michelepiastrella
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martedì 17 gennaio 2012
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un'ottima lezione morale, diretta da clooney
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Politica e corruzione sono da sempre fedeli compagne, e chi entra a far parte del primo mondo, molto spesso diventa socio anche della seconda. E' quanto ci mostra George Clooney in questa ottima pellicola, da lui prodotta e diretta, oltre che interpretata. Mike Morris (interpretato da Clooney) è candidato alle primarie dei democratici, negli Stati Uniti, e sembra essere in vantaggio contro l'avversario Pullman prima della sfida in Ohio, stato importante perchè tradizionalmente preso come punto di riferimento dagli esperti: chi vince in Ohio, quasi sempre arriva alla Casa Bianca (o, in questo caso, arriva a sfidare i repubblicani per la Casa Bianca).
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Politica e corruzione sono da sempre fedeli compagne, e chi entra a far parte del primo mondo, molto spesso diventa socio anche della seconda. E' quanto ci mostra George Clooney in questa ottima pellicola, da lui prodotta e diretta, oltre che interpretata. Mike Morris (interpretato da Clooney) è candidato alle primarie dei democratici, negli Stati Uniti, e sembra essere in vantaggio contro l'avversario Pullman prima della sfida in Ohio, stato importante perchè tradizionalmente preso come punto di riferimento dagli esperti: chi vince in Ohio, quasi sempre arriva alla Casa Bianca (o, in questo caso, arriva a sfidare i repubblicani per la Casa Bianca). Morris è un democratico brillante, dal linguaggio moderno e carismatico ("Non credo in una religione, ma non sono ateo: credo nella Costituzione degli Stati Uniti"). Il suo staff elettorale è guidato dall'esperto Paul (Philip Seymour Hoffman), ma soprattutto a distinguersi è l'ottimo addetto stampa Stephen (Ryan Gosling). Protagonista del film è proprio Stephen, giovane idealista che, attraverso la storia di sesso che interseca con la stagista Molly (Evan Rachel Wood), scopre i vizi del suo capo, il candidato Morris. Il film gode di un cast stellare, (Clooney, Seymour Hoffman, un'ottima Marisa Tomei nel ruolo di una giornalista, ancora il grande Paul Giamatti), ma su tutti spicca l'ottimo Ryan Gosling, attore dotato di fascino e carisma, che rende molto bene il passaggio chiave della pellicola, ovvero la trasformazione del giovane addetto stampa da onesto idealista ad arrivista senza scrupoli, una trasformazione che è metafora di tutto il film: chi entra in politica, cederà ai compromessi, prima o poi, e diventerà come la politica stessa, corrotto e senza scrupoli. Clooney gira il film egregiamente, senza indugiare troppo nei dialoghi, come era accaduto in alcuni sui lavori precedenti, e giustamente dà spazio al giovane Gosling, reduce dagli ultimi successi di Drive (che a noi non è piaciuto) e della commedia Crazy, stupid love (bel lavoro), e già candidato all'Oscar per il film 'Half Nelson' nel 2007. La trama de 'Le idi di Marzo' è buona, il ritmo forse poteva essere più serrato, ma nel complesso si tratta di un ottimo film. Inoltre, il fatto che Clooney tratti della corruzione (sessuale) di un candidato democratico e non repubblicano rende il film più interessante, donando un senso più universale al concetto di malcostume della politica. E soprattutto a noi italiani, abituati agli scandali sessuali della nostra classe dirigente, la lezione di Clooney è molto utile.
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hollyver07
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giovedì 12 gennaio 2012
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politica degradata, o scoperta dell'acqua calda?!
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Ciao. Questa realizzazione di Clooney è sicuramente interessante sotto molti aspetti. Il recensore G. Zappoli lo definisce formativo e non qualunquista, entro certi limiti mi sento d'esser concorde. D'altro canto... non vedo in questo film una pellicola d'originale ed incisiva denuncia del sistema politico, di come quest'ultimo si sviluppi realmente e sugli effetti che si traducono nel vivere comune (intendendo agli effetti sulle masse). La cinematografia americana, in innumerevoli occasioni, ha letto e riletto la politica denunciandone: i metodi, le contraddizioni, i conflitti e le aberrazioni. Di tali proposizioni... son ben poche quelle realmente "a segno" che abbiano originato elementi di riflessione oggettiva e.
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Ciao. Questa realizzazione di Clooney è sicuramente interessante sotto molti aspetti. Il recensore G. Zappoli lo definisce formativo e non qualunquista, entro certi limiti mi sento d'esser concorde. D'altro canto... non vedo in questo film una pellicola d'originale ed incisiva denuncia del sistema politico, di come quest'ultimo si sviluppi realmente e sugli effetti che si traducono nel vivere comune (intendendo agli effetti sulle masse). La cinematografia americana, in innumerevoli occasioni, ha letto e riletto la politica denunciandone: i metodi, le contraddizioni, i conflitti e le aberrazioni. Di tali proposizioni... son ben poche quelle realmente "a segno" che abbiano originato elementi di riflessione oggettiva e... non credo sia questo il caso. Tanto per fare un superficiale esempio di qualunquismo sulla cinematografia (non necessariamente politica): - anni '80, nel film "Caccia all'Ottobre Rosso" un ipotetico Segretario alla Difesa USA, in un colloquio con Jack Ryan (Alec Baldwin) pressapoco affermava - "io sono un politico... quando dò la mano ad un bambino con l'altra gli rubo le caramelle..." Il film, comunque sia, si presenta bene. Elegante il tratto di regìa di Clooney e valide le interpretazioni, in particolare quella di Ryan Goslin al quale è devoluto il ruolo di "tramite emotivo" della vicenda. Buoni senza strafare gli elementi tecnici ed apprezzabili i ruoli comprimari (molto bene Philip Seymour Hoffman - bene Paul Giamatti) un pò in ombra, fors'anche per l'accezione in negativo, Marisa Tomei che è stata "ombrata" in eccesso nella caratterizzazione - quando al giornalismo è più afferente una funzione di politicizzato opportunismo -. In sostanza... non è un film superficiale, si percepiscono intelligenti spunti di riflessione, può risultare poco interessante a coloro che aspirino a trame più "nervose", mi è però parso più incompiuto che formativo nel suo complesso. Mi sento di considerarlo in termini d'esercizio alla riflessione... piuttosto che di fredda analisi. Ad ogni buon conto, buona visione, saluti a tutti
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robistranamore
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martedì 10 gennaio 2012
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clooney e il museo delle cere
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Il film e' riuscito a farmi passare l'insonnia, a stento sono riuscito a tenere gli occhi aperti;
davvero la pellicola ha una lentezza che ha dello sconcertante
Sembra di assistere ad un fotoromanzo ,tanto le espressioni dei personaggi sono lente e amimiche
I dialoghi sono noiosi da cefalea ingravescente perche' il povero sottoscritto si e' sforzato di collegare un discorso ad un altro
Veramente,forse un arrangiamento teatrale avrebbe sortito un altro effetto
Credo che il regista se ne sia accorto,la fine del film e' improvvisa senza un perche',ti capita tra capo e collo,ti fa' sussultare perfino,
forse l'unico momento aulico del film.
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Il film e' riuscito a farmi passare l'insonnia, a stento sono riuscito a tenere gli occhi aperti;
davvero la pellicola ha una lentezza che ha dello sconcertante
Sembra di assistere ad un fotoromanzo ,tanto le espressioni dei personaggi sono lente e amimiche
I dialoghi sono noiosi da cefalea ingravescente perche' il povero sottoscritto si e' sforzato di collegare un discorso ad un altro
Veramente,forse un arrangiamento teatrale avrebbe sortito un altro effetto
Credo che il regista se ne sia accorto,la fine del film e' improvvisa senza un perche',ti capita tra capo e collo,ti fa' sussultare perfino,
forse l'unico momento aulico del film.....ma di sicuro un film con Clooney nemmeno se me lo pagano lo vedro' mai piu' ,mi ha nauseato
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(di robert1948)
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robistranamore
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martedì 10 gennaio 2012
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assolutamente da evitare
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Un consiglio a chi soffre d'insonnia:andate a vederlo!!!! Vi assicuro che gli occhi si chiuderanno dopo circa una mezz'ora!
Film di una lentezza sconcertante,monocorde,con Clooney che ha la stessa espressione in qualsiasi situazione,sembra una foto....mentre il protagonista di Drive sembra fare a gara con le statue di cera.
la fine del film e' improvvisa,senza ragione,come il film,di cui non ho capito niente,perdendomi tra dialoghi sconclusionati e senza consecutio
Vorrei i soldi indietro,davvero, ma sarebbe ora di finirla di cadere in trappola,alcuni attori sono solo specchi per le allodole
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flavia86
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domenica 8 gennaio 2012
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insignificante
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il trailer è ingannevole. Il contenuto del film si è rivelato banale ed insignificante.
Oltretutto si vede benissimo che x realizzarlo non sono stati spesi grandi capitali.
Sconsigliato su tutta la linea.
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audreyandgeorge
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sabato 7 gennaio 2012
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le idi di marzo....scorre e appassiona
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Si dice che dietro ad ogni uomo ci sia sempre una grande donna.
Andate a vedere l'ultimo film di Clooney ad aggiungerete: un bravo addetto stampa.
Le Idi di Marzo racconta la politica di oggi, dove lo showbusiness si confonde con l'etica, i politici sono come le star e i loro addetti stampa diventano i loro agenti. A colpi di sondaggio e gestione dei media (da quelli tradizionali ai blog), sono in grado di smuovere centinaia di voti, decretando il successo di un candidato rispetto ad un altro. Gestiscono la reputazione di un politico, ovvero ciò che questi ha di più importante nei confronti del suo pubblico .
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Si dice che dietro ad ogni uomo ci sia sempre una grande donna.
Andate a vedere l'ultimo film di Clooney ad aggiungerete: un bravo addetto stampa.
Le Idi di Marzo racconta la politica di oggi, dove lo showbusiness si confonde con l'etica, i politici sono come le star e i loro addetti stampa diventano i loro agenti. A colpi di sondaggio e gestione dei media (da quelli tradizionali ai blog), sono in grado di smuovere centinaia di voti, decretando il successo di un candidato rispetto ad un altro. Gestiscono la reputazione di un politico, ovvero ciò che questi ha di più importante nei confronti del suo pubblico .. o della sua audience.
In America queste professionalità sono ben conosciute e ri-conosciute anche dal grande pubblico, tanto che la reputazione del politico spesso è legata a doppio filo a quella del suo curatore d'immagine. Si potrebbe dunque arrivare al paradosso per il quale una défaillance dell'addetto stampa potrebbe compromettere l'immagine del politico che egli rappresenta?
Queste tematiche, attualissime e poco indagate nella politica italiana, fanno da sfondo a una storia di potere di per sé abbastanza banale: un governatore americano in lizza per la carica di Presidente (Clooney) non resiste al fascino di una stagista lasciando la ragazzina costretta a portarsi addosso il fardello della loro 'distrazione'. L'America, si sa, ai suoi politici perdona tutto ma non il bunga - bunga, l'infedeltà coniugale o le avventurette con le stagiste di turno.
Toccherà al suo addetto stampa saper gestire questa situazione.. o forse toccherà al Governatore scendere a patti con la propria 'immagine pubblica' (il suo addetto stampa Ryan Gosling)? I due attori si spalleggiano/fronteggiano in un gioco di potere affascinante, affiancati dai bravissimi Philip Seymour Hoffman e Paul Giamatti. Chi vincerà? e cosa abbinare ad un film così? scoprilo su www.nonsolopizzaecinema.com
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gatita
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sabato 7 gennaio 2012
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ma solo a me non è piaciuto?
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Ma solo a me non è piaciuto?
Solo io l'ho trovato banale, storia vista e rivista, nessuna trovata, banale...
Il solito politico bello come il sole (va detto), giovane quanto basta, di esperienza quanto basta, con idee innovative e dall'aria onesta che....in realtà non lo è!
E poi, COLPO DI SCENA!, trovata mai vista, toh! è andato a letto con la stagista carina....e la stagista carina è rimasta incinta!
E questo viene scoperto e rischia di rovinarlo....
Sembra una puntata di CSI, solo che non c'è l'omicidio....
Si, poi c'è il giovane rampante che ci crede, ma forse crede solo in se stesso, il vecchio volpone della politica....
Insomma, io l'ho trovato veramente banale, se non ci fosse stato il suddetto george clooney, bello come il sole, sarei uscita dal cinema ancora più furiosa per aver buttato tempo e denaro.
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Ma solo a me non è piaciuto?
Solo io l'ho trovato banale, storia vista e rivista, nessuna trovata, banale...
Il solito politico bello come il sole (va detto), giovane quanto basta, di esperienza quanto basta, con idee innovative e dall'aria onesta che....in realtà non lo è!
E poi, COLPO DI SCENA!, trovata mai vista, toh! è andato a letto con la stagista carina....e la stagista carina è rimasta incinta!
E questo viene scoperto e rischia di rovinarlo....
Sembra una puntata di CSI, solo che non c'è l'omicidio....
Si, poi c'è il giovane rampante che ci crede, ma forse crede solo in se stesso, il vecchio volpone della politica....
Insomma, io l'ho trovato veramente banale, se non ci fosse stato il suddetto george clooney, bello come il sole, sarei uscita dal cinema ancora più furiosa per aver buttato tempo e denaro...
Con la sua presenza estetica sono uscita decisamente delusa....
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riccardo76
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mercoledì 4 gennaio 2012
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l'unico film valido di queste feste
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Grandissimo film da vedere, ma possibile che, a parte "The Artist", uscito i primi del mese, nel periodo natalizio le case di distribuzione non abbiano pensato a far uscire qualcos'altro di decente? La cosa che più mi fa arrabbiare è che, guardando il calendario delle uscite di gennaio i film meritevoli di attenzione sono un'esagerazione, costringendo i cinefili ad un tour de force insostenibile che finirà inevitabilmente col dover rinunciare a qualcuno di essi. Ma è un vero peccato, perché i titoli sono veramente notevoli:J. Edgar, La Chiave Di Sara, L'Industriale, Shame, La Talpa, E Ora Dove Andiamo?, The Help, Il Sentiero, ACAB, L'Arte di vincere, Hesher è stato qui, The Iron Lady! Non potevano anticiparne qualcuno a dicembre, invece di far uscire solo porcherie???
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grazias88
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lunedì 2 gennaio 2012
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tutto cambia affinché nulla cambi
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Stephen, giovane consulente politico, è alle prese un’imperdibile occasione per la sua carriera e il suo futuro: le primarie in Ohio. Il suo candidato, il democratico Morris, potrebbe vincere e gareggiare per la presidenza degli Stati Uniti. Stephen ha molta fiducia che lui sia l’uomo giusto in grado di cambiare realmente le cose. Tutto ciò finché il giovane non viene casualmente a sapere come, nonostante il progressismo dei suoi discorsi elettorali, Morris non solo tragga vantaggi sessuali dalla sua posizione di potere, cosa piuttosto comune in politica, ma sia disposto a “far fuori” chiunque ostacoli la sua corsa verso la casa bianca, senza nessuno scrupolo e senza nessuna da lui osannata morale.
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Stephen, giovane consulente politico, è alle prese un’imperdibile occasione per la sua carriera e il suo futuro: le primarie in Ohio. Il suo candidato, il democratico Morris, potrebbe vincere e gareggiare per la presidenza degli Stati Uniti. Stephen ha molta fiducia che lui sia l’uomo giusto in grado di cambiare realmente le cose. Tutto ciò finché il giovane non viene casualmente a sapere come, nonostante il progressismo dei suoi discorsi elettorali, Morris non solo tragga vantaggi sessuali dalla sua posizione di potere, cosa piuttosto comune in politica, ma sia disposto a “far fuori” chiunque ostacoli la sua corsa verso la casa bianca, senza nessuno scrupolo e senza nessuna da lui osannata morale. Idem ovviamente per lo staff dei due contendenti alle primarie, sia del suo candidato che di quello avversario. In tutto questo spietato “cane-mangia-cane”, i primi a esser estromessi sono i giovani, gli inesperti e ingenui, tutti quelli che hanno meno potere: solo i più camaleontici e cinici possono arrivare alla stretta cima della piramide dove Morris si trova. Ogni mezzo è ammesso anche se ciò comporta tradire l’onestà di anni di una persona rovinandogli per sempre la carriera e, di conseguenza, anche la vita. Grazie ad accordi e ricatti con la stampa rimane solo il risultato delle azioni, mentre il come e il perché vengono messi a tacere o dissimulati, e guai se ciò non accade! Evitare a tutti costi lo scandalo è l’unica vera legge vigente in politica: ciò comporterebbe una fatale caduta verso la base più larga della piramide. Una volta compreso questo bestiale meccanismo, Stephen lascia da parte definitivamente quei residui di ideali che lo avevano accompagnato, e un po’ anche per vendetta e rivalsa, riesce a trovarsi stavolta lui in posizione di potere rispetto a Morris. Clooney qui ci dimostra nuovamente la sua bravura come regista, oltre che attore, sceneggiatore e produttore oltre che la sua grande capacità di cogliere l’essenza di un determinato ambiente e tempo. Bravissimi gli attori, in particolare Ryan Gosling, di una bravura mostruosa, ma anche i comprimari come Giamatti, Hoffman e la Wood. La figura interpretata da Clooney stesso mi ha molto ricordato quella sibillina di Piece Brosnan ne “L’uomo nell’ombra” di Roman Polanski. Presumo che Clooney si sia liberamente fatto ispirare dalle atmosfere e denunce di quel bel film noir. Il governatore Morris sembra proprio rappresentare pregi e difetti del prototipo del politico democratico made in Usa: dai vizi di Clinton alle, chissà se vere, promesse di Obama.Deve essere molto difficile dirigersi da solo, nonostante ciò la sua regia è molto fine e non si mostra mai eccessivamente e virtuosisticamente: abbondano i piani stretti perchè stretti e esclusivi sono gli scontri tra i titani della politica. Spiccano i due identici movimenti di macchina che seguono la femminilità delle due stagiste dello staff con l’obiettivo, più che riuscito, di ottenere un effetto dejavu e che aprono e chiudono circolarmente il film: le due ragazze per il meccanismo politico sono del tutto intercambiabili. L’unica vera cosa che è cambiata, dall’inizio alla fine di questa storia, è lo sguardo del protagonista, che se prima era fiducioso e ansioso per la vittoria, ora è molto freddo e distaccato dinnanzi al discorso del governatore Morris, le cui parole con tutta probabilità rimarranno tali.
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marezia
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lunedì 2 gennaio 2012
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zappoli vs cappi
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3 stelle a questo e 4 a "Sherlock Holmes - Gioco d'ombre"... Vi sembra possibile?
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