udiego
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mercoledì 27 settembre 2017
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visivamente affascinante
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Luc Besson con questo "Valerian" ci mostra un cinema che cura molto gli aspetti visivi dell'opera, e tramite questi cerca di trasmetterci le emozioni, i sentimenti e le reazini dei vari personaggi della storia. In alcuni momenti ci riesce in altri meno questo bisogna dirlo, ma tutto sommato il film è sempre godibile e si fa apprezzare per lunga parte della sua durata, con alcuni momenti divertenti ed altri decisamente suggestivi. Ovviamente le note dolenti arrivan dal punto di vista della sceneggiatura che forse lascia un pò troppo spazio alla costruzione visiva dell'opera e che quindi anche se mai particolarmente appesantita risulta priva di spunti interessanti senza mai raggiungere picchi particolarmente alti.
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Luc Besson con questo "Valerian" ci mostra un cinema che cura molto gli aspetti visivi dell'opera, e tramite questi cerca di trasmetterci le emozioni, i sentimenti e le reazini dei vari personaggi della storia. In alcuni momenti ci riesce in altri meno questo bisogna dirlo, ma tutto sommato il film è sempre godibile e si fa apprezzare per lunga parte della sua durata, con alcuni momenti divertenti ed altri decisamente suggestivi. Ovviamente le note dolenti arrivan dal punto di vista della sceneggiatura che forse lascia un pò troppo spazio alla costruzione visiva dell'opera e che quindi anche se mai particolarmente appesantita risulta priva di spunti interessanti senza mai raggiungere picchi particolarmente alti. Per il resto Besson anche in questo film si dimostra un inguaribile romantico e tutto sommato ci propone un opera con qualche pregio in più che difetto, e che permette allo spettatore di godersi un paio di ore di più che discreto cinema di intrattenimento.
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nevira
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sabato 21 ottobre 2017
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un capolavoro visivo in salsa space opera anni 50'
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Film gradevolissimo per inventiva, leggerezza e spettacolarità visiva. Non mi aspettavo niente di meno da Luc Besson.
La trama ricorda i romanzi della space opera degli anni 50' e 60', con eroi in grado di capire, intrufolarsi e scardinare ogni macchiavellico piano, circondati da tecnologie e biodiversità capaci di stupire con grafica strabiliante. Ovviamente eroi d'azione, trascinati dalla spirale degli eventi e non troppo introspettivi.
La trama ribalta le aspettative, premiando il senso di giustizia ed il coraggio individuale contro l'arroganza delle burocrazie militari nutrite dalla ragion di stato.
La sola scena di apertura che mostra la storia ed il futuro di coesione universale tra le culture della stazione spaziale internazionale per me è valso il prezzo del biglietto.
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Film gradevolissimo per inventiva, leggerezza e spettacolarità visiva. Non mi aspettavo niente di meno da Luc Besson.
La trama ricorda i romanzi della space opera degli anni 50' e 60', con eroi in grado di capire, intrufolarsi e scardinare ogni macchiavellico piano, circondati da tecnologie e biodiversità capaci di stupire con grafica strabiliante. Ovviamente eroi d'azione, trascinati dalla spirale degli eventi e non troppo introspettivi.
La trama ribalta le aspettative, premiando il senso di giustizia ed il coraggio individuale contro l'arroganza delle burocrazie militari nutrite dalla ragion di stato.
La sola scena di apertura che mostra la storia ed il futuro di coesione universale tra le culture della stazione spaziale internazionale per me è valso il prezzo del biglietto.
Unica nota negativa il voto dato da MyMovies al film, volto a scoraggiare gli spettatori ed incapace di premiare la capacità del film di appagare il senso del fantastico, la predisposizione ai valori morali di universalità delle culture e l'antimilitarismo del pubblico. Era successo con Wonder Women e si ripete nuovamente per questo film.
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cinelady
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mercoledì 15 novembre 2017
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nuove (ma poco originali) avventure spaziali
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Il film a mio parere aveva dei potenziali elementi per diventare un nuovo classico del filone della space opera, come una storia solida e ben strutturata e due protagonisti simpatici e affiatati. Infatti, nonostante la Delevingne non faccia proprio faville come attrice, l’alchimia con Dane DeHaan è notevole. Ma purtroppo a ciò che funziona si contrappongono fin troppo difetti. Uno su tutti è l’utilizzo massiccio di effetti speciali, il cui scopo è solamente di mettere in mostra tutte le tecniche a disposizione, attraverso invenzioni visive che si susseguono senza sosta saturando la visione dello spettatore e privandolo di qualsiasi impatto emotivo.
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Il film a mio parere aveva dei potenziali elementi per diventare un nuovo classico del filone della space opera, come una storia solida e ben strutturata e due protagonisti simpatici e affiatati. Infatti, nonostante la Delevingne non faccia proprio faville come attrice, l’alchimia con Dane DeHaan è notevole. Ma purtroppo a ciò che funziona si contrappongono fin troppo difetti. Uno su tutti è l’utilizzo massiccio di effetti speciali, il cui scopo è solamente di mettere in mostra tutte le tecniche a disposizione, attraverso invenzioni visive che si susseguono senza sosta saturando la visione dello spettatore e privandolo di qualsiasi impatto emotivo. In particolare poi c’è tutta una sequenza, quella in cui Laureline viene rapita, che è totalmente inutile al proseguimento della storia principale. Inoltre si sente la mancanza di personaggi secondari forti, alieni o umani che siano, che si contrappongano alla nascente relazione tra i due protagonisti, a cui è data più importanza della missione stessa, di cui lo spettatore finisce per dimenticarsi. Ma purtroppo anche la storia d’amore non convince del tutto, perdendosi tra svolte che più prevedibili non si può (prima lei salva lui, poi lui salva lei) e battute artificiose e stereotipate. C’è qualcuno che si è lamentato dell’età dei protagonisti; a me non è spiaciuto la scelta di due attori piuttosto giovani, però è ovvio che è stata fatta per accaparrarsi un pubblico il più ampio possibile.
Certamente per arrivare al livello di “Guardiani della galassia”, sicuramente il film più innovativo nel suo genere, ci voleva ben altro, e sotto questo punto di vista “Valerian” assomiglia di più a “Jupiter”, anche questo tra l’altro film di due registi europei, per l’alta ambizione ma il modesto risultato, e per la presenza di due protagonisti piuttosto che di un gruppo (e sicuramente quelli di Besson funzionano meglio di quelli dei Wachowski).
Per concludere, fa piangere il cuore sapere che questo è il film europeo con il maggior budget. Forse Besson e i fratelli Wachowski, che hanno prodotto un altro film europeo ad altissimo budget, ovvero “Cloud Atlas”, non hanno capito che per battere l’industria americana, che sicuramente ha più risorse, non serve emularli, ma percorrere strade diverse.
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mrv
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mercoledì 4 ottobre 2017
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attore sbagliato
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La trama è carina e logica. Gli effetti speciali sono fatti bene, in un paio di sequenze sono eccessivi e non aggiungono nulla al film.
Il vero problema qui è l'attore pricipale! Dovrebbe essere un uomo almeno sulla quarantina, super esperto soldato, fortissimo, che ha avuto mille donne, vincitore di mille battaglie, ma l'attore scelto è un ragazzino.
La trama, le battute, gli altri attori, cozzano in maniere violenta con la faccia e l'età troppo giovane del protagonista; certe volte vi chiederete se stiano parlando veramente di lui!
Evidentemente l'attore era fortemente raccomandato e il regista si è dovuto piegare, ma così ha rovinato il film.
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La trama è carina e logica. Gli effetti speciali sono fatti bene, in un paio di sequenze sono eccessivi e non aggiungono nulla al film.
Il vero problema qui è l'attore pricipale! Dovrebbe essere un uomo almeno sulla quarantina, super esperto soldato, fortissimo, che ha avuto mille donne, vincitore di mille battaglie, ma l'attore scelto è un ragazzino.
La trama, le battute, gli altri attori, cozzano in maniere violenta con la faccia e l'età troppo giovane del protagonista; certe volte vi chiederete se stiano parlando veramente di lui!
Evidentemente l'attore era fortemente raccomandato e il regista si è dovuto piegare, ma così ha rovinato il film.
Se Luc Besson avesse usato un Jean Renò, gli avrebbero dato l'oscar, così invece è solo un filmetto che non ti coinvolge.
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stramonio70
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venerdì 3 novembre 2017
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tra star wars e avatar...
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Stavolta Luc Besson ha voluto fare davvero le cose in grande. Questo film è costato quasi 200 milioni di euro, cifra che ovviamente era difficile da recuperare in termini di incassi. In America infatti il film è stato un flop e anche qui in Italia non è che sia andato benissimo. Con quello che è costato si potevano produrre più di una decina di film a medio budget sicuramente più validi di questo. Il film infatti è un tripudio di inutili effetti speciali ed ha una sceneggiatura che definirla puerile è anche un complimento. La storia poteva tranquillamente essere raccontata in un'ora e mezza e non in due ore e un quarto, cosa che avrebbe fatto risparmiare parecchio anche in termini economici.
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Stavolta Luc Besson ha voluto fare davvero le cose in grande. Questo film è costato quasi 200 milioni di euro, cifra che ovviamente era difficile da recuperare in termini di incassi. In America infatti il film è stato un flop e anche qui in Italia non è che sia andato benissimo. Con quello che è costato si potevano produrre più di una decina di film a medio budget sicuramente più validi di questo. Il film infatti è un tripudio di inutili effetti speciali ed ha una sceneggiatura che definirla puerile è anche un complimento. La storia poteva tranquillamente essere raccontata in un'ora e mezza e non in due ore e un quarto, cosa che avrebbe fatto risparmiare parecchio anche in termini economici. La scelta dell'attore protagonista l'ho trovata sbagliata: ci voleva un attore sulla quarantina per quella parte non un ragazzino poco più che ventenne. Se la cava bene invece Cara Delevingne grazie al fatto che il suo personaggio è quello più approfondito di tutti. Ottima anche la scena in cui è protagonista Rihanna. Per il resto i difetti sono tanti. Manca per esempio un po' di tensione drammatica, le scene d'azione sembrano zuffe più che lotte, la CGI è troppo invadente e regna su tutto un senso di confusione generale. Inoltre sembra un film indirizzato ad un target di ragazzini di dodici anni non ad un pubblico adulto. A Besson era andata bene con "Il quinto elemento" ma secondo me questo film è un notevole passo indietro.
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andreagiostra
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martedì 3 ottobre 2017
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fantastico besson!
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Effetti speciali fantastici!
La scena iniziale, è inutile nasconderlo, ci riporta per un attimo nel fantastico mondo di Avatar (2009) del geniale James Cameron.
L’incipit narrativo del film di Besson è bellissimo ed è accompagnato dall’ipnotico e stupendo “Space Oddity” di David Bowie, all’insegna della pace e della fratellanza dei popoli con una bella successione di immagini vere, la stretta di mano tra sovietici e americani del 17 luglio 1975 nella missione congiunta Apollo-Soyuz, e finzionali, che ci fanno tornare alla mente le moltissime strette di mano tra i disparati popoli spaziali della mitica serie Star Wars.
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Effetti speciali fantastici!
La scena iniziale, è inutile nasconderlo, ci riporta per un attimo nel fantastico mondo di Avatar (2009) del geniale James Cameron.
L’incipit narrativo del film di Besson è bellissimo ed è accompagnato dall’ipnotico e stupendo “Space Oddity” di David Bowie, all’insegna della pace e della fratellanza dei popoli con una bella successione di immagini vere, la stretta di mano tra sovietici e americani del 17 luglio 1975 nella missione congiunta Apollo-Soyuz, e finzionali, che ci fanno tornare alla mente le moltissime strette di mano tra i disparati popoli spaziali della mitica serie Star Wars.
Da quel momento in poi la sequenza di immagini, con poderosi effetti speciali, si ispira magnificamente all’affascinate teoria dell’universo frattale.
Bastano solo questi pochi elementi, concentrati nei cinque minuti iniziali, per ripagare abbondantemente il costo del biglietto così come quando i napoletani andavano al San Paolo per vedere più che la partita Maradona in campo.
La sceneggiatura di Luc Besson, Pierre Christin e Jean-Claude Méziéres, è tratta da uno dei monumenti della serie fumetto francobollo dal titolo “Valerian and Laureline”, ideata e curata da Christin e Méziéres trascinati oggi da Luc Besson in questa avventura cinematografica. Fu una serie di comic frizzante, brillante, fantasiosa, divertente, che ha ispirato tantissimi film, ultimo in ordine di tempo quello appunto di Besson. Va ricordato al nostro lettore che la serie fumettistica su carta “Valerian and Laureline” vide pubblicato l’ultimo episodio dal titolo “L’OuvreTemps” il 16 gennaio 2010, dopo 43 lunghi anni di successi.
Non credo serva scrivere altro per costringere il lettore di queste righe, appassionato di genere Action-Adventure-Fantasy, per costringerlo a precipitarsi a vedere Valérian nel più vicino cinema!
Per onor di cronaca due righe sulla trama:
Siamo nell’anno del Signore 2740 e il potente Ministro della Difesa (Herbie Hancock) invia in missione segreta, nel caotico e intradimensionale Big Market del pianeta Kirian, l’agente governativo Maggiore Valerian (Dane DeHaan) e il sergente Laureline (Cara Delevingne), per recuperare l’ultimo convertitore Mül rimasto nell’universo. Quando Valerian e Laurelin raggiungono Alpha, la Città dei Mille Pianeti, il mistero della missione diviene intrigato e incomprensibile, e fa esplodere l’interessante narrazione filmica.
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(di nevira)
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