samanta
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domenica 24 marzo 2024
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quando gli ufo scesero nel west
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Uscito nel 2011 più volte andato in TV tratto da un fumento appartiene a un genere misto western/fantascienza, la regia è di Jon Favreau (Iron Man, Il libro della giungla, Il re Leone 2019), Steven Spielberg è uno dei produttori esecutivi, il film girato tradizionalmente e con un cast notevole è costato 163 milioni di $ incassandone solo 175.
Un uomo dal volto allucinato cammina in un deserto, è ferito, ha il volto allucinato e uno strano braccialetto, sapremo dopo il suo nome: Jake Lanergan (Daniel Craig), l'uomo riesce ad arrivare in paese siamo nell'Arizona del 1873, viene soccorso dal predicatore Meacham (Clancy Brown), incontra Percy (Paul Dano) figlio del padrone del paese il ricco proprietario terrriero colonnello Woodrow Dolarhyde (Harrison Ford), Percy è un bullo aggredisce Jake che lo metto KO, caduto spara ma ferisce un vice sceriffo, lo sceriffo Taggart (Keith Carradine) lo arresta con Lonergan che è ricercato per omicidio e lo carica su una diligenza che lo porti in prigione, una ragazza misteriosa Ellen osserva tutto (Olivia Wilde, caratterista: La ragazza della porta accanto), ma arriva il colonnello con i suoi uomini per liberarlo, il ranchero è un uomo rozzo e violento e cerca di impedire la partenza.
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Uscito nel 2011 più volte andato in TV tratto da un fumento appartiene a un genere misto western/fantascienza, la regia è di Jon Favreau (Iron Man, Il libro della giungla, Il re Leone 2019), Steven Spielberg è uno dei produttori esecutivi, il film girato tradizionalmente e con un cast notevole è costato 163 milioni di $ incassandone solo 175.
Un uomo dal volto allucinato cammina in un deserto, è ferito, ha il volto allucinato e uno strano braccialetto, sapremo dopo il suo nome: Jake Lanergan (Daniel Craig), l'uomo riesce ad arrivare in paese siamo nell'Arizona del 1873, viene soccorso dal predicatore Meacham (Clancy Brown), incontra Percy (Paul Dano) figlio del padrone del paese il ricco proprietario terrriero colonnello Woodrow Dolarhyde (Harrison Ford), Percy è un bullo aggredisce Jake che lo metto KO, caduto spara ma ferisce un vice sceriffo, lo sceriffo Taggart (Keith Carradine) lo arresta con Lonergan che è ricercato per omicidio e lo carica su una diligenza che lo porti in prigione, una ragazza misteriosa Ellen osserva tutto (Olivia Wilde, caratterista: La ragazza della porta accanto), ma arriva il colonnello con i suoi uomini per liberarlo, il ranchero è un uomo rozzo e violento e cerca di impedire la partenza. In quel momento strani navi volanti e spaventosi esseri intervengono rapiscono Percy, Taggart e diversi cittadini uccidendone altri, Jake riesce a distruggere una nave con il braccialetto che si rivela un'arma micidiale. Il film si dipana nelle vicende dell'inseguimento e della liberazione dei rapiti, comanda gli inseguitori il colonnello, riusciranno a scoprire l'immensa base creata dagli alieni nelle montagne e a distruggerla con la liberazione dei rapiti grazie anche all'aiuto degli Apache e di Ellen, si scoprirà che gli alieni estraevano l'oro necessario per la loro sopravvivenza. L'oro viene recuperato assicurando la ricchezza (e il silenzio) di tutti.
Nel film si vede l'influenza di Spielberg che amava il western e specialmente Stage Coach (Ombre rosse) di cui si intravedono alcuni accenni come anche sono evidenti i richiami a I predatori dell'arca perduta, la pellicola non è stata girata come era stato previsto in 3D e si è rinunciato il ricorso agli effetti speciali digitali, ma comunque gli effetti speciali ci sono e ben realizzati, come ottima è la fotografia. Non sono dell'opinione che la mescolanza di western e di fantascienza sia ridicola: se si fanno film sugli alieni che arrivano nel 1950 o nel 1990 non vedo perche non possano arrivare nel 1873; invece la storia narrata appare non bene amalgamata, il genere del western classico che viene richiamato abbondantemente non riesce ad incastrarsi nel genere fantascientifico anche mettere nel miscuglio i pellerossa non si rivela una buona trovata , si crea un mixage un pò scombinato e sconclusionato la regia , la sceneggiatura poi apppare debole, i dialoghi modesti, la regia si rivela irresoluta la scena finale appare però ben realizzata ed efficace. L'interpretazione complessiva non convince: Daniel Craig non è molto espressivo e appare spaesato nella parte, mentre Harrison Ford mette tutta la sua professionalità in una parte a mio avviso male definita: all'inizio rozzo allevatore per finire gentiluomo ben vestito, ottima l'interpretazione di Clancy Brown (Le ali della libertà, The informant) nella parte del predicatore.
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giancarlo tortoli
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mercoledì 14 dicembre 2016
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il commentatore "ufficiale"
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Lo Zappoli è un eccellente "allungatore" del brodo e dove la quantità di vocaboli ed anche un po' della loro astrusità, ingenerano, nei più, involontari cenni di assenso. C'è poi un altro aspetto e che è l'uso dell'inglese. Certo, fa tanto intenditore esprimersi con un vocabolario a tutti non accessibile; e qui mi domando: perché non usa l'italiano? Non lo ritiene completo ad esprimere l'animo umano? Già: l'animo umano. E qui si assiste ad una scarica di pensieri che spaziano nella sociologia, psicanalisi, politica, paure e qui mi fermo per carità. Parimenti, il lettore che si avvicina ad un commento non credo necessiti di troppa cerebralità, quanto di una sintesi dell'accadimento, dato che lo spettatore, tutt'altro che stupido, saprà estrapolare dal film il giusto necessario.
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Lo Zappoli è un eccellente "allungatore" del brodo e dove la quantità di vocaboli ed anche un po' della loro astrusità, ingenerano, nei più, involontari cenni di assenso. C'è poi un altro aspetto e che è l'uso dell'inglese. Certo, fa tanto intenditore esprimersi con un vocabolario a tutti non accessibile; e qui mi domando: perché non usa l'italiano? Non lo ritiene completo ad esprimere l'animo umano? Già: l'animo umano. E qui si assiste ad una scarica di pensieri che spaziano nella sociologia, psicanalisi, politica, paure e qui mi fermo per carità. Parimenti, il lettore che si avvicina ad un commento non credo necessiti di troppa cerebralità, quanto di una sintesi dell'accadimento, dato che lo spettatore, tutt'altro che stupido, saprà estrapolare dal film il giusto necessario.
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elgatoloco
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mercoledì 8 luglio 2015
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efficace contaminatio tra due generi
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Efficace contaminatio tra due generi, il western e la SF, dove, giustamente, come si nota nella recensione"istituzionale" premessa, ogni genere mantiene i suoi codici, meticciandoli solo quando la"minaccia aliena"impatta sul"tranquillo"(si fa per dire, al contrario, perennemente minacciato dalla violenza)"Wild West", "Cowboys and Aliens"si serve di trucchi anche"al fulmicotone" solo quando è necessario, id est quando i"mostri alieni"devono mostrarsi, apparire in scena, quando la spettacolarità(invocata dal pubblico, non solo da quello made in USA)chiede, dunque con una corrispondenza reciproca domanda-offerta, ma poi il vero e proprio film va anche oltre, coinvolgendo le esistenze dei singoli, dunque con un"co^té"sentimentale forte.
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Efficace contaminatio tra due generi, il western e la SF, dove, giustamente, come si nota nella recensione"istituzionale" premessa, ogni genere mantiene i suoi codici, meticciandoli solo quando la"minaccia aliena"impatta sul"tranquillo"(si fa per dire, al contrario, perennemente minacciato dalla violenza)"Wild West", "Cowboys and Aliens"si serve di trucchi anche"al fulmicotone" solo quando è necessario, id est quando i"mostri alieni"devono mostrarsi, apparire in scena, quando la spettacolarità(invocata dal pubblico, non solo da quello made in USA)chiede, dunque con una corrispondenza reciproca domanda-offerta, ma poi il vero e proprio film va anche oltre, coinvolgendo le esistenze dei singoli, dunque con un"co^té"sentimentale forte. Estremamente accurato, anche nella scelta degli interpreti(e qui si andrebbe nello specifico-a me basterà ricordare che un attore altrimenti non particolarmente eccelso come Harrison Ford qui se la cava decisamente bene), il film potrebbe anche indurre, tra l'altro, a ulteriori(mai completate)riflessioni sul rapporto cinematografia/architettura. El Gato
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toty bottalla
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martedì 7 luglio 2015
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avventura, sentimento e alieni al computer!
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Un ottimo spettacolo d'intrattenimento computerizzato dove il sentimento è alieno e gli alieni dei mostri da raccontare ai bambini cattivi per tranquillizzarli, un'opera tra il serio e il semicomoco con l'attenuante fantastica del per chi ci crede e s'accontenta, una battaglia contro gli alieni vinta dai nostri eroi solo al cinema in una storia che fa ridere i polli! Saluti.
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kondor17
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martedì 25 marzo 2014
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ben fatto e divertente
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Concordo quasi appieno col recensore. Il film è divertente e ben fatto, anche se da due guru come Ron Howard e Steven Spielberg una computer animation un pò più curata era dovuta e doveroso aspettarsela. District 9 (2009) docet. Per il resto è come assistere ad Indiana Jones, Mission Impossible e Sfida all'OK Corrall tutti insieme. Azzeccatissimi i personaggi. Perfetto Daniel Craig (nel suo primo fanta-western), come del resto Harrison Ford, il duro dal cuore buono, combattente indomabile, Max Rockwell e la brava (oltre che splendida) Olivia Wilde. Ma tutti molto più che convincenti. Ovviamente nel commistio di un tal calderone, alcune "prestazioni" sono un tantino esagerate.
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Concordo quasi appieno col recensore. Il film è divertente e ben fatto, anche se da due guru come Ron Howard e Steven Spielberg una computer animation un pò più curata era dovuta e doveroso aspettarsela. District 9 (2009) docet. Per il resto è come assistere ad Indiana Jones, Mission Impossible e Sfida all'OK Corrall tutti insieme. Azzeccatissimi i personaggi. Perfetto Daniel Craig (nel suo primo fanta-western), come del resto Harrison Ford, il duro dal cuore buono, combattente indomabile, Max Rockwell e la brava (oltre che splendida) Olivia Wilde. Ma tutti molto più che convincenti. Ovviamente nel commistio di un tal calderone, alcune "prestazioni" sono un tantino esagerate. E Indiana Jones o Ethan Hunt? Loro non lo sono? Come in tutti i film d'avventura che si rispettino, i protagonisti prendono spesso le sembianze di eroi, incarnando così i nostri sogni infantili, le nostre fantasie, quando il bastone nella nostra mano diventava un micidiale bazuka, o la bambolina una fenice che rinasceva dalle proprie ceneri. Il film è intrattenimento puro e, se e come tale viene visto o percepito, sarebbe forse da 4 stelle. L'occhio critico gliene dà però 3 e mezzo.
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steve max
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mercoledì 26 febbraio 2014
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guardabile
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Jon Favreau, con questo film, ha cercato di unire due grandi generi cinematografici: il western e la fantascienza. Nella prima parte del film il regista riesce a omaggiare egregiamente il western classico,grazie anche ad una fotografia che si basa sulle bellezze paesaggistiche dei canyon e dei deserti dell’Arizona, ma dall’arrivo degli alieni in poi il film perde di qualità e il ritmo cade a volte in una lentezza eccessiva, che non permette di gustare a pieno le scene d’azione e gli effetti speciali. Ottimo però il cast fra il quale troviamo i professionisti Harrison Ford e Daniel Craig e la splendida, ma forse un po’ acerba, Olivia Wilde. Cowboys and aliens, pur non essendo un capolavoro, merita comunque di essere guardato perché è puro intrattenimento e diverte molto.
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displeasure
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giovedì 14 novembre 2013
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forse è il momento d'inventarsi un nuovo genere
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Cowboy e Aliens parla di uomini intrepidi, banditi e indiani che, in un passato non troppo lontano, hanno contrastato mostruosi demoni provenienti dallo spazio, intenti rubare l'oro del pianeta. La contrapposizione tra i letali alieni e gli umani, armati di minuscole pistole, è ridicola e incapace di rendere l'eroicità dello scontro impari. L'idea è coerente, tuttavia la sceneggiatura è traballante, procede con scene inutili per sostenere quella precedente o la successiva, dando l'impressione di un qualche problema a livello di montaggio. Le sequenze creano una discreta suspance, rotta dalla prevedibilità degli eventi e dalla recitazione.
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Cowboy e Aliens parla di uomini intrepidi, banditi e indiani che, in un passato non troppo lontano, hanno contrastato mostruosi demoni provenienti dallo spazio, intenti rubare l'oro del pianeta. La contrapposizione tra i letali alieni e gli umani, armati di minuscole pistole, è ridicola e incapace di rendere l'eroicità dello scontro impari. L'idea è coerente, tuttavia la sceneggiatura è traballante, procede con scene inutili per sostenere quella precedente o la successiva, dando l'impressione di un qualche problema a livello di montaggio. Le sequenze creano una discreta suspance, rotta dalla prevedibilità degli eventi e dalla recitazione. Gli attori principali compongono un discutibile testa a testa tra Daniel Craig e Harrison Ford, il primo con la solita recitazione legnosa da 007, il secondo con addosso i panni di un rugoso Indiana Jones. Nessuno dei due riesce con movenze o linguaggio a dare l'idea di un vero cowboy. Questo, unito alle scenografie elementari e ai costumi poveri, rendono il film piuttosto posticcio.
Possiamo leggere Cowboy e Aliens come l'ennesima ricerca di modernità attuata tramite il contrasto di due elementi di un repertorio ormai passato. Gli ingredienti però non reggono e lo si può intuire dal confronto con il contemporaneo "Django" di Tarantino, capace di esprimere la vera passione per l'eredità dei film di Sergio Leone, la brutalità, il western uniti all'apporto odierno degli effetti speciali, dell'ottima regia, della fotografia innovativa, ricca di rimandi e della recitazione complessa e convincente.
Cowboy e Aliens è superficiale e lo si percepisce, si ha la sensazione di essere in una citazione della citazione, talmente ridotta all'osso da perderne l'anima. La fotografia con le classiche tinte sabbia e blu-argento della fantascienza, le musiche country, il bandito, il colonnello, gli indiani, la diligenza, l'oro, tutti gli elementi sono stati citati, ma non approfonditi.
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domenico rizzi
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giovedì 14 novembre 2013
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discutibile esperimento di fusione fra due generi.
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Guardando questo film, viene da considerare che l'unico abbinamento riuscito, almeno letterariamente, fra western e science fiction rimane quello di Edgar Rice Burroughs con "Sotto le lune di Marte", nel lontano 1912. Che cos'è invece "Cowboys & Aliens"? Un espisodio successivo di Indiana Jones che un attempato Harrison Ford - pur sempre bravissimo - tenta di rilanciare? Un modo di inserire nel western la suggestione della hot science fiction, che parlava di astronavi ed esseri anatomicamente diversi dall'uomo terrestre? Un esperimento per dare uno scossone ad un genere che da anni stenta a risollevarsi? Forse tutte queste cose insieme, che tuttavia non riescono a creare l'amalgama desiderato fra i due filoni avventurosi più amati dal pubblico.
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Guardando questo film, viene da considerare che l'unico abbinamento riuscito, almeno letterariamente, fra western e science fiction rimane quello di Edgar Rice Burroughs con "Sotto le lune di Marte", nel lontano 1912. Che cos'è invece "Cowboys & Aliens"? Un espisodio successivo di Indiana Jones che un attempato Harrison Ford - pur sempre bravissimo - tenta di rilanciare? Un modo di inserire nel western la suggestione della hot science fiction, che parlava di astronavi ed esseri anatomicamente diversi dall'uomo terrestre? Un esperimento per dare uno scossone ad un genere che da anni stenta a risollevarsi? Forse tutte queste cose insieme, che tuttavia non riescono a creare l'amalgama desiderato fra i due filoni avventurosi più amati dal pubblico. Fra le altre considerazioni, meglio sarebbe stato se gli Alieni avessero conservato più a lungo il loro alone di mistero, come accadeva per gli Indiani di John Ford in "Ombre rosse", invece di rivelarsi quasi subito come scimmiotti saltellanti fra le rocce.Se l'idea iniziale poteva essere buona, la trama che vi è stata costruita intorno appare carente in molti passaggi.Si salva la recitazione dei protagonisti, da Daniel Craig al navigato Ford e ancor più quella di Olivia Wilde. Maestosa soltanto la scena dell'apparizione della donna, che si materializza uscendo nuda dal fuoco nell'accampamento dei Chiricahua.
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aldolg
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mercoledì 11 settembre 2013
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da vedere
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Tratto da un fumetto, interessante per i fautori di una presenza passata, che in realtà c'è stata, mi ricorda il mistero delle arships del 1896 proprio in quei posti... ! Tematica: ALIENI
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ultimoboyscout
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mercoledì 5 giugno 2013
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indy e 007 nel selvaggio west.
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Western + alieni sembrava una formula improponibile, almeno fino a quando Jon Favreau, regista di diversi blockbuster, non si è innamorato della graphic novel del 1997 di Scott Mitchell Rosenberg che nessuno aveva avuto il coraggio di adattare per il cinema. E per rendere realtà tutto ciò ci sono voluti due visionari come Steven Spielberg e Ron Howard che si sono occupati della produzione, affidando la scrittura a Orci e Kurtzman, fdelissimi di J.J. Abrams. Ne esce un film dai toni quasi epici, con pistoleri a cavallo e altri che cavalcano astronavi, un film sull'incontro/scontro di due civiltà ambientato in una cittadina biblicamente chiamata Absolution. Il (fanta)western tutto sommato regge fino a quando non entrano in gioco questi alieni apparentemente imbattibili ma stupidi come cavie da laboratorio: tra febbre dell'oro e zompi assurdi causano sbandate in stile mediocre videogame, dalla somma di due generi ne esce un terzo che prende il peggio di entrambi.
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Western + alieni sembrava una formula improponibile, almeno fino a quando Jon Favreau, regista di diversi blockbuster, non si è innamorato della graphic novel del 1997 di Scott Mitchell Rosenberg che nessuno aveva avuto il coraggio di adattare per il cinema. E per rendere realtà tutto ciò ci sono voluti due visionari come Steven Spielberg e Ron Howard che si sono occupati della produzione, affidando la scrittura a Orci e Kurtzman, fdelissimi di J.J. Abrams. Ne esce un film dai toni quasi epici, con pistoleri a cavallo e altri che cavalcano astronavi, un film sull'incontro/scontro di due civiltà ambientato in una cittadina biblicamente chiamata Absolution. Il (fanta)western tutto sommato regge fino a quando non entrano in gioco questi alieni apparentemente imbattibili ma stupidi come cavie da laboratorio: tra febbre dell'oro e zompi assurdi causano sbandate in stile mediocre videogame, dalla somma di due generi ne esce un terzo che prende il peggio di entrambi. Il realismo del western si secca subito, la fantascienza appare poco sensata, la spazzatura, seppur innocua, prende il sopravvento. Ibrido che omaggia Leone e Ford (John), che ai tempi del sequel, del reboot, del remake e del franchise, ha il merito di trattare temi originali e una storia poco conosciuta, anche se portare al cinema l'inesplorato può essere pericoloso. A quanto già detto mescola un pizzico di cultura nerd che lo rende appetibile e affascinante ma non del tutto riuscito: il western ingloba la fantascianza, mandando il necessario equilibrio a farsi benedire. Ford (Harrison) e Craig indossano i costumi di due villain sulla via del riscatto n quel di Assoluzione, appendendo per l'occasione al chiodo l'aura eroica di Indiana Jones e di James Bond.
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