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riccardo76
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venerdì 23 settembre 2011
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un omaggio alla grande macchina dei sogni
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J.J. Abrams e Spielberg si uniscono per produrre un’opera che evoca i favolosi anni ’70 e ’80 e un modo di fare cinema tipico di allora: un cinema sul mondo della preadolescenza, basato sulla meraviglia, che ha fatto sognare un’intera generazione (e non solo) e con il quale Spielberg si identificava, con i suoi E.T. , I Goonies o Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo. Super 8 costituisce dunque un chiaro omaggio a quegli anni, a quel tipo di cinema e soprattutto allo Spielberg di allora. I personaggi, la trama, l’ambientazione: tutto rimanda a ciò, tanto da far sembrare l’opera un vecchio film di quel tempo rimasto inedito finora, magari trovato in un vecchio baule.
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J.J. Abrams e Spielberg si uniscono per produrre un’opera che evoca i favolosi anni ’70 e ’80 e un modo di fare cinema tipico di allora: un cinema sul mondo della preadolescenza, basato sulla meraviglia, che ha fatto sognare un’intera generazione (e non solo) e con il quale Spielberg si identificava, con i suoi E.T. , I Goonies o Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo. Super 8 costituisce dunque un chiaro omaggio a quegli anni, a quel tipo di cinema e soprattutto allo Spielberg di allora. I personaggi, la trama, l’ambientazione: tutto rimanda a ciò, tanto da far sembrare l’opera un vecchio film di quel tempo rimasto inedito finora, magari trovato in un vecchio baule. La pellicola assume pertanto un carattere fortemente metacinematografico, un film sul cinema, come dimostra anche la lavorazione di un horror amatoriale in super 8 da parte del gruppo di ragazzi, che i titoli di coda fanno passare nella versione integrale, in un omaggio al grande Romero – citato fra l’altro all’interno (Romero Chemical’s) – ma che si estende al cinema in generale.
Probabilmente Abrams e Spielberg avranno voluto rappresentare loro stessi da ragazzini, ancora piccoli ma già con una grandissima passione per la settima arte, una passione viscerale, che le pellicole di quegli anni riuscivano a trasmettere e che i giovani attori di Super 8 esprimono alla perfezione.
Tuttavia i rimandi cinematografici non si limitano alle pellicole degli anni d’oro; c’è molto di più di Spielberg, anche quello di Jurassic Parc – si veda la scena nel pullman – e quello più adulto e introspettivo, capace di esprimere perfettamente gli stati d’animo dei personaggi, le loro paure e le loro sofferenze: si veda il bellissimo dialogo nella cameretta tra il protagonista e la ragazzina, una sorprendente Elle Fanning.
Comunque il film è diretto da Abrams, e, alla fine, la sua mano si nota, ma soprattutto si notano i rimandi a Cloverfield, il film prodotto da lui che più si avvicina a quello in questione. Proprio come in quel caso la natura del mostro viene scoperta gradualmente, in un sapiente gioco che mantiene costante la curiosità e la tensione dello spettatore, e alla fine sarà proprio un filmato amatoriale a mostrarlo completamente.
Super 8non sarà un capolavoro, la trama a tratti (volutamente) scontata e alcune situazioni inverosimili faranno storcere il naso a qualcuno, ma sicuramente resterà nella storia del cinema come un’originale operazione di ritorno al passato, un prezioso souvenir che racchiude in sé le emozioni di una generazione, oltre a un omaggio alla grande macchina dei sogni.
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fede81
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domenica 3 febbraio 2013
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super 8
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Si respira aria di grande cinema in questo piccolo film: il primo Spielberg, Robert Zemeckis, Joe Dante, il Reiner di Stand By Me... Un ricordo affettuoso e divertito di un'età della vita (la preadolescenza) e del passato recente di una nazione (gli USA a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta). Recitato, sceneggiato e girato con grande passione, oltre che con perfetta padronanza tecnica. Assolutamente consigliato.
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(di emmy90watsonn)
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franny_
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lunedì 6 agosto 2012
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film ben fatto, ma senza troppe pretese
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E' sicuramente un bel film, con un cast adolescente e una storia già conosciuta. Inizia anche bene, facendo credere allo spettatore che ci sia un oscuro segreto dietro al deragliamento del treno ma mano a mano che si va avanti perde tutto consistenza e ci si ritrova con un finale molto banale, anche se i temi trattati almeno personalmente, non stancano mai.
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marco chiappetta
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mercoledì 26 settembre 2012
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adolesceza anni 80' e tanta passione per il cinema
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1979, nella provincia Americana sei adolescenti cercano di girare un film, in Super 8, per un concorso cinematografico per ragazzi. Durante le riprese notturne in una stazione però, i sei ragazzi assistono ad un disastro ferroviario causato da un pick-up. L'incidente risulta da subito velato da un alone di mistero, confermato dal fatto che sul posto piomba l'esercito in massa, non permettendo ai cittadini, nonchè alle autorità locali, di avvicinarsi alla zona del disastro. Nel paese, intanto, si susseguono strani avvenimenti come la scomparsa dei cani e dei cavi dell'elettricità. I ragazzi scopriranno ben presto che la risposta alle loro domande è contenuta nel nastro della loro telecamera, rimasta accesa durante l'incidente.
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1979, nella provincia Americana sei adolescenti cercano di girare un film, in Super 8, per un concorso cinematografico per ragazzi. Durante le riprese notturne in una stazione però, i sei ragazzi assistono ad un disastro ferroviario causato da un pick-up. L'incidente risulta da subito velato da un alone di mistero, confermato dal fatto che sul posto piomba l'esercito in massa, non permettendo ai cittadini, nonchè alle autorità locali, di avvicinarsi alla zona del disastro. Nel paese, intanto, si susseguono strani avvenimenti come la scomparsa dei cani e dei cavi dell'elettricità. I ragazzi scopriranno ben presto che la risposta alle loro domande è contenuta nel nastro della loro telecamera, rimasta accesa durante l'incidente. Il regista J.J. Abrams ci regala una pellicola che racchiude in se il fascino della fantascienza anni '80, unita ad una passione smisurata per il cinema stesso. Il mistero che ruota intorno alla vicenda lascia lo allo spettatore una leggera suspance soprattutto nella prima parte del film. La vicenda parallela della realizzazione del film dei ragazzi, unita alla tenera storia d'amore tra i due protagonisti, ci regala una certa nostalgia degli anni adolescenziali. A livello tecnico il film è ben girato, con gli ormai famosi riflessi di luce alla Abrams, e lascia l'idea nel pubblico di star visionando un film di qualche decennio fa. Forse in tutto ciò stona la complessità tecnologica della figura dell'alieno, inoltre nella seconda parte del film, ossia dopo che il mistero è stato svelato, la trama perde un po' di spessore fino ad arrivare ad un finale, a mio avviso, non eccelso. Un ottimo film comunque a cui manca qualcosa per essere un capolavoro alla Spielberg! P.S. Molto simpatico il mini film dei ragazzini mostrato durante i titoli di coda.
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*lac*
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sabato 17 settembre 2011
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un omaggio a film cult
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Guardando Super8 sicuramente si ritorna a quell'atmosfera adolescenziale anni 80 che tutti amiamo; infatti pur essendo io nata negli anni 90 ho sempre amato e considerato ineguagliabili film come I Goonies, ET, Stand by me ..e derivati.
Questo film ha l'impronta di Spielberg che lo percorre dall'inizio alla fine e credo che l'intento del regista si sia riscontrato in pieno, perchè guardandolo, si ha nettamente l'impressione di stare guardando un film di quegli anni ..e questo lo trovo stupendo. Ho notato, forse sono l'unica, dei rimandi o "citazioni" ai Goonies, ad esempio quando i quattro ragazzini osservano da lontano la scena dopo essere fuggiti dall'attacco del mostro all'autobus, mi ricorda molto la scena del film dell'85 quando loro guardano il ristorante indecisi sul da farsi (me lo ricorda anche per i colori).
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Guardando Super8 sicuramente si ritorna a quell'atmosfera adolescenziale anni 80 che tutti amiamo; infatti pur essendo io nata negli anni 90 ho sempre amato e considerato ineguagliabili film come I Goonies, ET, Stand by me ..e derivati.
Questo film ha l'impronta di Spielberg che lo percorre dall'inizio alla fine e credo che l'intento del regista si sia riscontrato in pieno, perchè guardandolo, si ha nettamente l'impressione di stare guardando un film di quegli anni ..e questo lo trovo stupendo. Ho notato, forse sono l'unica, dei rimandi o "citazioni" ai Goonies, ad esempio quando i quattro ragazzini osservano da lontano la scena dopo essere fuggiti dall'attacco del mostro all'autobus, mi ricorda molto la scena del film dell'85 quando loro guardano il ristorante indecisi sul da farsi (me lo ricorda anche per i colori).
Tornando a Super8, è interessante anche il lato horror e quello romantico, anche se alla fine ci si aspetta un risvolto decisivo (un bacio insomma :D)che non c'è stato. Complessivamente film fatto bene, che richiama un'epoca lontana ma molto presente, ma che comunque non eguaglia i film sopra citati. Da vedere, però!
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forackone
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domenica 18 maggio 2014
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spreco di tempo
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Super 8: da due nomi come Abrams e Spielberg era praticamente impossibile aspettarsi un film del genere. Già, perché il film è il nulla più assoluto. Non c'è una idea che sia originale, tutto, ma dico proprio tutto, è già visto e scopiazzato da altri film, la telecamera che rimane accesa e registra qualcosa che altrimenti non avrebbe mai visto nessuno (Paranormal Activity), l'esercito che arriva e insabbia tutto (centinaia di film), l'alieno che è un E.T in computer grafica e in scala 5:1, il gruppo di 5 bambini con quello normale, il capo grassoccio e quello con gli occhiali matto (Stand by me)... e così la pellicola risulta un remix di idee e scene riciclate, magari un po' rielaborate, ma assolutamente nulla di nuovo.
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Super 8: da due nomi come Abrams e Spielberg era praticamente impossibile aspettarsi un film del genere. Già, perché il film è il nulla più assoluto. Non c'è una idea che sia originale, tutto, ma dico proprio tutto, è già visto e scopiazzato da altri film, la telecamera che rimane accesa e registra qualcosa che altrimenti non avrebbe mai visto nessuno (Paranormal Activity), l'esercito che arriva e insabbia tutto (centinaia di film), l'alieno che è un E.T in computer grafica e in scala 5:1, il gruppo di 5 bambini con quello normale, il capo grassoccio e quello con gli occhiali matto (Stand by me)... e così la pellicola risulta un remix di idee e scene riciclate, magari un po' rielaborate, ma assolutamente nulla di nuovo. Comunque, la prima ora fila via tutto sommato abbastanza liscia, senza particolari falle o situazioni improbabili, certo è tutto il massimo della banalità, ma almeno è logicamente coerente (più o meno). Poi si arriva ad un punto della trama in cui è impossibile mantenere sia la banalità della trama sia la sua sensatezza, e giustamente la sceneggiatura decide di sacrificare la logicità del film per non rischiare di dover poi faticare a creare dei colpi di scena o delle situazioni non banali. Del resto è pure difficile identificare il genere del film... Fantascienza? C'è un alieno, che si inizia ad intravedere dopo 1 ora abbondante di film e ha una unica inquadratura prolungata, in cui tra l'altro mostra tratti imbarazzamente somiglianti a E.T, tanto per non creare una figura nuova. Sembra quasi un Horror per come il film è strutturato, ma mancano le scene di paura vere e proprie e il clima è molto (decisamente troppo) rilassato. L'idea credo fosse quella di mettere a confronto l'innocenza e la mentalità infantile dei bambini con la cattiveria degli uomini e l'oppressione subita dal povero alieno, ma il risultato è veramente pessimo: non salvano il film neppure gli effetti speciali, belli ma inseriti malissimo, dando l'impressione di una cosa buttata lì per dire: "ecco, qua c'è una scena bellissima dove esplode tutto, guarda come siamo bravi a far esplodere la roba" oppure "hai visto come siamo bravi a far sollevare tutti gli oggetti e a far volare i cubettini?".
Delusione più totale, sconsigliato anche (anzi soprattutto) agli amanti del genere o del regista o del produttore. Ci sono molti, molti, molti film decisamente più meritevoli di essere visti di questo.
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great steven
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mercoledì 25 giugno 2014
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fantascienza urbana accostata a racconto puberale.
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SUPER 8 (USA, 2011) diretto da J.J. ABRAMS. Interpretato da JOEL COURTNEY – ELLE FANNING – KYLE CHANDLER – RILEY GRIFFITHS – NOAH EMMERICH – RYAN LEE – GABRIEL BASSO § Nell’estate del 1979, in Ohio, un gruppo di sei adolescenti si appresta a girare un film amatoriale di notte sugli zombies. Durante le riprese avviene una catastrofe ferroviaria: un treno merci si scontra con un furgone blindato e deraglia, provocando immani esplosioni che rendono l’ambiente circostante un inferno di fuoco e fumo. I ragazzi scoprono che il furgone è guidato dal loro professore nero di biologia che li esorta a fuggire e a far silenzio assoluto sulla vicenda, a meno che non vogliano essere sterminati.
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SUPER 8 (USA, 2011) diretto da J.J. ABRAMS. Interpretato da JOEL COURTNEY – ELLE FANNING – KYLE CHANDLER – RILEY GRIFFITHS – NOAH EMMERICH – RYAN LEE – GABRIEL BASSO § Nell’estate del 1979, in Ohio, un gruppo di sei adolescenti si appresta a girare un film amatoriale di notte sugli zombies. Durante le riprese avviene una catastrofe ferroviaria: un treno merci si scontra con un furgone blindato e deraglia, provocando immani esplosioni che rendono l’ambiente circostante un inferno di fuoco e fumo. I ragazzi scoprono che il furgone è guidato dal loro professore nero di biologia che li esorta a fuggire e a far silenzio assoluto sulla vicenda, a meno che non vogliano essere sterminati. Poco dopo la città in cui vivono comincia ad essere interessata da brusche e inspiegabili sparizioni e improvvisi black-out, e se ne individua la ragione nella discesa sulla Terra, tramite il treno fuorviato, di un mostro extraterrestre, feroce per necessità ma intelligente, e anch’egli cinefilo come i giovanissimi scolari cineasti. Finché l’alieno non ritroverà la sua astronave, porterà lo scompiglio e la devastazione fra gli umani e coinvolgerà nella storia anche la polizia (incarnata soprattutto dal padre di uno dei ragazzi, un agente assennato e probo, e dall’anziano ed energico capitano) e il genitore ex carcerato e delinquente dell’unica ragazza femmina del gruppetto di amici. Abbiamo a che fare con un film in cui lo spettatore è messo in condizione di superiorità rispetto ai personaggi, in quanto sa quasi tutto quello che si sussegue in un carosello e in un crescendo rossiniano di ribaltamenti, rovesciamenti, avventure, violenze e istmi narrativi. Una pellicola stratificata e piuttosto complessa, influenzata da una cinefilia leggermente esagerata, ricca di citazioni e omaggi (soprattutto tratti da Steven Spielberg – uno dei produttori – e specialmente dai suoi E.T. e A.I. – Intelligenza Artificiale) e di vacuità nella ragionevolezza dello svolgimento della storia, e prima di ogni altra cosa una narrazione che ricorre a spaventare lo spettatore senza il ricorso alla suspense: la paura si materializza sullo schermo senza preavvisi precedenti e si esprime in tutta la sua enormità scoppiando letteralmente come una mina che per accendersi ed espandersi in aria necessita di un cordone lungo e sottilissimo. È il 3° film di Abrams, regista che non disdegna ambizioni di autore e intricati particolarismi da genio del racconto di formazione annacquato superficialmente ma anche intimamente da risvolti fantascientifici, e la presenza del mostro che assurge involontariamente a previo e spurio antagonista della storia è il segno di una maestria non troppo bassa e scontata che tenta di ritagliarsi un angolo nella nicchia ormai popolatissima dei cineasti che realizzano opere mescolanti la fantascienza più urbana e “terra-terra” con la storia di crescita parcellizzata dei ragazzi che si accingono ad affrontare le prove della maturità adulta e a scoprire misteri che, se non li trasformeranno in eroi coraggiosi, almeno aumentano la loro consapevolezza della pericolosità di un mondo abitato da forze occulte e incontrollabili che lo guidano e agitano sfuggendo alla salvaguardia umana. È richiesta allo spettatore l’esigenza di sospendere fermamente e con convinzione ogni forma di incredulità. Bravi i bambini nei loro rapporti giocosi ma pur sempre seri e importanti quanto lo sono negli adulti nelle loro neghittosità ordinarie e nei loro odi inveterati. Funzionali, come sempre si addice a questi casi, gli effetti speciali e il montaggio, serrato e convulso come una droga che movimenta e arzigogola le facoltà mentali con capovolgimenti e velocità repentine, mentre anche la fotografia e la scenografia giocano un ruolo certamente non di secondo piano nell’innalzare il livello medio di un’opera che abbina il romanzo di sviluppo mentale e interiore alla science-fiction di prima categoria, scevra di ogni perfezionismo e luogo comune e pullulante di colpi di scena ed emozioni potenti.
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captainbeefheart
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sabato 21 aprile 2012
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super8: una recensione sincera
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Per chi si fosse perso il film di fantascienza campione di incassi della scorsa estate consiglio a tutti di continuare a farlo. Super 8 ha nel suo curriculum la firma di J.J. Abrams e Steven Spielberg: prima che due registi, due ebrei*.
Trama: Nel 1979 un manipolo di stereotipi di dodici anni (tra cui l'orfano sentimentale, il ciccione pragmatico, la ragazza "con le palle", il nanetto simpatico) mentre stanno girando un banalissimo film amatoriale di zombie assistono ad un deragliamento di un treno che, nell'incidente, libera un mostro alieno. I militari cattivi mettono in quarantena la cittadina mentre sotto di essa l'alieno s'è accasato e rapisce - per cibarsene - le persone della ridente città.
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Per chi si fosse perso il film di fantascienza campione di incassi della scorsa estate consiglio a tutti di continuare a farlo. Super 8 ha nel suo curriculum la firma di J.J. Abrams e Steven Spielberg: prima che due registi, due ebrei*.
Trama: Nel 1979 un manipolo di stereotipi di dodici anni (tra cui l'orfano sentimentale, il ciccione pragmatico, la ragazza "con le palle", il nanetto simpatico) mentre stanno girando un banalissimo film amatoriale di zombie assistono ad un deragliamento di un treno che, nell'incidente, libera un mostro alieno. I militari cattivi mettono in quarantena la cittadina mentre sotto di essa l'alieno s'è accasato e rapisce - per cibarsene - le persone della ridente città. I bimbetti, mente gli adulti coglioni non fanno un cazzo, scoprono che l'alieno è un povero cristo che vuole tornarsene a casa e vivendo mille avventure riescono a farlo tornare a case e - quindi - maturare.
Critica: L'alieno - da sempre simbolo dell'immigrato che ci ruba le donne e rovina le nostre città - e i bambini - da sempre nei blockbuster americani ti invogliano a votare l'NVD - uniti al servizio di un film così privo di idee e risorse che il governo Berlusconi l'accorpò nel paccheto anti-crisi. Ricalca con fare furbamente nostalgico classici adolescenziali anni '80 quali E.T. e i Goonies in modo totalmente spregevole, con un alto tasso di blanda seriosità che ai film di allora mancava.
Curiosità: Dopo i titoli di coda viene mostrato per intero il filmetto di morti viventi girato da mano infante: è This Must Be The Place.
*N.B.: Non è razzismo, è una battuta sull'avidità di far soldi di questi due personaggi che hanno in comune una religione che stereotipicamente ha tra le sue qualità l'avidità.
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renato c.
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venerdì 1 gennaio 2016
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e.t. per adulti?
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Il riferimento a E.T. è più che palese, specialmente nelle espressioni dei protagonisti nelle scene finali! In fondo il produttore è Steven Spielberg! Tuttavia l'inizio è drammatico: il bambino che perde la mamma, il marito che perde la moglie, all'inizio si basa sul drammatico! Poi si capisce che la causa di tutto è un'alieno, non come E.T. ma un po' cattivello, ma nemmeno cattivissimo come gli alieni di "Indipendance day"! L'idea dei ragazzi che vogliono fare un film non è male; sinceramente è un'idea che frullava in testa anche a me quando avevo 18 anni! Anzi, un piccolo corto l'avevamo anche fatto, ma poi avendo le cineprese mute, e rendendoci conto dell'impossibilità di sincronizzare il registratore col proiettore, abbiamo rinunciato! Comunque mi ha fatto piacere vedere questa iniziat
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Il riferimento a E.T. è più che palese, specialmente nelle espressioni dei protagonisti nelle scene finali! In fondo il produttore è Steven Spielberg! Tuttavia l'inizio è drammatico: il bambino che perde la mamma, il marito che perde la moglie, all'inizio si basa sul drammatico! Poi si capisce che la causa di tutto è un'alieno, non come E.T. ma un po' cattivello, ma nemmeno cattivissimo come gli alieni di "Indipendance day"! L'idea dei ragazzi che vogliono fare un film non è male; sinceramente è un'idea che frullava in testa anche a me quando avevo 18 anni! Anzi, un piccolo corto l'avevamo anche fatto, ma poi avendo le cineprese mute, e rendendoci conto dell'impossibilità di sincronizzare il registratore col proiettore, abbiamo rinunciato! Comunque mi ha fatto piacere vedere questa iniziativa e vedere che "tutto il mondo è paese!" Il film è comunque abbastanza piacevole da vedersi, e c'è anche uno dei soliti riferimenti a Giulietta e Romeo: i figli dei due avversari che si innamorano e gli avversari che alla fine si riappacificano! I due ragazzi, che sono anche i protagonisti del film, però non muoiono, anzi, fanno finire il film con l'happy-end!
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dandy
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giovedì 21 gennaio 2021
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piccoli cinefili crescono....con difficoltà.
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Ambientato a fine anni'70,un mix tra "ET" e "Incontri ravvicinati del terzo tipo",con Spielberg che co-produce assieme al regista.Un piacevole omaggio dove il punto di vista è quasi sempre a misura di bambino,e i toni truci sono furbescamente limitati a vantaggio di un buonismo non spiacevole che ha fatto la fortuna a quello che è stato uno dei maggiori registi della New Hollywood:ancora una volta,l'alieno è semplicemente una creatura spaventata e incattivita dagli umani spregevoli(puntualmente incarnati da militari)desiderosa di tornarsene a casa.E allo stesso tempo i ragazzini e i genitori con cui sono in conflitto trovano nello sconvolgimento della situazione un'occasione per riappacificarsi.
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Ambientato a fine anni'70,un mix tra "ET" e "Incontri ravvicinati del terzo tipo",con Spielberg che co-produce assieme al regista.Un piacevole omaggio dove il punto di vista è quasi sempre a misura di bambino,e i toni truci sono furbescamente limitati a vantaggio di un buonismo non spiacevole che ha fatto la fortuna a quello che è stato uno dei maggiori registi della New Hollywood:ancora una volta,l'alieno è semplicemente una creatura spaventata e incattivita dagli umani spregevoli(puntualmente incarnati da militari)desiderosa di tornarsene a casa.E allo stesso tempo i ragazzini e i genitori con cui sono in conflitto trovano nello sconvolgimento della situazione un'occasione per riappacificarsi.Tutto risaputo ma non per questo meno piacevole,merito dei simpatici protagonisti,che battitbeccano su cose futili anche nei momenti peggiori.Efficace l'idea di mostrare l'alieno il meno possibile.Ottimi gli interpreti,e sempre splendida Elle Fanning.Peccato che nel complesso gli incassi non siano proprio eccellenti...Da seguire fino in fondo i titoli di coda dove viene mostrato l'intero corto girato dai protagonisti in Super8(da cui il titolo).
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