snape
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lunedì 13 febbraio 2012
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film inutile
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un cast stellare per un film che passa senza lasciare traccia
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kyotrix
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domenica 12 febbraio 2012
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guardabile
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ma nulla di speciale, parecchi attori importanti, poco sfruttati.
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vittorio
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martedì 7 febbraio 2012
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deludente
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Decisamente bruttino, con una storia trita e ritrita, con una pessima fotografia e un finale molto banale.....
Tanti attori per nulla...
Delusione!!
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aimi_
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lunedì 6 febbraio 2012
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niente di che
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Mi aspettavo qualcosa di più da questo film, mi aspettavo un film più avvincente che tenesse lo spettatore ben saldato alla poltrona o nel mio caso divano per seguire attentamente il film, invece ahi me non c'è riuscito, infatti il film l'ho messo parecchie volte in pausa, per prendere un bicchiere d'acqua, sgranchirmi le gambe, dar da mangiare ai conigli, vedere se qualcuno mi avesse scritto qualcosa per e-mail.
Se devo essere sincero mi aspetto un film tipo "virus letale" e sinceramente anche se parlano entrambi i film di virus, non sono paragonabili, perchè questo film è girato come una cronaca di giornale, infatti viene ben evidenziato i vari giorni da quando il virus viene a contatto giorno per giorno cosa succede, ed non ha la struttura d'azione o avventura come il film che ho citato.
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Mi aspettavo qualcosa di più da questo film, mi aspettavo un film più avvincente che tenesse lo spettatore ben saldato alla poltrona o nel mio caso divano per seguire attentamente il film, invece ahi me non c'è riuscito, infatti il film l'ho messo parecchie volte in pausa, per prendere un bicchiere d'acqua, sgranchirmi le gambe, dar da mangiare ai conigli, vedere se qualcuno mi avesse scritto qualcosa per e-mail.
Se devo essere sincero mi aspetto un film tipo "virus letale" e sinceramente anche se parlano entrambi i film di virus, non sono paragonabili, perchè questo film è girato come una cronaca di giornale, infatti viene ben evidenziato i vari giorni da quando il virus viene a contatto giorno per giorno cosa succede, ed non ha la struttura d'azione o avventura come il film che ho citato.
A parer mio la grande pecca di questo film è la lentezza esopratutto non ti crea quell'atmosfera di tensione per cui voi sapere come andrà a finire la questione e come riescono a risolverla, infatti il tutto si risolve con niente, anche le varie storie non riescono ad appassionarti perchè sono prese troppo da lontano quelle interessanti e troppo da vicine quelle noiose, come la storia del padre e della figlia, mamma mia che noia ^ ^,
La trama è semplice, il mondo è in crisi perchè c'è un nuovo virus in circolazione che provoca la morte e si trasmette con il contatto diretto o indiretto.
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liuk�
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sabato 4 febbraio 2012
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la migliore pellicola del genere
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Nella nicchia di film "epidemiologici" questo Contagion è sicuramente il migliore di sempre. Il lavoro di Soderbergh è pressochè perfetto per realismo, dinamica e ritmo, arricchito da un cast di altissimo livello che si esprime egregiamente.
Il mix di thriller, documentario e fiction è strepitoso, il risultato assolutamente avvicente ed innovativo, nel complesso un film assolutamente da vedere.
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osteriacinematografo
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mercoledì 25 gennaio 2012
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cicale a fine agosto
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Steven Soderbergh fornisce un’interpretazione cupa e claustrofobica della eventualità di un virus dilagante a livello planetario.
La parata di attori che sfila fornisce quasi la sensazione che il prodotto sia stato confezionato quale monito generale, che il film sia una sorta di allarme rosso in costante attività e i protagonisti ambasciatori dei pericoli che l’uomo corre (e che l’uomo genera) nell’epoca della globalizzazione del lavoro, dei mercati, dell’informazione e delle malattie.
Persone e merci circolano senza controllo, l’uomo divora ogni cosa, riduce gli spazi, danneggia ogni ambiente; le creature, cacciate dai propri habitat, vivono dove possono, dove non dovrebbero, e nuove forme virali si combinano, rimescolandosi, acquisendo forza, e poi viaggiano e si diffondono a bordo di corrieri umani che poi divengono cavie.
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Steven Soderbergh fornisce un’interpretazione cupa e claustrofobica della eventualità di un virus dilagante a livello planetario.
La parata di attori che sfila fornisce quasi la sensazione che il prodotto sia stato confezionato quale monito generale, che il film sia una sorta di allarme rosso in costante attività e i protagonisti ambasciatori dei pericoli che l’uomo corre (e che l’uomo genera) nell’epoca della globalizzazione del lavoro, dei mercati, dell’informazione e delle malattie.
Persone e merci circolano senza controllo, l’uomo divora ogni cosa, riduce gli spazi, danneggia ogni ambiente; le creature, cacciate dai propri habitat, vivono dove possono, dove non dovrebbero, e nuove forme virali si combinano, rimescolandosi, acquisendo forza, e poi viaggiano e si diffondono a bordo di corrieri umani che poi divengono cavie.
Il panico dilaga e si moltiplica, di pari passo con la malattia, lo sciacallaggio prende forma e coinvolge generi alimentari, farmaci, vaccini, la paura stessa.
La paura gioca un ruolo determinante, e c’è chi la subisce e chi se ne nutre, chi ne viene schiacciato e chi ne sfrutta le potenzialità per arricchirsi, come -nel caso di specie- un blogger senza scrupoli.
E poi s’affaccia al proscenio per un meritato tributo Nostra Signora l’Industria Farmaceutica, autoproclamatasi neo divinità, assurta al ruolo di religione del terzo millennio: tutto regola e tutto controlla, plasma e indirizza la paura, e i suoi fedeli attendono la sua parola e accrescono le dimensioni del mostro, che gioca e specula su una patologia che prospera e straripa.
Il filtro livido, bluastro -in stile Mystic river- regala atmosfere degne di un tale abisso, che è fisico e morale: l’embargo, lo sfacelo, l’interruzione delle attività, il progressivo calo delle scorte alimentari riportano l’uomo allo stato brado senza fasi intermedie, e l’animale esplode e calpesta i propri simili e la violenza diventa l’unico linguaggio possibile.
Soderbergh aggiunge cauti e rarefatti messaggi di speranza a un quadro catastrofico, ma rimane il tarlo della convinzione che la (presunta) civilizzazione umana sia a tal punto labile e traballante da apparire sotto forma di minute stille nella pioggia battente di Blade Runner.
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[+] tanto perfetta e minuziosa analisi....
(di poverociccio)
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inglesino
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domenica 15 gennaio 2012
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un contagio molto reale!
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Non sono d'accordo con chi lo definisce piatto e banale, descrive realmente quello che è successo decine di volte nella storia del mondo e continuerà a succedere. L'ho trovato molto crudo e realistico e per questo mi ha fatto riflettere molto. Consiglio la visione!
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peter
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domenica 8 gennaio 2012
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big pharma' spot
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Se pensavate che le epidemie fossero solo balle vi sbagliavate: OK magari aviaria e suina lo sono state e sono servite a BP per raggranellare qualche miliardo di dollari ma... attenzione il futuro ci puo' riservare qualche triste sorpresa e allora chi ci potra' salvare? BIg pharma e'logico ,con l'assistenza dei marines (ovviamente). e non pensate di poter scherzare con internet e , magari, l'omeopatia: tutta fuffa o , peggio, truffa.
mega spot delle compagnie farmaceutiche ben fatto e con un cast stellare di morituri (ma quanto li hanno pagati?) Quasi sfacciata operazione di marketing.
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batman_75
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lunedì 2 gennaio 2012
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piatto
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Mai visto attori democratici nel film più repubblicano che potessero fare. La forza del web e di twitter ridotta a una truffa, la fiducia innata nella scienza (patetita la scena di quando archiviano il virus nel gelo) e perfino la giustificazione degli atteggiamenti del potere nei favoritismi. Finale imbarazzante: tutto ridotto al caso? mah... delusissimo.
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davidearte
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domenica 18 dicembre 2011
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inquietante perchè verosimile
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Contagion è uno di quei film corali, in cui le storie narrate sono sempre più vicine alla realtà: non ci sono supereroi, non ci sono protagonisti, ma in questo film tutti i personaggi ricoprono il loro piccolo ruolo e si relazionano tra di loro. E proprio grazie al nostro innato e, ad oggi, spasmodico bisogno di relazionarci con gli altri che un nuovo virus letale si diffonde e decima milioni di individui in tutto il mondo. Il film sembra quasi una cronaca, un documentario in diretta dell'evoluzione dei fatti così come delle paure e delle angoscie degli uomini di tutto il mondo. Quanto c'è di vero in quello che vediamo sullo schermo? nulla! Ma quanto è simile a un domani che potrebbe arrivare? chi può dirlo, forse si.
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Contagion è uno di quei film corali, in cui le storie narrate sono sempre più vicine alla realtà: non ci sono supereroi, non ci sono protagonisti, ma in questo film tutti i personaggi ricoprono il loro piccolo ruolo e si relazionano tra di loro. E proprio grazie al nostro innato e, ad oggi, spasmodico bisogno di relazionarci con gli altri che un nuovo virus letale si diffonde e decima milioni di individui in tutto il mondo. Il film sembra quasi una cronaca, un documentario in diretta dell'evoluzione dei fatti così come delle paure e delle angoscie degli uomini di tutto il mondo. Quanto c'è di vero in quello che vediamo sullo schermo? nulla! Ma quanto è simile a un domani che potrebbe arrivare? chi può dirlo, forse si.
Ed ecco che le fosse comuni con i disinfettanti, le tute protettive, l'isolamento, la carenza di cibo e le rappresaglie non vengono descritte in maniera melodrammatica o esagerata come siamo abituati a vedere in tante pellicole (soprattutto americane) degli anni scorsi, ma con la crudezza e l'immediatezza, e al contempo la semplicità e la velocità, tipiche della realtà e della cronaca. Nulla è lasciato al caso, neppure la presenza di un "fastidioso" blogger anti-governativo che combatte con i poteri forti del mondo farmaceutico proponendo cure alternative dalla dubbia efficacia; la denuncia verso i paesi forti che tengono per se le cure più efficaci e abbandonano gli sfortunati della Terra al loro destino di miserabili e infine, a conclusione della storia, quando il panico e l'emergenza sono solo brutti ricordi, ecco che ci viene spiegato come tutto ha avuto inizio e capiamo che, in fondo, la carenza di igene in uno sperduto allevamento chissà dove è la causa di un'epidemia mondiale incontrollabile. La morale sembra scontata, ma vale la pena ricordare che viviamo sullo stesso pianeta e le conseguenze di ogni nostro piccolo gesto si riversa potenzialmente sulle vite di tutti: è la teoria del battito d'ali di una farfalla che provoca un uragano; teoria del caos affascinante quanto terribile e implacabile.
Non serve essere ipocondriaci, bisogna sviluppare una cultura del rispetto e della conoscenza: Contagion è solo un film, per fortuna, in cui recitano attori molto bravi diretti da un ottimo regista (Sodebergh). Tra i protagonisti vale la pena sottolinere la presenza di ben 3 premi oscar (la Paltrow, la Winslet e la Cotillard, di cui è pessimo il dippiaggio con accento finto francese).
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