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mercoledì 23 settembre 2020
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sono d'accordo su tutto
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[+] film discreto
(di michelangelo licata)
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caterina
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martedì 28 aprile 2020
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retorico e niente di nuovo
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L'interpretazionw della protagonista Isabella Aragonesi rende bene l'idea del contesto in cui si svolge la storia.Peccato che poi diventi monocorde, noiosa e banale.Alessio Boni, Bravo ma ha un ruolo facile e marginale a livello interpretativo. .Stesso discorso per Piera Degli Espositi e altri bravi attori che purtroppo non hanno spazio in una storia che alla fine diventa banale.Finale sterile e quasi scontato.
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no_data
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giovedì 8 novembre 2018
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antonioni ha fatto scuola
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Questo film, così inusuale nella sua delicatezza, sarebbe piaciuto, credo, a Michelangelo Antonioni. I due coniugi che evidentemente si amano, non comunicano lasciando inespresse le proprie emozioni e tentando, con sporadiche evasioni, di dare corposità alla propria esistenza. Alla fine Lucia fa un passo decisivo lasciando il marito, ma dubito che questo gesto serva a cambiare il suo atteggiamento verso la vita.
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lizzy
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domenica 22 aprile 2018
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a distanza di ore???
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Veramente io a distanza di minuti dall' inizio stavo interrompendone la visione!!!
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lizzy
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domenica 22 aprile 2018
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vergogna!
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Cose da pazzi..ho aspettato tanto e alla fine mi sono decisa a registrarmi solo per darti ragione!
Io non mi sento un critico blasonato o una persona acculturata al massimo, ma, da semplice spettatore, mi rendo conto che vengono immesse sul mercato pellicole indicibilmente brutte ed inutili.
Pur io trovando (qua e la) la Ragonese brava e capace, trovo che spesso le siano affidati dei lavori veramente infami.
Questo uno dei tanti.
Come dire: a che serve questo film...cosa vuol dire...cosa ci rappresenta?
A parte tutte le incongruenze che tu hai ben sottolineato (ma dai...l'extracomunitario presunto onesto che di soito vende pupazzetti al centro storico cosa ci fa lungo un fiumiciattolo a spiare le famigliole in cerca di sollazzo temporaneo?
Una cosa che non ha nè capo nè coda.
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Cose da pazzi..ho aspettato tanto e alla fine mi sono decisa a registrarmi solo per darti ragione!
Io non mi sento un critico blasonato o una persona acculturata al massimo, ma, da semplice spettatore, mi rendo conto che vengono immesse sul mercato pellicole indicibilmente brutte ed inutili.
Pur io trovando (qua e la) la Ragonese brava e capace, trovo che spesso le siano affidati dei lavori veramente infami.
Questo uno dei tanti.
Come dire: a che serve questo film...cosa vuol dire...cosa ci rappresenta?
A parte tutte le incongruenze che tu hai ben sottolineato (ma dai...l'extracomunitario presunto onesto che di soito vende pupazzetti al centro storico cosa ci fa lungo un fiumiciattolo a spiare le famigliole in cerca di sollazzo temporaneo?
Una cosa che non ha nè capo nè coda.
Proprio come la chiave dell'auto salvatasi non si sa come.
Proprio come la ex rivale in amore che viene a chiedere aiuto.
Un film sbagliato proprio dai titoli di testa fino a quelli di coda.
Compreso quel "con lei non ci verrò mai a letto" detto dalla Ragonese al povero titolare di scuola guida,
E chi sei, la Venere imperiale? La più amata dagli italiani?
Già come donna ....lasciam perdere...il personaggio poi...mollami...
Una che esce con la prima pischella che capita, va a sballare in un posto improbabile che va a fare la morale ad uno che, a ben vedere, manco ci ha provato.
Vergogna.
Che si vergognino tutti: dalla regista all' ultimo citato nei titoli di coda.
E vergogna pure a me che ho voluto vederlo questo "lungometraggio" (non chiamiamolo film...per favore!).
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flaw54
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martedì 15 settembre 2015
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un film inguardabile
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Un film che ha la pretesa di essere un'opera d'autore, con continui stacchi d'immagine e intollerabili silenzi. Boni e la Ragonese recitano ingessati in ruoli improbabili e talvolta incomprensibili e talvolta diventano ridicoli senza volerlo. Il dramma che accompagna la protagonista viene solo sfiorato nel finale e per capire il ruolo della Degli esposti servono almeno 2 lauree. Spero che la regista, che non voglio nominare, non trovi più nessuna forma di finanziamento.
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rinogaetanoforever
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sabato 5 settembre 2015
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la voce degli occhi in un mondo cieco
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Giorgia Cecere ci riprova dopo 5 anni.Dopo il bell'esordio de "Il primo incarico",eccola con la sua seconda opera, non meno intensa e significativa.La sua cifra stilistica è facilmente riconoscibile dall'essere dolce messaggio di ciò che lei stessa sente,e che arriva dritto nell'animo di chi osserva,non guarda, ma osserva attentamente gli occhi e i sorrisi,seppur accennati,di una bravissima Isabella Ragonese.
Qua e là si dilunga in scene d'amore forse non indispensabili,ma la forte e testarda voglia di un contatto umano,che disperatamente cerca Lucia,non è altro che la nostra ricerca interiore, che dovremmo tutti fare,per chiederci,quale sia davvero il nostro obiettivo in una vita stritolata da becero consumismo.
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Giorgia Cecere ci riprova dopo 5 anni.Dopo il bell'esordio de "Il primo incarico",eccola con la sua seconda opera, non meno intensa e significativa.La sua cifra stilistica è facilmente riconoscibile dall'essere dolce messaggio di ciò che lei stessa sente,e che arriva dritto nell'animo di chi osserva,non guarda, ma osserva attentamente gli occhi e i sorrisi,seppur accennati,di una bravissima Isabella Ragonese.
Qua e là si dilunga in scene d'amore forse non indispensabili,ma la forte e testarda voglia di un contatto umano,che disperatamente cerca Lucia,non è altro che la nostra ricerca interiore, che dovremmo tutti fare,per chiederci,quale sia davvero il nostro obiettivo in una vita stritolata da becero consumismo.Il cuore ,emozionato ringrazia,l'anima chiede a Giorgia a grande richiesta la sua terza opera.
Vietata la visione a tutti coloro che cercano sentimentalismi,sensazionalisrici stile hollywood e Cinecittà .
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marianu
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venerdì 4 settembre 2015
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lento ma da seguire attentamente
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siamo andate in 5 amiche mercoledì scorso a vedere questo film ...è piaciuto a tutte. In particolare il film mostra dei momenti di vita della protagonista che sembrano slegati da altri e solo alla fine lo spettatore riesce a ricomporre il puzzle con creatività e partecipazione.
E' lento perchè a mio avviso le trasformazioni dei nostri sentimenti sono così...lei da donna affettuosa e innamorata del marito alla fine del film si ritrova ad aver operato una scelta di divisione dallo stesso. I tempi erano giusti io sono rimasta incollata al film fino in fondo e lo ho apprezzato .
Sì sicuramente non comune per chi è abituato ai mordi e fuggi.
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asti72
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venerdì 4 settembre 2015
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una noia mortale
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Si spengono le luci e dopo pochi secondi ho già capito come si svolgerà il film. Mentre mi chiedo il perché in Italia ne escano ancora di simili, mi sforzo di resistere alla noia tenendo gli occhi aperti. Sono entrato in sala incuriosito dal fatto che sia Asti, la mia città, il luogo in cui si svolge la storia ma mi rendo conto che il "posto bellissimo" citato nel titolo non è lei ma un luogo idealizzato, dove andare, forse, un giorno.
Sinceramente sono stanco di film in cui tutti parlano con un tono sommesso, senza un sorriso, dove i silenzi, però, ahimè, sono più efficaci di dialoghi triti, consumati, banali. C'era bisogno di fare un film del genere? Non ne abbiamo già visti abbastanza?
La famigliola, in uno sprazzo iniziale di vitalità, decide di trascorrere una mezz'ora al fiume; il padre e il ragazzino vanno in acqua e mi immagino una bella tragedia, tanto per iniziare, invece no: un ladruncolo nascosto fra le canne soffia i pantaloni all'uomo sotto gli occhi distratti della moglie.
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Si spengono le luci e dopo pochi secondi ho già capito come si svolgerà il film. Mentre mi chiedo il perché in Italia ne escano ancora di simili, mi sforzo di resistere alla noia tenendo gli occhi aperti. Sono entrato in sala incuriosito dal fatto che sia Asti, la mia città, il luogo in cui si svolge la storia ma mi rendo conto che il "posto bellissimo" citato nel titolo non è lei ma un luogo idealizzato, dove andare, forse, un giorno.
Sinceramente sono stanco di film in cui tutti parlano con un tono sommesso, senza un sorriso, dove i silenzi, però, ahimè, sono più efficaci di dialoghi triti, consumati, banali. C'era bisogno di fare un film del genere? Non ne abbiamo già visti abbastanza?
La famigliola, in uno sprazzo iniziale di vitalità, decide di trascorrere una mezz'ora al fiume; il padre e il ragazzino vanno in acqua e mi immagino una bella tragedia, tanto per iniziare, invece no: un ladruncolo nascosto fra le canne soffia i pantaloni all'uomo sotto gli occhi distratti della moglie. Fortuna che, pur guidando lui, le chiavi dell'auto non erano rimaste in tasca, così come accade invece per il prezioso orologio. Casualmente, pochi giorni dopo, la protagonista si accorge che il tunisino che vende fazzoletti davanti al suo negozio indossa proprio i pantaloni del marito: lo aggredisce e lui acconsente affinché lei lo segua in periferia, mentre sta per imbrunire, a recuperare il prezioso. Surreale! Lui fugge e lei, smarrita, vaga senza meta lungo la strada fuori città trafficata e viene recuperata dal marito che, in fondo, non si preoccupa poi molto di questa stranezza. Altro guizzo di entusiasmo: la donna decide di iscriversi a scola guida: qui fa amicizia con una diciottenne che la porta sulla via della perdizione: una serata in discoteca dalla quale, naturalmente, esce ubriaca e stravolta. Ma ecco che l'angelo tunisino ricompare e la riaccompagna a casa. Il favore verrà restituito il giorno in cui sarà lui ad avere bisogno, causa un raffreddore. Insomma, mi fermo qui altrimenti mi addormento di nuovo. Capisco che si voglia raccontare una quotidianità, fatta di avvenimenti normali, ma qui c'è proprio il nulla cosmico. Anzi, magari, nemmeno quello. Direi che il mio titolo è più che eloquente.
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novuole
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martedì 1 settembre 2015
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il posto bellissimo
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Pur d'accordo con alcune cose scritte dalla Casella, trovo che sia un film pieno di poesia e malinconia, tristezza e veritá. Un posto bellissimo che sta ovunque e da nessuna parte, che ci portiamo dentro, che è la frequenza su cui si sintonizzano i nostri ricordi e desideri. Magari non perfetto, ma sicuramente bello.
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