Matej, nato in una famiglia di persone con bisogni educativi speciali, prova a creare una sua famiglia, ma presto tutto inizierà a crollare. Espandi ▽
Nato in una famiglia di persone con disturbi mentali, Matej cerca di crearsi una famiglia per conto proprio ma presto tutto intorno a lui inizierà a non andare per il verso giusto. Girato senza sceneggiatura, Druzina è un esempio di cinéma vérité: il film segue per dieci anni il protagonista, nei suoi tentativi di costruirsi una vita. Premiato a Locarno. Dal regista dell'acclamato Class Enemy. Recensione ❯
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Un'importante occasione per continuare a tener viva la percezione di ciò che è avvenuto dal terremoto del 24 agosto a oggi. Espandi ▽
Gianni Amelio va ad Amatrice e affronta le conseguenze civili che ci vedono tutti coinvolti, fotografando lo sforzo di un popolo che con grande dignità e orgoglio vuole lasciarsi alle spalle la tragedia del 24 agosto 2016 e dalla macerie ripartire per ritrovare un'identità ferita. Recensione ❯
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La storia d'amore tra i due artisti Frida Kahlo e Diego Rivera. Espandi ▽
La tormentata storia d'amore e di passione tra due dei più celebri artisti messicani del ventesimo secolo: Frida Kahlo e Diego Rivera. Due personalità complesse, entrambi difensori del Messico e innamorati della pittura. Il documentario esplora la loro storia affascinante e ci mostra come questo incontro, passionale e professionale, abbia rivoluzionato un intero paese. Recensione ❯
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Getting Naked: A Burlesque Story svela la subcultura della scena neo-burlesque di New York. Espandi ▽
Il documentario segue quattro artisti del Burlesque raccontandoli nel privato e sul palcoscenico. Ognuno di loro ha appena scoperto la propria identità ed è parte integrante del mondo della commedia osé e dello striptease. Quattro persone che hanno capito quanto non sia necessariamente oro ciò che luccica, perché questa libera comunità non può estraniarsi dalle dure realtà del sessismo, delle malattie e delle crisi esistenziali. Getting Naked esplora il significato di essere protagonista, animatore e donna nella città più difficile del pianeta. Recensione ❯
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A Beirut un gruppo di operai siriani sono chiusi nel cantiere di costruzione di un grattacielo e riescono ad avere notizie dal mondo solo grazie ad un televisore. Espandi ▽
A Beirut gli operai siriani sono chiusi nel cantiere di costruzione di un grattacielo. Il loro unico contatto con il mondo esterno è un varco nel sottosuolo. Strappati via dal Paese di origine, dove la guerra non è finita, si riuniscono di notte intorno a un piccolo televisore per avere notizie dalla propria Terra, sperando in una vita diversa e migliore. Recensione ❯
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I lettori di tutto il mondo hanno imparato ad amare lo scrittore israeliano Etgar Keret per le sue brevi storie surreali ed esilaranti performance. Tanto i suoi racconti quanto gli aneddoti della sua vita condividono una estrema riconoscibilità, nonostante le incredibili assurdità. Quando due giovani olandesi si misero a fare un film su di lui, sapevano che sarebbero state necessarie tecniche diverse per mostrare come funziona la sua mente: attraverso animazioni delle sue storie, rievocazioni dei suoi aneddoti, sguardi dietro le quinte e interviste con familiari e amici (tra cui Jonathan Safran Foer e Ira Glass), scopriamo come l'ossessione per la scrittura e raccontare bugie abbiano salvato la vita di questo straordinario narratore. Recensione ❯
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Un torneo di calcio per operai sfruttati dal Qatar dopo la candidatura del paese ai Mondiali 2022. Espandi ▽
Quando la commissione FIFA ha selezionato il Qatar per ospitare la Coppa del Mondo 2022, il paese ha utilizzato le proprie risorse per cominciare a costruire stadi e opere architettoniche grazie soprattutto a milioni di lavoratori migranti. Il documentario segue alcuni di questi uomini provenienti da India, Kenya, Nepal e Ghana che, bloccati in campi isolati e costretti a lavorare innumerevoli ore per salari miserabili. Quando gli sponsor FIFA organizzano un torneo di calcio aziendale, gli operai tentano di sfuggire alla realtà cui sono costretti per raggiungere un vanificato "benessere sul luogo di lavoro". Mentre il torneo ammonta a poco più di una manovra di marketing per le figure ai vertici della gerarchia aziendale, gli operai abbracciano la rara opportunità di competere in una realtà amatoriale per dimostrare a se stessi la capacità di affrontare le sfide.
L'opera giustappone gli stadi appena costruiti con lo squallore di quei corridoi angusti in cui gli operai tornano di notte. Anche quando saranno nel vivo della competizione, gli uomini non potranno scrollarsi di dosso il timore di essere stati ingannati da un'impresa potente e profondamente cinica, desiderosa di distrarli dalle palesi violazioni dei diritti umani. Recensione ❯
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Una riflessione popolare e acuta sul patrimonio nazionale che davvero può salvare l'Italia: le nostre storie e la capacità di raccontarle. Espandi ▽
A Montichiello, un piccolo borgo toscano, va in scena la vita di paese: tutti gli anni, fin dagli anni Sessanta, uno spettacolo teatrale racconta la comunità e la sua storia, dalle rievocazioni del passato ai grandi temi del presente. Questo film segue da vicino la preparazione dello spettacolo, con personaggi e storie che tessono i fili di un'identità comunitaria determinata a resistere alla crisi economica e sociale. Una narrazione nella narrazione che restituisce la magia di un teatro povero e indomito, sospeso fra l'eredità del mondo rurale e il dialogo con le nuove generazioni indispensabile per mantenere viva la tradizione. Una riflessione popolare e acuta sul patrimonio nazionale che davvero può salvare l'Italia: le nostre storie e la capacità di raccontarle. Recensione ❯
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Jan Fabre è autore di un teatro della fisicità percorso da corpi come macchine desideranti. L'arte, il teatro, la danza, la scrittura, nella sua personale alchimia estetica, cospirano con un'idea di bellezza intrisa di morte e vulnerabilità, afflato vitalistico e grottesco, satira e alienazione. Jan Fabre sarà a Bologna in occasione della consegna del Premio Ubu 2016 assegnato allo spettacolo-performance Mount Olympus - To Glorify the Cult of Tragedy. Il film di montaggio di Griffin testimonia le prove nel teatro-laboratorio dell'artista fiammingo. Recensione ❯
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La Grecia: paradiso di spiagge baciate dal sole, ma oscurata dall'ascesa di ideologie nazionaliste. Espandi ▽
Per ricostruire l'ascesa del partito greco di estrema destra Alba Dorata, Golden Dawn Girls sceglie un punto di vista curioso: quello di una madre, una moglie e una figlia. Dopo l'arresto di alcuni membri del partito e del leader Nikolaos Michaloliakos, Dafni, Jenny e Ourania continuano la propaganda al posto dei loro cari. Il regista si concentra proprio su di loro, lasciando la camera sempre accesa e cogliendone le sfumature più sincere. Intrecciando i "fuori onda" alle dichiarazioni ufficiali, il film riflette sulle conseguenze della crisi nel tentativo di capire "cosa sia successo in Grecia". Recensione ❯
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La questione di vivere in un'area sismica diviene lo strumento per riflettere sul senso stesso del fare cinema. Espandi ▽
Un diario cinematografico che inizia dalla lenta ricostruzione de L'Aquila, la città del regista, e prosegue con il terremoto di Amatrice e Arquata del Tronto e la vita in albergo dopo i terremoti di Norcia e di Montereale-Campotosto. Un racconto intimo e ironico, lirico e geometrico. Recensione ❯
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Un documentario che prova a raccontare disertori e rivolte mai raccontate nell'esercito italiano durante la Grande Guerra. Espandi ▽
Disertori, ammutinati, rivolte e decimazioni nell'esercito italiano durante la Grande Guerra. Un fenomeno in gran parte taciuto che coinvolse un numero elevato di soldati al fronte. Attraverso vicende di uomini che dissero NO, il film fa a orare un'altra visione del Primo Conflitto Mondiale. Recensione ❯
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Uno dei surfisti più leggendari del mondo racconta la sua infanzia difficile e l'amore per le onde. Espandi ▽
La storia del surfista Laird Hamilton ha inizio negli anni Sessanta alle Hawaii. L'infanzia difficile ha temprato il suo carattere e la sua voglia di ribellione ha trovato nel surf il modo per sfogarsi. Superando i suoi limiti è diventato un innovatore della tecnica del surf. Recensione ❯
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Negli occhi di una bambina costretta a crescere troppo in fretta. Espandi ▽
Alicia è stata portata via dalla madre a soli dodici mesi e vive in orfanotrofio da quando ha cinque anni. Deve avere pazienza, perché non è facile trovare una famiglia per lei: o almeno, così le ha detto il suo tutore. Ma nell'attesa che qualcosa possa finalmente cambiare, gli anni passano e Alicia perde sempre più le speranze. "I'm not special. I'm just a girl" - confessa prima di scoppiare in lacrime, senza capire perché non può vivere con la sua mamma. Recensione ❯
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