tiamaster
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lunedì 19 dicembre 2011
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discreta prova d'autore e d'attore.
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George clooney,con le idi di marzo,tenta di fare un film che vuole rappresentare la corruzzione politica,senza però raggiungere il livello dei capolavori del genere.Il cast e i dialoghi,come la sceneggiatura sono molto belli,però il film non ha quel ritmo che "porta"lo spettatore nel intreccio (abbastanza banale) dei vari personaggi,certo il film ha molti aspetti positivi,oltre a quelli elencati sopra,però mancano i fattori che emozionino DAVVERO lo spettatore,in certi punti fiacco.Nulla di eccezzionale.
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(di robert1948)
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mirko77
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lunedì 19 dicembre 2011
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il paradosso della democrazia
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Ne "Le idi di marzo" di George Clooney è narrata mirabilmente la più grande stortura immanente alla democrazia.
Questa infatti, anziché essere il mezzo per con cui i cittadini ben informati scelgono i loro rappresentanti per ottenere maggiori libertà, è in realtà il mezzo con cui pochi cinici abbienti utilizzano cittadini ingenui per il raggiungimento del loro scopo personale. Che quasi sempre coincide con il denaro.
Lo si evince dall'ultimo scambio di battute tra Paul e il "romantico" Steven in cui il primo, licenziato dalla campagna grazie alla maggiore astuzia di Steven, fa capire di non essere poi tanto dispiaciuto, visto che andrà a guadagnare un milione di euro l'anno in uno studio di New York come consulente di altri politici (non importa di quale estrazione partitica).
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Ne "Le idi di marzo" di George Clooney è narrata mirabilmente la più grande stortura immanente alla democrazia.
Questa infatti, anziché essere il mezzo per con cui i cittadini ben informati scelgono i loro rappresentanti per ottenere maggiori libertà, è in realtà il mezzo con cui pochi cinici abbienti utilizzano cittadini ingenui per il raggiungimento del loro scopo personale. Che quasi sempre coincide con il denaro.
Lo si evince dall'ultimo scambio di battute tra Paul e il "romantico" Steven in cui il primo, licenziato dalla campagna grazie alla maggiore astuzia di Steven, fa capire di non essere poi tanto dispiaciuto, visto che andrà a guadagnare un milione di euro l'anno in uno studio di New York come consulente di altri politici (non importa di quale estrazione partitica).
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lunfardo
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lunedì 19 dicembre 2011
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men che pessimo
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Boiata allucinante. Filmastro che riduce i grandi intrighi politici fatti di giochi di potere e soldi fra lobby potentissime e semi anonime che utilizzano le grandi battaglie sugli ideali come arma di persuasione di una massa di cittadini colpevolmente ignari a una misera bega scandalistica da quattro soldi ...SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER.......................................SPOILER..............Non sta in piedi: A) Ma perché si suiciderebbe la ragazza? Perché Steve potrebbe spifferare tutto....ma a chi? Sarebbe comunque rimasto un segreto al massimo fra lei, Steve e Morris;, lei NON sapeva ancora se effettivamente si era spifferato qualcosa e per di più le medicine dell' aborto stavano sul cassetto.
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Boiata allucinante. Filmastro che riduce i grandi intrighi politici fatti di giochi di potere e soldi fra lobby potentissime e semi anonime che utilizzano le grandi battaglie sugli ideali come arma di persuasione di una massa di cittadini colpevolmente ignari a una misera bega scandalistica da quattro soldi ...SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER.......................................SPOILER..............Non sta in piedi: A) Ma perché si suiciderebbe la ragazza? Perché Steve potrebbe spifferare tutto....ma a chi? Sarebbe comunque rimasto un segreto al massimo fra lei, Steve e Morris;, lei NON sapeva ancora se effettivamente si era spifferato qualcosa e per di più le medicine dell' aborto stavano sul cassetto. Era una molto intelligente che si mangiava gli uomini a colazione e improvvisamente diventa una bambina del tutto sprovveduta. Se lo avesse saputo il padre ci sarebbe stato un motivo per togliersi la vita ma si era capito fin da subito che la notizia al genitore non sarebbe mai arrivata comunque. B) Perché Steve va da Duffy? E' ovviamente un tradimento e allora dirlo a Paul DOPO è semplicemente una stupidaggine che non regge nemmeno in un film C) Perché Steve dopo essere stato licenziato va da Duffy a elemosinare un lavoro dicendogli che in cambio può ricattare Morris? Fa un passaggio in più del tutto non necessario. Poteva comodamente ricattare Morris allo stesso modo subito dopo essere licenziato da Paul.
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[+] criticare per il gusto di criticare
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giovanna
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domenica 18 dicembre 2011
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idi di marzo ovvero lo sconforto nella polis
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Non che il pubblico italiano possa legittimamente nutrire qualche fondato dubbio sul cinismo della classe politica in generale e più in particolare sulla propria, però il fatto che Le Idi di Marzo siano liberamente tratte dal dramma teatrale Farragut North firmato da Beau Willimon, come dire uno con le mani in pasta, un addetto ai lavori in quanto ex aiutante di Hillary Clinton, getta un’ulteriore luce di inquietante veridicità sul trhiller.
Non meno confortante, a riflettere sul valore e significato dell’ETICA, il fatto risaputo che Clooney sia stato attivista democratico nel 2008 per Obama e, proprio in coincidenza con quella elezione, avesse sospeso il progetto già in corso di questo film.
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Non che il pubblico italiano possa legittimamente nutrire qualche fondato dubbio sul cinismo della classe politica in generale e più in particolare sulla propria, però il fatto che Le Idi di Marzo siano liberamente tratte dal dramma teatrale Farragut North firmato da Beau Willimon, come dire uno con le mani in pasta, un addetto ai lavori in quanto ex aiutante di Hillary Clinton, getta un’ulteriore luce di inquietante veridicità sul trhiller.
Non meno confortante, a riflettere sul valore e significato dell’ETICA, il fatto risaputo che Clooney sia stato attivista democratico nel 2008 per Obama e, proprio in coincidenza con quella elezione, avesse sospeso il progetto già in corso di questo film.
Un fantastico Ryan Gosling ci conduce, con la sua vincente spregiudicatezza e tempestiva abilità intuitiva, nel girone infernale finale della campagna elettorale alle primarie democratiche per l’ Ohio, decisive per l’elezione a presidente degli Stati Uniti.
Il giovane Stephen Meyers lavora come spin doctor, con convinto entusiasmo e cinismo inarrivabile, per il governatore Morris, faccia pulita, programma ambientalista, dichiaratamente ateo, illuminate dichiarazioni contro la guerra e la pena di morte.
Quanto di facciata lo scoprirà a sue spese.
Grande cast, ( Giamatti, Hoffman ), a giocarsi una sceneggiatura convincente e stringente.
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pipay
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domenica 18 dicembre 2011
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quanta inutile banalità e quanta ingenuita!
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Sembra quasi impossibile che qualcuno abbia sritto una commedia teatrale e che Clooney si sia ispirato a questo lavoro per farne un film. La sceneggiatura sembra scritta da un ragazzetto, da un novellino alle prime armi che poco o nulla sa delle vere spietate macchinazioni e dei segreti più insospettabili che costituiscono il substrato della politica. In questa pellicola si assiste a un banale gioco di sgambetti che fanno perno su fatti risibili e comunque già visti e sentiti (la stagista che, maldestra e senza curarsi di prendere le opportune precauzioni rimane incinta dopo aver avuto un rapporto con il candidato democristiano; uno dei collaboratori che dapprima viene escluso per comportamento illecito, poi riesce a farsi riabilitare grazie a una specie di balale ricatto ecc.
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Sembra quasi impossibile che qualcuno abbia sritto una commedia teatrale e che Clooney si sia ispirato a questo lavoro per farne un film. La sceneggiatura sembra scritta da un ragazzetto, da un novellino alle prime armi che poco o nulla sa delle vere spietate macchinazioni e dei segreti più insospettabili che costituiscono il substrato della politica. In questa pellicola si assiste a un banale gioco di sgambetti che fanno perno su fatti risibili e comunque già visti e sentiti (la stagista che, maldestra e senza curarsi di prendere le opportune precauzioni rimane incinta dopo aver avuto un rapporto con il candidato democristiano; uno dei collaboratori che dapprima viene escluso per comportamento illecito, poi riesce a farsi riabilitare grazie a una specie di balale ricatto ecc.) Si salva solo la regia, abbastanza curata.
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ferrux
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domenica 18 dicembre 2011
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chi è il vero cattivo?
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Moderna tragedia shakespeariana, confezionata in modo sapiente ed efficace, in un contesto moderno e credibile. La politica, arena ideale di conflitti, ambizioni, cinismo. Come il teatro umano in generale, d’altronde, dove l’amore infinito per se stessi e per il potere spinge gli uomini a pugnalarsi alle spalle e a infrangere qualunque regola di rispetto per l’altro. Chi tra i quattro protagonisti adulti (attori fenomenali) è il vero cattivo? Tutti e nessuno. Tutti comunque intrisi del cinismo più efferato. E in fin dei conti sono ciniche anche le due protagoniste femminili (anch’esse attrici bravissime): la giovane, minorenne e ingenua sì, ma assetata di potere seduttivo; la giornalista, scafata dispensatrice di segreti e di stiletti morali.
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Moderna tragedia shakespeariana, confezionata in modo sapiente ed efficace, in un contesto moderno e credibile. La politica, arena ideale di conflitti, ambizioni, cinismo. Come il teatro umano in generale, d’altronde, dove l’amore infinito per se stessi e per il potere spinge gli uomini a pugnalarsi alle spalle e a infrangere qualunque regola di rispetto per l’altro. Chi tra i quattro protagonisti adulti (attori fenomenali) è il vero cattivo? Tutti e nessuno. Tutti comunque intrisi del cinismo più efferato. E in fin dei conti sono ciniche anche le due protagoniste femminili (anch’esse attrici bravissime): la giovane, minorenne e ingenua sì, ma assetata di potere seduttivo; la giornalista, scafata dispensatrice di segreti e di stiletti morali. Un bel film, da vedere. Per riflettere.
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jaylee
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domenica 18 dicembre 2011
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tu, quoque...
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Niente da dire: ormai George Clooney è una garanzia. Se si esclude il tremendo In Amore Niente Regole (e già il titolo in italiano era da denuncia penale rispetto all’originale…), e che vi piaccia o no il suo faccione sornione, la sua costante presenza nel gossip internazionale (apparentemente non intenzionale), qualche gigioneria di troppo, Clooney è l’erede di quel filone unico USA che mette al servizio lo Star System all’l’impegno civile, la critica ragionata al nostro mondo, le contraddizioni del sistema e interne ad ogni individuo.
Come evoca il nome stesso, Le Idi di Marzo è una tragedia moderna ambientata nel mondo politico di oggi, dove ognuno è impegnato a pugnalare l’altro, non per malvagità, ma semplicemente perché sono le regole del gioco.
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Niente da dire: ormai George Clooney è una garanzia. Se si esclude il tremendo In Amore Niente Regole (e già il titolo in italiano era da denuncia penale rispetto all’originale…), e che vi piaccia o no il suo faccione sornione, la sua costante presenza nel gossip internazionale (apparentemente non intenzionale), qualche gigioneria di troppo, Clooney è l’erede di quel filone unico USA che mette al servizio lo Star System all’l’impegno civile, la critica ragionata al nostro mondo, le contraddizioni del sistema e interne ad ogni individuo.
Come evoca il nome stesso, Le Idi di Marzo è una tragedia moderna ambientata nel mondo politico di oggi, dove ognuno è impegnato a pugnalare l’altro, non per malvagità, ma semplicemente perché sono le regole del gioco. Steven Meyers (Ryan Gosling, in stato di grazia) è l’addetto stampa del candidato alle Primarie Democratiche Mike Morris (George Clooney), intelligente e idealista; ma anche lui sarà fagocitato dal sistema. Ogni debolezza, per quanto umana, per quanto comprensibile, per quanto ininfluente, viene utilizzata come arma: da avversario politico ad avversario politico, dalla stampa ai propri informatori, persino tra capo e collaboratore.
Se ci fosse stato bisogno di ribadirlo ancora una volta, Le Idi di Marzo rappresenta la politica come un Male necessario, dove veramente il fine giustifica i mezzi, non come compromesso, ma come dato di fatto, purché non vengano resi noti all’elettorato. Anche Morris, apparentemente il volto nuovo e pulito in cui Meyers crede ciecamente, sarà costretto al compromesso, ma non per aspetti politici… e da qualcuno di inaspettato. Cerca abbastanza nei cassetti di ciascuno, e ci sarà di sicuro qualcosa pronto ad essere strumentalizzato: magari non vero, magari irrilevante, come un graffio sulla superficie; ma se tutti gli squali ci si gettano sopra, riusciranno a sbranare la preda… in attesa della prossima, o di essere loro stessi la preda.
Seppur non particolarmente originale, il film di Clooney, alla sua quarta regia sul grande schermo, ha una trama solida, tesa, non scontata, ottimi dialoghi e un cast di fuoriclasse gestiti al meglio. Una spanna sopra tutti Ryan Gosling (il primo piano finale, con il suo sguardo e gli angoli della sua bocca che cambiano impercettibilmente, ma visibilmente è un esempio di Programmazione Neuro-Linguistica applicata; così come la credibilità del suo viaggio all’Inferno – senza ritorno) e Paul Giamatti (nel ruolo del capo dello staff avversario; apparentemente innocuo, ma assolutamente mefistofelico appena mostra le zanne), splendidamente valorizzati dal Clooney regista (molto bravo nel fare un passo indietro rispetto ai protagonisti, così come era successo In Good Night and Good Luck, ma comunque giocando bene di squadra come interpretazione). Ed anche Philip Seymour Hoffman, imperscrutabile e calcolatore, e Marisa Tomei, splendida mercenaria della stampa, sono bravissimi.
Il film di Clooney risuona di Tutti Gli Uomini del Presidente, de Il Candidato, e più recentemente, di Syriana, di State of Play e Nessuna Verità, combinando il tutto con efficacia e misura. Cinema USA al suo meglio. Da vedere.
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snaif
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domenica 18 dicembre 2011
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clooney vs. politica
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Un film bello. Più che discreto senza dubbio.
Un film contro quello strano mondo della politica.
Un film contro tutto quello ti da il potere e che (sopratutto) ti toglie.
Una sceneggiatura semplice forse troppo per un thriller ma comunque mai scontata.
Non penso che potrà vincere l'Oscar come Miglior Film o Miglior Regia (mi sembra esagerato), al
massimo potrebbe prendere quello alla Miglior Sceneggiatura Non Originale, se verrà candidato.
Un cast d'eccezione, ottima la prova di Gosling (ne sentiremo parlare di questo attore).
Un Clooney adatto! Senza troppi fuochi d'artificio, perfetto in quel ruolo, non si scompone mai.
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gpistoia39
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sabato 17 dicembre 2011
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titoli biblici e roma antica per gli americani.
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Quando gli Americani si vogliono dare addosso e fare sul serio scelgono per i loro film titoli che ricordano situazioni antiche, come per esempio questo "Le idi di Marzo" piuttosto che "Nella valle di Elah" di Paul Haggis. Si anche Clooney si vuole dare addosso, vuole scoprire il marcio del suo paese "democratico": Ma è da tempo che i registi americani si danno addosso, con svariati film, smascherando la loro falsa democrazia ed è il caso del Dottor Stranamore, Missing, per citare quelli che mi vengono in mente e sono i più clamorosi, ma ne dovrei citare a centinaia. E così pensano di lavarsi la coscienza. Tutto quello che ho scritto fin ora sarebbe giusto se non parlassi di films, di opere artistiche di fantasia appunto.
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Quando gli Americani si vogliono dare addosso e fare sul serio scelgono per i loro film titoli che ricordano situazioni antiche, come per esempio questo "Le idi di Marzo" piuttosto che "Nella valle di Elah" di Paul Haggis. Si anche Clooney si vuole dare addosso, vuole scoprire il marcio del suo paese "democratico": Ma è da tempo che i registi americani si danno addosso, con svariati film, smascherando la loro falsa democrazia ed è il caso del Dottor Stranamore, Missing, per citare quelli che mi vengono in mente e sono i più clamorosi, ma ne dovrei citare a centinaia. E così pensano di lavarsi la coscienza. Tutto quello che ho scritto fin ora sarebbe giusto se non parlassi di films, di opere artistiche di fantasia appunto. Dal punto di vista del film non posso dire che è un bel thriller politico, che si vede bene, che si diserisce ancora meglio, ma riguardo alla frase amletica: "c'è del marcio in Danimarca" non cambia nulla, continua a esserci del marcio nella democrazia americana e anche Clooney non può farci proprio nulla. Che ne dite, sbaglio? gpistoia
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luana
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sabato 17 dicembre 2011
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niente di originale...
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Anche nel cast (soliti Hoffman; Giamatti; Tomei e la Wood).Il film racconta del puro ed idealista (anche troppo forse, visto il contesto) Stephen, interpretato dal bravo Ryan Gosling, che si scontra con la perversità della politica paragonata a un gioco di mosse irreversibili. Alla fine sentendosi tradito e messo alle strette, sceglierà nell'immediato, di appoggiare il Governatore.Ci sono però due frasi chiavi che spiegherebbero "forse" la sua non corruttibilità di fondo e neanche la rigidità del suo capo (Hoffman) ovvero: "La mia vita è la politica" e " Starò per 4 anni e non 8..non corra troppo". Un film statico; pessimista o realista boh. Un film che parla comunque dell'America e all'America.
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Anche nel cast (soliti Hoffman; Giamatti; Tomei e la Wood).Il film racconta del puro ed idealista (anche troppo forse, visto il contesto) Stephen, interpretato dal bravo Ryan Gosling, che si scontra con la perversità della politica paragonata a un gioco di mosse irreversibili. Alla fine sentendosi tradito e messo alle strette, sceglierà nell'immediato, di appoggiare il Governatore.Ci sono però due frasi chiavi che spiegherebbero "forse" la sua non corruttibilità di fondo e neanche la rigidità del suo capo (Hoffman) ovvero: "La mia vita è la politica" e " Starò per 4 anni e non 8..non corra troppo". Un film statico; pessimista o realista boh. Un film che parla comunque dell'America e all'America. E lo fa usando gli schemi consueti a cui siamo stra-abituati. A meno che certe sfumature sfuggano a noi europei. Clooney si rivela un appena discreto regista e attore. Molto invecchiato nella fisionomia.
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