felicity
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martedì 6 aprile 2021
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la giusta dose di ironia e malinconia
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Domani è un altro giorno, identico all’originale nella struttura, ci mostra due amici di vecchia data chiamati ai quattro giorni più difficili della loro amicizia, quelli in cui dovranno dirsi addio.
Sorretto dalla naturale complicità dei due protagonisti (molto amici anche nella vita reale), il film non sorprende, ma sa emozionare con le armi nobili della buona commedia di casa nostra, quel mix tra ironiche freddure e non detti roboanti che caratterizza anche questo malinconico buddy movie, oltre le fondamenta stesse di un’intera amicizia.
Il sottotitolo di Truman era proprio «Un amico vero è per sempre». Qui si riprende quello status e lo si traspone con (fin troppa) reverenza nei confronti dello script originale.
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Domani è un altro giorno, identico all’originale nella struttura, ci mostra due amici di vecchia data chiamati ai quattro giorni più difficili della loro amicizia, quelli in cui dovranno dirsi addio.
Sorretto dalla naturale complicità dei due protagonisti (molto amici anche nella vita reale), il film non sorprende, ma sa emozionare con le armi nobili della buona commedia di casa nostra, quel mix tra ironiche freddure e non detti roboanti che caratterizza anche questo malinconico buddy movie, oltre le fondamenta stesse di un’intera amicizia.
Il sottotitolo di Truman era proprio «Un amico vero è per sempre». Qui si riprende quello status e lo si traspone con (fin troppa) reverenza nei confronti dello script originale.
Roma però aiuta ad emanciparsi dall’alter ego spagnolo, è una sorta di heimat da cui Giuliano e Tommaso vorrebbero non andare mai più via, persi a rincorrere i ricordi tra l’Esquilino ed il Colle Oppio. Del resto i luoghi in Domani è un altro giorno hanno una valenza importante (prima il Canada, poi Roma, poi Barcellona), sono sinonimo di affetti, di persone, legàmi. Così una delle vicende principali della sinossi, la necessità da parte di Giuliano di lasciare il fido bernese con cui convive a qualcuno che ne abbia cura dopo il trapasso, diventa un veicolo per palpare con mano il valore delle amicizie.
In Domani è un altro giorno la realtà si mescola con la finzione e il risultato è ancora più emozionante. Sarà sicuramente stata una scelta scontata quella dei produttori e del regista di far incarnare Giuliano e Tommaso proprio da Giallini e Mastandrea: non solo due dei più quotati interpreti italiani ma anche migliori amici nella vita. Non è difficile immaginare nei loro sguardi di complicità quella verità che aggiunge valore a un film che parla proprio dell’importanza dei sentimenti, dell’amore, della famiglia, dell’amicizia. Quell’amicizia immortalata in una foto dei due attori insieme su un set anni fa mostrata nel film come un ricordo di Giuliano e Tommaso.
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fabio 3121
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venerdì 19 febbraio 2021
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vediamo il film senza paragonarlo all''originale
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Il film italiano "Domani è un altro giorno" è il remake del bel film spagnolo / argentino "Truman - un vero amico è per sempre" con Ricardo Darín e Javier Càmara. La storia, ovviamente, è la stessa: Giuliano (Marco Giallini) è un attore di teatro che ha il tumore al fegato, separato, e che vive a Roma insieme al cane Pato. Dal Canada giunge a trovarlo il suo amico Tommaso (Valerio Mastandrea) che si tratterà nella capitale per 4 giorni. Giuliano, avendo ormai il destino segnato, vorrebbe far adottare il suo cane. Con Tommaso poi vanno un giorno a Barcellona per fare una sorpresa di compleanno a Leo, figlio di Giuliano, che sta lì per studiare ma in realtà è un modo per abbracciare per l'ultima volta il figlio.
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Il film italiano "Domani è un altro giorno" è il remake del bel film spagnolo / argentino "Truman - un vero amico è per sempre" con Ricardo Darín e Javier Càmara. La storia, ovviamente, è la stessa: Giuliano (Marco Giallini) è un attore di teatro che ha il tumore al fegato, separato, e che vive a Roma insieme al cane Pato. Dal Canada giunge a trovarlo il suo amico Tommaso (Valerio Mastandrea) che si tratterà nella capitale per 4 giorni. Giuliano, avendo ormai il destino segnato, vorrebbe far adottare il suo cane. Con Tommaso poi vanno un giorno a Barcellona per fare una sorpresa di compleanno a Leo, figlio di Giuliano, che sta lì per studiare ma in realtà è un modo per abbracciare per l'ultima volta il figlio. Il finale, da un lato amaro, dall'altro regala una nuova avventura al cane Pato. I temi principali della pellicola sono essenzialmente due: l'amicizia e la morte. Entrambi sono trattati alla stessa maniera, in modo leggero ma non per questo superficiale, dando vita ad una tragicommedia che non risulta pesante ma anzi dà spunti di riflessione. Molto bravi i 2 attori protagonisti, in particolare Marco Giallini, discreto il resto del cast. Unica pecca del film è il sonoro: avendo i 2 attori un tono originale di voce basso, diversi dialoghi non appaiono di facile comprensione. Bella la colonna sonora così come le locations scelte a Roma e Barcellona. In definitiva è un film discreto che va visto, valutato e apprezzato a sè stante senza paragonarlo all'originale di cui consiglio comunque la visione in quanto si avvale di 2 grandi attori. Per il film italiano ritengo ampiamente raggiunta la sufficienza; voto: 6,5/10.
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margheritatblisi
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mercoledì 22 aprile 2020
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mastandrea
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Come non amare questa coppia? Ho visto interviste dei due attori che sono anche amici nella vita vera. Mastandrea stellare, voto 10
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muttley72
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sabato 21 dicembre 2019
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fil m che si regge solo grazie ai due protagonisti
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Remake di un altro film (...che non ho visto ma che tutti dicono essere migliore) e simile a molti altri film sul tema (..come ho appreso qui su mymovies)... ho visto il film in dvd.
Il film, malgrado la simpatia che ho per Giallini, è più che sufficiente, ma oltre non si va: si basa tutto e si regge tutto su due attori che "citano se stessi" e recitano come sanno recitare e tenere la scena (...bene). Ma per il resto sembra una fiction televisiva. Per il resto... far piangere è più facile che far ridere...e questa è una vecchia regola del cinema.
Ricordo un film simile su due malati terminali che diventano amici e fanno una lista di cose da fare prima di morire.
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Remake di un altro film (...che non ho visto ma che tutti dicono essere migliore) e simile a molti altri film sul tema (..come ho appreso qui su mymovies)... ho visto il film in dvd.
Il film, malgrado la simpatia che ho per Giallini, è più che sufficiente, ma oltre non si va: si basa tutto e si regge tutto su due attori che "citano se stessi" e recitano come sanno recitare e tenere la scena (...bene). Ma per il resto sembra una fiction televisiva. Per il resto... far piangere è più facile che far ridere...e questa è una vecchia regola del cinema.
Ricordo un film simile su due malati terminali che diventano amici e fanno una lista di cose da fare prima di morire...cosa facilitata dal fatto che uno dei due è ricchissimo ...li la trama gioca anche sulla spettacolarità...il film è "Non è mai troppo tardi" (con J. Nicolson e Morgan freeman), qui invece la scena è ambientata a Roma e forse è anche più credibile, ma se non fosse per i due attori sarebbe sotto la sufficienza.
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martedì 9 aprile 2019
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non insegna nulla e molta tristezza, dizione incomprensibile.
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Ho sempre gradito i film di Giallini. Ma non questo che sconsiglio.Intanto tutta la vicenda intorno alla malattia e i suoi insegnamenti è inverosimile.Quindi neanche un insegnamento.Triste e con pochi dialoghi ( tra l altro incomprensibile per la dizione sfarfugliata).unica gag l acquisto per se della bara. io non ho imparato nulla ,non ho riso . sono uscito deluso.
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aa
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venerdì 5 aprile 2019
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senza infamia senza lode
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I cinema days mi hanno portato a vedere film italiani. Che dire. Prodotto medio. Affiatati Giallini Mastandrea quasi troppo oserei dire. Senza dubbio bravi, ma c'è lo stesso feeling di quando li vedi in tv. Quando la vita vera entra in un film. Inferiore all'originale Truman, insomma non ne sentivamo la necessità di questo remake. Fare un remake dovrebbe essere stimolo, qua di messa in scena c'è poco o niente. Rimane un calore e una buona sensibilità per un tema dramamtico. Certo se pensi alle Invasioni barbariche.... pensi a quanto è piccolo il nostro cinema
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mauro
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martedì 26 marzo 2019
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4 giorni di egoismo
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Come ormai la mentalità odierna impone, si celebrano la vita e la morte solo in chiave egoistica. Analizziamo la scneggiatura, perchè è l'lunica cosa interessante del film, ovvero i personaggi sono ormai uguali a se stessi da troppo tempo, Giallini pur bravissimo fa sempre lo stesso ruolo di essere umano disincantato, a tratti duro, Mastrandrea quello dell'ansioso trattenuto, bravi ma sicuramente non grandi caratteristi. La sceneggiatura confeziona un film completamente deprimente da una parte, poco credibile ma soprattutto, un'altra volta notiamo sì il valore dell'amicizia pur con molti punti mai risolti e mal digeriti pure, dall'altra l'egoismo totale di una parte che decide perfino se tu possa esprimere o no i tuoi sentimenti, mi servi per ciò che il mio momento richiede, ciò che provi tu non è importante, è importante solo come mi senta io e la morte c'entra poco, si capisce benissimo che questo rapporto tra i due protagonisti sia andato sempre in questo modo.
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Come ormai la mentalità odierna impone, si celebrano la vita e la morte solo in chiave egoistica. Analizziamo la scneggiatura, perchè è l'lunica cosa interessante del film, ovvero i personaggi sono ormai uguali a se stessi da troppo tempo, Giallini pur bravissimo fa sempre lo stesso ruolo di essere umano disincantato, a tratti duro, Mastrandrea quello dell'ansioso trattenuto, bravi ma sicuramente non grandi caratteristi. La sceneggiatura confeziona un film completamente deprimente da una parte, poco credibile ma soprattutto, un'altra volta notiamo sì il valore dell'amicizia pur con molti punti mai risolti e mal digeriti pure, dall'altra l'egoismo totale di una parte che decide perfino se tu possa esprimere o no i tuoi sentimenti, mi servi per ciò che il mio momento richiede, ciò che provi tu non è importante, è importante solo come mi senta io e la morte c'entra poco, si capisce benissimo che questo rapporto tra i due protagonisti sia andato sempre in questo modo. In pratica il malato tiene in scacco tutti, provocandogli un dolore enorme, concentrando su di loro tutta la sua disperazione, l'unica cosa che dovrebbe fare, non riesce a farla. Una pellicola molto pesante e direi anche inutilmente pesante, un addio troppo lungo, abbiamo vissuto tutti nella realtà questi momenti, un film molto masochista. Ultimamente si tratta il tema della morte nei film italiani, può comunque essere un bene, dopp l'inutile celebrazione decennale della giovinezza eterna ad ogni costo, capire che ad un certo punto si invecchia, oppure no, ma comunque si muore è positivo per tante faccende.
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rosad�oro
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lunedì 18 marzo 2019
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gli addii lasciano il segno. e quello resta!
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“Domani è un altro giorno” regala emozioni. Asciutto e sincero come l’amicizia tra Giuliano e Tommaso. Un amico non pretende che tu possa pensarla come lui ma ascolta, in silenzio, con lo sguardo e ti accoglie, sempre. Il tempo è poco, come i 4 giorni che i due hanno per dirsi addio ma, se vissuti fino in fondo, bastano.l La vita non si misura nella durata ma nell’intensità. Ci sono vite che durano migliaia di giorni e non riescono a lasciare il segno ed altre che sanno sfidare l’oltre, il domani e restare.
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“Domani è un altro giorno” regala emozioni. Asciutto e sincero come l’amicizia tra Giuliano e Tommaso. Un amico non pretende che tu possa pensarla come lui ma ascolta, in silenzio, con lo sguardo e ti accoglie, sempre. Il tempo è poco, come i 4 giorni che i due hanno per dirsi addio ma, se vissuti fino in fondo, bastano.l La vita non si misura nella durata ma nell’intensità. Ci sono vite che durano migliaia di giorni e non riescono a lasciare il segno ed altre che sanno sfidare l’oltre, il domani e restare. Perché è negli altri che l’essere stati ironici, leali o bugiardi, coraggiosi o fragili, fedeli o fedifraghi, capaci di piangere ed abbracciare, protagonisti o pallide comparse … che resta! La morte, preannunciata da una sentenza senza appello di una malattia, fa solo da sfondo. Sulla scena c’è la vita con le sue emozioni, le paradossali contraddizioni e soprattutto le scelte. E forse c’è più vita in chi decide di dire addio prima che l’agonia lo spenga di chi vive pensando di non dover morire mai. Un film che regala emozioni ed apre orizzonti su cui riflettere e decidere come vivere un altro giorno, forse l’ultimo: domani!
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rosadoro
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lunedì 18 marzo 2019
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ci sono addii che lasciano il segno e quello resta
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“Domani è un altro giorno” regala emozioni. Asciutto e vero come il rapporto di amicizia tra Giuliano e Tommaso. Un amico non cerca di farti pensare come vuole lui ma ascolta, in silenzio, con lo sguardo e ti accoglie. Il tempo è poco, come i 4 giorni in cui i due amici si rincontrano per dirsi addio. Eppure,se vissuti,bastano. Non è la durata a fare la vita ma l’intensità. Si possono vivere migliaia di giorni senza senso e solo pochi lasciando il segno. Il segno di un addio è ciò che resta. La sintesi di ciò che è stato e di ciò che domani ancora sarà. Perché domani, comunque vada per ognuno di noi, è un altro giorno .
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“Domani è un altro giorno” regala emozioni. Asciutto e vero come il rapporto di amicizia tra Giuliano e Tommaso. Un amico non cerca di farti pensare come vuole lui ma ascolta, in silenzio, con lo sguardo e ti accoglie. Il tempo è poco, come i 4 giorni in cui i due amici si rincontrano per dirsi addio. Eppure,se vissuti,bastano. Non è la durata a fare la vita ma l’intensità. Si possono vivere migliaia di giorni senza senso e solo pochi lasciando il segno. Il segno di un addio è ciò che resta. La sintesi di ciò che è stato e di ciò che domani ancora sarà. Perché domani, comunque vada per ognuno di noi, è un altro giorno ... per gli altri. Ed è allora in loro che il nostro fare dissacrante o ironico, leale o bugiardo, amorevole o rifiutante e perfino il nostro cane ...resta.
la morte, preannunciata con una sentenza inesorabile dalla malattia, diviene solo lo sfondo della scena che resta la vita ed i suoi affetti, le sue paradossali contraddizioni, le sue scelte. E forse c’è piu vita in chi decide di morire prima che sia la malattia a portarlo agonizzante via, che in colui che vive pensando di non dover morire mai.
E si, un film che regala emozioni e apre orizzonti per imparare a vivere almeno un altro giorno: domani !
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nadia meden
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mercoledì 13 marzo 2019
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eliminiamo le malattie!
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u film che tratta in particolare di una amicizia vera e quindi, d'amore . la malattia fà il suo ingresso ache in questo film in cui si trova un Mastrandea sempre uguale a sè stesso e un bravissimo Giallini . audio scarsissimo, a volte non si capiscono proprio i colloqui, la parlata è per lo più romanesca , noi italiani sappiamo fare di meglio. in ultima analisi mi sembra un film da vedere e spero entri nelle classifiche dei film più visti.
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