giuseppebarletta
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giovedì 19 aprile 2012
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da vedere!
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Vedere questo film è un dovere morale di ogni italiano!
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eracle
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giovedì 19 aprile 2012
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la solita italia.
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Il film racconta un episodio vergognoso della nostra storia.Ottima regia, racconto dei fatti come se "visti dall'esterno". E' vero che sono uscito dal cinema con l'amaro in bocca, i titoli di coda, con le varie sentenze, fanno male.
Bel film, sicuramente da vedere e da prendere come spunto per una discussione.
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ludicrous
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mercoledì 18 aprile 2012
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finalmente un gran film italiano!!
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Film veramente bello! Molto peso e molto incazzoso, assolutamente da vedere per non dimenticare ciò che è successo. Finalmente un film italiano veramente molto bello! Giusto qualcosina da dire sul montaggio ma in questi casi non ha importanza.
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arcomatto
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mercoledì 18 aprile 2012
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crudo ma importante
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crudo ma importante..va visto da tutti perlomeno per prendere coscienza di cosa ci accade intorno.
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il poeta marylory
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mercoledì 18 aprile 2012
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la diaz di genova fa storia...
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LA DIAZ di GENOVA FA STORIA...
GENOVA,1960, Parole di Sandro Pertini: « Libertà, giustizia sociale, amor di patria. Noi siamo decisi a difendere la Resistenza. Lo consideriamo un nostro preciso dovere: per la pace dei morti e per l’avvenire dei vivi, lo compiremo fino in fondo. Costi quel che costi».
Luglio,1960: il governo TAMBRONI, DC, con l’appoggio MSI, il quale, tiene un congresso in GENOVA (tana del P.C.), viene fatto cadere dalla violenza della piazza, ed è la svolta che porta al centro-sinistra...
11, Giugno, 2001, Berlusconi vara il nuovo Governo con A.
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LA DIAZ di GENOVA FA STORIA...
GENOVA,1960, Parole di Sandro Pertini: « Libertà, giustizia sociale, amor di patria. Noi siamo decisi a difendere la Resistenza. Lo consideriamo un nostro preciso dovere: per la pace dei morti e per l’avvenire dei vivi, lo compiremo fino in fondo. Costi quel che costi».
Luglio,1960: il governo TAMBRONI, DC, con l’appoggio MSI, il quale, tiene un congresso in GENOVA (tana del P.C.), viene fatto cadere dalla violenza della piazza, ed è la svolta che porta al centro-sinistra...
11, Giugno, 2001, Berlusconi vara il nuovo Governo con A.N. (Fini) e LEGA (Bossi).
Il 19/22 Luglio 2001, vertice del G8, a Genova.
In concomitanza nel capoluogo ligure giungono migliaia di persone dall’Italia e dall’estero per il “controvertice” organizzato dal Genova Social Forum (GSF).
Berlusconi, volendo dimostrare ai grandi d'essere il miglior Capo di Stato al "Mondo", nel tenere in pugno la situazione, da conquistarsi il plauso... Prende tutte le misure per Genova, da sembrava una città assediata...
Il 19 e il 20 sono giorni “tranquilli” da pensare ad una bufala il lavoro di cinta da rovinare il bel centro di Genova, da far fare una figura meschina a Berlusconi.
Il Capo del Governo, chiama a rapporto il Ministro degli Interni SCAIOLA e il Capo di Polizia DE GENNARO...
Il pomeriggio del 21, in piazza Alimonda, viene ucciso Carlo Giuliani...
Alla sera, prima d'irrompere alla scuola DIAZ, il responsabile De Gennaro, riferendosi al suo subalterno che stava entrando in azione, dice: < Sarebbe meglio usare i gas lacrimogeni per farli uscire dalla scuola>. La risposta: < E' lei che dà gli ordini!>... - -Il 21 Luglio del 2001 tra le 22 e mezzanotte all’interno di uno Stato democratico i diritti umani sono calpestati, umiliati e massacrati. Da quella notte la Scuola Diaz sarà ricordata come la Macelleria messicana (termine usato dal vicequestore Michelangelo Fournier).-
Al processo vengono ascoltate le registrazioni in Questura: in una si sente: < Nooo! Han cercato le tute bainche, porco giuda dovevano andare in Piazza Giusti...>.
Seguendo il copione già sperimentato dallo stesso Berlusconi del "qui lo dico e qui lo nego'', il ministro dell'Interno Claudio Scajola, dà l'ordine, se è il caso, di sparare. Poi, messo sulla graticola dalle polemiche, ritratta le sue affermazioni, lanciando però accuse contro i giornalisti "faziosi'', ma soprattutto rilanciando l'idea intollerabile, falsa e pericolosa di accomunare e confondere il movimento antimperialista e antiglobalizzazione col terrorismo.-
Un film che va visto per ricordare le nefandezza del capitalismo!
Lorenzo Pontiggia il Poeta
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chissima
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martedì 17 aprile 2012
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per sapere dove viviamo
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un film necessario per conoscere da dove proviene la crisi economica globale. E non è esagerazione: in quelle occasioni, in occasione dei G8 che si susseguirono in quegli anni, furono stabilite le direttive della finanza globale, fu decisa la deregulation dei movimenti dei capitali. Ora perfino Sarkosy sostiene la necessità della Tobin Tax proposta già in quegli anni da Attac. Per capire come si è attaccata la democrazia, come si è repressa la partecipazione, questo film è da vedere.
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pressa catozzo
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martedì 17 aprile 2012
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italiani brava gente
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Opera coragiosa in un italia di corta memoria . Una fragole e sangue condita con parmigiano e tarallucci al vino. Come si evince dai titoli di coda non ci saranno mai dei colpevoli o un disprezzo per chi ci governava in quel momento. Un'altro mistero che evaporerà nel tempo e che andrà a fare compagnia alle varie stragi e attentati che ci hanno scadenzato mesi e anni. Mai con una condanna. Quello che abbiamo visto è un sangue indelebile, l'europa ci guarda.
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margheritaconwurstel
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martedì 17 aprile 2012
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un bel quadro senza una necessaria cornice
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"Diaz - Don't clean up this blood" è un film di Daniele Vicari sui fatti realmente accaduti alla scuola Diaz di Genova in occasione del G8 nel Luglio 2001. Il film, girato quasi interamente fuori dai confini italiani, è incentrato sulle "verità" emerse dalle circa diecimila pagine di carte processuali e sulla sentenza di primo grado del 13 Novembre 2008 e di appello del 18 Maggio 2010 che in parte riformò quella di primo grado condannando anche i vertici della Polizia di Stato. La critica della pellicola deve necessariamente essere posta su due piani diversi. Da una parte sull'attinenza della trasposizione cinematografica alla realtà appurata dei fatti, dall'altra sul modo in cui i fatti vengono raccontati sul grande schermo.
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"Diaz - Don't clean up this blood" è un film di Daniele Vicari sui fatti realmente accaduti alla scuola Diaz di Genova in occasione del G8 nel Luglio 2001. Il film, girato quasi interamente fuori dai confini italiani, è incentrato sulle "verità" emerse dalle circa diecimila pagine di carte processuali e sulla sentenza di primo grado del 13 Novembre 2008 e di appello del 18 Maggio 2010 che in parte riformò quella di primo grado condannando anche i vertici della Polizia di Stato. La critica della pellicola deve necessariamente essere posta su due piani diversi. Da una parte sull'attinenza della trasposizione cinematografica alla realtà appurata dei fatti, dall'altra sul modo in cui i fatti vengono raccontati sul grande schermo. Il cinema possiede grandissimo potere evocativo e riesce a toccare la parte più intima e nascosta di ognuno. E' un film che suscita indignazione, che pone lo spettatore davanti a domande senza risposte, che riesce, bene, nel compito prefissosi di non cancellare quel sangue brutalmente versato. La scena dell’irruzione nella scuola è una perfetta sintesi di immagini amatoriali e riprese che grazie ad una fotografia volutamente non perfetta si confondono in un tutt’uno. Le inquadrature usate all’interno della Diaz e all’interno della caserma di Bolzaneto portano lo spettatore all’interno delle mura e lo rendono partecipe non solo emotivamente ma anche fisicamente del massacro che sta avvenendo. Il cast è composto da attori già conosciuti al grande schermo e da volti meno noti: Elio Germano, Claudio Santamaria, Pippo Delbono, Rolando Ravello, Renato Scarpa. Alessandro Roja, Paolo Calabresi, Jennifer Ulrich, Davide Jacopini, Ralph Amoussou e Fabrizio Rongione. Protagonisti veri e propri non ce ne sono, sono i fatti ad esserlo. La tensione è palpabile e il ritmo incalzante. Quando una pellicola si occupa di storia, per di più così recente, si accolla, tuttavia, rischi e responsabilità. Come nel film di Giordana "Romanzo di una strage" il pubblico si aspetta di trovare responsi, nomi e cognomi dei mandanti, di capire il "perchè" e non solo il "come". L'impressione è che Vicari, che oltre ad essere regista è anche sceneggiatore della pellicola, scelga di autolimitarsi, rimanendo così, volutamente, solo in superficie. Mancano responsabilità politiche, manca un’attenzione maggiore al contesto e alle “ragioni” delle parti, mancano reazioni e sensazioni della città di Genova. Il risultato è una trasposizione adeguata ed efficace di quanto accaduto la sera del 21 luglio 2001, tra le ore 22 e mezzanotte, nella scuola Diaz, uno dei centri del coordinamento del Genoa Social Forum, ma che non inquadra, o lo fa solo parzialmente, il contesto generale in cui quei fatti accaddero. Da vedere, possibilmente previo approfondimento (ante o post visione) dei fatti narrati.
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[+] perfetto in ogni dettaglio
(di zorro e robin hood)
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chiarialessandro
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martedì 17 aprile 2012
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cercasi verità nascoste.
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1 Il film è troppo incentrato sulle manganellate mollate alla Diaz e sul sangue (forse in quantità leggermente eccessiva per ipotizzare che non ci sia scappato nemmeno un morto e sulle quali nessuno credo possa avere dei dubbi) ma tralascia pressoché completamente l’esame di ciò che era dietro e che è stata l’anima (nera?) di quelle manganellate. Peccato, perché avrebbe potuto essere un ottimo film invece di un buon film. Peccato, perché avremmo tanto bisogno di sapere con esattezza cosa è (politicamente?) nascosto dietro a quella violenza bestiale, ai silenzi, alle connivenze, alle falsità: per spiegare tutta quella violenza non basta la rabbia dei poliziotti che hanno dovuto sopportare insulti e sassate unitamente alle devastazioni compiute dai black block (devastazioni che Vicari ha avuto il grande coraggio di mostrarci senza nascondersi dietro facili reticenze e che lo hanno messo nella condizione morale di poter affrontare con un minimo di tranquillità il tema della violenza opposta); c’è di più.
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1 Il film è troppo incentrato sulle manganellate mollate alla Diaz e sul sangue (forse in quantità leggermente eccessiva per ipotizzare che non ci sia scappato nemmeno un morto e sulle quali nessuno credo possa avere dei dubbi) ma tralascia pressoché completamente l’esame di ciò che era dietro e che è stata l’anima (nera?) di quelle manganellate. Peccato, perché avrebbe potuto essere un ottimo film invece di un buon film. Peccato, perché avremmo tanto bisogno di sapere con esattezza cosa è (politicamente?) nascosto dietro a quella violenza bestiale, ai silenzi, alle connivenze, alle falsità: per spiegare tutta quella violenza non basta la rabbia dei poliziotti che hanno dovuto sopportare insulti e sassate unitamente alle devastazioni compiute dai black block (devastazioni che Vicari ha avuto il grande coraggio di mostrarci senza nascondersi dietro facili reticenze e che lo hanno messo nella condizione morale di poter affrontare con un minimo di tranquillità il tema della violenza opposta); c’è di più. E credo che forse nessuno riuscirà mai a togliermi questa convinzione dalla mente.
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[+] c'è dell'altro, eccome
(di brian77)
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stefano73
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lunedì 16 aprile 2012
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efficacia...ma violenza nauseante
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Cronaca del massacro del G8 2001 di Genova. Tecnicamente e scenograficamente fedele a audace! Dovere di cronaca terrificante! Purtroppo l'esagerata violenza visiva e il sadismo portano alla nausea e al disgusto. Una persona sensibile si alzerebbe dalla poltrona del cinema e andrebbe via. la violenza la si può anche far intendere senza essere così mostrata! Per questo boccio l'opera!
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(di lalli)
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[+] e che volevi carezze, baci e abbracci?
(di obiscan)
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[+] principi e ideologie inesistenti
(di stefano73)
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