Border - Creature di confine

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Un film di Ali Abbasi. Con Eva Melander, Eero Milonoff, Jörgen Thorsson, Ann Petrén.
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Titolo originale Gräns. Fantastico, Ratings: Kids+13, durata 108 min. - Svezia, Danimarca 2018. - Wanted uscita giovedì 28 marzo 2019. - VM 14 - MYMONETRO Border - Creature di confine * * * - - valutazione media: 3,42 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
ashtray_bliss martedì 28 maggio 2019
border: varcando il confine. Valutazione 4 stelle su cinque
90%
No
10%

Border si presenta come un ottimo lungometraggio, un prodotto finemente stratificato e curato nei minimi dettagli, capace di trasportare lo spettatore nel vivo di questa storia strana e peculiare, così lontana dal nostro vissuto eppure, in qualche modo, concretamente vicina a noi. Agassi avvalendosi anche del fascino malinconico e talvolta tetro generato dal panorama scandinavo oscuro, freddo e misterioso, crea la giusta atmosfera nella quale siamo invitati ad immergerci, confezionando un'opera narrativamente articolata, complessa ed interessante ma accessibile a tutti, dove il simbolo, la metafora, l'allegoria prendono vita e costruiscono una fiaba eterodossa e singolare in grado di spiazzarci emotivamente e portarci in terreni inesplorati. [+]

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cinefoglio sabato 23 marzo 2019
istantanea di border – creature di confine Valutazione 3 stelle su cinque
75%
No
25%

Nella stagione primaverile, si fa strada sul grande schermo una storia di confine e di «confinati», a tratti evocativa della fiaba con elementi grotteschi, a tratti in pieno stile detective, inserita in un landscape tutto nordico, dominato dalla natura diafana, dal sottobosco muschioso e dalle alci.

Il giovane regista Ali Abbasi, di origini iraniane, confeziona un secondo lungometraggio coerente in tutti i suoi elementi, dotato di una storia semplice da seguire, ma essenziale nelle sue parti, con quel gusto fisionomico del tutto peculiare che gli è valso il premio Un Certain Regarde allo scorso Festival di Cannes. [+]

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freerider lunedì 1 aprile 2019
originale... sì e no Valutazione 2 stelle su cinque
58%
No
42%

E’ ormai lungo tempo che dal bacino tematico della diversità si attinge a piene mani, come da una fonte sicura e inesauribile di energia e di ispirazione. Oggi, dopo numerose variazioni sul tema, se da un lato ne constatiamo la perpetua validità “educativa”, dall’altro possiamo chiederci quanto, dal punto di vista puramente creativo, approvvigionarsi alla sempiterna questione delle differenze tra soggetti interagenti sia necessariamente garanzia di un buon risultato.
 
Border ben si presta a sollevare il quesito, soprattutto perchè dopo la presentazione dei protagonisti, due soggetti ibridi metà umano e metà animale potenzialmente molto interessanti da indagare, si ha la sensazione che il film proceda senza sapere bene dove andare a parare, a parte veicolare un generico messaggio di rivendicazione da parte di un gruppo minoritario oppresso e di biasimo indistinto per un gruppo maggioritario/dominante. [+]

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1275483792@facebook giovedì 11 aprile 2019
film vicino al capolavoro. Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Border è un film di confine e sui confini, stratificato, complesso e semplice allo stesso tempo, che tratta molteplici temi. Non solo la diversità, ma anche la deformità e la difformità, la scoperta di un sé altro non codificato dentro convenzioni sociali, il transgender, e ancora l'opportunità e la legittimità della vendetta, il rapporto con la natura e l'ambientalismo, il senso della presenza dell'animale uomo sul pianeta. E' un film di confini tra corpi diversi e corpi uguali, tra i corpi delle creature che si incontrano e si riconoscono, e poi tra il loro corpo e quello multiforme della terra e dei suoi abitanti animali, che con la loro presenza incarnano e richiamano un fascino misterioso, arcaico, archetipico. [+]

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gianleo67 venerdì 5 aprile 2019
l'uomo di neanderthal è vivo e lotta insieme a noi Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Ispettrice doganale dal fiuto infallibile, Tina è una donna dall'aspetto ferino che vive con un addestratore di cani perdigiorno in una baita al confine dei boschi. Il suo incontro con un essere deforme simile a lei, le farà scoprire la sua vera natura e le sue reali origini, ma al contempo la renderà testimone di un abbrutimento morale che accomuna i due mondi di cui sente da sempre di far parte.
Storia di recinti e di cattività, quella dell'omonimo romanzo di John Ajvide John Lindqvist da cui il film è tratto, sembra proseguire il discorso sull'ambiguità sottesa alla natura stessa di creature che si riconoscono diverse eppure uguali, separate da esigenze fisiologiche inconciliabili (il bambino di Lasciami entrare e la sua giovane innamorata succhiasangue) ma accomunate tanto da un trasporto empatico che sfida l'istinto di autoconservazione, quanto dalla brutalità di perversioni morali che demarcano il reale confine del lecito e del tollerabile. [+]

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carlosantoni domenica 28 aprile 2019
confini da attraversare Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

Tra i cinque sensi di cui disponiamo, l’olfatto è considerato il più atavico e il più ferino: dalla notte dei tempi, è l’olfatto che prima della vista e dell’udito mette in guardia gli animali contro possibili aggressori nelle vicinanze, e che specularmente informa i predatori della presenza di prede da azzannare. L’olfatto è poi l’unico senso in base al quale molte specie animali stabiliscono un reciproco riconoscimento e apprezzamento tra maschio e femmina.
Tina, che lavora come dipendente della polizia a un varco svedese di frontiera, ha un olfatto straordinario, qualcosa come quei cani che avvertono la presenza di droghe nei bagagli dei viaggiatori aeroportuali, ma molto, molto più raffinato e potente: lei, delle persone, sa “annusare” perfino i sentimenti. [+]

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peer gynt sabato 3 agosto 2019
una favola moderna Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Film di rara potenza espressiva, nel contempo apologo sulla diversità e sulla consapevolezza della propria identità e conte philosophique capace di interrogarsi in modo non banale su cosa sia l'umanità. Questo e tanto altro in questo "Border" dello svedese di origine iraniana Ali Abbasi, che si avvale di un'ottima interpretazione ferina di due attori aiutati da un trucco pesante ma credibile e di una location nordica veramente efficace.
Tina, impiegata alla dogana e cosciente della sua originale diversità (che lasciamo allo spettatore scoprire), ha un particolare feeling con gli animali, una dote quasi da supereroe (riesce ad annusare i sentimenti delle persone che le passano davanti) e un desiderio di vincere la sua diversità giocando sulla capacità di integrazione. [+]

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maramaldo giovedì 11 aprile 2019
lusus naturae Valutazione 2 stelle su cinque
25%
No
75%

Una volta, oggi non si scherza più con le varietà offerte dalla natura (entità, comunque , da ripensare alla luce di nuove istanze sociali). Nonostante la nobiltà dell'assunto, scorretto quest'Alì Abbasi, persiano, che vi raffigura i "diversi" perseguitati in una favola tetra e repulsiva.
I due protagonisti li vuole emblematici. Accontentato dalla critica che, se impegnata, ha più inventiva degli oggetti in esame.
Vore (il lappone Eero Milonoff), all'apparenza un hippy schizzato come ce n'erano un tempo. Dieta ecosostenibile ma inquina lo stesso disperdendo nell'ambiente pupattoli opalescenti che produce non si sa come. [+]

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cardclau martedì 23 aprile 2019
il fantastico inquieto o l'inquietudine fantastica Valutazione 2 stelle su cinque
14%
No
86%

Ci troviamo di fronte a qualcosa che il regista iraniano, Ali Abbasi, ama e sente intensamente, e che può esprimere, trovandosi a suo agio nel frigido, calvinista, e contraddittorio ambiente scandinavo: il fantastico indivisibile dall’inquietudine, che ha a che fare con l’onnipresenza del maligno (che immaginiamo come soprannaturale, mentre potremmo covarcelo dentro). Così come ci aveva provato col primo film, Shelley (che non ha niente a vedere con Mary Shelley, autrice diciannovenne di Frankenstein), così ci prova adesso con Border – Creature di confine. [+]

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