illusione è che si vince sempre se si lotta a fin di bene: questa convinzione è una trappola vera, dato che – così conferma la trama del film – non bisogna mai credere incondizionatamente alle affermazioni di nessuno, neanche a quelle di un supereroe; si può credere a fake news solo fino a prova contraria. Un po’ paradossale che Jon Watts affermi “Capisci a me: non credere a tutto quello che ti dicono!”, mentre inventa la storia con l’aiuto della digitalizzazione informatica, ma è un positivo richiamo a non confondere e mescolare il virtuale col reale. Ed infine quando cominciano a scorrere i titoli di coda, gli adulti che hanno accompagnato i bambini a vedere il film si alzano e se ne vanno, perché si sono abituati alla visione monca dei film in Tv o forse perché sono in crisi di astinenza da smartphone. I ragazzi dai 14 ai 17 sanno già che arriveranno altre notizie ed altre scene e aspettano: saranno premiati dall’annuncio di un sequel. Per noi è normale leggere i titoli di coda, non solo per il rispetto dovuto a chi ha reso possibile la realizzazione del film, ma anche per ricavare informazioni, ad esempio, sui luoghi in cui si è girato, sulla colonna sonora e sulla musica, sulla fotografia ed i mezzi tecnici adoperati, sul doppiaggio e tanto altro.
Non credere alle fake news e sì ai titoli di coda senza nessuno che passi davanti mentre li leggiamo valgono una stella che si aggiunge alle due che il pubblico adulto assegna al film: storia divertente, ma esigua, con scene in grandi città ridotte a luoghi stra-noti, grande impiego di mezzi tecnici per un “fumetto” di non eccelsa fattura. I ragazzi 14-17 danno 5 stelle al film, ed escono continuando a discutere tra loro entusiasti.
Valutazione ***
FabioFeli
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andrea antonio maddaloni
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sabato 27 luglio 2019
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non è proprio il vero spiderman.
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Non mi ha fatto impazzire perché se una persona ha visto Spiderman il cartone, la serie principale degli anni 2000 e magari ci possiamo mettere the amazing, non c'è confronto con questo. La battaglia di mysterio non pensavo che fosse cosi, a parte con le illusioni che quelle sono la cosa fondamentale, ma il resto non dice niente. Infine niente di romantico.
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woody62
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giovedì 25 luglio 2019
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peter parker sta diventando adulto
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“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” il noto mantra dei supereroi vaie ancor di più per Spider-Man e il suo alter ego Peter Parker, sempre combattuto tra il comprensibile desiderio di vivere la sua adolescenza come un ragazzo normale e il pesante fardello di dover salvare il mondo. Il settimo film della saga dell'Uomo Ragno, forse uno dei più riusciti, si ricollega al mondo degli “Avengers” dopo la scomparsa di Iron Man. E di Tony Stark, Peter Parker dovrà anche gestire – con qualche difficoltà - l'impegnativa eredità dal grandissimo potenziale tecnologico.
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“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” il noto mantra dei supereroi vaie ancor di più per Spider-Man e il suo alter ego Peter Parker, sempre combattuto tra il comprensibile desiderio di vivere la sua adolescenza come un ragazzo normale e il pesante fardello di dover salvare il mondo. Il settimo film della saga dell'Uomo Ragno, forse uno dei più riusciti, si ricollega al mondo degli “Avengers” dopo la scomparsa di Iron Man. E di Tony Stark, Peter Parker dovrà anche gestire – con qualche difficoltà - l'impegnativa eredità dal grandissimo potenziale tecnologico. Il film ben diretto da Jon Watts, porta Peter Parker ed i suoi compagni di scuola in una gita scolastica in Europa che toccherà Venezia, Praga, Berlino e Londra. Le vicende dei ragazzi, accompagnati da due docenti (simpatici americani in vacanza tra ironia e qualche luogo comune), si intrecceranno con le minacce vere o presunte che Spider-Man affronterà assieme a Mysterio, sotto la guida di Nick Fury (un Samuel L. Jackson ironico e in forma). La trama è intrigante, con molti colpi di scena ed il suggerimento è di rimanere in sala fino alla fine dei titoli di coda. Il cast è affiatato e Tom Holland rappresenta in modo credibile le difficoltà e le insicurezze di un adolescente alle prese con i primi patemi amorosi e con questioni più grandi di lui. Nota di merito particolare per i mirabolanti effetti speciali: specialmente quelli ambientati a Venezia (il campanile di San Marco che crolla è estremamente realistico) e Londra sono stupefacenti. Restiamo in attesa della prossima puntata con la convinzione che in fondo Peter Parker sta diventando adulto.
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jonnylogan
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lunedì 22 luglio 2019
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il ritorno del tessiragnatele
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A distanza di vari mesi dalla conclusione dell’ultimo combattimento con gli Avengers Peter Parker si appresta a viaggiare in direzione Europa con la sua classe. La prima tappa del viaggio di Peter è Venezia dove lo attende un mostro acquatico che viene distrutto da Quentin Beck, alias Mysterio, un nuovo possibile membro della squadra degli Avengers.
Mentre Umberto Tozzi canta sullo sfondo del volo che unisce la tratta New York - Venezia un adolescente è pronto a tornare alle prese con i classici drammi di quell’età, fra problemi di cuore che paiono irrisolvibili ma ancora più difficili da superare se ad affrontarli è un arrampica muri con le fattezze di Tom Holland, in perenne lotta con ogni nemico pronto a soverchiare il globo.
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A distanza di vari mesi dalla conclusione dell’ultimo combattimento con gli Avengers Peter Parker si appresta a viaggiare in direzione Europa con la sua classe. La prima tappa del viaggio di Peter è Venezia dove lo attende un mostro acquatico che viene distrutto da Quentin Beck, alias Mysterio, un nuovo possibile membro della squadra degli Avengers.
Mentre Umberto Tozzi canta sullo sfondo del volo che unisce la tratta New York - Venezia un adolescente è pronto a tornare alle prese con i classici drammi di quell’età, fra problemi di cuore che paiono irrisolvibili ma ancora più difficili da superare se ad affrontarli è un arrampica muri con le fattezze di Tom Holland, in perenne lotta con ogni nemico pronto a soverchiare il globo. Nuovo episodio ben calato nel marvel cinematic universe firmato nuovamente da Jon Watts, già autore del primo e precedente reboot del tessiragnatele, ancora presente un Tom Holland ancor più sicuro delle proprie possibilità nel ruolo che fu di Tobey Maguire e Andrew Garfield ma che ancora una volta viene privato del ruolo di protagonista dall’antagonista di turno ovvero Quentin - Jake Gyllenhaal – Beck. Gyllenhaal, nei panni di un supereroe proveniente da un’altra dimensione, replica quello che in precedenza era accaduto alla presenza di Michael Keaton, capace di enfatizzare lati oscuri e giustificazioni del senso di essere diventato un villain senza rimpianti, ma solo per necessità personali. Alla stessa maniera Back denuncia una profondità di emozioni che appartengono anche al giovane Parker, ma declinate in un’età molto più adulta e distanti dalla voglia adolescenziale di volersi divertire come ogni suo coetaneo. Ironia e molti effetti speciali in un viaggio itinerante fra Berlino, Praga, Venezia, Londra e Parigi completano una pellicola che fa ben sperare per il continuo della serie dell’eroe creato da Stan Lee. Con l’augurio che non si voglia nuovamente pensare a un nuovo reboot ma che si prosegua lungo la strada maestro tracciata da Watts e soci.
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carlo cuomo
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lunedì 15 luglio 2019
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una ventata d'aria fresca
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Negli ultimi anni si sono susseguiti diversi film su Spider-Man e personalmente il mio preferito resta sempre il secondo della trilogia di Raimi. Tuttavia con i film successivi non si erano viste valide alternative... fino ad ora. Far from Home è un gran bel film che si nota essere segnato dall'ultimo Avengers e (forse) che prova a suggerirne il prosieguo. Dá la giusta luce al passato, delinea bene i personaggi, soprattutto quello di Peter, e riesce ad essere un film veramente ben fatto con diversi colpi di scena e una buona scorrevolezza che non ne fa percepire la durata. Il film inolte, pur essendo "leggero", traccia una profonda linea di pensiero alla "Black Mirror" sull'era moderna, sulle tecnologie e sull'illusione del mondo digitale e dei media, parafrasando in chiave Marvel ciò che capolavori come "Quarto Potere" di Orson Wells avevano magistralmente evidenziato tanti anni or sono (Nota: non sto minimamente paragonando i due film ma solo l'analisi del tema).
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Negli ultimi anni si sono susseguiti diversi film su Spider-Man e personalmente il mio preferito resta sempre il secondo della trilogia di Raimi. Tuttavia con i film successivi non si erano viste valide alternative... fino ad ora. Far from Home è un gran bel film che si nota essere segnato dall'ultimo Avengers e (forse) che prova a suggerirne il prosieguo. Dá la giusta luce al passato, delinea bene i personaggi, soprattutto quello di Peter, e riesce ad essere un film veramente ben fatto con diversi colpi di scena e una buona scorrevolezza che non ne fa percepire la durata. Il film inolte, pur essendo "leggero", traccia una profonda linea di pensiero alla "Black Mirror" sull'era moderna, sulle tecnologie e sull'illusione del mondo digitale e dei media, parafrasando in chiave Marvel ciò che capolavori come "Quarto Potere" di Orson Wells avevano magistralmente evidenziato tanti anni or sono (Nota: non sto minimamente paragonando i due film ma solo l'analisi del tema). È un film quindi che va assolutamente visto e che chi ha giocato al videogame per PS4 apprezzerà ancora di più (evito spoiler).
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taty23
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lunedì 15 luglio 2019
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uno spider-man come non si vedeva da tempo
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In Spider-Man: Far from Home torna l’amichevole Spider-Man di quartiere
In Spider-Man: Far from Home ci troviamo qualche tempo dopo gli eventi di Avengers: Endgame.
Peter Parker(Tom Holland) riprende ad essere l’amichevole Spider-Man di quartiere e ricomincia con la sua vita da studente, infatti si sta preparando per partire in gita scolastica con la sua classe per un fantastico viaggio in Europa.
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In Spider-Man: Far from Home torna l’amichevole Spider-Man di quartiere
In Spider-Man: Far from Home ci troviamo qualche tempo dopo gli eventi di Avengers: Endgame.
Peter Parker(Tom Holland) riprende ad essere l’amichevole Spider-Man di quartiere e ricomincia con la sua vita da studente, infatti si sta preparando per partire in gita scolastica con la sua classe per un fantastico viaggio in Europa. Nel mentre verrà reclutato da Nick Fury(Samuel L. Jackson) per una nuova missione, dovrà aiutare Mysterio(Jack Gyllenhaal) a sconfiggere degli esseri provenienti da un’altra dimensione chiamati Elementali.
Spider-Man: Far from Home è l’ultimo film della fase 3 del MCU(Marvel Cinematic Universe), uno stand alone che conclude la cosiddetta “Saga dell’Infinito”, ma che getta anche le basi per una fase 4 ancora da delineare.
Alla regia e alla sceneggiatura del film ritornano Jon Watts e Chris McKenna che realizzano una storia che si sviluppa su più livelli con un buon intreccio narrativo, in cui troviamo il personaggio di Peter alle prese con decisioni che potrebbero cambiare il corso degli eventi.
Un percorso che il protagonista intraprende e che porta sullo schermo il concetto di responsabilità. Il dover decidere se essere l’amichevole Spider-Man di quartiere o un nuovo leader, avendo sulle spalle la grande eredità che Tony Stark gli ha lasciato e che aleggia inesorabile.
Interessante il continuo utilizzo di personaggi specchio che si collegano a film precedenti. I momenti dedicati alla gita di classe rappresentano la parte comico adolescenziale del film, infatti tornano alcuni personaggi già visti in Spider-Man: Homecoming come Ned, il migliore amico di Peter e MJ, interpretata da Zendaya.
In Spider-Man: Far From Home il personaggio del villain è caratterizzato molto bene, multi sfaccettato e con un obbiettivo ben chiaro. Vorrebbe solo giustizia, ma nella sua visione contorta è disposto a sacrificare tutto ciò che lo ostacola per ottenerla.
Immancabili le scene d’azione anche se alcune risultano più funzionali di altre, soprattutto sul finale diverse risentono dell’utilizzo eccessivo degli effetti speciali. Il ritmo del film funziona per la maggior parte del tempo, ma nella seconda parte in cui dovrebbe accelerare, a tratti arranca.
Tornano due interessantissime scene extra, una durante i titoli di coda e l’altra alla fine.
In conclusione
Tra momenti divertenti, di riflessione, scene d’azione, umorismo e qualche colpo di scena Spider-Man: Far from Home risulta un cinecomic visivamente intrigante, che funziona sia come sequel stand alone sia come film di passaggio nel puzzle sempre più ampio del MCU.
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[+] le nuove traiettorie identitarie di peter parker
(di antonio montefalcone)
[ - ] le nuove traiettorie identitarie di peter parker
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paolo_francesco
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domenica 14 luglio 2019
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deludente
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Sul film: mi è sembrato più una commedia teen ad effetti speciali che un film supereroi (e qui viene meno l'andare al cinema.. meglio aspettare la distribuzione homevideo).. Sugli attori: a parte Samuel L. Jackson (e un po' la Smulders e Favreau) gli altri son veramente poca cosa, Holland o lo adori o lo detesti (io la seconda) e Gyllenhaal del tutto fuori luogo e pedante, no comment sulla cricca studenti/professori.. Sulla musica: fastidiosa e poco azzeccata (e basta con quest'uso a tutti i costi dei vecchi successi).. Sulla storia: lenta e con poca elaborazione (forse perché il target erano appunto i teen).
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Sul film: mi è sembrato più una commedia teen ad effetti speciali che un film supereroi (e qui viene meno l'andare al cinema.. meglio aspettare la distribuzione homevideo).. Sugli attori: a parte Samuel L. Jackson (e un po' la Smulders e Favreau) gli altri son veramente poca cosa, Holland o lo adori o lo detesti (io la seconda) e Gyllenhaal del tutto fuori luogo e pedante, no comment sulla cricca studenti/professori.. Sulla musica: fastidiosa e poco azzeccata (e basta con quest'uso a tutti i costi dei vecchi successi).. Sulla storia: lenta e con poca elaborazione (forse perché il target erano appunto i teen).. Sul supereroe: convince pochissimo nel ruolo di "grande" supereroe e non convince neanche appieno secondo quali poteri riesce ad avere la meglio su un cattivo de nojatri (Mysterio) che però ha ingannato tutti (Nick Fury in primis), grazie solo al senso di ragno? mah.. unica nota positiva: si salva solo il messaggio del non farsi ingannare dalle informazioni sbagliate o costruite distorte apposta.. merita di esser visto nel complesso ma resterà ben pocodopo meno di 24 ore
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paspiho
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sabato 13 luglio 2019
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peter torna ad essere spiderman dopo essere stato blippato.
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La pellicola è proporzionalmente al protagonista piu' matura ed analitica rispetto al primo capitolo, la storia scorre in maniera piacevole ed è a tratti sorprendente , le scene di combattimento sono di un dinamismo frenetico coinvolgente , ricche di colpi di scene grazie alla buona caratterizzazione dell'antagonista. La colonna portante del film è il peso delle responsabilita' lasciate a Peter da colui che è "E.D.I.T.H.", troppo oppressivo per un ragazzo che ha raggiunto la consapevolezza di essere tale e non ha piu' l' esagitato bisogno di dimostrare che è piu' di un amichevole spiderman di quartiere anzi è piu' che confortato nell'esserlo. L''essenza dell' eroe pero',nonostante tutto, permane in spidey dalla priorita' di antecedere il bene comune a i propri bisogni emotivi, alla fine quindi la crescita di potenziale lasciatagli da tony e le conseguenze che ne comporta viene accettata da Peter, perchè d'altronde si sà, DA GRANDI POTERI .
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La pellicola è proporzionalmente al protagonista piu' matura ed analitica rispetto al primo capitolo, la storia scorre in maniera piacevole ed è a tratti sorprendente , le scene di combattimento sono di un dinamismo frenetico coinvolgente , ricche di colpi di scene grazie alla buona caratterizzazione dell'antagonista. La colonna portante del film è il peso delle responsabilita' lasciate a Peter da colui che è "E.D.I.T.H.", troppo oppressivo per un ragazzo che ha raggiunto la consapevolezza di essere tale e non ha piu' l' esagitato bisogno di dimostrare che è piu' di un amichevole spiderman di quartiere anzi è piu' che confortato nell'esserlo. L''essenza dell' eroe pero',nonostante tutto, permane in spidey dalla priorita' di antecedere il bene comune a i propri bisogni emotivi, alla fine quindi la crescita di potenziale lasciatagli da tony e le conseguenze che ne comporta viene accettata da Peter, perchè d'altronde si sà, DA GRANDI POTERI ....
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