filippo catani
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domenica 25 settembre 2011
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scorrevole ma non certo super
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Nell'estate del 1979 un gruppo di ragazzini americani sta cercando di girare un film sugli zombie in super 8. La loro vita e quella dei loro concittadini cambierà per sempre in seguito di un misterioso incidente tra un pick up e quello che sembra un normale treno merci. Gli strani eventi che si cominceranno a verificare di lì a poco e l'arrivo dell'esercito farà insospettire e non poco il vicesceriffo della città.
Preceduto da un grande battage pubblicitario in virtù anche del fatto che regista e produttore si chiamano J. J. Abrams e Steven Spielberg, la pellicola lascia decisamente delusi. Quella che viene servità è un po' la solita minestra: misterioso incidente condito da ogni sorta di effetto speciale con l'aggiunta dell'arrivo dei militari "cattivi", un vicesceriffo che mette anima e corpo nel lavoro per cercare di superare la perdita della moglie e l'immancabile storia d'amore tra il figlio del vicesceriffo e della figlia di un personaggio alquanto difficile e tormentato.
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Nell'estate del 1979 un gruppo di ragazzini americani sta cercando di girare un film sugli zombie in super 8. La loro vita e quella dei loro concittadini cambierà per sempre in seguito di un misterioso incidente tra un pick up e quello che sembra un normale treno merci. Gli strani eventi che si cominceranno a verificare di lì a poco e l'arrivo dell'esercito farà insospettire e non poco il vicesceriffo della città.
Preceduto da un grande battage pubblicitario in virtù anche del fatto che regista e produttore si chiamano J. J. Abrams e Steven Spielberg, la pellicola lascia decisamente delusi. Quella che viene servità è un po' la solita minestra: misterioso incidente condito da ogni sorta di effetto speciale con l'aggiunta dell'arrivo dei militari "cattivi", un vicesceriffo che mette anima e corpo nel lavoro per cercare di superare la perdita della moglie e l'immancabile storia d'amore tra il figlio del vicesceriffo e della figlia di un personaggio alquanto difficile e tormentato. Se a questo aggiungiamo il solito alieno brutto, schifoso e cattivissimo abbiamo chiuso il cerchio. Diciamo che il pregio del film è un buon ritmo a cui si associa una discreta scorrevolezza che tiene viva l'attenzione dello spettatore già messa a dura prova da alcune scene un po' inverosimili.
Insomma per il momento niente di nuovo sul fronte alieno.
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gianlucarinaldi
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lunedì 15 settembre 2014
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super super 8!
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Prodotto nientemeno che da Steven Spielberg, di cui celebra l’estetica fantascientifica propria dei suoi cult anni ’80, e diretto da Abrams (anche sceneggiatore), Super 8 è uno dei più emozionanti e commoventi blockbuster di sempre.
Firmata da Michael Giacchino, la colonna sonora è strepitosa, forse la più bella che il compositore abbia mai prodotto.
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Prodotto nientemeno che da Steven Spielberg, di cui celebra l’estetica fantascientifica propria dei suoi cult anni ’80, e diretto da Abrams (anche sceneggiatore), Super 8 è uno dei più emozionanti e commoventi blockbuster di sempre.
Firmata da Michael Giacchino, la colonna sonora è strepitosa, forse la più bella che il compositore abbia mai prodotto.
Il cast dei giovanissimi è fantastico, tutti molto naturali e affiatati: divertentissime le scene in cui i ragazzi girano il film, simulando le reali dinamiche di direzione e recitazione.
Catastrofico ed esagerato il deragliamento del treno, uno dei migliori di sempre. Ancora più spettacolari gli ultimi 20 minuti, nonostante il finale sia risolto forse troppo velocemente. Rimane indiscutibile la sua potenza visiva e il toccante messaggio di speranza che nasconde. Il momento in cui Joe lascia andare il ciondolo è uno dei più belli e significativi di tutto il film, che si configura non solamente come un’avventura fantascientifica ma anche come una tenerissima storia d’amore e, sopratutto, come un racconto di elaborazione del lutto.
Imperdibili i titoli di coda, che mostrano il cortometraggio girato dai ragazzi con la telecamera Super 8.
Benché intriso di citazioni e rimandi a pellicole quali I Goonies, E.T. e Alien, il film riesce a modo suo ad essere originale. L’unico cosa forse un po’ scontata (o citazionistica?) è la soluzione del mistero: la creatura, resa malvagia dagli uomini che la trattavano come cavia da laboratorio, ha come unico intento quello di costruirsi una navicella per tornare nel luogo cosmico da cui proviene.
Da sempre creatore di blockbuster raffinati, intelligenti, mai troppo esagerati e sempre coinvolgenti,
Mr. Abrams è senza dubbio l’antidoto perfetto al cinema rozzo e banale di Michael Bay. Ci auguriamo vivamente che la Disney non gli metta i bastoni tra le ruote durante le riprese di “Star Wars VII”.
Sarebbe un vero peccato.
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matteo_moscarda
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domenica 26 marzo 2023
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spettacolo impeccabile intorno al vuoto nostalgico
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"Super 8" (2011), scritto e diretto da J. J. Abrams, è un videogioco quasi perfetto, ben confezionato, con dentro tutto ma proprio tutto senza trasudare horror vacui, e nonostante questo tutto rimane un eccellente esercizio di stile, o forme un omaggio di Abrams a Spielberg nell’ottica di un futuro passaggio di testimone (Spielberg è del ’46, Abrams del ’66, prima o poi, almeno per una ventina d’anni, dovrà pur rimpiazzarlo). Prima di "Stranger Things" (2016), anche se meno leccato e “telefonato” di "Stranger Things", "Super 8" ha proposto con enorme consapevolezza un cinema di cliché visivi e contenutistici, qualcosa che ricorda l’approccio di Midjourney alle immagini.
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"Super 8" (2011), scritto e diretto da J. J. Abrams, è un videogioco quasi perfetto, ben confezionato, con dentro tutto ma proprio tutto senza trasudare horror vacui, e nonostante questo tutto rimane un eccellente esercizio di stile, o forme un omaggio di Abrams a Spielberg nell’ottica di un futuro passaggio di testimone (Spielberg è del ’46, Abrams del ’66, prima o poi, almeno per una ventina d’anni, dovrà pur rimpiazzarlo). Prima di "Stranger Things" (2016), anche se meno leccato e “telefonato” di "Stranger Things", "Super 8" ha proposto con enorme consapevolezza un cinema di cliché visivi e contenutistici, qualcosa che ricorda l’approccio di Midjourney alle immagini. Già il titolo orrendo è una dichiarazione di intenti, o meglio, un’ammissione delle priorità: la nostalgia, il focus sulle specificità degli anni Ottanta, e soltanto in secondo luogo una storia qualsiasi. Tant’è che questa storia non brilla per originalità. C’è un alieno che vuole tornare a casa. I militari americani sono cattivi e lo trattengono per studiarne la tecnologia. Un rapporto conflittuale con il padre, anzi no, due! La madre morta. Il gruppetto di amici quattordicenni alla Goonies. Tutti gli ingredienti sono misurati con precisione encomiabile. Ma cosa succede durante il film? Niente. Esplosioni, incidenti e inseguimenti, per 112 minuti. Il film ha inizio con un’esplosione-incidente spettacolare e va avanti così quasi senza sosta, per 112 minuti. Ma il controllo registico e testuale è tale che la sottotrama della madre morta, sintetizzata oltre ogni limite, riesce persino a commuovere, per i pochi secondi che le sono dedicati. Poi però si torna all’obiettivo principale: una combinazione tra ottovolante e dimostrazioni di quel manierismo premiabile molto ben rappresentato dai movimenti di camera, frutto di tanto studio per emulare quelli tipici degli anni Ottanta (vedi scena in cui i due ragazzini prendono a spallate la porta del garage). Chapeau. A latere: bisognerebbe sottoscrivere una petizione globale contro una rappresentazione stereotipata e razzista degli alieni-mostri: da Predator in poi (Alien no, Alien era ancora un predatore puro) fanno tutti lo stesso verso, hanno gli stessi colori, la faccia gli si apre e chiude nello stesso modo, hanno tecnologie sempre più impossibili (quella vista in "Super 8" è veramente ridicola, soprattutto per come si manifesta nell’ultima scena), sono antropomorfi, si muovono a scatti, denotano un’intenzionalità da papà-che-si-finge-mostro-con-il-figlio, ovvero urlano, ringhiano prima di attaccare, usano gli arti anteriori per spaventare (tutte cose che fanno anche i dinosauri da “Jurassic Park” in poi, guarda caso), e mai, mai, mai una volta che abbiano un comportamento davvero animale (i coccodrilli attaccano in silenzio, i predatori non vogliono spaventare le prede, le vogliono mangiare), oppure un comportamento alieno, a noi del tutto incomprensibile (un caso molto interessante di risposta a questi interrogativi è costituito da “Arrival”). Un’ultima riflessione: "Super 8" è un film a suo modo perfetto, e piacerà tantissimo a chi non conosce tutti i riferimenti e gli archetipi, a chi è nato dal 1990 in poi; al contempo è un film che sfrutta l’elemento nostalgico per richiamare un altro comparto di spettatori più vecchi (vedi i commenti su MyMovies), che saranno contenti di rivivere un certo tipo di emozioni. Da bravo oggetto mainstream con elementi midcult, "Super 8" riesce ad accontentare tutti, dando ai giovani un intrattenimento che è una versione perfezionato di cose che sono esistite mille volte ma non passano su Netflix, e ai vecchi un’ipocrita pacca sulla spalla (leggi: un prodotto perfettamente confezionato quanto vuoto, privo di idee sue proprie).
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alespiri
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venerdì 23 settembre 2011
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quando l’america era il mondo e credevamo il mondo
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Il film ci riporta indietro nel tempo, alle atmosfere che si ritrovavano nel periodo d’oro della discomusic (bellissima la colonna sonora). Siamo tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80, in una piccola cittadina della periferia americana.La fotografia ci restituisce i colori caldi di un’estate e la sceneggiatura è curata nei minimi particolari.La storia è quella di un manipolo di ragazzini con la passione del cinema che decidono di realizzare, ponendosi in contrasto con i problematici genitori, un film in super 8 sugli Zombie.Una fantomatica quanto evocativa “Romero Chemical” produce un siero per resuscitare i morti, ma la situazione sfugge di mano, come sempre nei b movie che si rispettino, e gli zombie fanno man bassa di carne umana.
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Il film ci riporta indietro nel tempo, alle atmosfere che si ritrovavano nel periodo d’oro della discomusic (bellissima la colonna sonora). Siamo tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80, in una piccola cittadina della periferia americana.La fotografia ci restituisce i colori caldi di un’estate e la sceneggiatura è curata nei minimi particolari.La storia è quella di un manipolo di ragazzini con la passione del cinema che decidono di realizzare, ponendosi in contrasto con i problematici genitori, un film in super 8 sugli Zombie.Una fantomatica quanto evocativa “Romero Chemical” produce un siero per resuscitare i morti, ma la situazione sfugge di mano, come sempre nei b movie che si rispettino, e gli zombie fanno man bassa di carne umana.
I fantasiosi e talentuosi ragazzini capitanati dal regista grassone Charles e dal romantico Joe, innamorato di Alice(bravissima Elle Fanning, sorella maggiore della bambina prodigio Dakota Fanning), si ritrovano a girare la scena madre del loro mini film “The Case” in aperta campagna, di notte, approfittando del passaggio di un treno merci che sfreccerà tra pochissimo accanto al loro improvvisato set. Tutto è pronto per girare ma dopo il ciak il treno deraglia paurosamente a causa di un furgoncino bianco che si interpone al passaggio, sui binari. Loro si ritrovano ad essere unici testimoni del dramma. Il gruppo, scansato per miracolo dal disastro, si ritrova a correre tra pezzi di lamiere roventi che saltano in aria e vagoni spazzati dappertutto. Ma cosa portano questi vagoni? Cosa ha spinto il prof di biologia fermare quel treno col suo furgoncino bianco? Cosa sono i misteriosi “cubi di Rubik bianchi” cosparsi dappertutto?
I ragazzini fuggono in tempo dopo aver parlato col suddetto professore che nasconde molte verità e che è miracolosamente ancora in vita. Questi li minaccia di non dire nulla, pena morte sicura per loro e per le loro famiglie. Al loro posto arriva l’esercito a presidiare la zona. Il mistero incombe. Dal treno è fuggito “qualcosa” da riprendere.
Il film ricalca le atmosfere “spielberghiane” con raffinata nostalgia. Un film del genere, ai tempi in cui è stato ambientato, avrebbe avuto la solita funzione riparatoria ricostruita perfettamente in un’America dai valori umani saldi e forti, ma l’elemento inquietante è che, nel film, non è chiaro, per un bel po’, contro cosa si stia combattendo e perchè ed in realtà non si può, ad un certo punto, parteggiare per nessuno, perché in fondo i “cattivi” potrebbero essere migliori dei “buoni” americani salvatori della Sacra Patria.
Il finale rassicurante da all’epilogo un sapore consolatorio e lascia ai cattivi una giustificazione Machiavellica dei loro gesti, sia pur nobili. Ma ci si chiede quante vite potevano essere risparmiate se solo in una notte poi il “nemico” ha risolto il suo “problema”con gli umani? Ma si sa, è un film di fantascienza, per giunta vecchio stile, tra E.T. ed Incontri Ravvicinati. E va bene così per lo spettacolo. Intanto ci si ritrova, film nel film, a ricostruire la genesi di una passione per il cinema che prima nasceva come per gioco, per incanto e per amore…e che oggi, spesso, è solo calcolo.
Bello. Avvincente. Tecnicamente perfetto. Ben recitato. Non è Spielberg ed il regista ci ha messo la sua mano con personalità.
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berry185
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venerdì 30 settembre 2011
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abrams prova convicente, ma...
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Ero al cinema a luglio quando parte il trailer di un film dal climax accattivante: un gruppo di ragazzini che si incontrano di notte uscendo di nascosto dalle case per girare una scena di un film per la scuola e si imbattono per puro caso in un mostruoso incidente ferroviario...nulla di piu semplice se non che in questo paesotto di 20mila anime inizia un vero e proprio assedio miltare per recuperare qualcosa di misterioso che trasportava il treno, con situazioni e scene a meta tra l'horror, l'azione e il fantastico. Il trailer mi aveva profondamente colpito e finalmente sono riuscito a vedere Super 8 e non sono rimasto affatto deluso...Abrams ha creato una storia che tiene incollati alla poltrona in attesa del finale; certo dire che è un capolavoro è un po esagerato e alcune scene lasciano perplessi (uno che si lancia con un pickup contro un treno che vola e si ribalta e ne esce vivo!), ma in generale l'ho trovato un buon film.
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Ero al cinema a luglio quando parte il trailer di un film dal climax accattivante: un gruppo di ragazzini che si incontrano di notte uscendo di nascosto dalle case per girare una scena di un film per la scuola e si imbattono per puro caso in un mostruoso incidente ferroviario...nulla di piu semplice se non che in questo paesotto di 20mila anime inizia un vero e proprio assedio miltare per recuperare qualcosa di misterioso che trasportava il treno, con situazioni e scene a meta tra l'horror, l'azione e il fantastico. Il trailer mi aveva profondamente colpito e finalmente sono riuscito a vedere Super 8 e non sono rimasto affatto deluso...Abrams ha creato una storia che tiene incollati alla poltrona in attesa del finale; certo dire che è un capolavoro è un po esagerato e alcune scene lasciano perplessi (uno che si lancia con un pickup contro un treno che vola e si ribalta e ne esce vivo!), ma in generale l'ho trovato un buon film. Prova degli attori bambini davvero convincente , allusioni registiche e stilistiche al produttore Spielberg davvero tante. La prima parte del film che descrive i caratteri dei ragazzini e di seguito il distastro del treno con le prime scomparse e i fenomeni misteriosi è davvero accattivante, verso il finale il film perde un po lo smalto risultando scontato e buonista, ma direi che la prova è superata e ne consiglio comunque la visione.
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tiamaster
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sabato 10 settembre 2011
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un e.t moderno
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ottimo film pieno di nostalgia e rimandi,coinvolgente e incalzante fin da subito,il film ha ritmo,e quindi ti immedesimi subito,e anche ridi moltissimo (il film degli zombiee),i personaggi sono belli (come quello fissato con gli espolosivi)e anche l'alieno è veramente bello,bellissimo il paesino chissà se esiste ho è ricostruito... un ottimo lavoro che riesce nell'intento di creare un e.t moderno e rimandare a gli anni 80.veramente bello,consigliato a tutti.
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vannyx89
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sabato 10 settembre 2011
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i meravigliosi anni ' 70
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“Un film nostalgico , con un gruppo di adolescenti come tanti e un avventura al di fuori del comune ”
Chi non ha mai desiderato dirigere un film proprio o recitarvi quando era adolescente ? Da questo presupposto parte il film di J.J.Abrams , che vede un gruppetto di adolescenti di fine anni ’70 girare un film in formato Super 8 . Durante la lavorazione del film , nella scena del deragliamento ferroviario ad opera di un Pick-up (divenuta già “cult” grazie all’ottimo trailer che fino all’uscita americana poco a lasciato trapelare ) , i ragazzi si ritrovano catapultati in un avventura incredibile che non ha come protagonista l ‘ amichevole E.T. , non lasciatevi ingannare dal logo Amblin Entertainment di Spielberg prima dei titoli di testa .
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“Un film nostalgico , con un gruppo di adolescenti come tanti e un avventura al di fuori del comune ”
Chi non ha mai desiderato dirigere un film proprio o recitarvi quando era adolescente ? Da questo presupposto parte il film di J.J.Abrams , che vede un gruppetto di adolescenti di fine anni ’70 girare un film in formato Super 8 . Durante la lavorazione del film , nella scena del deragliamento ferroviario ad opera di un Pick-up (divenuta già “cult” grazie all’ottimo trailer che fino all’uscita americana poco a lasciato trapelare ) , i ragazzi si ritrovano catapultati in un avventura incredibile che non ha come protagonista l ‘ amichevole E.T. , non lasciatevi ingannare dal logo Amblin Entertainment di Spielberg prima dei titoli di testa .
Sotto il profilo degli effetti visivi e della direzione delle scene ad alto tasso adrenalinico il film è impeccabile , si può affermare che Abrams non si discosti molto dal grande mentore Steven Spielberg . La scena del treno, tanto per non svelare niente che non sia già in rete, fa letteralmente sobbalzare dalla poltrona , una delle poche scene in cui sembra di essere in mezzo a quei ragazzi ( in cui si piazza alla numero uno lo sbarco di Salvate il soldato Ryan ) a schivare vagoni che volano e si schiantano a terra , sicuramente una scena da vivere al cinema con l’audio e lo schermo che ti avvolgono , immergendoti nel vivo dell’azione . Dal punto di vista della storia , l’imput di per se è molto interessante e originale , ci fa sentire parte del gruppo di ragazzi , la suspance c’è , il desiderio di capire che cosa stia capitando in questa placida città dell Ohio lo crea .
Ma andando avanti , a mano a mano che vengono svelati i misteri sull ‘origine dell alieno il film tende a standardizzarsi a diventare un po’ piatto , in pratica si assesta sul livello di molti film sui ben amati alieni , è ben lontano da E.T. , e anche dal fanta-politico District 9 , pur rimanendo sempre un validissimo film . Se proprio si vuole trovare una pecca che svaluti l’originalità della sceneggiatura , si potrebbe dire che ha qualche somiglianza con District 9 , e non avrebbe proprio torto , il fatto che trapeli che in verità siamo noi gli aguzzini e i carcerieri è molto simile , ma questo non svaluta il film nel complesso . Sicuramente superiore agli ultimi film sul genere come World Invasion e Skyline. È un film ben diretto da cui si capisce chiaramente che dietro la macchina da presa c’è un regista più che valido , altrimenti Spielberg non lo avrebbe preso sotto la sua ala protettiva . Non c’è retorica , ne dialoghi scontati , gli attori sono azzeccati sia dal punto di vista delle qualità recitative che dell’aspetto che ben si integra al periodo storico del film , a dimostrazione che per avere un elevata qualità recitativa si può fare a meno dei grandi nomi e si può scommettere sui meno conosciuti o sui perfetti sconosciuti . Da segnalare una splendida Ellen Fanning ( sorella minore della più famosa Dakota Fanning ) che a 13 anni mostra straordinarie qualità recitative , sicuramente una futura stella del firmamento di Hollywood , senza demerita rizzare gli altri membri del gruppo tutti molto interessanti e che potrebbero veder decollare la loro carriera dopo questo film .
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eastwood92
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mercoledì 14 settembre 2011
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capolavro? no, ma divertente
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Finalmente un film "per tutti" che non si riduca al solito sfoggio di effetti speciali(che pur ci sono, e molto belli: vedi l'esplosione del treno) e di "fracassonerie" di vario tipo! La storia, sia pure non molto fantasiosa nello sviluppo, parte da un'idea a mio avviso ottima: un gruppo di giovani ragazzi che vogliono girare un film horror per un concorso, ma che finiscono involontari testimoni di un terribile incidente ferroviario,dietro cui si cela qualcosa di molto più terribile: e la verità rimane impressa sulla loro pellicola.
Incrociando vari generi, quali Horror, Commedia adolescenziale, Fantascienza e Thriller, il regista crea un prodotto piacevole, permettendo di trascorrere un paio di piacevoli ore (impresa non da poco negli ultimi tempi.
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Finalmente un film "per tutti" che non si riduca al solito sfoggio di effetti speciali(che pur ci sono, e molto belli: vedi l'esplosione del treno) e di "fracassonerie" di vario tipo! La storia, sia pure non molto fantasiosa nello sviluppo, parte da un'idea a mio avviso ottima: un gruppo di giovani ragazzi che vogliono girare un film horror per un concorso, ma che finiscono involontari testimoni di un terribile incidente ferroviario,dietro cui si cela qualcosa di molto più terribile: e la verità rimane impressa sulla loro pellicola.
Incrociando vari generi, quali Horror, Commedia adolescenziale, Fantascienza e Thriller, il regista crea un prodotto piacevole, permettendo di trascorrere un paio di piacevoli ore (impresa non da poco negli ultimi tempi...vedi Capitan America o Conan il Barbaro...).
Peccato il fondo di moralismo "spilberghiano" trionfante nel finale, che trasforma tutto in una sorta di versione più cattiva di ET( e la scena della collanina era da evitare).
Ma il film dei bambini durante i titoli di coda è da non perdere!
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mr.duff
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domenica 11 settembre 2011
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non compensa le aspettative
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Bel film.Bella la soundtrack e bello il cast. Elle Fanning è davvero brava come la sorella!Trama forse poco originale, mi aspettavo qualcosa di più particolare da un steven spielberg e j.j.abrams...cio che esce dal treno (non svelerò cosa) non mi ha fatto impazzire. Bella la fotografia,la sceneggiatura soprattutto i dialoghi fra i ragazzi che mi ha ricordato un po Stand me me del King.Forse le aspettative erano troppo alte, è stato presentato come film dell'anno...non direi.Gli effetti speciali sono ben realizzati soprattutto nella scena dell'incidente ma un po di meno l'aspetto di quello che esce dal treno...Ho rimpianto E.T. e la dolcezza e lo spirito spielberghiano. Nel complesso lo consiglio ma mi aspettavo di più!
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gianmaria.silv
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domenica 11 settembre 2011
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puro intrattenimento che non va oltre
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Al giorno d'oggi ci sono ben poche cose certe, una di queste è che se J.J. Abrams e Spielberg si mettono insieme per fare un film questo sarà spettacolare. infatti il film è spettacolare. Anzi, più che spettacolare, è intrattenimento allo stato puro: dialoghi serrati, ora divertenti, ora densi di mistero e significato, effetti speciali usati con abbondanza ma senza abusi, inquadrature precise e sofisticate e ritmo intenso. Il cast è di prima scelta e il gruppo di ragazzi protagonisti è ben cesellato, disegnato e diretto, è certo che molti saranno destinati a diventare attori importanti e che molti dei loro personaggi sopravviveranno al film stesso.
L'incipit è interessante e intrigante: all'inizio degli anni '80 un gruppo di ragazzi sta girando un filmino in super8 sugli zombie e decide di girare una scena di notte in una stazione ferroviaria che diventerà teatro di un disastro puntualmente ripreso della telecamera dei giovani.
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Al giorno d'oggi ci sono ben poche cose certe, una di queste è che se J.J. Abrams e Spielberg si mettono insieme per fare un film questo sarà spettacolare. infatti il film è spettacolare. Anzi, più che spettacolare, è intrattenimento allo stato puro: dialoghi serrati, ora divertenti, ora densi di mistero e significato, effetti speciali usati con abbondanza ma senza abusi, inquadrature precise e sofisticate e ritmo intenso. Il cast è di prima scelta e il gruppo di ragazzi protagonisti è ben cesellato, disegnato e diretto, è certo che molti saranno destinati a diventare attori importanti e che molti dei loro personaggi sopravviveranno al film stesso.
L'incipit è interessante e intrigante: all'inizio degli anni '80 un gruppo di ragazzi sta girando un filmino in super8 sugli zombie e decide di girare una scena di notte in una stazione ferroviaria che diventerà teatro di un disastro puntualmente ripreso della telecamera dei giovani. Da qui si sviluppa un mistero che si dipanerà tra naturale (le irrinunciabili debolezze della natura umana) e soprannaturale.
La vera forza del film è la normalità delle situazioni e la classicità moderna della cittadina americana in cui va in scena il tutto. Un tipo di città che abbiamo imparato a conoscere e amare dalle pellicole di Hollywood e che temo non esista più - o che forse non è mai esistita - negli Stati Uniti. Tutta questa normalità viene condita da dialoghi irresistibili e scenette divertenti e mai banali. Il mistero di natura aliena viene introdotto dalla sapienza che a Spielberg non manca e viene sviluppato con capacità da Abrams.
Se la prima parte del film è quasi impeccabile, la seconda tradisce la non-originalità della trama e purtroppo lo sviluppo del film sa di già visto. Il "mostro" alieno viene esibito al pubblico senza indugi e, si sa, la rappresentazione fisica delle nostre paure spesso - sempre - lascia molto a desiderare. E' più facile temere ciò che non si conosce, come ci insegnano i politici di turno che fanno leve su paure - spesso - immaginarie per guadagnare consensi. Il regista non solo cade "nell'errore" della rappresentazione del mostro ma poi incorre nell'ormai solito gioco di rappresentare l'uomo come mostro che attacca e distrugge e il mostro come l'essere indifeso e quasi inerme che attacca solamente perché provocato. Molto simile a quanto già visto in "District 9" o "Monsters". Tutto quello che era genuino e originale nella prima metà del film diventa un po' troppo prevedibile e costruito nella seconda. Inoltre, i riferimenti a grandi film della tradizione fantascientifica sono evidenti; questo non è necessariamente un male, ma spesso si cade nel "già visto".
L'alieno ricorda E.T. non tanto nell'aspetto e nelle azioni quanto nelle intenzioni: vuole veramente solo tornare a casa sua e quei cattivoni dei militari non glielo permettono… vogliono studiarlo, sezionarlo, si prendono gioco di lui e lo tengono prigioniero. I ragazzi che vanno all'avventura e le dinamiche interne al gruppo sono vicinissime a quelle de "I goonies". Il rapporto padre/figlio è mutuato dalla "Guerra dei mondi", solamente che qua viene moltiplicato per due. Infine, qui azzardo, la costruzione dell'astronave e la partenza dell'alieno ricordano molto quella de "Indiana Jones e il teschio di cristallo".
Insomma, un divertissement che non fa rimpiangere i soldi del biglietto. Vera perla è il corto "amatoriale" che accompagna gli spettatori dai titoli di coda all'uscita della sala.
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