iltrequartista
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lunedì 10 luglio 2017
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imparare a dire no
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C'è molto garbo in questa commedia di De Gregorio.
Egli stesso e Marco Marzocca hanno modi e fisionomie gentili,ed interpretano al meglio due persone fin troppo buone con il prossimo,che una volta fatta amicizia,cercheranno di dire no agli arrivisti,ai prepotenti,agli sgarbati vicini o colleghi di turno ,con alterne fortune.
La sceneggiatura non tocca vette epiche,diciamolo subito,con Gianni che cerca di sondare i gusti della nuova direttrice in fatto di colazioni e Marco che annaspa di fronte al seno generoso della collega nullafacente(la bella e brava Lodovini).
Tuttavia un minimo di riscatto caratteriale riusciranno a portarlo a casa,trovando nuovi stimoli,nuovi amori e magari non si scotteranno più la lingua con pizzette caldissime che il malvagio fornaio di turno vuole a tutti i costi proprinare.
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C'è molto garbo in questa commedia di De Gregorio.
Egli stesso e Marco Marzocca hanno modi e fisionomie gentili,ed interpretano al meglio due persone fin troppo buone con il prossimo,che una volta fatta amicizia,cercheranno di dire no agli arrivisti,ai prepotenti,agli sgarbati vicini o colleghi di turno ,con alterne fortune.
La sceneggiatura non tocca vette epiche,diciamolo subito,con Gianni che cerca di sondare i gusti della nuova direttrice in fatto di colazioni e Marco che annaspa di fronte al seno generoso della collega nullafacente(la bella e brava Lodovini).
Tuttavia un minimo di riscatto caratteriale riusciranno a portarlo a casa,trovando nuovi stimoli,nuovi amori e magari non si scotteranno più la lingua con pizzette caldissime che il malvagio fornaio di turno vuole a tutti i costi proprinare.
Quasi novanta minuti di buona educazione,anche stilisticamente parlando,oltre non si va.
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dario
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venerdì 13 novembre 2015
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fresco
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Miimalismo non compiaciuto, ma divertito sull'onda di piccole manie e grandi concessioni involontarie al mondo, agli altri: per dovere e per accidia, però anche per comprensione bonaria. Gianni di Gregorio rifà centro con la sua intrigante e simpatica ironia, un rimedio contro tutto e tutti.
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aristoteles
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giovedì 5 novembre 2015
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gianni e marco
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Non è un capolavoro ma mi è piaciuto molto.
Gianni e Marco sono due personaggi veramente simpatici e umili,il secondo,a differenza del primo è anche molto capace nel suo lavoro.
La storia è semplice ma ben congeniata al fine di far identificare molti spettatori con i due ragazzotti non più in tenera età e con problematiche che possono capitare facilmente a tutti.
In alcuni momenti la sceneggiatura si impantana un pochetto ma l'ingenuità incantevole dei protagonisti riesce a fare in modo che ci si passi sopra.
Marzocca e Di Gregorio veramente ad alti livelli.
Un film semplice ma allo stesso tempo maturo.
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maria f.
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giovedì 25 dicembre 2014
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evviva i buoni film!
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I film di Di Gregorio raccontano sempre con garbo e delicatezza la quotidianita'.
In quest'opera la sua attenzione e' rivolta alle vite di quelle persone perbene che ogni giorno con generosita' e disinteresse sostengono, aiutano, supportano compagni di lavoro o congiunti i quali dopo avere usufruito della disponibilita' e competenza di questi angeli senza ali, frequentemente si dimostrano arroganti, supponenti, ignoranti, ordinari.
Sciami di zoticoni che giudicano banali e insulsi i comportamenti dei tanti e preziosi Gianni e Marco modelli di correttezza, diligenza, pazienza, collaborazione verso il prossimo, squisitamente "signori nell'animo".
Grazie per questo gioiellino di fine 2014.
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pier71
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domenica 16 novembre 2014
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avercene
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Avercene di commedie così in questo paese cafone. Gianni Di Gregorio è lieve, delicato, mai volgare mai. Finalmente sfrutta buoni attori - ad eccezione della Lodovini, imbarazzante - e si butta nella commedia a corpo morto. Unico peccato la malinconia perduta, cioè presente ma un po' forzatamente repressa. Marco Marzocca non può essere protagonista, Marco Messeri impeccabile.
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(di maria f.)
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pfei69
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sabato 8 novembre 2014
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una conferma per un bravo di gregorio
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Altro film azzeccato per Gianni Di Gregorio e per i suoi personaggi. In questo caso Gianni e la sua mitezza si scontrano con l'attualità del mondo del lavoro e dei suoi imprevisti. Nello specifico gli viene comunicato dal suo direttore che la sua andata in pensione è stata prolungata in base a varie leggi e leggiucole di 3 anni e per di più che il suo ufficio è stato spostato dalla parte opposta di Roma. Questa notizia è la bomba che esplode nella pacata vita di Gianni e che mette tutto in discussione. Viene catapultato in una nuova reatà lavorativa, quindi nuovi colleghi tra i quali spicca Marco, magistralmente interpretato da Marco Mazzocca. Gianni trova in un contesto così estremizzato una forza inaspettata che gli permette di reagire e quasi a primeggiare in ufficio, di prendere posizione con una famiglia che vuole prendere il suo appartamento a vantaggio della figlia appena sposata, e perchè no a trovare un nuovo amore al ritmo di balli latino americani.
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Altro film azzeccato per Gianni Di Gregorio e per i suoi personaggi. In questo caso Gianni e la sua mitezza si scontrano con l'attualità del mondo del lavoro e dei suoi imprevisti. Nello specifico gli viene comunicato dal suo direttore che la sua andata in pensione è stata prolungata in base a varie leggi e leggiucole di 3 anni e per di più che il suo ufficio è stato spostato dalla parte opposta di Roma. Questa notizia è la bomba che esplode nella pacata vita di Gianni e che mette tutto in discussione. Viene catapultato in una nuova reatà lavorativa, quindi nuovi colleghi tra i quali spicca Marco, magistralmente interpretato da Marco Mazzocca. Gianni trova in un contesto così estremizzato una forza inaspettata che gli permette di reagire e quasi a primeggiare in ufficio, di prendere posizione con una famiglia che vuole prendere il suo appartamento a vantaggio della figlia appena sposata, e perchè no a trovare un nuovo amore al ritmo di balli latino americani. Marco, il collega e nuovo amico, si affiancherà in questa sua rivalsa e riuscirà anche lui a conquistare l'amore. Il tutto mi è sembrato perfettamente confezionato in una commedia che parte lenta ma che conquista a poco a poco l'attenzione suscitanto anche qualche simpatica risata.
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stefano capasso
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sabato 1 novembre 2014
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cambiare per riscoprirsi
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Gianni vive in una grande casa nel centro di Roma. È un dipendente statale e raggiunge il posto di lavoro, dove non fa niente, a piedi. Aspetta di andare in pensione entro 6 mesi, ma una nuova legge sposta la data di 3 anni e viene trasferito in nuovi uffici di periferia, dove apparentemente si lavora sul serio.
Gianni, che è un uomo mite e abitudinario, non prende bene il cambiamento; inoltre sua figlia spinge perché traslochi e lasci la grande casa a lei. Per superare la crisi, decide di “arrabbiarsi”, di manifestare liberamente i propri sentimenti. E effettivamente qualcosa cambia, al lavoro si ritaglia un posto importante, trova un amico, nuovi interessi e un nuovo amore.
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Gianni vive in una grande casa nel centro di Roma. È un dipendente statale e raggiunge il posto di lavoro, dove non fa niente, a piedi. Aspetta di andare in pensione entro 6 mesi, ma una nuova legge sposta la data di 3 anni e viene trasferito in nuovi uffici di periferia, dove apparentemente si lavora sul serio.
Gianni, che è un uomo mite e abitudinario, non prende bene il cambiamento; inoltre sua figlia spinge perché traslochi e lasci la grande casa a lei. Per superare la crisi, decide di “arrabbiarsi”, di manifestare liberamente i propri sentimenti. E effettivamente qualcosa cambia, al lavoro si ritaglia un posto importante, trova un amico, nuovi interessi e un nuovo amore. Ma proprio con il nuovo amico, non saprà frenare il suo nuovo modo di comunicare e lo ferirà. Si apre una nuova crisi che richiederà una nuova soluzione
Un film, questo di Gianni Di Gregorio, che racconta con ironia la sorte di quelle persone che non hanno trovato un vero perché alla loro vita, e che vengono trasportati dagli avvenimenti. Il tema si svolge nelle aree più importanti della vita, l’amicizia, la famiglia, l’amore e il mondo del lavoro. Tenteranno con approssimazioni successive di costruirsi una nuova identità, di ergersi a protagonisti, e questo li aiuterà, dopo aver scoperto il limite, ad accettare meglio la loro: con qualche risorsa in più.
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flyanto
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giovedì 30 ottobre 2014
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come affrontare la vita con il giusto atteggiament
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Film in cui si racconta di un uomo di mezza età a cui viene prorogata l'età della pensione e pertanto viene costretto dall'ufficio presso cui lavora di continuare a lavorare per qualche anno. A questo proposito egli viene trasferito in un'altra sede della compagnia lavorativa e per giunta dal centro della capitale in un dislocamento situato in una periferia remota. Qui verrà a contatto con alcuni colleghi di lavoro di vario genere: il suo vicino di scrivania, un tipo sottomesso ed insicuro ma di buon cuore con cui egli lega immediatamente, la collega belloccia ma assai imbranata nelle proprie mansioni lavorative, il capoufficio antipatico e la direttrice distante e diplomatica, e molti altri.
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Film in cui si racconta di un uomo di mezza età a cui viene prorogata l'età della pensione e pertanto viene costretto dall'ufficio presso cui lavora di continuare a lavorare per qualche anno. A questo proposito egli viene trasferito in un'altra sede della compagnia lavorativa e per giunta dal centro della capitale in un dislocamento situato in una periferia remota. Qui verrà a contatto con alcuni colleghi di lavoro di vario genere: il suo vicino di scrivania, un tipo sottomesso ed insicuro ma di buon cuore con cui egli lega immediatamente, la collega belloccia ma assai imbranata nelle proprie mansioni lavorative, il capoufficio antipatico e la direttrice distante e diplomatica, e molti altri. Nel corso dei vari avvenimenti che si succederanno il protagonista piano piano troverà la propria giusta collocazione con la decisione di cambiare definitivamente il proprio atteggiamento nei confronti del prossimo e facendosi rispettare di più. Il lieto fine è conseguente.
Questa terza commedia di Gianni Di Gregorio ancora una volta si proclama vincente e molto gradevole a vedersi. Come le due precedenti, "Pranzo di Ferragosto" e "Gianni e le Donne", anche quest'ultima opera è stata scritta, diretta ed interpretata dallo stesso Gianni Di Gregorio e come le due precedenti lo vede alle prese con il vario genere umano, per lo più femminile, in un tipo di rapporto dove la comunicazione è "stralunata" e dove ognuno parla il proprio linguaggio e soprattutto vive nel proprio mondo. Questa terza commedia, però, risulta più ottimista (anche nel finale) delle precedenti e soprattutto vede alla fine una sorta di riscatto sia per il protagonista che anche per gli altri personaggi di contorno.
Concludendo, il lavoro di Di Gregorio risulta senza alcun dubbio ancora una volta molto ben diretto, con una trama sempre originale e spassosa, fresco, equilibrato nei toni ed intriso di un'ironia quasi sorniona che ormai, si può affermare, ne costituisce la caratteristica principale e pertanto esso non può non piacere al pubblico. Inoltre, anche la scelta oculata che Di Gregorio fa degli attori è sempre azzeccata e contribuisce sicuramente al successo del film. Qui gli attori da menzionare, tutti professionisti rispetto alle opere precedenti in cui erano stati scelte persone comuni, sono: MArco Mazzocca, Gianfelice Imparato, Marco Messeri, Anna Bonaiuto, Valentina Lodovini ed altri....
Altamente consigliabile come scacciapensieri intelligente.
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pressa catozzo
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lunedì 27 ottobre 2014
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pane quotidiano
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Terza opera non all'altezza dei due precedenti. Con ironia ci dipinge un mondo cattivo, di precarietà e decadenza. Valori zero. Analizzandolo bene si vedono le nostre frustrazioni e paure di un futuro incerto. Non escludo che ne vedremo un plagio dal cinemercato oltreoceano. Il nostro vituperato cinema italico resta sorgente di idee e visto che ci copiano gli alimenti non escudo che ci copino i film. Sono sinceramente preoccupato per i teatri e il nome di un suo direttore mi lascia basalto. A quando la fine dei barbarescati?
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joecondor
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domenica 26 ottobre 2014
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di gregorio-mazzocca...matthau-lemmon di roma
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Commedia divertente e garbata che offre alcune scene molto divertenti...
La storia all'inizio parte forte poi si abbassa ,con buon finale ....ma offre alcuni momenti divertenti...si ride senza volgarità ma con la quodianità...con intelligenza...Il punto forte del film sono la storia non banale e i 2 protagonisti Di Gregorio - Mazzocca bravi entrambi a dipingere una strana coppia azzeccata alla Lemmon - Matthau di Roma...Di Gregorio continua così le tue commedie ci piacciono e sono divertenti...Daje Gianni
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