dandy
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mercoledì 21 maggio 2014
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pedale dell'acceleratore premuto solo in parte.
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Al suo debutto americano,Refn si basa su una sceneggiatura tratta dal romanzo omonimo di James Sallis.Pescando a piene mani dai classici del genere("Driver l'imprendibile","Vivere e morire a Los Angeles","Strade Violente","Punto Zero")e non("Frank Costello faccia d'angelo","A History of Violence"),gira un thriller urbanistico iperstilizzato,con prevalenza di grandangoli e l'azione concentrata nella seconda parte.L'eroe senza nome tratteggiato da Gosling è più interessante della media,laconico e a suo modo fanciullesco.Il gioco alla fine,resta però lo stesso di sempre:gli sviluppi sono prevedibili e la violenza è assai meno esplicita che nei lavori precedenti del regista,cosa assai insensata se si considera ciò che passa negli USA oggigiorno tra slasher,action e noir truculenti oltremisura.
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Al suo debutto americano,Refn si basa su una sceneggiatura tratta dal romanzo omonimo di James Sallis.Pescando a piene mani dai classici del genere("Driver l'imprendibile","Vivere e morire a Los Angeles","Strade Violente","Punto Zero")e non("Frank Costello faccia d'angelo","A History of Violence"),gira un thriller urbanistico iperstilizzato,con prevalenza di grandangoli e l'azione concentrata nella seconda parte.L'eroe senza nome tratteggiato da Gosling è più interessante della media,laconico e a suo modo fanciullesco.Il gioco alla fine,resta però lo stesso di sempre:gli sviluppi sono prevedibili e la violenza è assai meno esplicita che nei lavori precedenti del regista,cosa assai insensata se si considera ciò che passa negli USA oggigiorno tra slasher,action e noir truculenti oltremisura.Curioso il modo in cui è trattato il rapporto tra il protagonista e Irene,giocato interamente sulla repressione erotica.La tecnica narrativa è indubbia,la colonna sonora discreta ma il pubblico(specie i più giovani)l'ha sopravvalutato.Secondo alcune fonti,il simbolo sulla giacca del protagonista sarebbe un omaggio a "Scorpio Rising" di Kenneth Anger.
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stefano bruzzone
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lunedì 25 maggio 2015
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originale
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Un'ottima pellicola che narra la storia di un meccanico, stuntman e autista di malviventi a tempo perso, che, per amore, rimane coinvolto in una losca faccenda dove c'e' il rischio di farsi male sul serio. Ecco che il mite e taciturno Gosling, bravissimo, rivela la sua identità nascosta alla Mr. Hyde, e si trasforma in un sanguinario eroe metropolitano disposto a tutto per proteggere la sua vicina e il suo piccolo figlio. Se vogliamo la storia è facile e banalotta, ma le musiche, la fotografia ed un'ottima regia, ci regalano atmosfere da grande film.
Voto: 7
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fabiomillo
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domenica 6 novembre 2016
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drive
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Drive è un film del 2011 interpretato dall'allora stella nascente Ryan Gosling e diretto da Nicolas Refn. Nominato agli Oscar come migliore colonna sonora, riesce a conquistare solamente il pubblico di Cannes.
E' dipendente in un'officina, lavora part-time come controfigura per una famosa casa cinematografica e nel tempo libero fa l'autista per rapinatori di banche: è lui, è Driver, colui che non ha nome. Non è assolutamente importante sapere quale sia la sua vera identità, il film è chiaro da questo punto di vista: l'unica cosa realmente importante è sapere che lui guida.
Un giorno però incontra una ragazza, Irene, si innamora e si prende cura di lei e del suo bambino. Tuttavia quel periodo di splendore è destinato a finire quando il marito della ragazza, Standard Gabriel, viene fatto uscire dal carcere.
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Drive è un film del 2011 interpretato dall'allora stella nascente Ryan Gosling e diretto da Nicolas Refn. Nominato agli Oscar come migliore colonna sonora, riesce a conquistare solamente il pubblico di Cannes.
E' dipendente in un'officina, lavora part-time come controfigura per una famosa casa cinematografica e nel tempo libero fa l'autista per rapinatori di banche: è lui, è Driver, colui che non ha nome. Non è assolutamente importante sapere quale sia la sua vera identità, il film è chiaro da questo punto di vista: l'unica cosa realmente importante è sapere che lui guida.
Un giorno però incontra una ragazza, Irene, si innamora e si prende cura di lei e del suo bambino. Tuttavia quel periodo di splendore è destinato a finire quando il marito della ragazza, Standard Gabriel, viene fatto uscire dal carcere. Ed è proprio a quel punto che le cose iniziano a prendere un risvolto tetro; Gabriel viene pestato da un gruppo di malviventi a cui aveva chiesto protezione in carcere e ha bisogno di restituire loro un ingente cifra di denaro. Driver, temendo che possa accadere qualcosa di orribile a Irene e al suo bambino, decide di aiutare Gabriel in una rapina organizzata dagli stessi uomini che lo avevano pestato. Le cose si mettono male e Driver diventa una bestia assetata di sangue.
Drive è un thriller sensazionale, forse non unico nel suo genere, ma in cui si può riscontrare a tutti gli effetti un armonioso equilibrio scenico ottenuto grazie alla meravigliosa mano del regista e agli splendidi arrangiamenti elettronici e parzialmente orchestrali di Cliff Martinez, addetto alle musiche in film leggermente più datati come ad esempio Traffic. La tensione è mantenuta costante per quasi tutto il film e non viene praticamente mai portata al suo apice, lasciandoci con gli occhi incollati allo schermo in attesa di capire come si evolverà il tutto. I colori, le luci e le inquadrature non solo rievocano atmosfere neo-noir ma contribuiscono a creare un clima quasi malinconico ed epico nella buia metropoli di Los Angeles.
Ora però vorrei rispondere a Giancarlo Zappoli che ha recensito il film in questione sulla pagina principale di MyMovies. Giancarlo Zappoli definisce il film come 'banalità messa in bella copia' e 'storia visitata e rivisitata dal cinema innumerevoli volte'. 1- Un film banale non è solamente privo di originalità, ma soprattutto scontato, ovvio ed incapace di suscitare interesse, Drive è esattamente l'opposto. La parola 'banale' in questo contesto non è solamente sbagliata ma pure infondata, dato che, se dovessimo effettivamente considerare banale qualsiasi film che riprende una tematica già affrontata, non solo non lasceremmo posto all'industria dei cosiddetti 'remake' ma devasteremmo l'intero cinema di genere. 2- Caro Giancarlo Zappoli, io non metto in dubbio che ci siano film praticamente uguali a Drive, ma se gentilmente Lei riuscisse a farmi un elenco così che io riesca a capire di quali film sta parlando.
Io resto dell'idea che Drive sia un ottimo film e non ci siano argomentazioni valide che possano anche solo sminuire il suo fascino.
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tmpsvita
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mercoledì 31 maggio 2017
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ruote e sangue,cinema d'azione ma anche d'autore
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Non amo particolarmente questo regista (anche se ho visto solo altri due film oltre a questo diretti da lui), e per questo motivo ho sempre dilazionato la visione di Drive.
Ma finalmente ieri mi sono deciso e devo dire di essere rimasto piuttosto stupito dalla qualità di questa particolare pellicola, soprattutto perché è riuscito a rendere il genere azione anche cinema d'autore (una sfida tutt'altro che semplice da superare).
Il film dal punto di vista artistico è impeccabile: una regia estremamente personale dalla quale traspare l'incredibile dote stilistica di questo regista, una dote stilistica inusuale e che rende riconoscibile la sua "firma" in ogni pellicola che ha diretto e proprio questo ogni suo film può essere tanto amabile (come per me in questo caso), quanto detestabile ( come ,per quanto mi riguarda, Bronson).
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Non amo particolarmente questo regista (anche se ho visto solo altri due film oltre a questo diretti da lui), e per questo motivo ho sempre dilazionato la visione di Drive.
Ma finalmente ieri mi sono deciso e devo dire di essere rimasto piuttosto stupito dalla qualità di questa particolare pellicola, soprattutto perché è riuscito a rendere il genere azione anche cinema d'autore (una sfida tutt'altro che semplice da superare).
Il film dal punto di vista artistico è impeccabile: una regia estremamente personale dalla quale traspare l'incredibile dote stilistica di questo regista, una dote stilistica inusuale e che rende riconoscibile la sua "firma" in ogni pellicola che ha diretto e proprio questo ogni suo film può essere tanto amabile (come per me in questo caso), quanto detestabile ( come ,per quanto mi riguarda, Bronson).
Una colonna sonora geniale che spazia da generi apparentemente distanti anni luce che in questo film riescono benissimo ad essere amalgamati insieme.
Incredibile anche la fotografia che riesce a trasformare ogni singola inquadratura indimenticabile. E questo aspetto è importantissimo nei film di Nicolas Winding Refn, infatti, come di vede in questo film, le immagini prendono il posto delle parole, infatti in molti suoi film i protagonisti parlano pochissimo.
Inoltre ciò rende i film particolarmente lenti, talvolta anche pesanti, sicuramente questa pellicola è tutt'altro che leggera ma, se vista nelle giuste condizioni mentali e fisiche (non stanco morto), regala emozioni piuttosto intense.
Naturalmente Ryan Gosling è molto bravo ma, a parer mio è un attore sopravvalutato.
Unico difetto è che il film ci mette un po' prima di ingranare diciamo dopo i primi venti minuti
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madmax86
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giovedì 18 luglio 2013
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il vero cavaliere oscuro
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Non so voi ma a me è sempre piaciuto viaggiare di notte da solo. Percorrere chilometri e chilometri di strada abbracciato e cullato dalle luci della città che si riflettono sull'asfalto in una sorta di luna park cittadino in cui le persone vagano per divertirsi, lavorare, sopravvivere. Aahh la notte.... morbido rifugio in cui soddisfare i propri vizi e sfogare le proprie frustrazioni quotidiane senza poter essere scoperto o smascherato, perchè, si sà..... nel buio è più difficile vedere, e i lampioni della città non sono certo in grado di sostituire completamente la luminosità del Sole. Di notte sembra che tutto sia lecito o quasi.
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Non so voi ma a me è sempre piaciuto viaggiare di notte da solo. Percorrere chilometri e chilometri di strada abbracciato e cullato dalle luci della città che si riflettono sull'asfalto in una sorta di luna park cittadino in cui le persone vagano per divertirsi, lavorare, sopravvivere. Aahh la notte.... morbido rifugio in cui soddisfare i propri vizi e sfogare le proprie frustrazioni quotidiane senza poter essere scoperto o smascherato, perchè, si sà..... nel buio è più difficile vedere, e i lampioni della città non sono certo in grado di sostituire completamente la luminosità del Sole. Di notte sembra che tutto sia lecito o quasi. L'oscurità ci nasconde e noi dobbiamo essere abili a sfuttarla per appagare i nostri bisogni. Che bello essere un Cavaliere oscuro moderno circondato da comuni mortali.
Dexter agisce di notte per soddisfare le sue pulsioni omicide. Per non dimenticarsi di Batman che agisce di notte per catturare i cattivo di turno. Ma il personaggio che si avvicina di più alla definizione di cavaliere oscuro moderno è senza dubbio Drive.
Drive fa la doppia vita: Meccanico e Stuntman di giorno, Guidatore per rapinatori di notte. Le attività che esercita di giorno sono lecite, quella che fa di notte NO. Ed è in questa dicotomia Notte/Giorno che il film si snoda per tutta la sua durata. Il giorno rappresenta la vita "normale" di Drive. Un uomo qualunque che lavora per sbarcare il lunario desideroso di farsi una famiglia con Irene. La notte rappresenta la vita "borderline" di Drive dove il lavoro di guidatore per rapinatori è solo un pretesto per soddisfare le sue pulsioni, i suoi vizi, i suoi bisogni di guidare senza regole nell'oscurità, valido alleato che gli rende più facile la fuga tra il traffico e la movida notturna.
Tant'è che nell'unica volta che il nostro protagonista fa da driver di giorno le cose vanno storte, facendo sì che la sua vita e quella di Irene siano messe a rischio. In questa rapina il marito di Irene (appena uscito dal carcere) muore..... qualcuno gli ha teso una trappola (chi è stato ?) e ora Drive deve trovare un modo per salvare se stesso Irene e il suo bambino. Riuscirà il nostro cavaliere oscuro a cavarsela anche stavolta ?
Il finale è molto bello: quando Drive accoltellato dal Boss è seduto sul sedile del guidatore della sua macchina, il regista (molto intelligentemente) si sofferma sulla sua faccia agonizzante.... per circa 30 sec. sono rimasto in tensione..... morirà o riuscirà a cavarsela ?
La scena finale è anche quella degna di nota: Drive che percorre in solitario la strada di notte lasciando la città e tutti i suoi buoni propositi di fare una famiglia con Irene. Giusto finale per un Cavaliere Oscuro !
L'unica nota negativa è la riproposizione dello stereotipo Italo-americano mafioso. Cavolo.... quante volte abbiamo visto un padrone di una pizzeria o un ristorante essere a capo di una gang mafiosa ?! Sinceramente questo clichè ha un pò stancato....... Comunque il film è bello. Bella la scenografia e fotografia. Ottima l'interpretazione di Ryan Gosling.... il personaggio di Drive sembra fatto su misura per lui. Bravi anche gli altri attori anche se occupano un ruolo di secondo piano. Bellissime le musiche che accompagnano il viaggio del nostro cavaliere !! Insomma un film da vedere soprattutto se siete un'amante dell'oscurità come me......
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steph.
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domenica 9 ottobre 2011
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violenza tutta visuale e piccoli sentimenti
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Poche parole, dialoghi scarni. Il personaggio interpretato da Ryan Gosling, stuntman e meccanico di giorno e autista per rapine di notte, è molto più a suo agio al volante che in una conversazione da ascensore. Eppure, con delicatezza si insinua nella sua vita, oscura e apparentemente impenetrabile, la dolce Irene, interpretata da una sofferta ma deliziosa Carey Mulligan, con figlio piccolo e marito in carcere. I sentimenti fanno da starter per azioni crude e brutali, in una spirale di rapine e organizzazioni criminali che, tuttavia, sembra non coinvolgere il protagonista, distaccato e rigido, finché non sono messi a repentaglio gli affetti precari che si è costruito involontariamente.
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Poche parole, dialoghi scarni. Il personaggio interpretato da Ryan Gosling, stuntman e meccanico di giorno e autista per rapine di notte, è molto più a suo agio al volante che in una conversazione da ascensore. Eppure, con delicatezza si insinua nella sua vita, oscura e apparentemente impenetrabile, la dolce Irene, interpretata da una sofferta ma deliziosa Carey Mulligan, con figlio piccolo e marito in carcere. I sentimenti fanno da starter per azioni crude e brutali, in una spirale di rapine e organizzazioni criminali che, tuttavia, sembra non coinvolgere il protagonista, distaccato e rigido, finché non sono messi a repentaglio gli affetti precari che si è costruito involontariamente. A metà tra il sentimentale, mai banale ed eccessivo, ma sempre in punta di piedi, e il noir di serie B, con sangue che schizza su sottofondi musicali stranianti quasi quanto i titoli di testa, Drive è un buon ibrido. Accosta due filoni quasi antitetici in maniera naturale e il risultato è non è male. L'eroe, mai completamente positivo, compie le tappe del suo viaggio di discesa agli inferi in un susseguirsi di inseguimenti in auto, che nulla hanno, però, dei classici blockbuster da motori. Infatti, più che puntare alla spettacolarità, nel film di Nicolas Winding Refn spicca il movimento, lo sfrecciare come elemento di continuità, una ricerca di dinamismo, probabilmente mai placata.
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marco padula (scrittore)
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domenica 25 marzo 2012
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un piccolo gioiello
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Non ero entusiasta all'idea di vedere questa pellicola, perché temevo si trattasse di uno dei soliti “polpettoni”, tutto corse e inseguimenti, in stile “Fast & Furious”.
Siamo invece di fronte ad un gioiello di rara bellezza, da non sottovalutare, ben confezionato anche nei dettagli.
Ryan Gosling è azzeccato nel ruolo di un "asso del volante" che arrotonda il magro stipendio di operaio meccanico e di stuntman partecipando ad alcune rapine in qualità di "guidatore" professionista. Sguardo magnetico. Stuzzicadenti onnipresente all’angolo della bocca. Guanti da pilota. Il personaggio interpretato da Gosling non ha una sola sbavatura, è ridotto all’essenziale: movimenti lenti, incedere sicuro, schiena dritta, sguardo fiero.
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Non ero entusiasta all'idea di vedere questa pellicola, perché temevo si trattasse di uno dei soliti “polpettoni”, tutto corse e inseguimenti, in stile “Fast & Furious”.
Siamo invece di fronte ad un gioiello di rara bellezza, da non sottovalutare, ben confezionato anche nei dettagli.
Ryan Gosling è azzeccato nel ruolo di un "asso del volante" che arrotonda il magro stipendio di operaio meccanico e di stuntman partecipando ad alcune rapine in qualità di "guidatore" professionista. Sguardo magnetico. Stuzzicadenti onnipresente all’angolo della bocca. Guanti da pilota. Il personaggio interpretato da Gosling non ha una sola sbavatura, è ridotto all’essenziale: movimenti lenti, incedere sicuro, schiena dritta, sguardo fiero. Emana carisma e personalità da vendere.
Non inferiore il livello recitativo di Carey Mulligan, stella emergente del firmamento hollywoodiano: i suoi sorrisi timidi, impacciati, accennati, il suo sguardo triste e sconsolato "bucano" lo schermo. Un po' stereotipati, nel loro freddo cinismo affaristico, i “cattivi” interpretati da un discreto Albert Brooks nei panni del boss e dal brutto (e bruto) Ron Perlman che ci ha abituati alla monolitica interpretazione del malvagio di turno.
Il regista Nicolas Winding Refn ci ha regalato un piccolo capolavoro che riconduce alla magica atmosfera di certo cinema anni ‘80, nel quale anche la metropoli diventa comprimaria nella vicenda.
Tornano in mente, solo per citarne alcuni, titoli come “Tutto in una notte”, “King of New York”, “Streets of Fire”; ma spontaneo è anche l'accostamento al recente “Collateral”.
Il pilota è una sorta di “eroe” (non è casuale la song “A Real Hero”), in quanto, malgrado sia coinvolto in vicende criminali, assume un comportamento improntato ad un ferreo codice d’onore: badare agli affari propri, tenere il becco chiuso, usare comprensione verso piccoli e bisognosi, ma, al contempo, essere implacabile e micidiale con i prepotenti.
La scelta degli arrangiamenti musicali, affidata al veterano Cliff Martinez, risulta eccellente: il ritmo della colonna sonora e delle altre song si combina a meraviglia con le atmosfere cupe, notturne e adrenaliniche del film.
Alcune scene panoramiche, alcuni campi lunghi, talune riprese dall’alto, tolgono il fiato ed offrono la visione d’insieme di una Los Angeles bella e terribile, sconfinata e inquietante, occulta e impenetrabile, violenta e disincantata. Dove tutti sono abituati a vedere di tutto e nulla suscita stupore.
Belli i titoli di testa in stile Mistral rosa che partono a dieci minuti dall'inizio, col sottofondo di "Nightcall".
L’insieme è equilibrato. Nessun eccesso guasta la narrazione. In 95 minuti il regista ci delinea la parabola discendente di un uomo che si ritrova, suo malgrado, a “fare la cosa giusta” e che andrà dritto per la sua strada fino in fondo, senza la minima esitazione, per amore di una donna e del suo bambino.
Una storia tratta dall’omonimo romanzo “Drive” di James Sallis, che potrebbe essere vera, dato l’asciutto realismo col quale è rappresentata.
Curiosità degna di nota: il protagonista è senza nome e viene chiamato semplicemente “driver”, cioè “conducente”.
La pellicola inizialmente doveva essere diretta da Neil Marshall e interpretata da Hugh Jackman.
Il quarantaduenne danese Winding Refn nel 2011 ha vinto il premio per la miglior regia al Festival di Cannes. Premio, a nostro giudizio, più che meritato.
Il film appartiene senza dubbio alla categoria di quelli “da non perdere”.
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cizeta
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giovedì 6 febbraio 2014
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un must...senza esagerare
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Credo che Drive possa essere tranquillamente come un must del genere automobilistico-thriller-unpòromantico.
Le tinte fosche del film attraggono subito...le musiche non ne parliamo... di per se una trama molto sempliciotta ma condita da tanti buoni elementi possono regalare una bella pelliccola, interessante e che, personalmente, mi ha lasciato piacevolmente soddisfatto.
Come detto ottime musiche (menumentali le musiche di Kavinsky)... bellissima fotografia.... da non tralasciare l'ottima performance di Gosling (forse tra i suoi miglior film) e la brava Mulligan (forse un pò troppo mono-espressione)...
voto personale 7.5
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themaster
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domenica 10 maggio 2015
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refn alla riscossa
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Drive è il classico esempio di simil Fast &Furious sulla carta,ma che,grazie alla maestria di un regista completamente anti hollywoodiano e fuori dal comune diventa un'opera estetica e sensoriale come poche mai filmate,questa pellicola riprende i film notturni alla Collateral e compagnia bella,tuttavia Nicolas Winding Refn ne plasma l'estetica e l'identità attraverso suggestioni visive e trovate registiche sempre coinvolgenti,andando a creare un microuniverso quasi estemporaneo,con un design e un sonoro dal gusto fortemente anni ottanta,nonostante queste contaminazioni il film vive di vita propria e fa del grottesco e dell'estemporaneità delle vicende il suo punto cardine,andando a toccare vette di stranezza e peculiarità veramente elevatissime.
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Drive è il classico esempio di simil Fast &Furious sulla carta,ma che,grazie alla maestria di un regista completamente anti hollywoodiano e fuori dal comune diventa un'opera estetica e sensoriale come poche mai filmate,questa pellicola riprende i film notturni alla Collateral e compagnia bella,tuttavia Nicolas Winding Refn ne plasma l'estetica e l'identità attraverso suggestioni visive e trovate registiche sempre coinvolgenti,andando a creare un microuniverso quasi estemporaneo,con un design e un sonoro dal gusto fortemente anni ottanta,nonostante queste contaminazioni il film vive di vita propria e fa del grottesco e dell'estemporaneità delle vicende il suo punto cardine,andando a toccare vette di stranezza e peculiarità veramente elevatissime. I personaggi infatti reagiscono con non curanza alle tragedie e alle atrocità che gli si parano davanti agli occhi,affrontando le situazioni di pericolo e di violenza efferata in maniera tutt'altro che empatica,abbiamo infatti personaggi che si uccidono l'un l'altro senza un apparente motivo e un'efferatezza visiva che spesso verte sul gore e sullo splatter.
Protagonista di Drive,oltre al fantastico Ryan Gosling che qui vive di tre espressioni che però sono sempre azzeccate,è la regia di Refn,meticolosa,clinica,bellissima che non si perde in virtuosismi inutili ma che come un pennello va a delineare il mondo e i personaggi in maniera perfetta,più che sul movimento di macchina il regista punta sulle inquadrature sempre ricercate e raffinate che esplorano l'anima dei personaggi,si nota l'amore per l'autore verso il personaggio del driver(Gosling) in quanto per la maggior parte del film è inquadrato anche quando non lo è,vado a spiegare. C'è una scena in cui l'autista parla con il personaggio di Carey Mulligan e nonostante ci sia lei inquadrata in prima persona,il volto di Gosling è riflesso sul muro,oppure durante una scena di colluttazione la telecamera va a filmare l'ombra dell'autista proiettata sul marciapiede,delle trovate visive e registiche veramente azzeccate.
Il protagonista è alquanto strano,del suo passato non si sa nulla si capisce però che egli sia quasi una sorta di olandese volante,un fantasma che scompare e riappare in circostanze misteriose,egli è stato portato dove si trova dalla notte e dalla notte verrà reclamato,un uomo in cui convivono amore e rabbia e quando si scontrano ed escono fuori hanno un esito a dir poco distruttivo,vi è infatti una comparazione tra l'aspetto esteriore di Gosling,biondo,occhi azzurri,lineamenti non troppo duri,un'aspetto quasi angelico,una voce glaciale e uno sguardo profondo e affascinante,quasi ipnotico,questa dolcezza cozza con la rabbia e la foga con cui il personaggio uccide le sue vittime come la celeberrima scena dell'ascensore in cui l'autista prende a calci in faccia il sicario fino a spiaccicargli il cranio davanti agli occhi indifesi di Carey Mulligan che in quel momento sembra pensare :-Mi sono innamorata di un mostro-
Un film in cui gli esseri umani mostrano il proprio lato più bestiale.
Una menzione speciale è da fare alla colonna sonora tra cui Night Call di Kavinsky che è perfetta in accompagnamento dei titoli di testa scanditi da scritte viola chiaro,che ricordano da vicino il videogioco Grand Theft Auto Vice City,da soli i titoli di testa sono un grande esempio di cinema coadiuvati da una fotografia glaciale.
Drive è una pellicola che nonostante qualche piccolo difetto risulta uno dei migliori esempi di settima arte degli ultimi dieci anni,un film anticommerciale che è entrato nell'immaginario di chi il cinema lo ama davvero,Drive è un film immortale. Voto 9/10
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flyanto
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domenica 2 ottobre 2011
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un solitario ed enigmatico driver
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Film sulla storia di un uomo che alternandosi tra vari mestieri (dallo stuntman, al meccanico, ad autista "complice" di criminali nel corso di rapine) cerca di cambiare vita in seguito all'amore provato per una vicina di casa. Ricco di colpi di scena e violento ed un pò truculento in alcune scene. Bella la colonna sonora e molto affascinante Ryan Gosling.
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