beppegiga
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domenica 11 marzo 2012
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delusione
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film troppo lento e scontato, dopo 15 minuti iniziano i rimorsi di coscienza
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giannaccio
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domenica 11 marzo 2012
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ma è un film comico??
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Il film mi ha intristito e infastidito. Battute scontate su argomenti attuali serissimi E' semplice fare comicità su questi temi: non serve a risollevare il morale della gente. Ce ne fosse uno normale nel film. E poi ... ci mancava anche la morale finale.
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gabriele marolda
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venerdì 9 marzo 2012
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un sempre verde verdone
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"Si può vedere", avverte la pagina degli spettacoli di Repubblica. E in realtà, non può dirsi, io credo, che il film in questione sia da annoverare tra la più apprezzabile produzione cinematografica di Carlo Verdone, che tuttavia conferma la sua grande professionalità di attore non solo comico, capace di fermare l'attenzione e di esprimere emozioni gentili anche in situazioni apparentemente banali.
Nel primo tempo forse si insiste un po' troppo sulla somiglianza di situazioni familiari tra uomini tanto diversi, ma che si ritrovano a dividere uno stesso modestissimo e disastrato alloggio, a causa di ristrettezze finanziarie nascenti dal tracollo della loro attività, intrecciata con crisi matrimoniali, che li hanno condotti al divorzio e a dover sostenere il difficile onere del mantenimento dei figli.
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"Si può vedere", avverte la pagina degli spettacoli di Repubblica. E in realtà, non può dirsi, io credo, che il film in questione sia da annoverare tra la più apprezzabile produzione cinematografica di Carlo Verdone, che tuttavia conferma la sua grande professionalità di attore non solo comico, capace di fermare l'attenzione e di esprimere emozioni gentili anche in situazioni apparentemente banali.
Nel primo tempo forse si insiste un po' troppo sulla somiglianza di situazioni familiari tra uomini tanto diversi, ma che si ritrovano a dividere uno stesso modestissimo e disastrato alloggio, a causa di ristrettezze finanziarie nascenti dal tracollo della loro attività, intrecciata con crisi matrimoniali, che li hanno condotti al divorzio e a dover sostenere il difficile onere del mantenimento dei figli.
Un discografico (Carlo Verdone) travolto dall'avanzamento della tecnologia che ha comportato l'abbandono del vinile, cui rimane ormai legato solo per mezzo di un piccolo negozio di dischi e memorabilia di vecchi rockers, con una moglie divorziata che vive a Parigi con la figlia diciassettenne, con la quale intrattiene frequenti rapporti per Internet.
Un brillante e ancora giovane giornalista da prima pagina (Pierfrancesco Favino) si ritrova separato perché la moglie ha scoperto una corrispondenza compromettente nella sua email, e retrocesso a raccoglitore di confidenze di starlette dal suo capo, per la presunta relazione con la moglie dello stesso.
Un impenitente agente immobiliare (Marco Giallini) che mal si destreggia tra due famiglie e che si rovina col gioco d'azzardo, in difficoltà a tenere l'impegno di corrispondere gli alimenti alla coniuge divorziata. Si acconcia a fare il “prostituto” per donne sole e mature pur di arrotondare il reddito.
Ho avuto l'impressione, in questa prima parte del film, di un eccessivo ricorso al paradosso per guadagnare simpatia e strappare qualche risata attraverso la rappresentazione di situazioni goffe.
Nel secondo tempo la narrazione prende quota, soffermandosi con molta grazia sul rapporto tra padri e figli, reso più difficile dalle traversie di una vita che è condotta come in una navigazione a vista tra pericolosi scogli, dove tuttavia l'amore riesce a volte a prevalere sugli egoismi.
Al di là delle vicende tragicomiche che riflettono parte considerevole delle situazioni rese non rare dall'attuale crisi economica e valoriale, il film non manca di una certa grazia e ti consente di trascorrere due ore di gradevole spettacolo, per cui credo che avrà largo successo di pubblico. Non sfuggirà a molti la sponsorizzazione, non solo della Banca Popolare di Vicenza, che è apertamente dichiarata, ma anche dell'Università Luiss, della Renault e di alcune note case discografiche.
Come sempre, Verdone racconta i vizi italiani con un sorriso smaliziato e con un alone di ottimismo, che sembra invitare lo spettatore a guardare con fiducia alle risorse dei giovani, che si dimostreranno in grado di imparare i modi giusti per uscire da questa preoccupante involuzione della vita odierna.
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phalaenopsis79
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venerdì 9 marzo 2012
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sguaiatamente misogino
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Verdone decisamente al di sotto delle aspettative. Vorrebbe essere (anche) una denuncia delle vessazioni dei padri separati, diventa uno sngangherato attacco alle donne, che sono: mediocri, avide, depresse, voraci, anaffettive, ingrate,sguaiate, e, nel migliore dei casi, svaporate (M. Ramazzotti). Si salvano solo alcune figlie, 2 perché troppo piccole, e una perché tratteggiata con dolcezza ma c'è il trucco: resta incinta a 17 anni). Non che gli uomini ci facciano una figura migliore, ma il loro fallimento è in continuazione giustificato: le donne della loro vita li hanno ridotti così.
Le gag comiche sono trite e banali, le riflessioni sul fallimento della sua generazione qualunquiste e vittimistiche, la rappresentazione delle donne e dell'interazione tra uomo e donna grottescamente deformata.
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Verdone decisamente al di sotto delle aspettative. Vorrebbe essere (anche) una denuncia delle vessazioni dei padri separati, diventa uno sngangherato attacco alle donne, che sono: mediocri, avide, depresse, voraci, anaffettive, ingrate,sguaiate, e, nel migliore dei casi, svaporate (M. Ramazzotti). Si salvano solo alcune figlie, 2 perché troppo piccole, e una perché tratteggiata con dolcezza ma c'è il trucco: resta incinta a 17 anni). Non che gli uomini ci facciano una figura migliore, ma il loro fallimento è in continuazione giustificato: le donne della loro vita li hanno ridotti così.
Le gag comiche sono trite e banali, le riflessioni sul fallimento della sua generazione qualunquiste e vittimistiche, la rappresentazione delle donne e dell'interazione tra uomo e donna grottescamente deformata. Un film che accarezza i sessantenni (maschi) confermandone i pregiudizi e che le generazioni più giovani farebbero meglio a non vedere.
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ralphscott
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giovedì 8 marzo 2012
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verdone fa centro
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Sarà il tema di grande attualità (gli oneri dei padri separati),sarà l'ottimo livello della recitazione,sarà l'ispirazione di Verdone (al suo meglio),ma trovo che questo film si avvicini ai capolavori delle commedie del dopoguerra,quelle ricche di umanità ed entusiasmo. Ci si diverte con amarezza,si ride con partecipazione. La scena del furto nell'appartamento è irresistibile,con i due sprovveduti,improvvisati ladri a far visita alla coppia di vecchietti visti con occhio cinico e compassionevole al contempo. Elogio a Marco Giallini,superbo. La Ramazzotti si vede cucir addosso un ruolo perfetto. Ne esce bella,mai volgare,buffa e tenera.
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Sarà il tema di grande attualità (gli oneri dei padri separati),sarà l'ottimo livello della recitazione,sarà l'ispirazione di Verdone (al suo meglio),ma trovo che questo film si avvicini ai capolavori delle commedie del dopoguerra,quelle ricche di umanità ed entusiasmo. Ci si diverte con amarezza,si ride con partecipazione. La scena del furto nell'appartamento è irresistibile,con i due sprovveduti,improvvisati ladri a far visita alla coppia di vecchietti visti con occhio cinico e compassionevole al contempo. Elogio a Marco Giallini,superbo. La Ramazzotti si vede cucir addosso un ruolo perfetto. Ne esce bella,mai volgare,buffa e tenera. Ottima commedia che non vive di stereotipi,sebbene non manchino (v. la cena a casa della cardiologa).
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[+] verdone fa centrissimo!
(di giampi74)
[ - ] verdone fa centrissimo!
[+] de gustibus non disputandum est... ma insomma ...
(di ruggero)
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shaque
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giovedì 8 marzo 2012
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verdone attuale
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Un film come un libro ti trasmette un' emozione, da un semplice sorriso ad una lacrima. Se si pensa di ridere a crepapelle o che i cinepanettoni o i film di Vanzina siano il metro di paragone, beh cambiate genere. Tutto resta soggettivo comunque. Discreto film con buoni attori uomini per un Verdone che fa riflettere e sorridere. Decisamente consigliato
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franky108
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giovedì 8 marzo 2012
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buone intenzioni e poche risate
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Ulisse,Verdone, è un uomo di mezza età alle prese con un matrimonio e una carriera finita in rovina per colpa di una donna, e che ad un certo punto della sua vita si ritrova a convivere con Fulvio,Favino, giornalista di cronaca rosa caduto in miseria a causa di una scappatella con la moglie del capo e Domenico Segato,uomo in età avanzata con numerose famiglie sparse in giro per l'italia e sempre alle prese con nuove avventure(sessuali).
Posti in piedi in paradiso si puo inqudrare nel tentativo,andato a vuoto, di continuare,seppure in maniera moderna,il filone della commedia all'italiana. È chiaro sin dalle battute iniziali che l'obiettivo è quello di fotografare l'Italia e le difficoltà crescenti che un uomo deve incontrare durante la propria vita,in ogni età, a causa della crisi economica.
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Ulisse,Verdone, è un uomo di mezza età alle prese con un matrimonio e una carriera finita in rovina per colpa di una donna, e che ad un certo punto della sua vita si ritrova a convivere con Fulvio,Favino, giornalista di cronaca rosa caduto in miseria a causa di una scappatella con la moglie del capo e Domenico Segato,uomo in età avanzata con numerose famiglie sparse in giro per l'italia e sempre alle prese con nuove avventure(sessuali).
Posti in piedi in paradiso si puo inqudrare nel tentativo,andato a vuoto, di continuare,seppure in maniera moderna,il filone della commedia all'italiana. È chiaro sin dalle battute iniziali che l'obiettivo è quello di fotografare l'Italia e le difficoltà crescenti che un uomo deve incontrare durante la propria vita,in ogni età, a causa della crisi economica.
sebbene quindi l'intento sia nobile,trovo una certa superficialità nello svolgimento del tema,trattato con un qualunquismo ed un buonismo tipico del popolo italiano e del cinema di Verdone.
nell'inganno di un'apparente rappresentazione di varie sfaccettature dell'Italia, è difficile trovare una sola storia in cui lo spettatore possa davvero riconoscersi ed immedesimarsi. La rovina causata spesso dalla donna(e dal sesso) è una marginale sfaccettatura del problema. Il film manca di raccontare una storia vera di un uomo qualunque,non corrotto,impegnato che nonostante ce la metta tutta finisce per essere "deriso" dalla situazione sociale,dal governo,dalla vita.
sono lontani i tempi in cui un film riusciva a creare dibattiti in parlamento,e comunque non è quello che vogliamo, ma per un film che si presenta come una fotografia moderna dell'uomo italiano, un po' di realismo e di coraggio in piu non avrebbe guastato.
È un peccato inoltre il cattivo utilizzo di 2 figure attoriali,secondo me più interessanti degli ultimi anni, come la Ramazzotti(motivo delle gag e delle battute piu riuscite) e Favino. lei,troppo messa da parte e mal sfruttata in favore di personaggi meno interessanti,come segato, e lui troppo poco incisivo e privo di una vera caratterizzazione.
oltretutto è anche poco divertente e inutilmente lungo.insomma un film da vedere,magari noleggiato, ma che non merita di essere visto al cinema(soprattutto considerando i prezzi attuali del biglietto!)
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sphinx70
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mercoledì 7 marzo 2012
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l'unico amaro è quello che resta dopo..la visione.
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film mediocre cosi come la recitazione.pellicola che scorre lenta anche i dialoghi scadenti. l'unica nota positiva la location ..davvero un paradiso che se non fosse stato per il film cosi amaro...non sarebbe passata in secondo piano..film che non lascia traccia riflessione messaggio.davvero pellicola inutile .
[+] non è che hai sbagliato film?
(di alexis 80)
[ - ] non è che hai sbagliato film?
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vale125
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martedì 6 marzo 2012
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una commedia all'italiana nella crisi totale
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Si può vedere, avverte la pagina degli spettacoli di Repubblica. E in realtà, oltre questo non può dirsi che il film in questione sia da annoverare tra la più apprezzabile produzione cinematografica di Carlo Verdone, che tuttavia conferma la sua grande professionalità di attore non solo comico, capace di fermare l'attenzione e di esprimere emozioni gentili anche in situazioni apparentemente banali. Nel primo tempo forse si insiste un po' troppo sulla simiglianza di situazioni familiari tra uomini tanto diversi, ma che si ritrovano a dividere uno stesso modestissimo e disastrato alloggio per esigenze finanziarie nascenti dal tracollo della loro attività, intrecciata con crisi matrimoniali, che li hanno condotti al divorzio e a dover sostenere il difficile onere del mantenimento dei figli.
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Si può vedere, avverte la pagina degli spettacoli di Repubblica. E in realtà, oltre questo non può dirsi che il film in questione sia da annoverare tra la più apprezzabile produzione cinematografica di Carlo Verdone, che tuttavia conferma la sua grande professionalità di attore non solo comico, capace di fermare l'attenzione e di esprimere emozioni gentili anche in situazioni apparentemente banali. Nel primo tempo forse si insiste un po' troppo sulla simiglianza di situazioni familiari tra uomini tanto diversi, ma che si ritrovano a dividere uno stesso modestissimo e disastrato alloggio per esigenze finanziarie nascenti dal tracollo della loro attività, intrecciata con crisi matrimoniali, che li hanno condotti al divorzio e a dover sostenere il difficile onere del mantenimento dei figli. Ho avuto l'impressione, in questa prima parte del film, di un eccessivo ricorso al paradosso per guadagnare simpatia e strappare qualche risata attraverso la rappresentazione di situazioni goffe. Nel secondo tempo la narrazione prende quota, soffermandosi con molta grazia sul rapporto tra padri e figli, reso più difficile dalle traversie di una vita che viene condotta come in una navigazione a vista, dove tuttavia l'amore riesce a prevalere sugli egoismi.
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nino pell.
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martedì 6 marzo 2012
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produzione discreta e godibile: consueto verdone
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Il classico film alla Carlo Verdone: produzione godibile e discreta che strappa senza problemi qualche buona risata umoristica. Originale la trama: questa volta Verdone focalizza l'attenzione sul problema degli uomini separati e delle loro frequenti difficoltà economiche soprattutto se si ha un lavoro che non decolla o che rischia di fallire.
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