Il padre |
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Un film di Fatih Akin.
Con Tahar Rahim, Sevan Stephan, Shubham Saraf, Ali Akdeniz.
continua»
Titolo originale The Cut.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 138 min.
- Germania, Francia, Italia, Russia, Canada, Polonia, Turchia 2014.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 9 aprile 2015.
MYMONETRO
Il padre
valutazione media:
2,53
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il lungo peregrinare di un uomo alla ricerca delledi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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giovedì 23 aprile 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Il Padre" narra il lungo peregrinare alla ricerca delle due proprie figlie gemelle che, appunto, un padre armeno fa nel corso degli anni, attraversando non solo i vasti territori della Turchia e dell'Anatolia, ma anche l'Oceano al fine di raggiungere, prima l'isola di Cuba e, poi, il Minnesota nell'America del Nord. Arruolato anni prima, e precisamente al tempo del Primo Conflitto Mondiale, forzatamente nell'esercito, il protagonista è costretto a lasciare per anni la propria casa e la propria famiglia di cui la moglie verrà trucidata come molti altri appartenenti alla popolazione armena e le due figlie verranno accolte prima, per un certo periodo di tempo, in un collegio e da qui, una volta cresciute, fatte poi espatriare nel Nuovo Continente. Solo dopo molti anni codesto padre, invecchiato ed ormai sfinito e sfibrato nel fisico dalla guerra e dalle lunghe sofferenze, riuscirà finalmente a ricongiungersi negli Stati Uniti con l'unica figlia rimasta ancora invita. Quest'ultima fatica del regista turco Fatih Akin è stata voluta e concepita appositamente da lui al fine di parlare di una questione a lui molto cara e sentita e, cioè, lo sterminio del popolo armeno durante la Prima Guerra Mondiale di cui proprio quest'anno si celebra il centenario. Sicuramente le intenzioni iniziali del regista erano buone, ma la riuscita della sua pellicola, purtroppo, non molto in quanto, pur volendo essere una rappresentazione storica in cui raccontare e mostrare al pubblico le sofferenze e le crudeltà subite da un popolo, il film in realtà racconta principalmente la storia personale (e pure eccessivamente lunga) di un individuo collocato in un determinato e particolare contesto temporale. Cosicché l 'opera risulta assai lenta e troppo ed inutilmente minuziosa, nonchè noiosa, in svariate parti, venendo così a svilire notevolmente l'intento originario e l'opera in generale di Akin. Insomma, quello che più si nota ne "Il Padre" è, a mio parere, la mancanza totale da parte del regista di affrontare e soprattutto portare avanti un discorso esclusivamente o, particolarmente, storico, in cui i reali fatti siano raccontati e presentati in maniera ben approfondita e dettagliata, ed ideando invece una vicenda assai banale e, purtroppo, molto distante da quelle molto più originali e sublimi dei suoi precedenti lavori come, ad esempio, "La Sposa Turca" o "Ai Confini del Paradiso". E nemmeno l'ottimo attore Tahar Rahim, già visto e molto ammirato ne "Il Profeta", riesce a sollevare un poco il valore di questa pellicola consegnando un'interpretazione, sì egregia, ma nulla di più. Un vero peccato per questa occasione sprecata.
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