mario zanna
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sabato 1 novembre 2014
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dispiace, un'occasione persa
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A mio parere un pessimo film, pagare 8 euro per 86 minuti mi sembrava eccessivo ma è forse la sua brevità la cosa migliore di questa Opera..
Trascinato da un amico, esco da una sala mezza vuota con due pensieri.
Primo: era da tempo che non vedevo un film così inutile. Per carità, bravi come sempre gli attori: Abatantuono in gran forma e De Luigi - Capotondi credibili e sempre divertenti. Ma se qualche risata si fa è proprio solo grazie alla loro abilità di riempire con mestiere i vuoti di una storia inconsistente messa lì a giustificare un autocompiacimento estetico alla lunga (20 minuti) irritante.
Secondo: Apertura del Festival di Roma, bollino di "film di interesse culturale" dato dal MIBAC: siamo sicuri di fare le scelte giuste per rappresentare la nostra "cultura" in contesti internazionali? Peccato, speriamo in una prossima occasione.
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cristina t. chiochia
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sabato 7 febbraio 2015
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un film che e' quasi dramma radiofonico
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Chi lo scorso anno ha apprezzato "Grand budapest hotel" sicuramente si sarà appassionato anche al personaggio di Francesco ancora innamorato della sua ex fidanzata, Anna che per tutto il film gli fa credere di avere un'altro. Ed in questi mille intrecci da soap opera, appunto, si muovono anche altri assurdi e nevrotici personaggi, tra cui il ben recitato Paolo (De Luigi) e la attrice di soap opera Alice (Chiara Francini), unica paradossalmente ad apparire genuina e vera nella storia, forse proprio perchè pienamente a suo agio nei vari drammi. La storia si svolge tutta nell'arco di una notte , alla fine della quale, le sorti e le storie di tutti i personaggi, cambieranno.
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Chi lo scorso anno ha apprezzato "Grand budapest hotel" sicuramente si sarà appassionato anche al personaggio di Francesco ancora innamorato della sua ex fidanzata, Anna che per tutto il film gli fa credere di avere un'altro. Ed in questi mille intrecci da soap opera, appunto, si muovono anche altri assurdi e nevrotici personaggi, tra cui il ben recitato Paolo (De Luigi) e la attrice di soap opera Alice (Chiara Francini), unica paradossalmente ad apparire genuina e vera nella storia, forse proprio perchè pienamente a suo agio nei vari drammi. La storia si svolge tutta nell'arco di una notte , alla fine della quale, le sorti e le storie di tutti i personaggi, cambieranno. Creato con una bella singolarità stilistica dal regista Alessandro Veronesi. il suo segreto è nella perfetta simmetria delle inquadrature dove diventa il montaggio la vera chiave della storia, curato anche nella colonna sonora, ha come comune denominatore la tradizione del dramma radiofonico quale componimento letterario destinato alla rappresentazione che si sviluppa come genere dapprima teatrale nella Francia del 18° secolo e via via fino ai giorni nostri. Ed in questa forma lo sfrutta il film di Veronesi, rielaborando le regole della tragedia e della commedia e mettendo a nudo le azioni ricche di contrasti espressioni attente al realismo ed ai problemi contemporanei.
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enzo70
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sabato 24 ottobre 2015
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discreta l'idea ma tutto il resto non va
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Il film è interamente ambientato in un condominio e, rispettando il titolo, prova a mettere in scena una telenovela in cui ognuno interferisce con l’altro, in uno strano gioco di fatti della vita. Ma un grandissimo Abatantuono, molto ma molto al di sopra degli altri interpreti, tra cui Fabio De Luigi, Cristina Capotondi e Ricky Memphis, non riesce a dare la svolta ad un film che, per quanto originale nell’idea, alla fine risulta noioso. La banalità delle storie non si trasforma a seguito del tentativo di intrecciarle, anzi, il risultato è proprio un gran groviglio di fatti e situazioni raccontati in maniera piatta.
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Il film è interamente ambientato in un condominio e, rispettando il titolo, prova a mettere in scena una telenovela in cui ognuno interferisce con l’altro, in uno strano gioco di fatti della vita. Ma un grandissimo Abatantuono, molto ma molto al di sopra degli altri interpreti, tra cui Fabio De Luigi, Cristina Capotondi e Ricky Memphis, non riesce a dare la svolta ad un film che, per quanto originale nell’idea, alla fine risulta noioso. La banalità delle storie non si trasforma a seguito del tentativo di intrecciarle, anzi, il risultato è proprio un gran groviglio di fatti e situazioni raccontati in maniera piatta. A mio avviso Genovesi è più gradevole quando senza fronzoli propone la classica commedia all’italiana, senza cercare un cinema diverso che, allo stato, non gli è consono.
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themaster
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domenica 4 ottobre 2015
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delicato e raffinato
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Alessandro Genovesi l'ho sempre considerato un cane di regista a causa di filmucoli come poteva essere Il Peggior Natale della mia Vita,pellicole ispirate ai film in stile Ti Presento i Miei ma che erano manchevoli di inserire un giusto bilanciamento delle situazioni che risultavano fin troppo sguaiate e la demenzialità del tutto era fin troppo ostentata da attori fastidiosamente sopra le righe e un Fabio deLuigi più fuori parte che mai,Genovesi però è il creatore di un bellissimo spettacolo teatrale da cui è stato tratto il film Happy Family,una pellicola veramente molto riuscita e ben gestita,frutto,in parte della mente dello stesso Genovesi.
Con questo Soap Opera il regista e sceneggiatore sforna un film delicato e raffinato che,conserva per tutto il tempo un'atmosfera molto teatrale e un sottotesto natalizio veramente molto ben costruiti,il cast è stranamente in parte,abbiamo infatti un intenso Fabio DeLuigi che è stato molto bravo a rendere l'idea del personaggio tormentato ma comunque sempre disposto a mantenere il sorriso anche se a volte si lascia abbattere e la cui vita verrà sconvolta da un'evento inaspettato che lo porterà ad una convivenza con l'amico Ricky Memphis che qui è stato bravissimo e molto divertente e con la bellissima Elisa Sednaoui,Diego Abatantuono fa una parte squisitamente sopra le righe così come Chiara Francini,bonissima e comunque,nonostante tutto sempre brava a recitare a condire il tutto troviamo Ale e Franz che lo ammetto avrebbero potuto sfruttarli meglio,ma,per quel poco che compaiono fanno morire dalle risate.
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Alessandro Genovesi l'ho sempre considerato un cane di regista a causa di filmucoli come poteva essere Il Peggior Natale della mia Vita,pellicole ispirate ai film in stile Ti Presento i Miei ma che erano manchevoli di inserire un giusto bilanciamento delle situazioni che risultavano fin troppo sguaiate e la demenzialità del tutto era fin troppo ostentata da attori fastidiosamente sopra le righe e un Fabio deLuigi più fuori parte che mai,Genovesi però è il creatore di un bellissimo spettacolo teatrale da cui è stato tratto il film Happy Family,una pellicola veramente molto riuscita e ben gestita,frutto,in parte della mente dello stesso Genovesi.
Con questo Soap Opera il regista e sceneggiatore sforna un film delicato e raffinato che,conserva per tutto il tempo un'atmosfera molto teatrale e un sottotesto natalizio veramente molto ben costruiti,il cast è stranamente in parte,abbiamo infatti un intenso Fabio DeLuigi che è stato molto bravo a rendere l'idea del personaggio tormentato ma comunque sempre disposto a mantenere il sorriso anche se a volte si lascia abbattere e la cui vita verrà sconvolta da un'evento inaspettato che lo porterà ad una convivenza con l'amico Ricky Memphis che qui è stato bravissimo e molto divertente e con la bellissima Elisa Sednaoui,Diego Abatantuono fa una parte squisitamente sopra le righe così come Chiara Francini,bonissima e comunque,nonostante tutto sempre brava a recitare a condire il tutto troviamo Ale e Franz che lo ammetto avrebbero potuto sfruttarli meglio,ma,per quel poco che compaiono fanno morire dalle risate.
Il più grande pregio di questa pellicola è il tono scanzonato del tutto che si alterna a momenti più seri e,questo contrasto dona una velleità tragicomica al tutto,che risulta sempre interessante,piacevole da seguire e mai troppo sguaiato e,nonostante ci siano diverse volgarità,soprattutto legate ad Ale e Franz esse vengono ben implementate nella storia e nel contesto generale della pellicola risultando divertenti anzichè fastidiose.
Genovesi è riuscito inoltre a distaccarsi dalla regia messa in gioco fino ad ora che a mio parere era abbastanza mediocre,per concentrarsi di più sul lato tecnico.
Abbiamo infatti delle carrellate e scene a telecamera fissa veramente molto interessanti,che possono ricordare lontanamente lo stile registico di Steven Soderberg,inoltre la messa in scena l'ho trovata veramente molto interessante in quanto può ricordare per intenti il The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson,un film fantastico,un capolavoro che consiglio a tutti di recuperare. La messa in scena infatti è appositamente cartonata e posticcia,anche nelle scene esterne,a ricordare la disposizione dei cartonati e degli oggetti di scena in uno spettacolo teatrale,inoltre la geometria delle inquadrature è calibratissima e la precisione nei movimenti di macchina denota una certa perizia da parte di Genovesi che si spera faccia più film interessanti come questo e lasci perdere le cagate a cui aveva lavorato in passato.
Una certa abilità traspare anche nella stesura del soggetto e della sceneggiatura,che,come la regia tallona i personaggi che sono quasi tutti sopra le righe a ricordare appunto la recitazione teatrale e i dialoghi che sono,molto divertenti e a tratti raffinati anche se ci sono certe battute che mi hanno fatto storcere il naso.
Inoltre la fotografia è molto piacevole alla vista e accentua l'atmosfera natalizia del film e accarezza i personaggi con delicatezza e savoir faire.
è bello vedere come Genovesi rompa la quarta parete mostrandoci il set nella sua interezza con delle vere e proprie panoramiche veramente molto suggestive.
In poche parole Soap Opera è uno di quei film che probabilmente non entreranno nella storia del cinema ma sicuramente nel cuore dello spettatore e,in sè emoziona,diverte,fa riflettere e comunque non perde mai di ritmo,non un filmone,ma comunque di molto superiore alla media delle commediacce italiane di Brizzi e di Neri Parenti o Vanzina vari che se avessero tutte la forza che ha questo Soap Opera sarebbero comunque guardabili. Voto 7,8/10
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fabio57
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martedì 29 settembre 2015
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genovesi recidivo
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Ancora una volta Genovesi torna sul luogo del delitto,riproponendo il solito maldestro tentativo di fare una commedia all'italiana.Non è Dino Risi, ma nemmeno Virzì,Veronesi o Salemme,tanto per restare ai tempi nostri.Ovviamente il solito cast con Fabio de Luigi protagonista,il quale nei panni del perdente,goffo e pasticcione si trova sempre a suo agio,ma il punto è che mancano le idee e le battute sono trite e ritrite.Se il regista vuole veramente crescere,deve abbandonare questo clichè e inventarsi qualcosa di veramente nuovo.
Si può evitare
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pif89
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martedì 11 novembre 2014
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soap opera
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Soap opera è una commedia con ambizioni al di sopra della media italiana, ma non raggiunge il suo obiettivo. Già i precedenti film di Genovesi avevano dei problemi (sia la peggior settimana che il peggior natale mancavano di scorrevolezza e a volte di ritmo, soprattutto il sequel natalizio), ma erano mitigati da una buona confezione e una certa freschezza, nonché dalla simpatia dei protagonisti. Soap opera si caratterizza per un notevole sforzo nella cura delle scenografie, dei costumi e nella regia “wesandersoniana”, ma è troppo superficiale per essere un film d’autore, e fa poco ridere per essere una commedia pura. Il problema principale sta nell’assenza di una vera sceneggiatura, mancano il ritmo e le battute, si sorride ma non si ride mai; se all’inizio ci si può accontentare di qualche gag azzeccata e la costruzione scenografica colpisce ed è anche piacevole da guardare, il resto del film non sa come andare avanti, le molte storie non si sviluppano e non si comprendono le motivazioni dei personaggi (perché il vicino si è suicidato ?).
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Soap opera è una commedia con ambizioni al di sopra della media italiana, ma non raggiunge il suo obiettivo. Già i precedenti film di Genovesi avevano dei problemi (sia la peggior settimana che il peggior natale mancavano di scorrevolezza e a volte di ritmo, soprattutto il sequel natalizio), ma erano mitigati da una buona confezione e una certa freschezza, nonché dalla simpatia dei protagonisti. Soap opera si caratterizza per un notevole sforzo nella cura delle scenografie, dei costumi e nella regia “wesandersoniana”, ma è troppo superficiale per essere un film d’autore, e fa poco ridere per essere una commedia pura. Il problema principale sta nell’assenza di una vera sceneggiatura, mancano il ritmo e le battute, si sorride ma non si ride mai; se all’inizio ci si può accontentare di qualche gag azzeccata e la costruzione scenografica colpisce ed è anche piacevole da guardare, il resto del film non sa come andare avanti, le molte storie non si sviluppano e non si comprendono le motivazioni dei personaggi (perché il vicino si è suicidato ?). Il tutto è ammantato da un tono malinconico straniante, anche apprezzabile e affascinante, ma manca una vera storia. De Luigi è sottotono, la Capotondi evanescente, la Sednaoui bellissima, Memphis fuori ruolo, Ale e Franz da repertorio, Abatantuono gigioneggia troppo e la Francini fa la francini. Soap opera sa di occasione mancata, anche se Genovesi si dimostra un regista con una certa grazia, ma la prossima volta si serva di un bravo sceneggiatore.
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aristoteles
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sabato 24 ottobre 2015
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nella casa di barbie
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Mi è piaciuto molto questo film di Genovesi.
Già dal titolo si intuisce che vi saranno sorprendenti e assurdi colpi di scena.
Il tutto accade attraverso storie d'amore vecchie, nuove, bugie,tradimenti,personaggi grotteschi, ninfomani,etc.
E come nelle migliori Soap Opera ognuno vive la vita degli altri con assoluta naturalezza,come se fosse normale sapere tutto di tutti e aprire la porta del vicino come se fosse la propria.
Ci si diverte ma le tristezza e malinconia non mancano rendendo la pellicola completa anche sotto l'aspetto emotivo.
L'inquadratura delle stanze in contemporanea mi ha ricordato le vecchia casa delle Barbie o di Big Jim,qualcuno forse le conserva ancora.
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Mi è piaciuto molto questo film di Genovesi.
Già dal titolo si intuisce che vi saranno sorprendenti e assurdi colpi di scena.
Il tutto accade attraverso storie d'amore vecchie, nuove, bugie,tradimenti,personaggi grotteschi, ninfomani,etc.
E come nelle migliori Soap Opera ognuno vive la vita degli altri con assoluta naturalezza,come se fosse normale sapere tutto di tutti e aprire la porta del vicino come se fosse la propria.
Ci si diverte ma le tristezza e malinconia non mancano rendendo la pellicola completa anche sotto l'aspetto emotivo.
L'inquadratura delle stanze in contemporanea mi ha ricordato le vecchia casa delle Barbie o di Big Jim,qualcuno forse le conserva ancora.
Gli attori sono tutti bravissimi e ognuno interpreta alla perfezione il proprio ruolo.
Ottima la fotografia e grazie ad una soddisfacente sceneggiatura non ci si annoia mai.
Raffinato e originale questo "Beautiful" tutto italiano.
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onufrio
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giovedì 14 maggio 2015
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una soap con sbadigli
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Genovesi prova a confezionare un opera, anzi, una Soap-opera stilisticamente perfetta archiviandola in meno di 1 ora e 20 minuti. Una commedia che narra le vicende degli abitanti di un appartamento a pochi giorni dal capodanno, in una città (si presume Milano) perennemente sotto l'assedio della neve. Le dis(avventure) di questi personaggi s'intrinsecano uno con l'altro dando vita ad un'unica storia che seppur costruita egreggiamente non convince lo spettatore, nonostante l'ottimo cast che però il solo Abatantuono riesce a mantenere a galla con le sue simpatiche battute.
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ultimoboyscout
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domenica 17 maggio 2015
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tutto in un palazzo.
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Alessandro Genovesi alza il tiro e in questa commedia punta tutto su un realismo particolarissimo, quasi d'altri tempi. Il regista racconta "a vista" intrecci di storie e vita di diversi nuclei famigliari alla vigilia di un normalissimo Capodanno come altri, in un condominio come altri (ricostruito a Cinecittà) in una città che potrebbe essere una Milano appena accennata. Gli inquilini che intrecciano le proprie vite e le proprie crisi sono Francesco, ancora innamorato della sua ex Anna, che riceve il suo amico Paolo, che con un figlio in arrivo ha seri dubbi sulla propria sessualità e crede di essere attratto da Francesco stesso, Alice, star di soap opera che si concede con allegria a uomini in divisa, i gemelli diversi Mario e Gianni che vivono in simbiosi dopo l'incidente di uno dei due e Pietro, di cui non si sa nulla e non si vede mai ma che innesca il tourbillon suicidandosi con un colpo di pistola.
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Alessandro Genovesi alza il tiro e in questa commedia punta tutto su un realismo particolarissimo, quasi d'altri tempi. Il regista racconta "a vista" intrecci di storie e vita di diversi nuclei famigliari alla vigilia di un normalissimo Capodanno come altri, in un condominio come altri (ricostruito a Cinecittà) in una città che potrebbe essere una Milano appena accennata. Gli inquilini che intrecciano le proprie vite e le proprie crisi sono Francesco, ancora innamorato della sua ex Anna, che riceve il suo amico Paolo, che con un figlio in arrivo ha seri dubbi sulla propria sessualità e crede di essere attratto da Francesco stesso, Alice, star di soap opera che si concede con allegria a uomini in divisa, i gemelli diversi Mario e Gianni che vivono in simbiosi dopo l'incidente di uno dei due e Pietro, di cui non si sa nulla e non si vede mai ma che innesca il tourbillon suicidandosi con un colpo di pistola. Ad indagare sull'accaduto un più che bizzarro carabiniere, il Maresciallo Cavallo. L'esperimento di Genovesi è particolarmente innovativo, intrigante ed interessante: mostrare varie storie in contemporanea, un curioso split screen come nella casa delle bambole, il condominio privo della quarta parete. Commedia essenzialmente, corale, ma che mescola generi, dal noir al melò, pregna di un gusto comico surreale e una cura per i dettagli maniacale. Cinema che non si fa più, tutto è ricostruito, ad altissimo tasso di finzione ma non è la parodia di una soap opera, il titolo rimanda semmai alla messa in scena ovviamente finta poichè i luoghi narrati non esistono, così come i personaggi non sono da nessuna parte ma potrebbero essere ovunque e anche il periodo storico potrebbe essere l'oggi come il passato e non cambierebbe nulla. Film dallo stile originale ma opera tutto sommato prevedibile in cui si mixano nove attori dalla recitazione estremamente differente, qualcuno funziona, come Ale e Franz, altri no, come Memphis, che seppur bravo apare un pesce fuor d'acqua. Film che osa, che abbatte pareti (in ogni senso), che proprio per questa sua particolarità potrebbe osare ma non lo fa. Si dice che sia il miglior film di Genovesi, per me non è assolutamente così.
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albydrummer
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lunedì 27 ottobre 2014
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bizzarra,divertente...e anche noir..
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Una commedia italiana davvero surreale, comica e si tinge anche di noir,delle varie vicende,ripeto molto surreali,ma anche,e perchè no,può capitare nella realtà. Insomma un condominio un pò bizzarro,un film teatrale,corale. La varietà dei personaggi,strani,e in particolare del bravo Diego Abatantuono,del suo surreale personaggio del maresciallo dei Carabinieri,e del suo strano comportamento nell 'indagare le situazioni. Tutto il cast è ottimo, ormai il sodalizio Genovesi-De Luigi,questa volta e per la terza volta ha dato il meglio di entrambi. Bella la scenografia. Un film molto godibile..che inizia un pò lento..però mano mano.
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Una commedia italiana davvero surreale, comica e si tinge anche di noir,delle varie vicende,ripeto molto surreali,ma anche,e perchè no,può capitare nella realtà. Insomma un condominio un pò bizzarro,un film teatrale,corale. La varietà dei personaggi,strani,e in particolare del bravo Diego Abatantuono,del suo surreale personaggio del maresciallo dei Carabinieri,e del suo strano comportamento nell 'indagare le situazioni. Tutto il cast è ottimo, ormai il sodalizio Genovesi-De Luigi,questa volta e per la terza volta ha dato il meglio di entrambi. Bella la scenografia. Un film molto godibile..che inizia un pò lento..però mano mano..diventano divertenti. Consiglio di vedere questi 86 minuti di una commedia bizzarra e divertente.
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[+] commedia pessima, dovresti dire
(di fabian t.)
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