itsmitch81
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domenica 27 maggio 2012
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tanto burton, poco gusto
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Ci sono tutti gli ingredienti per cucinare un piatto unico: la creatività e l'originalità di un Burton che ha voglia di essere davvero se stesso, ma che nel regalare ció che il pubblico si aspetta, risulta artificioso ed a volte indigesto La presenza scenica e la bravura di Depp che recita un ruolo tagliato su misura per lui, ma che riesce a mordere solo colli, senza mai lasciare il segno. La sceneggiatura tanto saporita nei dialoghi, quanto insipida ed inconsistente negli eventi, rotola banalmente verso un epilogo che non lascia spazio a colpi di scena o emozioni. Il cast è per buongustai ed assieme alle musiche risulta essere sicuramente la parte migliore di questo film che purtroppo resta al di sotto delle proprie potenzialità.
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Ci sono tutti gli ingredienti per cucinare un piatto unico: la creatività e l'originalità di un Burton che ha voglia di essere davvero se stesso, ma che nel regalare ció che il pubblico si aspetta, risulta artificioso ed a volte indigesto La presenza scenica e la bravura di Depp che recita un ruolo tagliato su misura per lui, ma che riesce a mordere solo colli, senza mai lasciare il segno. La sceneggiatura tanto saporita nei dialoghi, quanto insipida ed inconsistente negli eventi, rotola banalmente verso un epilogo che non lascia spazio a colpi di scena o emozioni. Il cast è per buongustai ed assieme alle musiche risulta essere sicuramente la parte migliore di questo film che purtroppo resta al di sotto delle proprie potenzialità. È davvero un peccato che il tanto amato Burton non riesca più a ricreare storie irreverenti come quelle di Beetlejuice o magiche e toccanti come l'indimenticabile Edward mani di forbice. Dark shadows è un piatto che lascia sulla bocca un sorriso a metà.
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mrvyrus
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martedì 22 maggio 2012
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la coppia magica lascia un pò a desiderare..
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scommettereste mai sull'amore tra una strega e un vampiro? personalmente no e dello stesso parere è stato il duo Depp-Burton affiancato dal solito cast ben selezionato. Quello che manca è un'atmosfera ancora più stramba, i luoghi sembrano essere troppo reali per gli standard burtiani. Il talento di Depp rimane invariato...anzi direi che qui si ripete un pò...buona la fotografia, prevedibilissima la storia. Film che può benissimo essere visto in televisione senza dover sbancare il botteghino. Forza magica coppia! Sappiamo sapete fare meglio!
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picchiri
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lunedì 11 giugno 2012
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grande delusione!
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Bella la fotografia...unica cosa positiva...tutto l'altro da dimenticare! L'ultima mezz'ora una esagerazione di effetti speciali...veramente fuori luogo!!!!Lunghissimo e noioso!
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merlinoooo
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lunedì 21 maggio 2012
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la morte ti fa bella 2
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Visto ieri sera. Il trailer non mi convinceva più di tanto ma mi son lasciato convincere dall'ormai trio Burton-Depp-Carter e soprattutto dalla stupenda Michelle Pfeiffer.
Un inizio veramente piacevole che, ahimè, si perde nel corso della narrazione.
Davvero un bel cast, del tutto inutilizzato: Elizabeth Collins (Michelle Pfeiffer): il suo personaggio del tutto inesplorato ma con un potenziale enorme. Tralasciando il momento in cui spara alle sculture lignee, veramento ridicolo! Ecco il momento in cui le sculture si animano ricorda molto il film "Presenze".
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Visto ieri sera. Il trailer non mi convinceva più di tanto ma mi son lasciato convincere dall'ormai trio Burton-Depp-Carter e soprattutto dalla stupenda Michelle Pfeiffer.
Un inizio veramente piacevole che, ahimè, si perde nel corso della narrazione.
Davvero un bel cast, del tutto inutilizzato: Elizabeth Collins (Michelle Pfeiffer): il suo personaggio del tutto inesplorato ma con un potenziale enorme. Tralasciando il momento in cui spara alle sculture lignee, veramento ridicolo! Ecco il momento in cui le sculture si animano ricorda molto il film "Presenze".
Stesso discorso vale per: - David Collins ( Gulliver McGrath ) : mi aspettavo tanto da lui nella parte finale, e invece è rimasto un fantoccio inutilizzato come gran parte del cast ; doveva diventare il "figo" della situazione e invece si fa salvare dalla... mamma.. morta!
- Carolyn Stoddard ( Chloë Moretz ), ovvero la licantropa: anche il suo personaggio poteva essere approfondito: è stata morsa quando era nulla culla ( fai almeno un flashback per mostrarcelo ). Anche lei solo abbozzata. Ovviamente se nel film ci metti il vampiro ( Depp ) poteva mancare il lupastro ?! No. Scontato.
- Roger Collins ( Jonny Lee Miller ) : inutile e reso pure parecchio brutto ! Riempitivo !
- Victoria Winters / Josette duPres (Bella Heathcote ) : mi ha ricordato Victoria de " La Sposa Cadavere".
Per quanto riguarda la strega, Angelique Bouchard ( Eva Green ), mi sarei aspettato che con la sua morte sarebbe finita la maledizione e che quindi Deep sarebbe ritornato umano. Il suo personaggio nella parte finale, durante il " combattimento ", ricorda troppo il film " La morte ti fa bella ". Se non si fosse tolta il cuore sarebbe sopravvissuta...
Se in passato abbiamo avuto " Il leone, la strega e l'armadio " qui abbiamo " Il vampiro, la strega e il licantropo".
La figura del vampiro l'ho trovata ridicola rispetto a quella classica, tralasciando l'orrore di " Twilight Saga" : si passa, odiernamente, dai vampiri ricoperti di glitter a quelli con le dita lunghissime ove basta un cappello e degli occhiali da sole per non farli bruciare al sole; peccato che dentro il castello prenda fuoco facilmente.
Per quanto riguarda la dottoressa, almeno di lei ti danno la certezza che sia diventata un vampiro, anche se ciò si capiva bene quando viene " morsa ".
Infine questo voler "far ridere" a tutti i costi era evitabilissimo.
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stockton
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lunedì 21 maggio 2012
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una delusione
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ho visto questo film con grandissime aspettative. Tim Burton, Johnny Deep, Michelle Pfeiffer.. insomma un cast molto interessante. Invece, a parte l'inizio con un preambolo accelerato (in cui invece si poteva valorizzare di piu' la storia) ed un finale pirotecnico, il film è stata una grande delusione.
Viene umanizzato eccessivamente il ruolo di vampiro del protagonista (va in giro di giorno con il cappello ed un paio di occhiali da sole, come se nulla fosse, partecipa alla vita sociale ed economica della cittadina), e quindi viene eliminata molta di quella tensione presente in tutti i film in cui sono descritti vampiri ed affini, banalizzando molto la trama che diventa quasi una sitcom stile famiglia Addams.
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ho visto questo film con grandissime aspettative. Tim Burton, Johnny Deep, Michelle Pfeiffer.. insomma un cast molto interessante. Invece, a parte l'inizio con un preambolo accelerato (in cui invece si poteva valorizzare di piu' la storia) ed un finale pirotecnico, il film è stata una grande delusione.
Viene umanizzato eccessivamente il ruolo di vampiro del protagonista (va in giro di giorno con il cappello ed un paio di occhiali da sole, come se nulla fosse, partecipa alla vita sociale ed economica della cittadina), e quindi viene eliminata molta di quella tensione presente in tutti i film in cui sono descritti vampiri ed affini, banalizzando molto la trama che diventa quasi una sitcom stile famiglia Addams.
I film su questo tipo di paranormale devono, secondo me, lasciare un po' di apprensione nello spettatore nell'imprevedibilità dei personaggi non umani descritti, invece qui alla fine il vampiro diventa troppo umano, senza che in realtà se ne intraveda un motivo valido.
Il peccato originale infatti è che il film si incentra troppo su Johnny Deep, trascurando pesantemente gli altri personaggi che sarebbero stati da descrivere maggiormente. Altrimenti perchè il protagonista parte vampiro vero e diventa qualcos'altro?
sarebbe magari stato da descrivere maggiormente il preambolo storico della trama, ma evidentemente è stata fatta un'altra scelta in fase di montaggio. Gli unici che si salvano secondo me sono la meravigliosa Eva Green (veramente strepitosa nel ruolo di strega, con riferimenti anche a "la morte ti fa bella") e Bella Heathcote nel ruolo dell'amante del vampiro: a questi due ruoli si sarebbe dovuto dare un po' piu' di spazio di manovra, soprattutto nel preambolo, invece che lasciarne troppo al cannibale Johnny Deep.
Totalmente inutile la presenza di Helena Bonham Carter, ma sembra che ci sarà un sequel (pure?).
Il finale troppo pirotecnico cerca di salvare il finale attingendo a piene mani da blockbuster recenti (Twilights, Underworld)... secondo me per salvare il salvabile, pero' senza idee originali..
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diomede917
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lunedì 28 maggio 2012
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color ombrato scuro
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Dopo i colori sgargianti e un po’ kitch di Alce in Wonderland, Tim Burton ritorna al suo amato colore ombrato scuro…..
Riprendendo un telefilm che ha accompagnato la sua adolescenza il regista ci riconduce nel suo universo gotico raccontando le gesta di Barabas Collins (interpretato dal suo feticcio Johnny Depp) condannato da una strega innamorata ma non ricambiata a rimanere vampiro per l’eternità e rinchiuso in una bara per quasi duecento anni.
Sebbene Dark Shadows riunisca in se tutte le tematiche burtoniane il film risente troppo della sua origine televisiva sembrando un lungo telefilm e stilisticamente parlando siamo più dalle parti de “La famiglia Addams” o “Casper più che “Sleepy Hollow”.
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Dopo i colori sgargianti e un po’ kitch di Alce in Wonderland, Tim Burton ritorna al suo amato colore ombrato scuro…..
Riprendendo un telefilm che ha accompagnato la sua adolescenza il regista ci riconduce nel suo universo gotico raccontando le gesta di Barabas Collins (interpretato dal suo feticcio Johnny Depp) condannato da una strega innamorata ma non ricambiata a rimanere vampiro per l’eternità e rinchiuso in una bara per quasi duecento anni.
Sebbene Dark Shadows riunisca in se tutte le tematiche burtoniane il film risente troppo della sua origine televisiva sembrando un lungo telefilm e stilisticamente parlando siamo più dalle parti de “La famiglia Addams” o “Casper più che “Sleepy Hollow”.
E’ un peccato perché nell’insieme il film ha diverse cose buone come l’ambientazione molto easy anni ’70 (divertente l’incontro tra il protagonista e un gruppo di hippie) o la prefazione in puro stile Tim Burton anche se il vero punto di forza è la scena dell’amplesso.
Nonostante tutto il film è pervaso da una fastidiosa ridondanza di già visto partendo dalla faccia pallida di Johnny Depp.
E’ comunque un film che raggiunge il suo 6 ma per chi ama il cinema un po’ Freaks di Tim Burton potrebbe non bastare…..
Aspettiamo Gennaio
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pepito1948
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lunedì 4 giugno 2012
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grande saggio di cinema
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Black-comedy, dark-fantasy, gotic-horror e chi più ne ha più ne metta. La pluralità di possibili definizioni la dice lunga su come Burton ami attingere trasversalmente ai generi, mescolando gli ingredienti in modo sapiente e soprattutto geniale.
Un attraente casanova in pieno '700 -figlio di una coppia trasferitasi in Maine e fondatrice di una impresa ittica e di una città costruita intorno a questa- seduce e poi respinge una ragazza innamorata. Destino sfortunato il suo, visto che la donna abbandonata è una strega che non perde tempo a lanciargli una maledizione che lo trasforma per sempre in un vampiro.
Sepolto e incatenato, il bel Barnabas riemerge e si risveglia per caso nel 1972 e, dopo una abbondante "pasto", si avvia alla vecchia dimora degli avi e promette ai suoi bizzarri abitanti e discendenti di aiutarli a ristabilire le sorti economiche dell'antica attività ittica, messa in crisi proprio dalla rivale strega cattiva (ma sempre più bella e seducente), decisa a vendicarsi da par suo e di riprendersi l'amante che l'aveva respinta a qualsiasi costo.
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Black-comedy, dark-fantasy, gotic-horror e chi più ne ha più ne metta. La pluralità di possibili definizioni la dice lunga su come Burton ami attingere trasversalmente ai generi, mescolando gli ingredienti in modo sapiente e soprattutto geniale.
Un attraente casanova in pieno '700 -figlio di una coppia trasferitasi in Maine e fondatrice di una impresa ittica e di una città costruita intorno a questa- seduce e poi respinge una ragazza innamorata. Destino sfortunato il suo, visto che la donna abbandonata è una strega che non perde tempo a lanciargli una maledizione che lo trasforma per sempre in un vampiro.
Sepolto e incatenato, il bel Barnabas riemerge e si risveglia per caso nel 1972 e, dopo una abbondante "pasto", si avvia alla vecchia dimora degli avi e promette ai suoi bizzarri abitanti e discendenti di aiutarli a ristabilire le sorti economiche dell'antica attività ittica, messa in crisi proprio dalla rivale strega cattiva (ma sempre più bella e seducente), decisa a vendicarsi da par suo e di riprendersi l'amante che l'aveva respinta a qualsiasi costo. Vista la natura sovrumana di entrambi, la lotta assume forme e intensità titaniche. Chi ne uscirà vivo (si fa per dire)? Diciamo che l'amore in qualche modo vincerà....Di per sè la storia non offre grandi motivi di interesse. Ma qui soccorre la visionarietà creativa, il genio, l'estetica delle immagini (e delle trovate) di Burton che - dopo il tonfo di Alice in Wonderland- ritorna ai livelli di Sleepy Hollow o La sposa cadavere (per rimanere in ambito gotico) o Edward mani di forbice. Sempre in bilico tra favola e realtà, tra horror e ironia, Burton sa gestire al meglio componenti apparentemente eterogenei, stemperando ogni crescendo drammatico con un umorismo intelligente, alternando thrilling e commedia senza smagliature o rotture di ritmo. Sicchè il suo vampiro ha ben poco del classico Dracula (che viene simpaticamente citato mediante una breve apparizione in un ruolo secondario di Christopher Lee, il primo Dracula della storia) ed ancora meno dei giovani succhiasangue di Twilight, ma assume connotazioni e atteggiamenti molto umani, in fondo non troppo diversi dai suoi familiari in perenne gara per la palma del più strambo. Divertente l'impatto "linguistico" del Barnabas settecentesco a contatto con una società di due secoli posteriore (ma l'avevamo già visto nell'Ultimo guerriero con un Jean Reno venuto dal passato), esilarante l'unica scena di sesso travolgente tra i due protagonisti, dotati di superpoteri che non riescono a controllare, originale il finale che non si può rivelare (se Maometto non va alla montagna…). Insomma un film goticamente divertente dove tutto scorre piacevolmente, le musiche sempre accattivanti seguono i cambiamenti di scenario (azzeccata la performance di Alice Cooper), dove è intuibile una satira velata della società d'oggi e della sua cellula unitaria (cioè la famiglia) in cui non mancano vampiri (magari succhia soldi o altrui energie) e streghe o stregoni, pronti ad approfittare dei più deboli e di chi non ha (super)poteri.
Cast all'altezza, con i soliti Depp -istrione perfetto per una parte dalle molte sfaccettature- e l'immancabile consorte del regista Bohnam Carter, strizzacervelli opportunista ma incauta, nonchè una Eva Green splendida e sensualissima strega che va letteralmente in pezzi (come in La morte ti fa bella di Zemeckis). Da vedere, oltre che per il suo valore intrinseco, anche come un saggio di cinema di alta qualità.
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[+] pepito1948,
(di marezia)
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kyushu
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lunedì 21 maggio 2012
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lacrime di sangue per lo spettatore...
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Mi spiace molto che la mia prima recensione su questo sito sia negativa.
Tuttavia non posso fare altrimenti, dato il prodotto che ho visionato.
Tim Burton, metaforicamente, è morto da tempo.
Si sta rendendo carnefice dello stile che lui medesimo ha creato, impoverendolo e vanificandolo.
Senza i grossi nomi egli attori e attrici, questo film sarebbe stato relegato a un prodotto di serie B.
Anche un fan di Tim Buron avrebbe bisogno d'aiuto per digerire questa pellicola.
Gli interpreti fanno il minimo indispensabile, la sceneggiatura si esaurisce al primo minuto del film ed è oltremodo troppo prevededile. Il resto è un trascinarsi arrancando il più a lungo possibile.
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Mi spiace molto che la mia prima recensione su questo sito sia negativa.
Tuttavia non posso fare altrimenti, dato il prodotto che ho visionato.
Tim Burton, metaforicamente, è morto da tempo.
Si sta rendendo carnefice dello stile che lui medesimo ha creato, impoverendolo e vanificandolo.
Senza i grossi nomi egli attori e attrici, questo film sarebbe stato relegato a un prodotto di serie B.
Anche un fan di Tim Buron avrebbe bisogno d'aiuto per digerire questa pellicola.
Gli interpreti fanno il minimo indispensabile, la sceneggiatura si esaurisce al primo minuto del film ed è oltremodo troppo prevededile. Il resto è un trascinarsi arrancando il più a lungo possibile.
La regia è quanto di più scontato e sicuro si possa fare.
L'effetto visivo ovattato per permea ovunque suscita fastidio e il lato comico non riesce nel suo intento.
Dark Shadows, ha tuttavia dei pregi: riproduce esattamente lo spirito della sua origine, ovverò qualcosa che dovrebbe durare 20 minuti e che lo si guarda alla TV senza dover sborsare un centesimo.
Questo film non dona nulla e non toglie nulla, eccetto i soldini (e non sono pochi) dai portafogli.
In breve, un film adatto ai ragazzini la domenica pomeriggio per passare del tempo di fronte a uno schermo.
Oppure da guardare in famiglia senza doversi impegnare.
Le due stelle che ho dato sono dovute a quest'ultima considerazione.
Un film da poter perdere serenamente.
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luca scial�
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martedì 15 maggio 2012
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trama confusa
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1760. I coniugi Collins e il figlioletto Barnabas salpano dall'Inghilterra alla volta del Maine, dove avviano un impero commerciale basato sul mercato ittico attorno al quale si sviluppa un'intera cittadina che porta il loro nome: Collinsport. Quando Barnabas diventa adulto s'innamora della dolce Josette e infrange così il cuore di Angelique Bouchard, serva di famiglia. Quest'ultima, essendo una strega, lo tramuta in vampiro condannandolo alle tenebre eterne. Viene poi resuscitato da un gruppo di operai al lavoro nel 1972, e così Barnabas ritorna al suo maniero e si rende conto che i suoi discendenti sono dei gotici depressi e viziati.
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1760. I coniugi Collins e il figlioletto Barnabas salpano dall'Inghilterra alla volta del Maine, dove avviano un impero commerciale basato sul mercato ittico attorno al quale si sviluppa un'intera cittadina che porta il loro nome: Collinsport. Quando Barnabas diventa adulto s'innamora della dolce Josette e infrange così il cuore di Angelique Bouchard, serva di famiglia. Quest'ultima, essendo una strega, lo tramuta in vampiro condannandolo alle tenebre eterne. Viene poi resuscitato da un gruppo di operai al lavoro nel 1972, e così Barnabas ritorna al suo maniero e si rende conto che i suoi discendenti sono dei gotici depressi e viziati. Torna così a scontrarsi con Angelique, divenuta un'imprenditrice di successo che non lo ha dimenticato. Ma dovra' ancora vedersela con una giovane donna, dall'aspetto simile alla donna che due secoli prima le aveva sottratto l'amore.
Film di Tim Burton, ispirato a una sceneggiatura di Seth Grahame-Smith (l'autore di "Orgoglio e Pregiudizio e Zombie") e alla serie televisiva di Dan Curtis (1966-1971). Pur essendo in pieno stile gotico alla Burton, infarcito di effetti speciali molto suggestivi, raffinati e mai esagerati, nonché poggiato su attori di grande spessore (su tutti Johnny Deapp e Michel Pfifer) il film mostra molte lacune nella sceneggiatura. Spesso sbanda, perde la traiettoria, quasi sembra improvvisato. Insomma, da uno come Burton ci si aspettava molto, ma molto di più.
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[+] dove è confusa?
(di marezia)
[ - ] dove è confusa?
[+] mi dissocio
(di weach )
[ - ] mi dissocio
[+] confermo!
(di thore)
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narew
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venerdì 18 maggio 2012
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le ombre di dark shadows
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dopo il poco burtoniano Alice in Wonderland Tim Burton ritrova se stesso in Dark Shadows, remake della fortunata serie degli anni 60 che ha appassionato da sempre attori e registi (Tarantino, Madonna, lo stesso Depp che qui è anche produttore e Burton naturalmente). la squadra che vince non si cambia e tornano anche Helen Bonham Carter(moglie di Burton) e Depp con Michelle Pfeiffer e una meravigliosa Eva Green. il regista ci propone un rapido prologo per gettarci nel vivo degli anni 70 in un'atmosfera dove la normalità è un'eccezione, gli hippies pensano in astratto a pace e guerre che non si vedono e tutti sembrano occuparsi solo dei propri affari (principalmente ittici). ora, dove la scenografia e l'"aria" di Burton si sentono fin dalle prime battute, è la storia di fondo a muovere i personaggi che fa cadere tutto, lentamente, promettendo di continuo colpi di scena che poi non è capace di dare.
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dopo il poco burtoniano Alice in Wonderland Tim Burton ritrova se stesso in Dark Shadows, remake della fortunata serie degli anni 60 che ha appassionato da sempre attori e registi (Tarantino, Madonna, lo stesso Depp che qui è anche produttore e Burton naturalmente). la squadra che vince non si cambia e tornano anche Helen Bonham Carter(moglie di Burton) e Depp con Michelle Pfeiffer e una meravigliosa Eva Green. il regista ci propone un rapido prologo per gettarci nel vivo degli anni 70 in un'atmosfera dove la normalità è un'eccezione, gli hippies pensano in astratto a pace e guerre che non si vedono e tutti sembrano occuparsi solo dei propri affari (principalmente ittici). ora, dove la scenografia e l'"aria" di Burton si sentono fin dalle prime battute, è la storia di fondo a muovere i personaggi che fa cadere tutto, lentamente, promettendo di continuo colpi di scena che poi non è capace di dare. alla fine il tutto si risolve nella storia di una strega abbandonata dal protagonista che si vendica di lui, la cui tresca amorosa è, però, appena accennata nella parte iniziale e mai approfonita, come l'amore per Victoria. lo stesso vale per la maledizione e i personaggi secondari, appena accennati, eppure il tempo non manca in un film da quasi due ore. insomma un film visivamente impeccabile, ma con poca sostanza, che si regge solo sulla bravura recitativa di Johnny Depp che ci ha regalato un altro personaggio "outsider" come solo lui riesce.
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(di kibaaa)
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