antonio montefalcone
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lunedì 17 ottobre 2011
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gli alieni hanno sbagliato epoca! - recensione.
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Jon Favreau, regista di “Iron Man”, torna con un film prodotto da Ron Howard e Steven Spielberg. Siamo nel 1873: Jake Lonergan arriva nella sperduta Absolution in Arizona. Una città in cui tutti sono agli ordini del colonnello Dolarhyde. Jake non ricorda il suo passato da fuorilegge e non viene visto di buon occhio dai cittadini di Absolution. Le cose cambieranno quando degli alieni attaccheranno la cittadina dal cielo, rapendone abitanti e oro. I sopravvissuti capiranno che Jake è la loro unica salvezza, in quanto possiede un bracciale alieno in grado di fronteggiare i nemici. Il film è un tipico “pop-corn movie” scacciapensieri, ma non trasmette grande spettacolo o emozione.
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Jon Favreau, regista di “Iron Man”, torna con un film prodotto da Ron Howard e Steven Spielberg. Siamo nel 1873: Jake Lonergan arriva nella sperduta Absolution in Arizona. Una città in cui tutti sono agli ordini del colonnello Dolarhyde. Jake non ricorda il suo passato da fuorilegge e non viene visto di buon occhio dai cittadini di Absolution. Le cose cambieranno quando degli alieni attaccheranno la cittadina dal cielo, rapendone abitanti e oro. I sopravvissuti capiranno che Jake è la loro unica salvezza, in quanto possiede un bracciale alieno in grado di fronteggiare i nemici. Il film è un tipico “pop-corn movie” scacciapensieri, ma non trasmette grande spettacolo o emozione. Il trailer e il titolo sono molto più affascinanti e intriganti dell’intero film: l’intento innovativo delle premesse si perde, purtroppo, in una costruzione fallimentare dello svolgimento della sceneggiatura; meccanica e scontata, schematica e superficiale; e quasi nulla vivacizzata dal ritmo, dalla regia o dagli attori (a parte Sam Rockwell e Harrison Ford). Il difetto principale a mio parere è nella struttura, poco coinvolgente, della sceneggiatura.
La prima parte è piatta e poco fluida. Si ha la sensazione che gli sceneggiatori non sapessero come arrivare al punto rivelatore del film, perdendosi in scene compiaciute nel creare soltanto intrigo e tensione e infarcendole, inoltre, di punte d’insipida ironia o di violenza improvvisa, solo al fine di divertire. La pellicola non ricchissima di trovate o di idee, spesso, come nella prima parte, sembra girare lungamente a vuoto su se stessa, in un meccanismo che fatica ad attecchire, e anche quando finalmente ingrana non è mai brillante. La seconda parte, invece dalla morte e resurrezione della Wilde fino all’epilogo, sembra più avvincente e scorrevole, movimentata e efficace; ma comunque non toglie l’amara impressione che tutto il film poteva sfruttare meglio il suo potenziale. La buona idea di creare un interessante mix tra fantascienza e western, si ferma soltanto alla banale contrapposizione (e lotta) tra alieni e cowboy, ma non va oltre.
Non esplora o non riesce ad approfondire ulteriori aspetti dei due generi citati, e tematiche che ne potevano derivare.
Ne esce così un ibrido che, almeno in questo film, non è mai innovativo e non valorizza fino in fondo né il western, né la fantascienza. I personaggi risultano appena abbozzati, la messa in scena un po’ manierata, la regia si vede solo nelle sequenze di azione. Ciò che si salva veramente è solo il fascino fumettistico dell’anacronistico: due mondi lontani tra loro nel tempo e nello spazio che s’incontrano e si scontrano; l’ipertecnologico futuristico e i suoi albori primitivi; l’immagine inedita al cinema di vedere vicini alieni e cowboy. Alla fine viene da pensare che il film poteva perlomeno essere migliore se trattava maggiormente (seppur in un prodotto commerciale) questi temi che, invece, ha soltanto sfiorato: l’accettazione della possibilità di riscatto da una vita di peccati con un’azione buona e utile per l’umanità; la misericordia da meritare; l’onore nella lotta; la virilità e l’eroico sacrificio. E poi ancora, le conseguenze della necessità di sopravvivere sulle nostre scelte e azioni; il senso della famiglia; e infine, l’unione solidale (anche tra storici nemici) per poter essere più forti e vincenti contro un nemico nuovo, comune e minaccioso.
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[+] che confusione
(di samanta)
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riccardoandreas
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mercoledì 19 settembre 2012
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tanto rumore per nulla - recensione
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Un cowboy che non ricorda nulla del suo passato finisce in una cittadina nell'estremo west con attaccato al polso sinistro uno strano bracciale, deve fare i conti prima con una taglia sulla sua testa (che non sa di avere) e poi con degli alieni che rapiscono le persone, tra cui il figlio spaccone di Ford, la moglie del locandiere e il nonno sceriffo di un ragazzino (Aang di "the last airbender"). Ci sono cose che purtroppo non possono essere unite come la cioccolata e l'insalata ed è questo il caso. Tralasciando il titolo che non lascia spazio all'immaginazione e che a parer mio è orribile in qualsiasi lingua viene tradotto, il film non ha un genere, ma solo tanta azione, tra sudore, baffi, unghie sporche ed alieni simili al più entusiasmante District 9, si perde quindi di vista il fatto che dovrebbe essere sia un western che un film di fantascienza e diventa solamente tanti BANG BANG.
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samanta
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domenica 24 marzo 2024
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quando gli ufo scesero nel west
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Uscito nel 2011 più volte andato in TV tratto da un fumento appartiene a un genere misto western/fantascienza, la regia è di Jon Favreau (Iron Man, Il libro della giungla, Il re Leone 2019), Steven Spielberg è uno dei produttori esecutivi, il film girato tradizionalmente e con un cast notevole è costato 163 milioni di $ incassandone solo 175.
Un uomo dal volto allucinato cammina in un deserto, è ferito, ha il volto allucinato e uno strano braccialetto, sapremo dopo il suo nome: Jake Lanergan (Daniel Craig), l'uomo riesce ad arrivare in paese siamo nell'Arizona del 1873, viene soccorso dal predicatore Meacham (Clancy Brown), incontra Percy (Paul Dano) figlio del padrone del paese il ricco proprietario terrriero colonnello Woodrow Dolarhyde (Harrison Ford), Percy è un bullo aggredisce Jake che lo metto KO, caduto spara ma ferisce un vice sceriffo, lo sceriffo Taggart (Keith Carradine) lo arresta con Lonergan che è ricercato per omicidio e lo carica su una diligenza che lo porti in prigione, una ragazza misteriosa Ellen osserva tutto (Olivia Wilde, caratterista: La ragazza della porta accanto), ma arriva il colonnello con i suoi uomini per liberarlo, il ranchero è un uomo rozzo e violento e cerca di impedire la partenza.
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Uscito nel 2011 più volte andato in TV tratto da un fumento appartiene a un genere misto western/fantascienza, la regia è di Jon Favreau (Iron Man, Il libro della giungla, Il re Leone 2019), Steven Spielberg è uno dei produttori esecutivi, il film girato tradizionalmente e con un cast notevole è costato 163 milioni di $ incassandone solo 175.
Un uomo dal volto allucinato cammina in un deserto, è ferito, ha il volto allucinato e uno strano braccialetto, sapremo dopo il suo nome: Jake Lanergan (Daniel Craig), l'uomo riesce ad arrivare in paese siamo nell'Arizona del 1873, viene soccorso dal predicatore Meacham (Clancy Brown), incontra Percy (Paul Dano) figlio del padrone del paese il ricco proprietario terrriero colonnello Woodrow Dolarhyde (Harrison Ford), Percy è un bullo aggredisce Jake che lo metto KO, caduto spara ma ferisce un vice sceriffo, lo sceriffo Taggart (Keith Carradine) lo arresta con Lonergan che è ricercato per omicidio e lo carica su una diligenza che lo porti in prigione, una ragazza misteriosa Ellen osserva tutto (Olivia Wilde, caratterista: La ragazza della porta accanto), ma arriva il colonnello con i suoi uomini per liberarlo, il ranchero è un uomo rozzo e violento e cerca di impedire la partenza. In quel momento strani navi volanti e spaventosi esseri intervengono rapiscono Percy, Taggart e diversi cittadini uccidendone altri, Jake riesce a distruggere una nave con il braccialetto che si rivela un'arma micidiale. Il film si dipana nelle vicende dell'inseguimento e della liberazione dei rapiti, comanda gli inseguitori il colonnello, riusciranno a scoprire l'immensa base creata dagli alieni nelle montagne e a distruggerla con la liberazione dei rapiti grazie anche all'aiuto degli Apache e di Ellen, si scoprirà che gli alieni estraevano l'oro necessario per la loro sopravvivenza. L'oro viene recuperato assicurando la ricchezza (e il silenzio) di tutti.
Nel film si vede l'influenza di Spielberg che amava il western e specialmente Stage Coach (Ombre rosse) di cui si intravedono alcuni accenni come anche sono evidenti i richiami a I predatori dell'arca perduta, la pellicola non è stata girata come era stato previsto in 3D e si è rinunciato il ricorso agli effetti speciali digitali, ma comunque gli effetti speciali ci sono e ben realizzati, come ottima è la fotografia. Non sono dell'opinione che la mescolanza di western e di fantascienza sia ridicola: se si fanno film sugli alieni che arrivano nel 1950 o nel 1990 non vedo perche non possano arrivare nel 1873; invece la storia narrata appare non bene amalgamata, il genere del western classico che viene richiamato abbondantemente non riesce ad incastrarsi nel genere fantascientifico anche mettere nel miscuglio i pellerossa non si rivela una buona trovata , si crea un mixage un pò scombinato e sconclusionato la regia , la sceneggiatura poi apppare debole, i dialoghi modesti, la regia si rivela irresoluta la scena finale appare però ben realizzata ed efficace. L'interpretazione complessiva non convince: Daniel Craig non è molto espressivo e appare spaesato nella parte, mentre Harrison Ford mette tutta la sua professionalità in una parte a mio avviso male definita: all'inizio rozzo allevatore per finire gentiluomo ben vestito, ottima l'interpretazione di Clancy Brown (Le ali della libertà, The informant) nella parte del predicatore.
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martalari
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sabato 13 agosto 2011
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una sorta di bmovie
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VISTO Cowboys & Aliens una sorta di BMOVIE stile "All'inseguimento dell'alieno verde"
Cowboys & Aliens è uscito negli Usa a luglio guadagnando fino ad oggi 72 milioni di dollari poco però rispetto ai costi, Nei siti specializzati si parla di ben 163 milioni di budget.Da noi uscirà il 14 ottobre.
Del film ce ne parla Rebecca W. che lo ha visto negli Usa.
Beh chi non conosce i bmovie? Quelli dove attendevi l'arrivo del mostro più o meno deformato, quelli dove il personaggio principale è abbastanza stereotipato ma quello che contava è il caos intorno a lui.
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VISTO Cowboys & Aliens una sorta di BMOVIE stile "All'inseguimento dell'alieno verde"
Cowboys & Aliens è uscito negli Usa a luglio guadagnando fino ad oggi 72 milioni di dollari poco però rispetto ai costi, Nei siti specializzati si parla di ben 163 milioni di budget.Da noi uscirà il 14 ottobre.
Del film ce ne parla Rebecca W. che lo ha visto negli Usa.
Beh chi non conosce i bmovie? Quelli dove attendevi l'arrivo del mostro più o meno deformato, quelli dove il personaggio principale è abbastanza stereotipato ma quello che contava è il caos intorno a lui...
Ora la domanda sorge spontanea. Qual è il genere di Cowboys & Aliens ? Diciamo che è un film d'ambientazione western con scene tra fantasy e fantascienza e tanta azione nella seconda parte...
Il film all'inizio tiene, ci troviamo di fronte a tre grandi attori, c'è 007 Daniel Craig cowboy che si risveglia nel deserto con una sorta di bracciale elettronico al braccio, ma non ricorda nulla, c'è Paul Dano (Il petroliere, Little Miss Sunshine) giovane figlio di papà spavaldo e insopportabile quanto basta per attirare le ire come da Cliché del tenebroso di turno Craig....e c'è il papà Harrison Ford finalmente cattivo, veramente cattivo...
Tutto sembrerebbe valere il biglietto soprattutto per il mistero che circonda il cowboy Craig, Da dove viene? dove va? cosa fa? perchè lo fa? Chi sono le persone che lo vogliono vivo e chi quelle che lo vogliono morto?
Sembra di vedere un film con l'ambientazione da Sergio Leone con cowboy assediati da extraterrestri stile Alien con scene tra Mission Impossible e all'Inseguimento della pietra verde il tutto condito da uno stile che ricorda (all'inizio) ai confini della realtà con una fotografia alla Taken ma non c'è nulla di quanto scritto realmente.....ad un tratto non capisci più chi siano i buoni chi i cattivi, l'azione prende il sopravvento sul mistero e il film diventa un "Bmovie da mostro". Buona la fotografia, giusta anche la regia, un film però per chi ama i minestroni di generi tutti nella stessa pellicola, dopo un pò l'improbabile però prende il sopravvento e il film diventa un pò videogioco da caccia al mostro.....
Comunque un film che si può vedere se amate gli attori
Voto 6 (6 1/2 l'inizio poi 6 la seconda parte)
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sypnos
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domenica 3 giugno 2012
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gli alieni al tempo del far west
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Jake è un cowboy solitario, un ex bandito, che scopre di essere stato catturato dagli alieni. Giunge in una piccola città del West, dove un gruppo di cittadini rimane sconvolto dall'arrivo di piccole astronavi che a poco a poco si portano via familiari, amici e conoscenti. Jake ha perso la memoria, ma durante il viaggio che l'intera popolazione della città ha deciso di intraprendere per salvare i concittadini, la riacquisterà.
Un film che si basa sullo straniamento dei personaggi posti su un'altra linea di tempo, che va contro le regole del fantascientifico. Effetti speciali non troppo appariscenti, ma comunque in grado di dare un'ottima visuale degli alieni.
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Jake è un cowboy solitario, un ex bandito, che scopre di essere stato catturato dagli alieni. Giunge in una piccola città del West, dove un gruppo di cittadini rimane sconvolto dall'arrivo di piccole astronavi che a poco a poco si portano via familiari, amici e conoscenti. Jake ha perso la memoria, ma durante il viaggio che l'intera popolazione della città ha deciso di intraprendere per salvare i concittadini, la riacquisterà.
Un film che si basa sullo straniamento dei personaggi posti su un'altra linea di tempo, che va contro le regole del fantascientifico. Effetti speciali non troppo appariscenti, ma comunque in grado di dare un'ottima visuale degli alieni.
Il ritmo è piuttosto lento per tutto lo sviluppo del film, e subisce un'accelerazione esagerata alla fine, volendo includere tutto al culmine dell'azione: battaglia in campo aperto tra uomini e alieni, risveglio dei ricordi di Jake e liberazione degli ostaggi; in più si tocca il solito tasto "mi-sacrifico-per-gli-altri", inutile e anche molto banale, per la scena dell'esplosione finale dell'astronave insieme con l'unica donna che Jake amava. Il tutto dà un tocco di malinconia finale, anche per la partenza di Jake dal villaggio, che andrà, si suppone, in cerca di fortuna.
L'idea non era male, ma forse non è stata sviluppata al meglio. Il cast salva gran parte del film.
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domenico rizzi
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giovedì 14 novembre 2013
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discutibile esperimento di fusione fra due generi.
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Guardando questo film, viene da considerare che l'unico abbinamento riuscito, almeno letterariamente, fra western e science fiction rimane quello di Edgar Rice Burroughs con "Sotto le lune di Marte", nel lontano 1912. Che cos'è invece "Cowboys & Aliens"? Un espisodio successivo di Indiana Jones che un attempato Harrison Ford - pur sempre bravissimo - tenta di rilanciare? Un modo di inserire nel western la suggestione della hot science fiction, che parlava di astronavi ed esseri anatomicamente diversi dall'uomo terrestre? Un esperimento per dare uno scossone ad un genere che da anni stenta a risollevarsi? Forse tutte queste cose insieme, che tuttavia non riescono a creare l'amalgama desiderato fra i due filoni avventurosi più amati dal pubblico.
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Guardando questo film, viene da considerare che l'unico abbinamento riuscito, almeno letterariamente, fra western e science fiction rimane quello di Edgar Rice Burroughs con "Sotto le lune di Marte", nel lontano 1912. Che cos'è invece "Cowboys & Aliens"? Un espisodio successivo di Indiana Jones che un attempato Harrison Ford - pur sempre bravissimo - tenta di rilanciare? Un modo di inserire nel western la suggestione della hot science fiction, che parlava di astronavi ed esseri anatomicamente diversi dall'uomo terrestre? Un esperimento per dare uno scossone ad un genere che da anni stenta a risollevarsi? Forse tutte queste cose insieme, che tuttavia non riescono a creare l'amalgama desiderato fra i due filoni avventurosi più amati dal pubblico. Fra le altre considerazioni, meglio sarebbe stato se gli Alieni avessero conservato più a lungo il loro alone di mistero, come accadeva per gli Indiani di John Ford in "Ombre rosse", invece di rivelarsi quasi subito come scimmiotti saltellanti fra le rocce.Se l'idea iniziale poteva essere buona, la trama che vi è stata costruita intorno appare carente in molti passaggi.Si salva la recitazione dei protagonisti, da Daniel Craig al navigato Ford e ancor più quella di Olivia Wilde. Maestosa soltanto la scena dell'apparizione della donna, che si materializza uscendo nuda dal fuoco nell'accampamento dei Chiricahua.
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toty bottalla
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martedì 7 luglio 2015
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avventura, sentimento e alieni al computer!
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Un ottimo spettacolo d'intrattenimento computerizzato dove il sentimento è alieno e gli alieni dei mostri da raccontare ai bambini cattivi per tranquillizzarli, un'opera tra il serio e il semicomoco con l'attenuante fantastica del per chi ci crede e s'accontenta, una battaglia contro gli alieni vinta dai nostri eroi solo al cinema in una storia che fa ridere i polli! Saluti.
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elgatoloco
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mercoledì 8 luglio 2015
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efficace contaminatio tra due generi
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Efficace contaminatio tra due generi, il western e la SF, dove, giustamente, come si nota nella recensione"istituzionale" premessa, ogni genere mantiene i suoi codici, meticciandoli solo quando la"minaccia aliena"impatta sul"tranquillo"(si fa per dire, al contrario, perennemente minacciato dalla violenza)"Wild West", "Cowboys and Aliens"si serve di trucchi anche"al fulmicotone" solo quando è necessario, id est quando i"mostri alieni"devono mostrarsi, apparire in scena, quando la spettacolarità(invocata dal pubblico, non solo da quello made in USA)chiede, dunque con una corrispondenza reciproca domanda-offerta, ma poi il vero e proprio film va anche oltre, coinvolgendo le esistenze dei singoli, dunque con un"co^té"sentimentale forte.
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Efficace contaminatio tra due generi, il western e la SF, dove, giustamente, come si nota nella recensione"istituzionale" premessa, ogni genere mantiene i suoi codici, meticciandoli solo quando la"minaccia aliena"impatta sul"tranquillo"(si fa per dire, al contrario, perennemente minacciato dalla violenza)"Wild West", "Cowboys and Aliens"si serve di trucchi anche"al fulmicotone" solo quando è necessario, id est quando i"mostri alieni"devono mostrarsi, apparire in scena, quando la spettacolarità(invocata dal pubblico, non solo da quello made in USA)chiede, dunque con una corrispondenza reciproca domanda-offerta, ma poi il vero e proprio film va anche oltre, coinvolgendo le esistenze dei singoli, dunque con un"co^té"sentimentale forte. Estremamente accurato, anche nella scelta degli interpreti(e qui si andrebbe nello specifico-a me basterà ricordare che un attore altrimenti non particolarmente eccelso come Harrison Ford qui se la cava decisamente bene), il film potrebbe anche indurre, tra l'altro, a ulteriori(mai completate)riflessioni sul rapporto cinematografia/architettura. El Gato
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displeasure
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giovedì 14 novembre 2013
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forse è il momento d'inventarsi un nuovo genere
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Cowboy e Aliens parla di uomini intrepidi, banditi e indiani che, in un passato non troppo lontano, hanno contrastato mostruosi demoni provenienti dallo spazio, intenti rubare l'oro del pianeta. La contrapposizione tra i letali alieni e gli umani, armati di minuscole pistole, è ridicola e incapace di rendere l'eroicità dello scontro impari. L'idea è coerente, tuttavia la sceneggiatura è traballante, procede con scene inutili per sostenere quella precedente o la successiva, dando l'impressione di un qualche problema a livello di montaggio. Le sequenze creano una discreta suspance, rotta dalla prevedibilità degli eventi e dalla recitazione.
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Cowboy e Aliens parla di uomini intrepidi, banditi e indiani che, in un passato non troppo lontano, hanno contrastato mostruosi demoni provenienti dallo spazio, intenti rubare l'oro del pianeta. La contrapposizione tra i letali alieni e gli umani, armati di minuscole pistole, è ridicola e incapace di rendere l'eroicità dello scontro impari. L'idea è coerente, tuttavia la sceneggiatura è traballante, procede con scene inutili per sostenere quella precedente o la successiva, dando l'impressione di un qualche problema a livello di montaggio. Le sequenze creano una discreta suspance, rotta dalla prevedibilità degli eventi e dalla recitazione. Gli attori principali compongono un discutibile testa a testa tra Daniel Craig e Harrison Ford, il primo con la solita recitazione legnosa da 007, il secondo con addosso i panni di un rugoso Indiana Jones. Nessuno dei due riesce con movenze o linguaggio a dare l'idea di un vero cowboy. Questo, unito alle scenografie elementari e ai costumi poveri, rendono il film piuttosto posticcio.
Possiamo leggere Cowboy e Aliens come l'ennesima ricerca di modernità attuata tramite il contrasto di due elementi di un repertorio ormai passato. Gli ingredienti però non reggono e lo si può intuire dal confronto con il contemporaneo "Django" di Tarantino, capace di esprimere la vera passione per l'eredità dei film di Sergio Leone, la brutalità, il western uniti all'apporto odierno degli effetti speciali, dell'ottima regia, della fotografia innovativa, ricca di rimandi e della recitazione complessa e convincente.
Cowboy e Aliens è superficiale e lo si percepisce, si ha la sensazione di essere in una citazione della citazione, talmente ridotta all'osso da perderne l'anima. La fotografia con le classiche tinte sabbia e blu-argento della fantascienza, le musiche country, il bandito, il colonnello, gli indiani, la diligenza, l'oro, tutti gli elementi sono stati citati, ma non approfonditi.
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ultimoboyscout
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mercoledì 5 giugno 2013
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indy e 007 nel selvaggio west.
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Western + alieni sembrava una formula improponibile, almeno fino a quando Jon Favreau, regista di diversi blockbuster, non si è innamorato della graphic novel del 1997 di Scott Mitchell Rosenberg che nessuno aveva avuto il coraggio di adattare per il cinema. E per rendere realtà tutto ciò ci sono voluti due visionari come Steven Spielberg e Ron Howard che si sono occupati della produzione, affidando la scrittura a Orci e Kurtzman, fdelissimi di J.J. Abrams. Ne esce un film dai toni quasi epici, con pistoleri a cavallo e altri che cavalcano astronavi, un film sull'incontro/scontro di due civiltà ambientato in una cittadina biblicamente chiamata Absolution. Il (fanta)western tutto sommato regge fino a quando non entrano in gioco questi alieni apparentemente imbattibili ma stupidi come cavie da laboratorio: tra febbre dell'oro e zompi assurdi causano sbandate in stile mediocre videogame, dalla somma di due generi ne esce un terzo che prende il peggio di entrambi.
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Western + alieni sembrava una formula improponibile, almeno fino a quando Jon Favreau, regista di diversi blockbuster, non si è innamorato della graphic novel del 1997 di Scott Mitchell Rosenberg che nessuno aveva avuto il coraggio di adattare per il cinema. E per rendere realtà tutto ciò ci sono voluti due visionari come Steven Spielberg e Ron Howard che si sono occupati della produzione, affidando la scrittura a Orci e Kurtzman, fdelissimi di J.J. Abrams. Ne esce un film dai toni quasi epici, con pistoleri a cavallo e altri che cavalcano astronavi, un film sull'incontro/scontro di due civiltà ambientato in una cittadina biblicamente chiamata Absolution. Il (fanta)western tutto sommato regge fino a quando non entrano in gioco questi alieni apparentemente imbattibili ma stupidi come cavie da laboratorio: tra febbre dell'oro e zompi assurdi causano sbandate in stile mediocre videogame, dalla somma di due generi ne esce un terzo che prende il peggio di entrambi. Il realismo del western si secca subito, la fantascienza appare poco sensata, la spazzatura, seppur innocua, prende il sopravvento. Ibrido che omaggia Leone e Ford (John), che ai tempi del sequel, del reboot, del remake e del franchise, ha il merito di trattare temi originali e una storia poco conosciuta, anche se portare al cinema l'inesplorato può essere pericoloso. A quanto già detto mescola un pizzico di cultura nerd che lo rende appetibile e affascinante ma non del tutto riuscito: il western ingloba la fantascianza, mandando il necessario equilibrio a farsi benedire. Ford (Harrison) e Craig indossano i costumi di due villain sulla via del riscatto n quel di Assoluzione, appendendo per l'occasione al chiodo l'aura eroica di Indiana Jones e di James Bond.
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