Il film regge bene col gioco degli equivoci ma abbandona la scena dove non avrebbe dovuto, sulla soglia del dolore. Presentato alla Festa del Cinema di Roma e dal 17 settembre al cinema.
di Paola Casella
Arthur e César sono amici da quando entrambi frequentavano controvoglia lo stesso severissimo collegio. Ma non potrebbero essere più diversi: Arthur è un ricercatore medico puntiglioso e ossessionato dal rispetto delle regole; César è un guascone imprudente e trasgressivo che è appena stato sfrattato da casa sua in seguito alla propria bancarotta. E se Arthur, divorziato con figlia, sta ancora aspettando pazientemente che l'ex moglie torni a casa, César colleziona avventure senza legarsi a nessuna. Per un equivoco, Arthur viene a conoscenza della gravissima condizione medica di César, e César si convince che sia Arthur a trovarsi in punto di morte. Da quel momento i due faranno a gara per realizzare i desideri finali l'uno dell'altro, anche quelli più lontani dal proprio gusto personale: il che ha il vantaggio di sbloccare lo stallo esistenziale in cui si trovavano entrambi.
Il meglio deve ancora venire è scritto e diretto dalla coppia creativa francese formata da Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte, che avevano già scritto e diretto Cena tra amici (rigirato da Francesca Archibugi come Il nome del figlio) e sceneggiato Mamma o papà? (diventato in Italia il film omonimo diretto da Riccardo Milani).