enzo70
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giovedì 27 gennaio 2022
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una buona occasione, inutilmente perduta
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Le vite degli abitanti di un piccolo condominio si intrecciano e si sommano, si intersecano e si sovrappongono. E la caratterizzazione dei personaggi è uno dei valori aggiunti di questo film. Gli altri sono l’inedita proposta della sceneggiatura, una piece teatrale intelligentemente messa in scena da Genovesi. E, infine, un plauso a Diego Abatantuono che riesce da solo a dare un senso a questo film. Perché nonostante le buone idee e diversi spunti, alla fine questo resta un film banale, che sembra sempre che stia per prendere forma, ma poi si chiude su sé stesso, sulle gag che sono divertenti, si, ma non bastano da sole. Il risultato è un film che alla fine è gradevole, ma sembra un’occasione persa, nonostante le ottime premesse.
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Le vite degli abitanti di un piccolo condominio si intrecciano e si sommano, si intersecano e si sovrappongono. E la caratterizzazione dei personaggi è uno dei valori aggiunti di questo film. Gli altri sono l’inedita proposta della sceneggiatura, una piece teatrale intelligentemente messa in scena da Genovesi. E, infine, un plauso a Diego Abatantuono che riesce da solo a dare un senso a questo film. Perché nonostante le buone idee e diversi spunti, alla fine questo resta un film banale, che sembra sempre che stia per prendere forma, ma poi si chiude su sé stesso, sulle gag che sono divertenti, si, ma non bastano da sole. Il risultato è un film che alla fine è gradevole, ma sembra un’occasione persa, nonostante le ottime premesse.
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venerdì 21 gennaio 2022
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una mia ideq
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Un film quasi inguardabile con troppe pause nei dialoghi e con situazioni stagnanti. Non c'è una trama e manca di struttura.
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domenica 31 maggio 2020
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brutto in modo imbarazzante
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Dopo sessant'anni di commedia all'italiana Genovesi non riesce a raggiungere il minimo livello artigianale.Imbarazzante, oltre alla regia e alla sceneggiatura, un Abatanuoso ridotto a macchietta amatoriale: uno scivolone che un attore della sua esperienza avrebbe potuto evitare, se non altro col mestiere.
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umberto
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venerdì 11 agosto 2017
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noioso e volgare
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NOIOSO E VOLGARE.: Mi ha colpito il commento del lettore "theamaster" che lo definisce "delicato e raffinato", ma quando mai ! Anche la recitazione dei vari attori non la trovo così sublime come alcuni la descrivono. Roba da addormentarsi dopo i primi 15 minuti.
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enzo70
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sabato 24 ottobre 2015
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discreta l'idea ma tutto il resto non va
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Il film è interamente ambientato in un condominio e, rispettando il titolo, prova a mettere in scena una telenovela in cui ognuno interferisce con l’altro, in uno strano gioco di fatti della vita. Ma un grandissimo Abatantuono, molto ma molto al di sopra degli altri interpreti, tra cui Fabio De Luigi, Cristina Capotondi e Ricky Memphis, non riesce a dare la svolta ad un film che, per quanto originale nell’idea, alla fine risulta noioso. La banalità delle storie non si trasforma a seguito del tentativo di intrecciarle, anzi, il risultato è proprio un gran groviglio di fatti e situazioni raccontati in maniera piatta.
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Il film è interamente ambientato in un condominio e, rispettando il titolo, prova a mettere in scena una telenovela in cui ognuno interferisce con l’altro, in uno strano gioco di fatti della vita. Ma un grandissimo Abatantuono, molto ma molto al di sopra degli altri interpreti, tra cui Fabio De Luigi, Cristina Capotondi e Ricky Memphis, non riesce a dare la svolta ad un film che, per quanto originale nell’idea, alla fine risulta noioso. La banalità delle storie non si trasforma a seguito del tentativo di intrecciarle, anzi, il risultato è proprio un gran groviglio di fatti e situazioni raccontati in maniera piatta. A mio avviso Genovesi è più gradevole quando senza fronzoli propone la classica commedia all’italiana, senza cercare un cinema diverso che, allo stato, non gli è consono.
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aristoteles
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sabato 24 ottobre 2015
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nella casa di barbie
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Mi è piaciuto molto questo film di Genovesi.
Già dal titolo si intuisce che vi saranno sorprendenti e assurdi colpi di scena.
Il tutto accade attraverso storie d'amore vecchie, nuove, bugie,tradimenti,personaggi grotteschi, ninfomani,etc.
E come nelle migliori Soap Opera ognuno vive la vita degli altri con assoluta naturalezza,come se fosse normale sapere tutto di tutti e aprire la porta del vicino come se fosse la propria.
Ci si diverte ma le tristezza e malinconia non mancano rendendo la pellicola completa anche sotto l'aspetto emotivo.
L'inquadratura delle stanze in contemporanea mi ha ricordato le vecchia casa delle Barbie o di Big Jim,qualcuno forse le conserva ancora.
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Mi è piaciuto molto questo film di Genovesi.
Già dal titolo si intuisce che vi saranno sorprendenti e assurdi colpi di scena.
Il tutto accade attraverso storie d'amore vecchie, nuove, bugie,tradimenti,personaggi grotteschi, ninfomani,etc.
E come nelle migliori Soap Opera ognuno vive la vita degli altri con assoluta naturalezza,come se fosse normale sapere tutto di tutti e aprire la porta del vicino come se fosse la propria.
Ci si diverte ma le tristezza e malinconia non mancano rendendo la pellicola completa anche sotto l'aspetto emotivo.
L'inquadratura delle stanze in contemporanea mi ha ricordato le vecchia casa delle Barbie o di Big Jim,qualcuno forse le conserva ancora.
Gli attori sono tutti bravissimi e ognuno interpreta alla perfezione il proprio ruolo.
Ottima la fotografia e grazie ad una soddisfacente sceneggiatura non ci si annoia mai.
Raffinato e originale questo "Beautiful" tutto italiano.
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themaster
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domenica 4 ottobre 2015
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delicato e raffinato
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Alessandro Genovesi l'ho sempre considerato un cane di regista a causa di filmucoli come poteva essere Il Peggior Natale della mia Vita,pellicole ispirate ai film in stile Ti Presento i Miei ma che erano manchevoli di inserire un giusto bilanciamento delle situazioni che risultavano fin troppo sguaiate e la demenzialità del tutto era fin troppo ostentata da attori fastidiosamente sopra le righe e un Fabio deLuigi più fuori parte che mai,Genovesi però è il creatore di un bellissimo spettacolo teatrale da cui è stato tratto il film Happy Family,una pellicola veramente molto riuscita e ben gestita,frutto,in parte della mente dello stesso Genovesi.
Con questo Soap Opera il regista e sceneggiatore sforna un film delicato e raffinato che,conserva per tutto il tempo un'atmosfera molto teatrale e un sottotesto natalizio veramente molto ben costruiti,il cast è stranamente in parte,abbiamo infatti un intenso Fabio DeLuigi che è stato molto bravo a rendere l'idea del personaggio tormentato ma comunque sempre disposto a mantenere il sorriso anche se a volte si lascia abbattere e la cui vita verrà sconvolta da un'evento inaspettato che lo porterà ad una convivenza con l'amico Ricky Memphis che qui è stato bravissimo e molto divertente e con la bellissima Elisa Sednaoui,Diego Abatantuono fa una parte squisitamente sopra le righe così come Chiara Francini,bonissima e comunque,nonostante tutto sempre brava a recitare a condire il tutto troviamo Ale e Franz che lo ammetto avrebbero potuto sfruttarli meglio,ma,per quel poco che compaiono fanno morire dalle risate.
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Alessandro Genovesi l'ho sempre considerato un cane di regista a causa di filmucoli come poteva essere Il Peggior Natale della mia Vita,pellicole ispirate ai film in stile Ti Presento i Miei ma che erano manchevoli di inserire un giusto bilanciamento delle situazioni che risultavano fin troppo sguaiate e la demenzialità del tutto era fin troppo ostentata da attori fastidiosamente sopra le righe e un Fabio deLuigi più fuori parte che mai,Genovesi però è il creatore di un bellissimo spettacolo teatrale da cui è stato tratto il film Happy Family,una pellicola veramente molto riuscita e ben gestita,frutto,in parte della mente dello stesso Genovesi.
Con questo Soap Opera il regista e sceneggiatore sforna un film delicato e raffinato che,conserva per tutto il tempo un'atmosfera molto teatrale e un sottotesto natalizio veramente molto ben costruiti,il cast è stranamente in parte,abbiamo infatti un intenso Fabio DeLuigi che è stato molto bravo a rendere l'idea del personaggio tormentato ma comunque sempre disposto a mantenere il sorriso anche se a volte si lascia abbattere e la cui vita verrà sconvolta da un'evento inaspettato che lo porterà ad una convivenza con l'amico Ricky Memphis che qui è stato bravissimo e molto divertente e con la bellissima Elisa Sednaoui,Diego Abatantuono fa una parte squisitamente sopra le righe così come Chiara Francini,bonissima e comunque,nonostante tutto sempre brava a recitare a condire il tutto troviamo Ale e Franz che lo ammetto avrebbero potuto sfruttarli meglio,ma,per quel poco che compaiono fanno morire dalle risate.
Il più grande pregio di questa pellicola è il tono scanzonato del tutto che si alterna a momenti più seri e,questo contrasto dona una velleità tragicomica al tutto,che risulta sempre interessante,piacevole da seguire e mai troppo sguaiato e,nonostante ci siano diverse volgarità,soprattutto legate ad Ale e Franz esse vengono ben implementate nella storia e nel contesto generale della pellicola risultando divertenti anzichè fastidiose.
Genovesi è riuscito inoltre a distaccarsi dalla regia messa in gioco fino ad ora che a mio parere era abbastanza mediocre,per concentrarsi di più sul lato tecnico.
Abbiamo infatti delle carrellate e scene a telecamera fissa veramente molto interessanti,che possono ricordare lontanamente lo stile registico di Steven Soderberg,inoltre la messa in scena l'ho trovata veramente molto interessante in quanto può ricordare per intenti il The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson,un film fantastico,un capolavoro che consiglio a tutti di recuperare. La messa in scena infatti è appositamente cartonata e posticcia,anche nelle scene esterne,a ricordare la disposizione dei cartonati e degli oggetti di scena in uno spettacolo teatrale,inoltre la geometria delle inquadrature è calibratissima e la precisione nei movimenti di macchina denota una certa perizia da parte di Genovesi che si spera faccia più film interessanti come questo e lasci perdere le cagate a cui aveva lavorato in passato.
Una certa abilità traspare anche nella stesura del soggetto e della sceneggiatura,che,come la regia tallona i personaggi che sono quasi tutti sopra le righe a ricordare appunto la recitazione teatrale e i dialoghi che sono,molto divertenti e a tratti raffinati anche se ci sono certe battute che mi hanno fatto storcere il naso.
Inoltre la fotografia è molto piacevole alla vista e accentua l'atmosfera natalizia del film e accarezza i personaggi con delicatezza e savoir faire.
è bello vedere come Genovesi rompa la quarta parete mostrandoci il set nella sua interezza con delle vere e proprie panoramiche veramente molto suggestive.
In poche parole Soap Opera è uno di quei film che probabilmente non entreranno nella storia del cinema ma sicuramente nel cuore dello spettatore e,in sè emoziona,diverte,fa riflettere e comunque non perde mai di ritmo,non un filmone,ma comunque di molto superiore alla media delle commediacce italiane di Brizzi e di Neri Parenti o Vanzina vari che se avessero tutte la forza che ha questo Soap Opera sarebbero comunque guardabili. Voto 7,8/10
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fabio57
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martedì 29 settembre 2015
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genovesi recidivo
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Ancora una volta Genovesi torna sul luogo del delitto,riproponendo il solito maldestro tentativo di fare una commedia all'italiana.Non è Dino Risi, ma nemmeno Virzì,Veronesi o Salemme,tanto per restare ai tempi nostri.Ovviamente il solito cast con Fabio de Luigi protagonista,il quale nei panni del perdente,goffo e pasticcione si trova sempre a suo agio,ma il punto è che mancano le idee e le battute sono trite e ritrite.Se il regista vuole veramente crescere,deve abbandonare questo clichè e inventarsi qualcosa di veramente nuovo.
Si può evitare
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ultimoboyscout
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domenica 17 maggio 2015
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tutto in un palazzo.
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Alessandro Genovesi alza il tiro e in questa commedia punta tutto su un realismo particolarissimo, quasi d'altri tempi. Il regista racconta "a vista" intrecci di storie e vita di diversi nuclei famigliari alla vigilia di un normalissimo Capodanno come altri, in un condominio come altri (ricostruito a Cinecittà) in una città che potrebbe essere una Milano appena accennata. Gli inquilini che intrecciano le proprie vite e le proprie crisi sono Francesco, ancora innamorato della sua ex Anna, che riceve il suo amico Paolo, che con un figlio in arrivo ha seri dubbi sulla propria sessualità e crede di essere attratto da Francesco stesso, Alice, star di soap opera che si concede con allegria a uomini in divisa, i gemelli diversi Mario e Gianni che vivono in simbiosi dopo l'incidente di uno dei due e Pietro, di cui non si sa nulla e non si vede mai ma che innesca il tourbillon suicidandosi con un colpo di pistola.
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Alessandro Genovesi alza il tiro e in questa commedia punta tutto su un realismo particolarissimo, quasi d'altri tempi. Il regista racconta "a vista" intrecci di storie e vita di diversi nuclei famigliari alla vigilia di un normalissimo Capodanno come altri, in un condominio come altri (ricostruito a Cinecittà) in una città che potrebbe essere una Milano appena accennata. Gli inquilini che intrecciano le proprie vite e le proprie crisi sono Francesco, ancora innamorato della sua ex Anna, che riceve il suo amico Paolo, che con un figlio in arrivo ha seri dubbi sulla propria sessualità e crede di essere attratto da Francesco stesso, Alice, star di soap opera che si concede con allegria a uomini in divisa, i gemelli diversi Mario e Gianni che vivono in simbiosi dopo l'incidente di uno dei due e Pietro, di cui non si sa nulla e non si vede mai ma che innesca il tourbillon suicidandosi con un colpo di pistola. Ad indagare sull'accaduto un più che bizzarro carabiniere, il Maresciallo Cavallo. L'esperimento di Genovesi è particolarmente innovativo, intrigante ed interessante: mostrare varie storie in contemporanea, un curioso split screen come nella casa delle bambole, il condominio privo della quarta parete. Commedia essenzialmente, corale, ma che mescola generi, dal noir al melò, pregna di un gusto comico surreale e una cura per i dettagli maniacale. Cinema che non si fa più, tutto è ricostruito, ad altissimo tasso di finzione ma non è la parodia di una soap opera, il titolo rimanda semmai alla messa in scena ovviamente finta poichè i luoghi narrati non esistono, così come i personaggi non sono da nessuna parte ma potrebbero essere ovunque e anche il periodo storico potrebbe essere l'oggi come il passato e non cambierebbe nulla. Film dallo stile originale ma opera tutto sommato prevedibile in cui si mixano nove attori dalla recitazione estremamente differente, qualcuno funziona, come Ale e Franz, altri no, come Memphis, che seppur bravo apare un pesce fuor d'acqua. Film che osa, che abbatte pareti (in ogni senso), che proprio per questa sua particolarità potrebbe osare ma non lo fa. Si dice che sia il miglior film di Genovesi, per me non è assolutamente così.
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xerox
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domenica 17 maggio 2015
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mezz'ora basta e avanza...
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... o almeno tanto io ho resistito. Mi spiace tantissimo parlare male di un film. Nel bene e nel male lì dentro c'è il lavoro di tante persone... Faccio solo una considerazione: ma chi ha suggerito a Fabio de Luigi di fare l'attore? Non è il primo film che gli vedo recitare con quest'aria ammaccata, ingessata, dolente, espressiva come un portadentiera. Sembra Luciana Littizzetto nei suoi primi film. Ma se recitare è tutta questa sofferenza, ma chi t'ò fa fà???
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