In Come Inside My Mind di Marina Zenovich amici e colleghi raccontano i momenti felici ma anche quelli bui, i successi e le paure.
di Francesca Ferri
Lo vediamo ancora tra i banchi di scuola come professor Keating a insegnare ai suoi studenti il carpe diem oraziano, o vestito da Mrs. Doubtfire dal perfetto accento britannico e la voce gentile. Robin Williams è scomparso l'11 agosto 2014 ma per i suoi fan è come se non se ne fosse mai andato. E ora nel documentario Come Inside My Mind di Marina Zenovich torna a rivivere.
Dalla carriera come comico ai suoi maggiori successi, il biopic che andrà in onda su HBO dal 16 giugno, ripercorre la vita e la carriera dell'attore premio Oscar tra luci ed ombre dell'uomo oltre l'attore.
Testimonianze e interviste ad amici e colleghi come Billy Crystal, Whoopi Goldberg, David Letterman e Steve Martin raccontano i suoi momenti felici ma anche quelli più bui, i suoi successi e le sue paure. Perché se il pubblico lo conosce uno dei più grandi comici di una generazione, fuori scena Robin Williams ha dovuto combattere le dipendenze da alcol e droga, la depressione. "Sul palco era completamente a proprio agio, fuori sembrava molto più chiuso e trattenuto", racconta Steve Martin. Ma è anche Williams stesso a raccontare nel documentario questa contraddizione che soltanto sul palco riusciva a risolvere: "La stand up per me è sopravvivenza. È il jazz, questo è quello che devo fare". Su immagini di repertorio e inedite sentiamo la voce narrante dell'attore che si mette a nudo.
"Non racconto barzellette. Semplicemente uso i personaggi come un veicolo per me", spiega Robin Williams che riusciva a interpretare i più diversi ruoli. Tra quelli più noti ricordiamo l'alieno Mork nella serie televisiva Mork & Mindy, l'aviere americano Adrian Cronauer in Good Morning, Vietnam (1987) di Barry Levinson, Henry Parry Sagan ne La leggenda del re pescatore (1991) di Terry Gilliam o lo psicologo Sean McGuire in Will Hunting - Genio ribelle di Gus Van Sant che gli valse il premio Oscar. Attore eclettico e geniale, Robin Williams poteva spaziare dai film d'avventura come Hook - Capitan Uncino (1991), alle commedie drammatiche come Patch Adams (1998), fino ai thriller One Hour Photo e Insomnia, entrambi del 2002..
L'attore statunitense riusciva ad alternare una comicità debordante e fulminante a interpretazioni più intense e drammatiche. Robin Williams sapeva magnificamente recitare ma forse non sempre sapeva quanto era amato dal pubblico. Il figlio Zachary Williams, infatti, racconta: "Mio padre non si è mai reso conto davvero del successo che stava avendo, ma è la persona più di successo che io conosca".