bandy
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domenica 22 gennaio 2012
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bello
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Un film veramente bello.
Una buona trama per un film drammatico e divertente
Ottimi attori
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lulu1967
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domenica 22 gennaio 2012
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emozionante
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L'ho visto sottotitolato in V. O: Film MERAVIGLIOSO, davvero toccante ed emozionante. Bravissime TUTTE le attrici, consigliatissimo!!!
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daphne85
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domenica 22 gennaio 2012
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film sui sentimenti meraviglioso
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è un film che lascia il segno! Sui sentimenti e sul coraggio di esprimerli.
Film che parla di razzismo ma anche di unione, solidarietà, forza e passione.
Lacrime e sorrisi si alternano, ma ne vale assolutamente la pena!!!
Da tempo non vedevo un film così spontaneo e naturale...
Da non perdere!
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enzo41
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venerdì 20 gennaio 2012
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capolavoro
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Un capolavoro con un cast diattori bravissimi
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_melindo__
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venerdì 20 gennaio 2012
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meraviglioso
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Uno dei più bei film americani dell'ultimo decennio: da molto non si vedeva un film così profondo, emozionante, divertente e commovente al cinema. Dal punto di vista tecnico è un vero e proprio miracolo cinematografico: scenografia, sceneggiatura e fotografia superbe a dir poco; un cast che definire mirabolante sarebbe un oltraggio: è dai tempi di Via Col Vento che non si vede un ritratto corale così ben interpretato. Il messaggio che il film vuole lanciare, e cioè che ognuno di noi, che sia nero o bianco, può superare ogni genere di discriminazione e razzismo grazie alle proprie qualità (Skeeter il coraggio, Aibeleen l'affetto, Minny la risolutezza e così via), può sembrare trito e ritrito: fidatevi, di questi tempi non lo è! Meraviglioso, un film che merita di entrare nella storia del cinema, oppure di vincere un Nobel "Per l'emozione".
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owanone
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giovedì 19 gennaio 2012
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trama intensa ma un film che non lascia il segno
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Si potranno mai risarcire i neri americani per la discriminazione, sofferenza e violenza che hanno dovuto subire ? Ovviamente no però si può trovare un filone cinematografico che comunque ci ricordi il passato razzista degli States e mantenga viva la memoria. Ed è proprio in tale filone che va inquadrato il film che peraltro annovera già numerosi titoli che affrontano i diversi aspetti del fenomeno come Missisipi Burning - La calda notte dell'ispettore Tibbs - Indovina chi viene a Cena - Il buio oltre la siepe e via discorrendo. Tuttavia The Help ci da una nuova (per noi) chiave di lettura quella delle colf di colore che nel tempo finiscono per diventare parte delle famiglie in cui prestano l'opera senza mai pero esserne considerate come un vero membro.
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Si potranno mai risarcire i neri americani per la discriminazione, sofferenza e violenza che hanno dovuto subire ? Ovviamente no però si può trovare un filone cinematografico che comunque ci ricordi il passato razzista degli States e mantenga viva la memoria. Ed è proprio in tale filone che va inquadrato il film che peraltro annovera già numerosi titoli che affrontano i diversi aspetti del fenomeno come Missisipi Burning - La calda notte dell'ispettore Tibbs - Indovina chi viene a Cena - Il buio oltre la siepe e via discorrendo. Tuttavia The Help ci da una nuova (per noi) chiave di lettura quella delle colf di colore che nel tempo finiscono per diventare parte delle famiglie in cui prestano l'opera senza mai pero esserne considerate come un vero membro. E questo dopo aver tirato su una o più generazioni di figli bianchi. The Help non si limità però solo a questo ma mette in scena la reazione delle colf nere che su inziativa di una delle bianche tirate su da loro, scrivono in forma anonima un libro per raccontare i soprusi e le cattive maniere delle loro datrici di lavoro finendo per 'sputtanarle' all'interno della loro piccola comunità dove ovviamente ognuno finisce per riconoscersi. Detto questo The Help è un film onesto, dove la storia, tratta dal libro scritto da Kathryn Stockett, è ben articolata e raccontata nei suoi diversi momenti. Tuttavia il film non riesce a restituire a pieno il dramma delle colf di colore sfruttate e obbligate a tralasciare i propri figli per guadagnarsi la vita seguondo quelli bianchi delle loro signore. Un film di maniera insomma, un prodotto ben confezionato come Hollywood sa fare (specialmente quando si parla degli anni '60) ma che si guarda più come se fosse una storia qualsiasi. Degna di nota la straordinaria intepretazione di Viola Davis nella parte di Aibleen Clark, la principale protagonista nera della storia.
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marezia
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domenica 15 gennaio 2012
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prevedibile?
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Io direi retrò come "Far from Heaven" (STRAORDINARIO). Lo ricordate?
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stefano pariani
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martedì 20 dicembre 2011
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nobili intenti per un film un po' prevedibile
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Nel profondo sud degli Stati Uniti, all'inizio degli anni '60, domina l'ipocrisia e il razzismo di un gruppo di giovani donne dalla buona istruzione, dalla buona famiglia, dai vestiti raffinati ed eleganti tanto quanto le loro acconciature, sempre accurate e cotonate. Tutte quante hanno una donna di colore che bada alle faccende domestiche e soprattutto pensa a tirar su con devozione la piccola prole di queste ricche famiglie; bimbi che non tarderanno ad affezionarsi più alle amorevoli tate che alle proprie madri, troppo distratte dalla superficialità delle loro vite. Sullo sfondo delle tensioni razziali che serpeggiavano in America in quegli anni, "The help" ritrae la storia di Aibileen (Viola Davis), una domestica afroamericana che ha passato la sua vita a crescere i figli dei bianchi, di Minnie (Octavia Spencer), un'altra domestica di colore dal carattere spinoso, ma in fondo buona, e di Skeeter (Emma Stone), una ragazza bianca che rifiuta di vivere una vita convenzionale come le sue coetanee della buona società.
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Nel profondo sud degli Stati Uniti, all'inizio degli anni '60, domina l'ipocrisia e il razzismo di un gruppo di giovani donne dalla buona istruzione, dalla buona famiglia, dai vestiti raffinati ed eleganti tanto quanto le loro acconciature, sempre accurate e cotonate. Tutte quante hanno una donna di colore che bada alle faccende domestiche e soprattutto pensa a tirar su con devozione la piccola prole di queste ricche famiglie; bimbi che non tarderanno ad affezionarsi più alle amorevoli tate che alle proprie madri, troppo distratte dalla superficialità delle loro vite. Sullo sfondo delle tensioni razziali che serpeggiavano in America in quegli anni, "The help" ritrae la storia di Aibileen (Viola Davis), una domestica afroamericana che ha passato la sua vita a crescere i figli dei bianchi, di Minnie (Octavia Spencer), un'altra domestica di colore dal carattere spinoso, ma in fondo buona, e di Skeeter (Emma Stone), una ragazza bianca che rifiuta di vivere una vita convenzionale come le sue coetanee della buona società. L'unione di queste tre donne porterà a galla i soprusi e le ingiustizie subite dalle domestiche di colore di Jackson, la cittadina in cui le vicende sono ambientate, creando una catena di solidarietà che cercherà di rompere il silenzio e l'ipocrisia che coprono da troppo tempo le vite e le storie di una comunità apparentemente per bene. I nobili intenti del film, tratto da un romanzo scritto da Kathryn Stockett che in America è diventato un vero best seller, sono purtroppo ridimensionati da una sceneggiatura prevedibile e un po' piatta, dove i personaggi sono ridotti schematicamente in "buoni e dai validi princìpi" e in "cattivi e ipocriti", senza lasciar nulla alla sfumatura. La sensazione del già visto si avverte qua e là e tornano alla mente alcuni momenti di pellicole decisamente migliori, come "Il colore viola" e "A spasso con Daisy", che toccavano più nel profondo le corde della commozione. Resta la bravura di un cast quasi esclusivamente femminile, con interpretazioni notevoli specie da parte di Viola Davis (già vista ne "Il dubbio"), Octavia Spencer e Jessica Chastain nel ruolo di un'eccentrica moglie dalla chioma platinata fuori dal coro delle donne snob del paese.
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