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Ultimo aggiornamento martedì 23 ottobre 2018
Una professoressa di lettere divorziata e madre premurosa sta attraversando una fase complicata della propria vita. In Italia al Box Office Il complicato mondo di Nathalie ha incassato 170 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Nathalie Pêcheux è una professoressa di lettere divorziata, cinquantenne in ottima forma e madre premurosa finché non scivola verso una gelosia malata. Se la sua prima vittima è la figlia di diciotto anni, Mathilde, incantevole ballerina di danza classica, il suo campo d'azione poi si estende ai suoi amici, ai suoi colleghi, fino ai suoi vicini di casa. Il medico le spiega che il suo umore nero è da attribuire al periodo di transizione verso la menopausa, ma i registi David e Stéphane Foenkinos non cercano spiegazioni e si limitano a osservare, a distanza e allo stesso tempo con solidarietà, gli imprevedibili moti d'animo di una donna nella sua seconda adolescenza.
La storia è quella che ormai sentiamo ripetere in ogni conversazione quotidiana e sempre più spesso al cinema, se non fosse per la straordinaria maestria di Karin Viard che riesce a far apparire fresco e intenso un intrigo che facilmente scivolerebbe nel cliché.
Ed è proprio Karin Viard ad aver ispirato il personaggio di Nathalie ai fratelli Foenkinos che, dopo la Nathalie trentenne (Audrey Tautou) de La Delicatesse (2011), vogliono sondare l'animo di una cinquantenne in piena crisi di mezza età. Lo straordinario talento dell'attrice, che mostra la naturalezza di una donna qualunque e l'abilità dell'interprete esperta, conferma le aspettative dei registi su quello che è ormai un volto del cinema francese. Una rosa di attori altrettanto abili garantisce, dunque, l'intensità del film, tutto giocato sulla recitazione: Anne Dorval, attrice feticcio di Xavier Dolan, Thibault de Montalembert, Anaïs Demoustier, Bruno Todeschini e Dara Tombroff, vera ballerina nel ruolo della figlia, reggono bene il peso della protagonista.
Tra amara commedia e intimo ritratto, tra malinconia e risate, i fratelli Foenkinos ci mostrano allo specchio la nostra misera umanità. Un'audace commedia drammatica che scandaglia, ma senza alcuna pretesa psicanalitica, quel complesso rapporto tra madre e figlia, attraverso lo sguardo della donna matura che vede il fiorire della giovane progredire quanto il proprio declino. Con freddezza a volte ma senza mai perdere l'empatia, assistiamo alla trasformazione di una madre in mostro attraverso l'intera gamma di sentimenti racchiusi nella parola gelosia. L'invidia, la frustrazione, l'amarezza, la voglia folle di essere amata, la paura di non contare niente e per nessuno si dipingono sul volto di Nathalie, moralmente ripudiabile ma da cui lo spettatore non riesce a discostarsi. Karin Viard non offre alcuna scusa per salvare il suo personaggio che è perciò tanto più autentico quanto amabile.
Sulla scia di L'Avenir (2016) di Mia Hansen-Love con Isabelle Huppert e Aurore (2017) di Blandine Lenoir, Jalouse si inscrive, dunque, in una certa tendenza recente del cinema francese che affronta la maturità femminile attraverso star che acquisiscono consapevolezza della propria età a dispetto della predilezione del cinema per la gioventù. Nella stessa direzione va il film di David e Stéphane Foenkinos che, d'altronde, stupiscono per l'abilità di decifrare l'inconscio femminile. Così, tra giochi di sguardi e battiti di ciglia rimaniamo con una strisciante inquietudine.
“Nathalie” è la protagonista della pellicola girata dai due fratelli David e Stéphane Foenkinos ed è una donna di circa 50 anni profondamente in crisi e molto insicura. Ella è una donna divorziata che però non ha più, od ancora, trovato un nuovo amore a differenza dell’ex-marito che invece si è felicemente risposato con una donna [...] Vai alla recensione »
IL COMPLICATO MONDO DI NATHALIE (FR, 2018) di DAVID & STéPHANE FOENINKOS. Con KARIN VIARD, ANNE DORVAL, BRUNO TODESCHINI, ANAÏS DEMOUSTIER, THIBAULT DE MONTALEMBERT, DARA TOMBROFF La velenosa Nathalie Pêcheux, professoressa di lettere cinquantenne e divorziata, è gelosa (come recita il titolo originale, Jalouse) della felicità altrui e dunque è anche pronta [...] Vai alla recensione »
Commedia piacevolissima che, come spesso riescono in Francia, coniuga perfettamente in modo ironico, accattivante, piacevole, ma anche intenso, un argomento che dal modo in cui viene trattato può essere drammatico, noioso e anche pesante. La donna (ma spesso anche l'uomo) nel momento in cui sa che svanisce l'età giovanile e anche quella della maturità e si avvicina l'anzian [...] Vai alla recensione »
Negli ultimi anni il cinema francese è tornato a dare voce a personaggi femminili maturi, alla prese con problematiche quotidiane ma spesso sottovalutate. Questo è uno degli esempi migliori di questa new wave d’oltralpe. Una scrittura veloce e sincera, che cambia più volte registro senza mai uscire dai binari, una protagonista formidabile e una regia pulita ma attenta a cogliere ogni dettaglio fanno [...] Vai alla recensione »
La protagonista è eccellente nell'interpretare il ruolo della cinquantenne in crisi, e tutto il suo ritratto è quasi sempre molto realistico, fatta eccezione, a mio avviso,per qualche forzatura alla fine del film. L'intento tragi-comico è raggiunto egregiamente, con momenti di puro divertimento alternati a momenti drammatici o che portano lo spettatore quantomeno [...] Vai alla recensione »
Il film Il complicato mondo di Nathalie dei registi David Foenkinos e Stéphane Foenkinos vorrebbe farci ridere mostrandoci le “scempiaggini” della protagonista, in fase pre menopausale, con tutti i dubbi di una donna non più giovane, che si sente incapace di una relazione adulta con l’altro sesso, che è disturbata dal fatto che il suo ex-marito si è rifatto [...] Vai alla recensione »
Una sorpresa! Realistico, divertente, recitato benissimo. Consigliato
Le situazioni vissute da Nathalie, magnificamente interpretata da Karin Viard, rappresentano quelle che spesso molte donne vivono a un certo punto della loro vita. Qui sono amplificate da una particolare forma di gelosia della protagonista verso il mondo che la circonda, in un’interessante alternanza tra dramma e commedia. I momenti difficili scatenati dalle insicurezze di Nathalie vengono ben [...] Vai alla recensione »
Visto con le mie amiche. Ci siamo divertite molto. Assolutamente consigliato!
Fortunatamente "tutto mondo e paese" penso pure io che siamo un po tutti Nathalie. buono nei cineforum over 50 con dibattito finale.
Mi aspettavo un film brillante e anche profondo viste le recensioni e mi sono trovato davanti una commediola sciatta, banale che tenta disperatamente di far sorridere sfruttando il comportamento ironicamente schizofrenico della protagonista. Il tutto però porta ad una forte monotonia e si sviluppa nei confronti della protagonista una crescente antipatia e tanto che personalmente [...] Vai alla recensione »
Nathalie (che ha le forme morbide di Karin Viard) è una donna sull'orlo di una crisi di nervi. Divorziata, sulla soglia dei 50, crede che il mondo le sia improvvisamente ostile: la menopausa incombe e porta sbalzi d'umore, l'ex-marito si è rifatto una vita con un'altra, nella scuola dove lavora arriva una nuova insegnante, giovane e un po' sfacciata antagonista.
Basterebbe il titolo originale Jalouse, che non ha bisogno di traduzione, per comprendere quale sia la reazione ai sopraggiunti cinquant'anni della protagonista de II complicato mondo di Nathalie di David e Stéphane Foenkinos. Detto altrimenti, il dramma di Nathalie, donna divorziata, insegnante di lettere alla scuola superiore, è l'età sua che va quindi a scontrarsi con quella delle donne più giovani, [...] Vai alla recensione »
La gelosia è un aspetto dell'amo-re», dicono a Nathalie (Karin Viard), mentre si chiude il film di David e Stéphane Foenkinos. E Jalouse è il titolo originale di Il complicato mondo di Nathalie (Francia, 2017, 107'). Ancora molto bella, a cinquant'anni Nathalie si sente «bloccata nella zona di transito, nella zona del nulla». Che si riferisca a quella che il suo medico chiama «zona di transito verso [...] Vai alla recensione »
Fanno danni, a pari merito, le donne "dolcemente complicate" di Fiorella Mannoia (uno dei punti più umilianti del femminile contemporaneo, salvo poi stupirsi quando i maschi son sempre un passo avanti) e la finta ingenua Amélie nel film di Jean-Pierre Jeunet (ma il regista non ha colpa delle carinerie che son seguite per cavalcare il successo). "Ritratto di un'invidiosa" sarebbe più adatto.
Care lettrici, come avete affrontato il periodo che vi ha accompagnato verso la menopausa? Quel passaggio della vita che, per alcune, si traduce in un autentico stravolgimento delle varie sfere (fisica, sociale, ecc.)? Mi auguro meglio di quello che capita alla protagonista di questa simpatica commedia francese, campione d'incassi, che vede al centro della vicenda Nathalie, professoressa di lettere, [...] Vai alla recensione »
Nathalie, professoressa sui cinquantanni e affascinante madre divorziata di una ragazza di diciotto, tutt'un tratto non può fare a meno di provare invidia per chi è più felice o più giovane di lei: la figlia, bella, innamorata e con il talento per la danza, la giovane compagna dell'ex marito, la collega ventottenne. il solido matrimonio della sua migliore amica.