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ecco il thor figlio di odino, il mito detenente il tuono col
pesante martello fulminante, inconfondibile il film comincia
nel regno degli dei, con thor che esprime le perplessità a
odino dicendo, se i giganti c'attaccano dovremo farli a
pezzi..., e odino risponde, cosa? poi lo stupore prorpio
quando qualcuno dice cercando il figlio di odino, eccolo!
non ci si sbaglia è proprio thor, le scritture,
degli dei, sono scritte tra le righe della storia, una
specie di montepaschi al contrario da fare
accapponare la pelle a chicchessia, così il film
e così anche il cinema innalzano il
vichingo... tonante, divino re qui presente che risponde agli
dei dicendo anche a odino, dovrò vederti non contento
forse deluso, non so se sono all'altezza, et
odino risponde incurante, sei stato bravo e mi hai dato
soddisfazione, ma sei giovane, per ciò sei stato nominato... thor, re
per i vichibghi... e del regno di odino, poi il film prosegue, molte
scene di combattimento e vicissitudini col popolo e quelle
persone codarde e incapaci degli universi... col libro della
loro miserabile confabulazione e perchè non sanno parlare
d'altre cose... voltandosi all'amore del loro re...,
codardi volti al disonore pronti a addossare come
terreni indegni d'essere concepiti, e il padre
odino che lacrima fra sè il tormanto, per gli
sbagli e per aver favorito quel
fratellastro..., la storia a quelle persone gli si
vede da lontano... caino matto srotellato e vile, e a
voltagabbana a sedere in poltrona che spetterebbe a un'altra
persona... anche quella, chapeau, che bella
banda... di capodanno..., e per quei santi? ci teniamo la
gobba... e pedalare, però, thor da re brandisce ancora l'arma, re unico
con la donazione... di poter sollevare col connubio divino l'arma, così
descritta, capace a distruggere quanto a costruire,
guardatelo nel pieno del proprio potere lampante senza
invidia ne cupidità, stolti, perchè esso è sommo ed esatto
comunque faccia, la sua forza è terrificante e non
lascia scampo a nessuno soprattutto quando gli
ritornano le forze... eh? che puntualità, in combattimento
sottoponendo qualunque nemico non limpido alla
gogna, esaltando il martello fulmineo, decretando la
fine degli empi e il principio degli dei, il mito.
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