andrea
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venerdì 4 agosto 2017
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film meraviglioso e a tratti per nulla banale
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Devo dire che già dal trailer questo film mi aveva colpito, almeno per quello che lasciava intuire sembravano esserci i presupposti per un filmone.
Purtroppo il film non è perfetto ma ha i suoi alti e bassi. La pellicola risulta molto piacevole e con un cast importante, il premio oscar Jenniffer Lawrence e un ottimo Chris Pratt che nella prima parte di film riesce a far immergere lo spettatore nell'atmosfera giusta. Al di là di tutte le incongruenze a livello scientifico come per esempio il passaggio dell'astronave vicino una stella senza essere carbonizzata, però se sono riusciti a creare una tecnologia ibernante perfettamente funzionante (più o meno) perchè no!
Il film è più profondo di quanto non possa sembrare sebbene sia praticamente Titanic portato nello spazio.
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Devo dire che già dal trailer questo film mi aveva colpito, almeno per quello che lasciava intuire sembravano esserci i presupposti per un filmone.
Purtroppo il film non è perfetto ma ha i suoi alti e bassi. La pellicola risulta molto piacevole e con un cast importante, il premio oscar Jenniffer Lawrence e un ottimo Chris Pratt che nella prima parte di film riesce a far immergere lo spettatore nell'atmosfera giusta. Al di là di tutte le incongruenze a livello scientifico come per esempio il passaggio dell'astronave vicino una stella senza essere carbonizzata, però se sono riusciti a creare una tecnologia ibernante perfettamente funzionante (più o meno) perchè no!
Il film è più profondo di quanto non possa sembrare sebbene sia praticamente Titanic portato nello spazio. Ebbene sì, la solfa di base sembra essere proprio quella: solita storia d'amore e i luoghi comuni che implica, anche se, ribadisco, in certi punti non risulta affatto scontato proponendo colpi di scena più che discreti che lasciano lo spettatore incollato allo schermo bilanciando i punti deboli del film. Personalmente mi aspettavo più un action-thriller
che un romance sci-fi, perchè Passenger in questo genere può essere catalogato. Per la stragrande maggioranza del film assisteremo alle vicenda di due innamorati con tutti gli alti e bassi di una relazione e con un saliente colpo di scena anche se abbastanza prevedibile. Il film per essere compreso a pieno, c'è poco da fare, va visto perche è un bel film in effetti anche se a quanto pare parte di critica e pubblico non sono d'accordo cosa per me incomprensibile. Perchè il film è intenso, il viaggio per raggiungere una nuova vita diventa la vita stessa dei protagonisti e loro riescono ad apprezzarla. Tutto ciò accompagnato da splendide immagini ed effetti speciali che rendono il film ancora più spettacolare. In conclusione Passenger non è il solito film di fantascienza o romantico ma molto di più, è storia d'amore, di vita, fatta di scelte complicate e per niente scontate per affrontare la vita perchè come dice il film "Pensiamo di essere padroni del nostro destino, ma siamo solo passeggeri, andiamo dove il destino ci porta. Non è sempre la vita che ci si aspetta, ma è comunque la nostra." e va vissuta nel migliore dei modi.
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romeodelguasta
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lunedì 15 maggio 2017
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recensione passengers -no spoiler-
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Film che lascia riflettere, e cerca di nascondere incongruenze con colpi di scena, e con più che discreti effetti speciali. Alcuni mozzafiato, come quello dell'assenza di gravità in piscina.
Visibile l'intenzione dell'autore di rivisitare i soliti luoghi comuni sull'amore, ma con uno sfondo diverso, stavolta. Tante le possibili morali.
In sé, l'idea della trama è interessante, e anche la costruzione dell'idea, segue un preciso schema, ma se cercate complessità e perfezione, questo non è il vostro genere, guardate Interstellar. Se cercate un bel film da guardare in famiglia, invece, per rimanere incollati allo schermo, allora avete fatto una scelta più che azzeccata.
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Film che lascia riflettere, e cerca di nascondere incongruenze con colpi di scena, e con più che discreti effetti speciali. Alcuni mozzafiato, come quello dell'assenza di gravità in piscina.
Visibile l'intenzione dell'autore di rivisitare i soliti luoghi comuni sull'amore, ma con uno sfondo diverso, stavolta. Tante le possibili morali.
In sé, l'idea della trama è interessante, e anche la costruzione dell'idea, segue un preciso schema, ma se cercate complessità e perfezione, questo non è il vostro genere, guardate Interstellar. Se cercate un bel film da guardare in famiglia, invece, per rimanere incollati allo schermo, allora avete fatto una scelta più che azzeccata. È infatti questa la categoria in cui rientra Passengers di Morten Tyldium.
Voto: 3,3 stelle
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laurence316
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lunedì 24 aprile 2017
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per hollywood l'amore è costrizione e sopraffazion
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Traendo origine da uno dei più elogiati script non ancora prodotti ad Hollywood, essendo comparso sulla Black List ed essendo rimasto in development hell, l’“inferno dello sviluppo”, per quasi un decennio, avendo in questo modo alimentato spasmodicamente l’attesa e non solo fra gli addetti ai lavori, considerando tutto questo, e mettendo in conto anche il fatto che l’idea originale (una sorta di Robinson Crusoe ambientato nello spazio) non era affatto da buttar via, il risultato finale è tanto più deludente.
Anche perché il trailer ingannevole lasciava presagire certo una love story ma anche un thriller avvincente incentrato sulla frase “C’è una ragione per cui ci siamo svegliati prima”, e soprattutto si curava bene, invece, di tralasciare ogni riferimento al dilemma etico e morale alla base della sceneggiatura.
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Traendo origine da uno dei più elogiati script non ancora prodotti ad Hollywood, essendo comparso sulla Black List ed essendo rimasto in development hell, l’“inferno dello sviluppo”, per quasi un decennio, avendo in questo modo alimentato spasmodicamente l’attesa e non solo fra gli addetti ai lavori, considerando tutto questo, e mettendo in conto anche il fatto che l’idea originale (una sorta di Robinson Crusoe ambientato nello spazio) non era affatto da buttar via, il risultato finale è tanto più deludente.
Anche perché il trailer ingannevole lasciava presagire certo una love story ma anche un thriller avvincente incentrato sulla frase “C’è una ragione per cui ci siamo svegliati prima”, e soprattutto si curava bene, invece, di tralasciare ogni riferimento al dilemma etico e morale alla base della sceneggiatura. Che, purtroppo, è proprio ciò che potrebbe rendere alquanto sgradevole il film nel suo complesso ad una larga fetta di pubblico (in particolare, astengasi femministe varie). Volendo evitare ogni spoiler, è sufficiente dire che fin sa subito la storia d’amore più che commovente suona piuttosto inquietante e che, nel terzo atto, degenera infine in un apoteosi di cliché e banalità, non lontana nei contenuti dai tipici sintomi della sindrome di Stoccolma.
Al di là del fatto che la questione morale al cuore del film non viene mai affrontata come dovrebbe, è proprio il terzo atto ad affossare definitivamente il film: caotico, forsennato ed esagerato, fa prevalere la componente action fino a quel momento praticamente assente e si dimentica invece di sviscerare le problematiche relazionali fatte emergere fin lì. Inoltre, non vi è il necessario approfondimento dei personaggi (a risentirne è soprattutto l’Aurora della Lawrence) e il film si conclude nel modo più scontato possibile, senza mai suscitare particolare suspense.
Si tratta, insomma, della classica occasione mancata, l’occasione di fare un film originale (in epoca di sequel, reboot, remake e generale mancanza di idee) interessante e ben costruito. Buone, comunque, le interpretazioni degli attori e, soprattutto, eccezionali gli effetti digitali (veramente straordinaria e impressionate la sequenza della piscina). Costato intorno ai 110 milioni di dollari (di cui ben 20 sono andati alla Lawrence e 12 a Pratt), il film ne ha incassati “appena” 300, non molto, considerando anche i recenti successi di altre produzioni originali come The Martian, Interstellar o Gravity. Si spera vivamente, comunque, che questo non comporti un ulteriore contrazione dei titoli originali in favore di un’indiscriminata proliferazione dei soliti sequel, prequel, “threequel”, “interquel”, midquel, newquel, remake, requel, reboot, e chi più ne ha più ne metta. Ma anche che i futuri titoli originali si rivelino un minimo più originali e intriganti e meno prevedibili e banali.
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marychan
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lunedì 10 aprile 2017
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un tema che fa riflettere
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Si può stare a discutere sulle dubbie scene del film, come il passaggio radente la stella o il fatto che il protagonista, morto da un po', torni magicamente alla vita senza danni neuronali, o ancora che l'unico modo di salvare l'astronave Avalon sia aprire manualmente il solito portello dall'esterno, ma se si guarda nell'insieme è un film geniale, che fa molto riflettere. Inevitabilmente chi lo guarda si chiede cosa avrebbe fatto al posto di Jim, un meccanico unico risvegliato dall'ibernazione in un viaggio che dovrebbe durare altri novant'anni. Morire sulla nave è già di per sé un bel peso, ma sopportarlo da soli è al limite della pazzia, ed è per questo che alla fine risveglia Aurora, una bellissima giornalista.
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Si può stare a discutere sulle dubbie scene del film, come il passaggio radente la stella o il fatto che il protagonista, morto da un po', torni magicamente alla vita senza danni neuronali, o ancora che l'unico modo di salvare l'astronave Avalon sia aprire manualmente il solito portello dall'esterno, ma se si guarda nell'insieme è un film geniale, che fa molto riflettere. Inevitabilmente chi lo guarda si chiede cosa avrebbe fatto al posto di Jim, un meccanico unico risvegliato dall'ibernazione in un viaggio che dovrebbe durare altri novant'anni. Morire sulla nave è già di per sé un bel peso, ma sopportarlo da soli è al limite della pazzia, ed è per questo che alla fine risveglia Aurora, una bellissima giornalista. Una sorta di versione moderna del mito di Adamo ed Eva, una parabola sull'amore che fa seriamente riflettere su quello che da sempre l'uomo cerca, ovvero il senso della vita, quel traguardo che tutti cercano ma non sanno dove trovarlo, né se arriverà mai. Non che ci sia una risposta a riguardo, ma il film ricorda a tutti che se anche non si è certi dei propri obiettivi, la vita è più bella se la si vive insieme ad una persona speciale.
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tonysamperi
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domenica 9 aprile 2017
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creare un ottimo film con 4 attori: fatto.
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*** Possibili spoiler (era inevitabile) ***
Era un pezzo che non scrivevo recensioni, ma questo film se la merita tutta. Personalmente sono stato catturato dal trailer, quando l'ho visto ho capito il potenziale e ho deciso che avrei dovuto vederlo. Non sapevo cosa aspettarmi, perché il trailer non lascia capire molto sulla sceneggiatura. Però posso dire di non essere per niente deluso. Nelle prime scene abbiamo un'incredibile performance di Chris Pratt che riesce a trasportare lo spettatore nelle scene, facendolo immedesimare nelle sensazioni che vive il protagonista: paura, speranza, solitudine, ottimismo, disperazione.
Le ambientazioni moderne e vuote sono convincenti e contribuiscono a innescare empatia verso il protagonista.
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*** Possibili spoiler (era inevitabile) ***
Era un pezzo che non scrivevo recensioni, ma questo film se la merita tutta. Personalmente sono stato catturato dal trailer, quando l'ho visto ho capito il potenziale e ho deciso che avrei dovuto vederlo. Non sapevo cosa aspettarmi, perché il trailer non lascia capire molto sulla sceneggiatura. Però posso dire di non essere per niente deluso. Nelle prime scene abbiamo un'incredibile performance di Chris Pratt che riesce a trasportare lo spettatore nelle scene, facendolo immedesimare nelle sensazioni che vive il protagonista: paura, speranza, solitudine, ottimismo, disperazione.
Le ambientazioni moderne e vuote sono convincenti e contribuiscono a innescare empatia verso il protagonista.
Durante le prime scene dopo il risveglio, non so quanti ci abbiano pensato, ma è stata calcata molto la freddezza e l'impassibilità delle macchine, nonostante l'umanità che si sia voluta ad esse conferire con l'intelligenza artificiale.
Ho trovato estremamente calzante la colonna sonora durante tutto il film, ma soprattutto durante le prime scene nello spazio aperto, dove si fonde perfettamente con la CGI creata in modo magistrale, per regalare uno spettacolo, che sembra quasi di star vivendo.
Dal momento in cui entra in scena la bellissima Jennifer Lawrence, chiaramente c'è una parte romance. Scelta più o meno ovvia, ma accettabile, anche visto l'inserimento di qualche scena divertente, con in sottofondo il climax creato dalla menzogna.
Ben giocate anche le scene successive, dove la responsabilità e la lotta per la vita devono sovrastare l'odio, fino al finale. Insomma un film che intrattiene bene e merita di essere visto.
SUL DOPPIAGGIO
Inconfondibile Luca Ward all'osservatorio. Bravissimi Marco Vivio e Gemma Donati, che sono molto convincenti come voci dei protagonisti.
Un giusto Massimo Corvo doppia Laurence Fishburn.
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liuk!
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giovedì 30 marzo 2017
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fantascienza innovativa
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Passengers è uno di quei film che fanno bene al cinema, in special modo al genere fantascientifico ma non solo.
Siamo di fronte ad una storia nuova, intelligente ed unica, mi piacerebbe dire "plausibile" ma non oso spingermi così avanti e non mi dilungo nel raccontarla perchè è già stato fatto ampiamente nella recensione ufficiale ed in quella del pubblico.
Attorno ad una sceneggiatura così originale si sviluppa uno dei migliori sci-fi di cui ho memoria, ricco di effetti speciali di prim'ordine, suspense ed azione a supportare sentimenti forti e contrastanti come la solitudine, la speranza, l'amore, l'odio e la rabbia, espressi molto bene da una Jennifer Lawrence in una delle sue migliori performance.
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Passengers è uno di quei film che fanno bene al cinema, in special modo al genere fantascientifico ma non solo.
Siamo di fronte ad una storia nuova, intelligente ed unica, mi piacerebbe dire "plausibile" ma non oso spingermi così avanti e non mi dilungo nel raccontarla perchè è già stato fatto ampiamente nella recensione ufficiale ed in quella del pubblico.
Attorno ad una sceneggiatura così originale si sviluppa uno dei migliori sci-fi di cui ho memoria, ricco di effetti speciali di prim'ordine, suspense ed azione a supportare sentimenti forti e contrastanti come la solitudine, la speranza, l'amore, l'odio e la rabbia, espressi molto bene da una Jennifer Lawrence in una delle sue migliori performance. Buono tutto il resto del cast, se pur esiguo per ovvi motivi di plot.
Ci sarebbe molto altro da aggiungere ma mi limito a caldeggiarne la visione a tutti, soprattutto ai sognatori ed ai romantici.
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[+] noioso
(di rudy_50)
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egregoros
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mercoledì 29 marzo 2017
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non ho visto il film, ma...
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...volevo semplicemente fare i miei complimenti a Marianna Cappi. Raramente leggo recensioni così ben fatte e scritte così bene. Brava!
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seaofmovies
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lunedì 6 marzo 2017
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affascinante- un viaggio verso il futuro
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Passengers è un film originale, diverso dal solito, e rappresenta un po’quelle che potrebbero essere le nostre domande o le nostre curiosità su come sarà il mondo che ci circonda in futuro. La navicella spaziale Avalon parte dal pianeta Terra con a bordo 5000 passeggeri e 258 membri dell’equipaggio diretti verso una nuova colonia. Tutte le persone a bordo sono state ibernate in capsule progettate per un risveglio che dovrebbe avvenire 4 mesi prima dell’atterraggio. Un giorno però la navicella urta un meteorite che causa gravi danni, tra cui il disfunzionamento di una della capsule: quella di Jim. L’uomo si ritrova a vivere in una navicella piena di comfort ma è da solo ed è sveglio 90 prima del previsto.
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Passengers è un film originale, diverso dal solito, e rappresenta un po’quelle che potrebbero essere le nostre domande o le nostre curiosità su come sarà il mondo che ci circonda in futuro. La navicella spaziale Avalon parte dal pianeta Terra con a bordo 5000 passeggeri e 258 membri dell’equipaggio diretti verso una nuova colonia. Tutte le persone a bordo sono state ibernate in capsule progettate per un risveglio che dovrebbe avvenire 4 mesi prima dell’atterraggio. Un giorno però la navicella urta un meteorite che causa gravi danni, tra cui il disfunzionamento di una della capsule: quella di Jim. L’uomo si ritrova a vivere in una navicella piena di comfort ma è da solo ed è sveglio 90 prima del previsto. Dopo vari tentativi di una nuova ibernazione Jim accetta la sua condizione e cerca di vivere al massimo le sue giornate… arriva un momento in cui, camminando fra i vari corridoi dei passeggeri di prima classe, vede Aurora una giovane scrittrice; non appena la guarda se ne innamora , comincia a leggere i suoi libri e a conoscere piano piano la sua vita, fino a quando, preso dalla disperazione e dalla solitudine, si ritrova a svegliarla. Vorrei sottolineare l’importanza di questa azione in cui il bisogno di Jim di avere un altro essere umano al suo fianco è talmente forte da non poter essere ignorato e da fargli dimenticare la differenza tra giusto e sbagliato. Ora, sia chiaro, sono presenti diversi errori di logistica nel film piuttosto evidenti, trovo anche che ci sia un grande distacco tra la prima parte, in cui vediamo una presentazione generale della situazione, dove sono molti i momenti “lenti” in cui servirebbe per così dire premere un po’ l’acceleratore, e la seconda in cui arriva il vero momento d’azione; tutto succede troppo in fretta. A mio parere l’idea è geniale, molto interessante, costruttiva e porta a pensare e a trarre conclusioni su quello che potrebbe essere il futuro del nostro pianeta… Gli attori donano ai loro personaggi un’interpretazione eccellente tanto da sembrare di vivere con loro. Il finale è molto suggestivo e mette in primo piano la forza del perdono e l’importanza di vivere il momento stesso; così come il nostro destino può cambiare da un momento all’altro non sempre come previsto, anche se a volte in modo sorprendentemente positivo. Mi è piaciuto molto, non solo per l’idea ma anche per la scenografia e per il modo in cui viene messa in risalto la psicologia dei personaggi in modo realistico e attendibile; storia d’amore non banale o scontata, al contrario divertente e intensa tanto da arrivare a rinunciare a tutto per viverla, ho inoltre apprezzato il fatto che non ci si stacchi mai davvero da quello che è il vero obbiettivo del racconto. Suscita tra le tante emozioni molta curiosità, non mancano alcuni momenti di suspense e commozione. Affascinante!!
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elly
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mercoledì 1 marzo 2017
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riflettere attraverso la fantascienza
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Un film che porta a riflettere sulla vita di tutti i giorni, su quanto questa sia preziosa.
Lo consiglio anche agli manti dello spazio
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gianleo67
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domenica 26 febbraio 2017
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romeo&juliet...lost in space
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Risvegliatosi accidentalmente dal sonno criogenetico a seguito dell'impatto dell'astronave su cui viaggia con un campo meteoritico, il tecnico Jim Preston si ritrova tutto solo e con ancora novant'anni di tempo prima di raggiungere la destinazione verso cui è diretto insieme ai 5000 colonizzatori di un lontano mondo extrasolare.
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Risvegliatosi accidentalmente dal sonno criogenetico a seguito dell'impatto dell'astronave su cui viaggia con un campo meteoritico, il tecnico Jim Preston si ritrova tutto solo e con ancora novant'anni di tempo prima di raggiungere la destinazione verso cui è diretto insieme ai 5000 colonizzatori di un lontano mondo extrasolare. Resiste appena un anno prima di risvegliare la bella scrittrice Aurora Lane, giusto per avere un pò di compagnia, condannandola ad una vita di reclusione durante il lungo viaggio interstellare. La ragazza però, scopre ben presto l'inganno del suo amorevole compagno di sventura...
Col pretesto della fantascienza da trasporto e con i mezzi di quella da riporto, Morten Tyldum mette in scena un fastoso baraccone da 110 milioni di dollari per trasporre sullo schermo la negletta sceneggiatura di Jon Spaihts (acquistata dalla Sony Pictures Entertainment per un budget altrettanto faraonico) e con essa una patinatissima vicenda sentimentale sullo sfondo di paesaggi cosmici degni di HST, passeggiate spaziali stile ISS e fornicazioni in gravitazione centrifuga alla 2001-S.O. Davvero un record nello spreco di capitali se l'intento era quello di raccontare una esilissima storiella di attrazione sessuale tra colonizzatori senza progenie, in una piece da camera con due personaggi due (toh tre, massimo tre e mezzo se contiamo l'androide barista semovente!) che si innamorano, si lasciano e si ripigliano sulla scorta della solita emergenza incendiaria che rischia di mandare in fumo i sogni d'amore di due forzati dell'insonnia criogenetica e quelli di colonizzazione delle altre cinque migliaia di ignavi dormienti. Se la gestione del tempo filmico e quella dello spazio scenografico però, sono sufficienti a destare l'attenzione dello spettatore oltre la soglia di una prevedibile narcolessia, come pure le spettacolari soluzioni ad effetto in CGI tra sgargianti cromosfere di stelle III K, regioni H II che si stagliano sul fondo galattico e mortali trappole liquide di forma sferica, non sembra altrettanto per uno sviluppo psicologico da teen-movie, dove l'angoscia di una irrimediabile solitudine (Moon), le riflessioni epicuree sul carpe diem (Solaris) ed il senso più alto di una missione di amore e sacrificio (Mission to Mars) si risolvono nelle schermaglie sentimentali degli aitanti rappresentanti di ceti sociali inconciliabili destinati a condividere le prevedibili gioie di una colazione alla francesce e gli inevitabili piaceri del talamo nuziale. Sorvolando su un immaginario sci-fi in cui la sospensione dell'incredulità (o la semplice e beata ignoranza scientifica) rendono accettabili le inverosimiglianze degli avventurosi infortuni spaziali e delle prevedibili soluzioni adottate per farvi fronte, quello che meno convince dell'operazione è proprio la sua scontata vicenda drammaturgica, tra lo scimmiottamento surreale di una follia da bar stile Overlook Hotel ed i risvolti tragicomici di un paio di dilemmi etici (svegliare o no la bella Giulietta, riaddormentarsi o no abbandonado Romeo alla sua ineluttabile solitudine) che trova la risposta in un finale che ci insegna che quello che conta nella vita (come nel viaggio) non è mai la destinazione, ma solo il cammino. Perfettamente in parte Jennifer Lawrence e Chris Pratt nei rispettivi ruoli di una soap hollywoodiana in piena regola e spreco di risorse con poca fantasia di casting nel finale: tra il solito ufficiale in divisa di un Laurence Fishburne carismatico e generoso e l'equipaggio dell'Enterprise al completo (pure Sulu e Uhura!) per la comparsata del comandante di grido di un Andy Garcia che si guadagna il cachet senza fare neanche un fiato. Candidato agli Oscar 2017 per colonna sonora e scenografia.
"Si è così impegnati a raggiungere quello che si vuole essere che ci si dimentica di realizzare la maggior parte di ciò che si è. Ci siamo persi lungo il cammino, ma ci siamo trovati l'un l'altro. Ed abbiamo vissuto. Una meravigliosa vita...insieme."
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