Gravity |
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Un film di Alfonso Cuarón.
Con Sandra Bullock, George Clooney, Ed Harris, Orto Ignatiussen.
continua»
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 92 min.
- USA, Gran Bretagna 2013.
- Warner Bros Italia
uscita lunedì 10 giugno 2024.
MYMONETRO
Gravity
valutazione media:
3,63
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Incompiutodi HowlingfantodFeedback: 7986 | altri commenti e recensioni di Howlingfantod |
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lunedì 7 luglio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film prima di tutto narra della grande forza degli elementi, le sostanze primordiali, aria, acqua, fuoco e infine la terra destinazione ultima della forza di gravità che non a caso anche nel film come nella creazione arriva per ultima. Il primo è il soffio, l’aria,lo spirito diremmo, lo spazio siderale e senza peso dove i nostri si sono persi, poi il fuoco,generato dai soliti inghippi elettrici, contrattempi e grande traffico aerospaziale che fa assomigliare lo spazio e la ionosfera di Gravity così vicino a una delle nostre metropoli contemporanee, con pure tutta la retorica imperialista della conquista spaziale che replica quella che accade migliaia centinaia di km più giù. Guarda caso nello spazio si trovano le stazioni americane russe e naturalmente oggi cinesi. Il fuoco che invade le navicelle e le sonde e pullula il cielo di mille comete date dai frammenti spaziali di satelliti fuori rotta e autodistrutti per combustione o da stazioni spaziali in disuso trovatesi inavvertitamente sulla rotta di navette e navicelle alla deriva. Poi ancora l’acqua purificatrice che accoglie la protagonista come elemento primario nel suo atterraggio di emergenza per il ritorno a casa, il ritorno alla casa di ognuno e il ritorno all’acqua dalla quale siamo emersi alla nascita, nella quale fra l’altro ha rischiato di rimanere intrappolata. E infine la terra con il poetico tatto della terra alla quale apparteniamo nella scena finale da parte della protagonista, una tiratissima e muscolosissima Sandra Bullock. Per il resto il film nel suo insieme ha delle lacune e dei punti forti che sicuramente gli hanno valso i premi ricevuti. Inizio dalle belle notizie. La storia regge il bel Clooney e il navigare senza peso sbattendo a casaccio qua e là, i super effetti speciali e il dettaglio di cosa avviene in una stazione aerospaziale orbitante compreso il linguaggio falso-scherzoso degli astronauti (Clooney naturalmente in primis visto anche che ha il ruolo di capo missione), il neanche non troppo metaforico, bisogno di comunicare proprio degli astronauti-esseri umani e la loro difficoltà in questo visto le distanze metaforiche e non con i consimili alla base di Houston in questo caso. Poi la morte proprio la morte e basta sia in tutte le vite perdute degli astronauti della missione che nella storia forte del film che è imperniata sulla figura dell’astronauta Ryan Stone (Sandra Bullock) apparentemente capitata nello spazio quasi per caso e invece scoprendo che è scappata lassù per la fuga dal lutto più grande, la perdita della figlia. Quassù nessuno ti farà del male dice l’astronauta Kowalsky (Clooney) che appare in sogno all’unica superstite e le dà la spinta per ancorarsi, per ritornare alla terra, per tenerla fedele alla sua essenza, la gravità. Belle le scene del rientro fra detriti spaziali, tremori, attriti, lampi e fuochi. E ora le brutte notizie: effetti neanche troppo speciali vista la visione del pianeta appaia innegabilmente fittizia ed edulcorata: L’Italia irreale e schiacciata, l’Egitto con la vista sulla penisola del Sinai di notte e il Cairo e il corso del Nilo fino a tutto il delta con troppe, troppe luci per essere credibili. Una colonna sonora fiacca e non coinvolgente fossilizzata come è sullo stereotipo dell’action movie e la mancanza di un maggior spunto riflessivo che avrebbe potuto fare del film un capolavoro, tendono a rendere l’idea nell' insieme di qualcosa di incompiuto.
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