inall3
|
lunedì 1 giugno 2015
|
il giudice “inside”
|
|
|
|
Appassionati di diritto, aspiranti avvocati e giudici, il titolo del film potrebbe trarvi in inganno: The Judge, con Robert Downey Jr., più che affrontare il tema della giustizia lo utilizza per fa emergere il giudice che dimora dentro ciascuno di noi.
[+]
Appassionati di diritto, aspiranti avvocati e giudici, il titolo del film potrebbe trarvi in inganno: The Judge, con Robert Downey Jr., più che affrontare il tema della giustizia lo utilizza per fa emergere il giudice che dimora dentro ciascuno di noi. Il famoso X-Man veste questa volta i panni di un arido avvocato che difende i criminali senza troppi problemi di coscienza. Tornando nella cittadina che lo ha cresciuto in occasione del funerale della madre, lontano dalle luci e dai vizi di Chicago, si scontra con la sua famiglia, i fratelli, e soprattutto il padre, il giudice della contea interpretato da Robert Duvall. Onore, passioni e relazioni sono i veri assi della struttura narrativa, insieme a rancori, dissidi e sentimenti contrastanti. La sceneggiatura non emerge per originalità, trattando di temi legali visti e rivisti, ma tenta di unire generi distinti, il thriller ed il dramma familiare. Il cuore resta tutto nel rapporto tra il giudice della contea e suo figlio: ognuno avrà modo di affrontare il suo “vero processo”…
[-]
|
|
[+] lascia un commento a inall3 »
[ - ] lascia un commento a inall3 »
|
|
d'accordo? |
|
lisa costa
|
mercoledì 21 gennaio 2015
|
aspettative che aderiscono fin troppo al risultato
|
|
|
|
Le previsioni:
la classica storia del figliol prodigo, diventato uno squalo senza grossi valori nella grande città, che viene richiamato dove è cresciuto -nella profonda provincia americana- per la dipartita di un genitore. Lo scontro con l'altro, rimasto solo ma sempre burbero, con cui il rapporto non è mai stato di quelli significativi, si fa inevitabile sul piano morale e con il passato che mai viene dimenticato e sempre tirato in ballo per poi esserci spiegato solo nel finale.
Di mezzo devono per forza esserci una famiglia particolare, un amore di gioventù che torna a bussare alle porte del cuore, e una svolta che possa permettere a padre e figlio di confrontarsi, battersi, venirsi incontro e infine perdonarsi.
[+]
Le previsioni:
la classica storia del figliol prodigo, diventato uno squalo senza grossi valori nella grande città, che viene richiamato dove è cresciuto -nella profonda provincia americana- per la dipartita di un genitore. Lo scontro con l'altro, rimasto solo ma sempre burbero, con cui il rapporto non è mai stato di quelli significativi, si fa inevitabile sul piano morale e con il passato che mai viene dimenticato e sempre tirato in ballo per poi esserci spiegato solo nel finale.
Di mezzo devono per forza esserci una famiglia particolare, un amore di gioventù che torna a bussare alle porte del cuore, e una svolta che possa permettere a padre e figlio di confrontarsi, battersi, venirsi incontro e infine perdonarsi.
Qualche frase ad effetto qua e là, un po' di malattia che non fa mai male, e un bel happy end finale.
Il risultato:
la classica storia del figliol prodigo, Hank Palmer, diventato un avvocato di successo a Chicago che viene richiamato nella natale cittadina nel profondo Indiana per la morte improvvisa della madre. Qui lo scontro con il padre Joseph, burbero, con cui il rapporto non è mai stato di quelli significativi, si fa inevitabile, anche sul piano morale visto il rispetto per la giustizia di uno (giudice integro e integerrimo da 42 anni) e dell'altro (abituato a difendere i colpevoli e dar loro l'assoluzione per cavilli tecnici).
Di mezzo c'è una famiglia particolare fatta di un fratello con deficit mentale e un altro cresciuto nello stretto ruolo di fratello maggiore con troppi pesi sulle sue larghe spalle, e c'è un amore di gioventù che torna a bussare alle porte del cuore presentandosi pure con una figlia di cui non si conosce il padre.
Arriva poi la svolta, per la precisione un incidente che coinvolge il giudice Palmer, accusato di aver investito un poco di buono appena rilasciato (e da lui 20 anni prima condannato) che permette a padre e figlio di confrontarsi in aula, con Hank che difende come può un padre che sembra non volere una difesa.
Senza spoilerare troppo, si verranno incontro, si capiranno, il grande tormento del passato verrà finalmente a galla, e ci sarà un happy end.
Perchè vedere un film che già a scatola chiusa poteva essere previsto in ogni sua mossa?
Perchè l'Academy ha voluto giocare facile, inserendo la prova di Robert Duvall tra quelle da battere nella categoria Miglior Attore non Protagonista.
Duvall sa il fatto suo, e mettendoci di mezzo l'immancabile malattia, sempre quella maledetta grande C che costringe a prove fisiche oltre che di ingegno, ha conquistato i giurati.
Conquistare me è stato molto più difficile, e al di là di interpretazioni che lasciano comunque soddisfatti (Vera Farmiga si merita senza dubbi la citazione), The Judge resta uno di quei film che si possono tranquillamente trovare sotto la definizione di "americanata" ed è anche uno di quei film costruiti a tavolino, tra frasi ad effetto, primi piani intensi e giochi che la macchina da presa si permette, flashback e uso di musiche e di colpi di scena (oh, quanta irritazione per il vocio della folla durante il processo...) piazzati alla precisione per emozionare.
La stangata finale è data da un happy end non così happy, vero, ma comunque così perfettino e preciso che che gli vuoi dire?
L'unica nota positiva nell'aver recuperato un film simile, sta nell'aver riscoperto Robert Downey Jr, che per una non avvezza agli Iron Man o ai comic movie come me, è stato un bel rivedere.
Smorfie e egocentrismo compresi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lisa costa »
[ - ] lascia un commento a lisa costa »
|
|
d'accordo? |
|
vervain
|
venerdì 31 ottobre 2014
|
lento, noioso e ... disgustoso
|
|
|
|
Mi aspettavo molto, sono uscita decisamente delusa. Il film è molto lento e noioso, non sviluppa in modo soddisfacente nessuna delle sue storie e presenta chiari eventi inverosimili, che qui non scrivo per non influenzare la visione a chi deciderà comunque di andare a vederlo. Non basta una buona sceneggiatura e un nome famoso per fare un buon film, occorre anima e sentimento. Io qui non li ho trovati. Inoltre, mi è sembrato veramente disgustoso l'eccesso di crudele e compiacente esposizione del povero padre vecchio e malato in una scena che viola la più elementare delle intimità e che qui viene messa invece come scena madre del film. Trama scontata, finale scontato, recitazione inutilmente buona perché non tocca il sentimento.
[+]
Mi aspettavo molto, sono uscita decisamente delusa. Il film è molto lento e noioso, non sviluppa in modo soddisfacente nessuna delle sue storie e presenta chiari eventi inverosimili, che qui non scrivo per non influenzare la visione a chi deciderà comunque di andare a vederlo. Non basta una buona sceneggiatura e un nome famoso per fare un buon film, occorre anima e sentimento. Io qui non li ho trovati. Inoltre, mi è sembrato veramente disgustoso l'eccesso di crudele e compiacente esposizione del povero padre vecchio e malato in una scena che viola la più elementare delle intimità e che qui viene messa invece come scena madre del film. Trama scontata, finale scontato, recitazione inutilmente buona perché non tocca il sentimento. Alla fine, due ore e mezza praticamente sprecate.
[-]
[+] il commento di una digiuna di cinema e sentimento
(di mayx7)
[ - ] il commento di una digiuna di cinema e sentimento
[+] dubbio.
(di rewind25)
[ - ] dubbio.
[+] offende l'intelligenza
(di catone1984)
[ - ] offende l'intelligenza
[+] secondo me hai visto un altro film
(di ziobricco)
[ - ] secondo me hai visto un altro film
|
|
[+] lascia un commento a vervain »
[ - ] lascia un commento a vervain »
|
|
d'accordo? |
|
|