medmax
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domenica 3 ottobre 2010
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senza parole
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Stallone probabilmente fa da regista in quanto chiunque altro si sarebbe rifiutato di dirigere un film del genere.
Senza trama, senza suspance, fallisce anche il minimo obiettivo di divertire con qualche effetto speciale.
La scenografia sembra quella di una telenovelas, ed i dialoghi non sono da meno.
Perfino le scene d'azione non sono nè credibili nè entusiasmanti.
assolutamente tempo perso davanti allo schermo.
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gosnurle
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venerdì 24 settembre 2010
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stallone l'ultimo eroe
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In mezzo ad un cinema autoriale dove ci arrabbatta per creare sceneggiature che abbiano un minimo di spessore, dialoghi original che magari possano ambire al'oscar, personaggi credibili e profondi, finali a sorpresa che oggi vanno tanto di moda, squarci di brutale verita' storica che ti inducano una parvenza di pensiero, o perlomeno catarsi ed immolazione finale dell'eroe, ironia e dissacrazione, insomma qualcosa che schivi i soliti cliche' e si ritagli un posticino nella soria del cinema, Stallone invece chiaramente se ne frega, e visti gli incassi lo puo' fare, chiude in soffitta guantoni e bandana rossa, e confeziona il solito prodottino che in fondo fa da decenni ormai, senza infamia e senza lode, giocando qui la carta del cast ricco di suoi emulatori (Willis, Statham), un ritorno dell'antico nemico (Lundgren) , una comparsata ironica e divertita col rivale di sempre (Swartzy), il tutto condito in salsa di soia (Li).
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In mezzo ad un cinema autoriale dove ci arrabbatta per creare sceneggiature che abbiano un minimo di spessore, dialoghi original che magari possano ambire al'oscar, personaggi credibili e profondi, finali a sorpresa che oggi vanno tanto di moda, squarci di brutale verita' storica che ti inducano una parvenza di pensiero, o perlomeno catarsi ed immolazione finale dell'eroe, ironia e dissacrazione, insomma qualcosa che schivi i soliti cliche' e si ritagli un posticino nella soria del cinema, Stallone invece chiaramente se ne frega, e visti gli incassi lo puo' fare, chiude in soffitta guantoni e bandana rossa, e confeziona il solito prodottino che in fondo fa da decenni ormai, senza infamia e senza lode, giocando qui la carta del cast ricco di suoi emulatori (Willis, Statham), un ritorno dell'antico nemico (Lundgren) , una comparsata ironica e divertita col rivale di sempre (Swartzy), il tutto condito in salsa di soia (Li).
Impostato come un minestrone di cose viste e riviste (il cattivo della cia almeno in The Losers era divertente), di bombe e buoni sentimenti (e' incredibile pensare ancora di poter conciliare le due cose), riscatti morali ed amicizie virili, a noi non resta che mangiare la minestra o...uscire dal cinema, ma in fondo xche' farlo? Sarebbe davvero stupido aver creduto anche solo per un secondo che ci aspettasse qualcosa di diverso, ed anche se fosse cosi', logicamente non lo ammeteremmo mai.
In ogni caso, bisogna prendere atto che il nostro e' diventato davvero bravo a girare le scene d'azione, a dosare gli effetti digitali, a cerare pathos e credibilita' in quasi tutti i buoni 20 minuti della baraonda finale. Il resto puo' essere l'ennesima occasione persa, o solo un'ora e mezzo di bimbumbam per dimenticare la faccia del capoufficio.
A voi la scelta.
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ilpredicatore
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venerdì 24 settembre 2010
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gli intramontabili
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L'ultimo film dell'infaticabile Stallone si potrebbe riassumere in una frase che lui stesso sembra confessare dalla prima sequenza sino e soprattutto all'ultima: “Erano bei tempi, ma noi siamo ancora qui”. Perché, sì, The Expendables non è un film d'azione qualunque, non è il solito action B-movie di Statham, né il wu xia di Jet Li né tanto meno una copia di Rambo o di Cobra, nossignore, questo è un chiaro e affettuosissimo omaggio al cinema d'azione che fu, quello vero, quello fatto di botte da orbi, morti ammazzati che dopo cinque minuti non si contano più, battute a scatti, duri a morire, attori che sul set sembrano fare sul serio (ci sono stati infortuni), niente effetti speciali ingombranti, nessuna sequenza d'azione dal ritmo scontato e incredibili quanto divertenti metodi di sopravvivenza.
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L'ultimo film dell'infaticabile Stallone si potrebbe riassumere in una frase che lui stesso sembra confessare dalla prima sequenza sino e soprattutto all'ultima: “Erano bei tempi, ma noi siamo ancora qui”. Perché, sì, The Expendables non è un film d'azione qualunque, non è il solito action B-movie di Statham, né il wu xia di Jet Li né tanto meno una copia di Rambo o di Cobra, nossignore, questo è un chiaro e affettuosissimo omaggio al cinema d'azione che fu, quello vero, quello fatto di botte da orbi, morti ammazzati che dopo cinque minuti non si contano più, battute a scatti, duri a morire, attori che sul set sembrano fare sul serio (ci sono stati infortuni), niente effetti speciali ingombranti, nessuna sequenza d'azione dal ritmo scontato e incredibili quanto divertenti metodi di sopravvivenza. Che film, ragazzi. In questo decennio con ben tre pellicole (questo, il sesto Rocky e il quarto Rambo) Stallone ha saputo dirci una cosa chiara e tonda: è ancora qui e ha ancora ragione da vendere, anche se ultrasessantenne, anche se oscurato e abbandonato da Hollywood e resto del mondo. Assolda un cast da urlo, quasi tutti accettano (peccato per Jackie Chan, Steven Seagal e Van Damme, altrimenti sarebbe stato un film monumentale), co-sceneggia una storia non originale e un po' tirata via e dà vita a personaggi stereotipati e un po' inverosimili, ma ci mette anima e cuore e tutti i protagonisti sono fatti di anima e cuore e questo è ciò che conta. Come il suo regista il film non ha pretese, è sincero e onesto, e lo spettatore non può che restarne ammirato. Stallone vuole far godere e ci riesce (strepitosa ed elettrizzante la sequenza d'azione sull'aereo con Statham che spara sul pontile), ma ha anche il pregio di prendersi il tempo per riflessioni e momenti toccanti, come quello intenso di Mickey Rourke, saggio eremita rockettaro e tatuatore, un personaggio cult come quasi tutti quelli che ha interpretato, un altro duro a tramontare. Statham è più simpatico rispetto alle precedenti interpretazioni, Jet Li ha solo il difetto di un doppiaggio sbagliato, Dolph Lundgren (Ivan Drago per sempre) è una resurrezione e poi ci sono tutti gli altri, ex wrestler o attori decaduti chiamati a riscattarsi. Da tenere d'occhio David Zayas che nella serie televisiva Dexter interpreta il simpatico Batista. Infine bisogna citare le due magnifiche comparsate: Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis, il primo divertito che entra in scena alla Terminator, l'altro cinico e simpatico. In mezzo a loro un Stallone che se la ride sotto i baffi. Rambo, Terminator e Die Hard insieme in una chiesa. Violenza e lacrime, risate e ritmo serrato, combattimenti mozzafiato. Non è un film da prendere sul serio né da considerarsi perfetto o in qualsiasi modo esemplare (Stallone non ha espressione, ma quando corre verso l'aereo sul pontile ricorda ancora il primo Rocky che correva sul porto), ma ha quel sapore e quell'atmosfera un po' tinta di nostalgia che ti permettono di lasciare la sala col sorriso sulle labbra, soddisfatto, per niente deluso. Anche alla fine Stallone non lascia niente e ci regala un'ultima scena emozionante, carica di tutto quello che il regista vorrebbe vedere e che vorrebbe che noi vedessimo e assaporassimo, una scena di amicizia e leggerezza, dove tutti sembrano dirci di esserci ancora e che ci saranno sempre, anche chi era dato per “morto”, una scena dove c'è tempo perfino per la poesia. E poi... l'ultimo lancio. Tutti si scostano. Centro! Fine. Alla prossima.
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alex41
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giovedì 23 settembre 2010
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a me è piaciuto
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Certo, Stallone è invecchiato, non è più il Rambo che conoscevamo, però è riuscito a mettere su un film che ricorda vagamente le vecchie serie tv anni ottanta con sparatutto, e con una banda di uomini muscolosi che partono per una missione impossibile. Il film mostra personaggi incredibili e divertenti: Jason Statham è Christmas, un giovane straordinariamente abile col coltello, Jet Li è Yin Yang, un cinese abile nelle arti marziali, Dolph Lundgren è Gunnar: violento, cinico, pronto a non mostrare nessuna pietà neanche nell'uccidere gli amici, Terry Crews invece è Hale, amante delle mitragliatrici e delle esplosioni, e infine Tool, interpretato da Mickey Rourke, un ex componente del gruppo in pensione.
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Certo, Stallone è invecchiato, non è più il Rambo che conoscevamo, però è riuscito a mettere su un film che ricorda vagamente le vecchie serie tv anni ottanta con sparatutto, e con una banda di uomini muscolosi che partono per una missione impossibile. Il film mostra personaggi incredibili e divertenti: Jason Statham è Christmas, un giovane straordinariamente abile col coltello, Jet Li è Yin Yang, un cinese abile nelle arti marziali, Dolph Lundgren è Gunnar: violento, cinico, pronto a non mostrare nessuna pietà neanche nell'uccidere gli amici, Terry Crews invece è Hale, amante delle mitragliatrici e delle esplosioni, e infine Tool, interpretato da Mickey Rourke, un ex componente del gruppo in pensione. Tutti quanti capitanati da Barney Ross, Mr. Sylvester Stallone. L'adrenalina ci sta, la regia? Preferivo quella di Rocky IV, la sceneggiatura a volte appare banale, quasi quanto la trama, ma lo spettacolo è assicurato per chi va matto per i mitici film d'azione degli anni ottanta. Poi è anche divertente in tutti i sensi, e Eric Roberts è un cattivo fantastico. Buona l'ultima, grande Sly.
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gropius
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giovedì 23 settembre 2010
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indomabili "vecchiettini".
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Barney Ross(Sylvester Stallone) è a capo di un gruppo di mercenari specializzato in operazioni di guerriglia ad alto rischio.Essi al ritorno da una missione in Somalia e dopo aver allontanato dal team uno degli elementi più destabilizzanti,Gunnar Jensen(Dolph Lundgren) ricevono dal loro intermediario Tool (Mickey Rourke)ex membro del gruppo ora dedito a tatuaggi,un delicato incarico commisionatogli da un ambiguo individuo appartenente alla Cia che si fa chiamare il signor Church(Bruce Willis).Dovranno destituire con la forza il dittatore di un fantomatico staterello caraibico,il generale Garza(impressionante la somiglianza con l'allenatore di calcio Rafa Benitez),reo di intrattenere rapporti d'affari illeciti,traffico di droga,con un ex membro della Cia chiamato Monroe(Erik Roberts).
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Barney Ross(Sylvester Stallone) è a capo di un gruppo di mercenari specializzato in operazioni di guerriglia ad alto rischio.Essi al ritorno da una missione in Somalia e dopo aver allontanato dal team uno degli elementi più destabilizzanti,Gunnar Jensen(Dolph Lundgren) ricevono dal loro intermediario Tool (Mickey Rourke)ex membro del gruppo ora dedito a tatuaggi,un delicato incarico commisionatogli da un ambiguo individuo appartenente alla Cia che si fa chiamare il signor Church(Bruce Willis).Dovranno destituire con la forza il dittatore di un fantomatico staterello caraibico,il generale Garza(impressionante la somiglianza con l'allenatore di calcio Rafa Benitez),reo di intrattenere rapporti d'affari illeciti,traffico di droga,con un ex membro della Cia chiamato Monroe(Erik Roberts).Il cast annovera altri attori,tra i quali Arnold Schwarzenegger,Jet Li e soprattutto nel ruolo del braccio destro del capo Barney Ross,lo spumeggiante Jason Statham.
Il film,dalla trama banale,superficiale, quasi una scopiazzata di una puntata della serie tv anni'80 A-Team o Mc Giver come contestualizzazione,appare essere un pretesto per rispolverare i muscoli e i duelli corpo a corpo con i quali la maggior parte di questi indomabili "vecchiettini" animavano i box office degli anni '80-'90.I dialoghi riservano qualche battuta d'ironia all'americana ma mai la sceneggiatura è accurata a tal punto da caratterizzare appieno i vari personaggi.La regia affidata allo stesso Stallone non intusiasma specie nell'uso forzato che egli fa della ripresa a spalla la quale,conferendo all'immagine il senso continuo del movimento,rischia di stancare lo sguardo dello spettatore,oltretutto non dovendo assolvere in questo caso l'onere di conferire un maggior senso della realtà(non si tratta di un conflitto veritiero). Il montaggio dei duelli corpo a corpo è stato confezionato attraverso una veloce e ravvicinata congiunzione di piccole e separate sequenze di azione.Tale escamotage ha il pregio di conferire velocità e potenza alle azioni di un oramai sesantaquattrenne Sylverster Stallone,pregiudicando altresì la fluidità del combattimento.Tra gli elementi positivi della pellicola ricordiamo la godibilissima colonna sonora,le ottime scenografie,il monologo introspettivo affidato (non a caso) all'attore di maggior talento,Mickey Rourke,in merito alla solitudine morale del vuoto di apatia pscicologica che riverbera nelle coscienze di chi a vissuto e subito gli effetti di un conflitto,nonchè le numerose e ben riuscite esplosioni.Essele a discapito di effetti sonori non eccelsi,e coadiuvate da un ottimo uso del digitale,(vedi il realismo degli schizzi di sangue dei corpi colpiti dai proiettili),conferiscono al film quel giusto mix,sparatorie-inseguimenti-botti fragorosi,che caratterizza il genere d'azione.
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torres
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giovedì 23 settembre 2010
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grandissimo stallone!!!
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stallone ultimamente può essere apprezzato più come regista che come attore. il film è spettacolare con ottime scene d'azione, effetti speciali di buona qualità ed altissime dosi di adrenalina. tutto il cast fa la sua parte con il solito eric roberts bravo nel ruolo del cattivo. da apprezzare le scene di combattimento corpo a corpo con ogni personaggio che ha la sua specialità. particolare menzione per la "ragazza" di terry crews:DEVASTANTE.
il film nel complesso è di ottima fattura e diverte. voto 8
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lionora
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martedì 21 settembre 2010
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un film come quelli di una volta!
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Divertente ed eccessivo:proprio come i film d'azione degli anni ottanta!
Non aspettatevi un capolavoro ma ,dedicato com'è agli amanti di un genere e a tutti i nostalgici,non delude le aspettative.
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alexia62
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lunedì 20 settembre 2010
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sly, siamo nel 2010!
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Film assai deludente,per fortuna che non ho speso i soldi del biglietto visto che l'ho scaricato da internet.
Stallone ha voluto fare un action movie stile anni 80,con i protagonisti di allora(che tristezza!),purtroppo deve prendere atto che l'età avanza anche per loro e così non fanno altro che rendersi ridicoli!Scene assurde... avete presente lui da solo che lotta contro 10 uomini e li fa fuori tutti! Quell'altro che va dal rivale e da solo con un coltello mette KO lui e i suoi amici....e potrei andare avanti!
L'unica scena passabile del film è l'incontro con Willis e Schwarzenegger ma purtroppo dura solo qualche minuto!
Immagino che Van Damme, Seagal e Norris abbiano rifiutato molto intelligentemente l'offerta,dopo aver letto la trama e capito l'inconsistenza del film!
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mimassag
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domenica 19 settembre 2010
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mediocre rimpatriata
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Americanata indecente, Stallone dovrebbe smettere di inseguire un passato che lo ha reso famoso.
Film senza una trama, recitazioni mediocri, personalmente lo metto tra i peggiori films d'azione che ho visto.
Peccato perchè amo Stallone quello vero, dei primi Rocky, Rambo e di tanti altri films che Mi hanno entusiasmato, come Sorveglito Speciale, Cliffanger ecc.
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walter
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domenica 19 settembre 2010
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brutto
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La pellicola risulta di una tale banalità' che ha offeso in modo irreversibile il rapporto cola persona con la quale ho visto il film.
Trovo veramente scadente la fattura generale del film, attori che sembrano ospiti de pio albergo trivulzio, riprese con la telecamera offensive e discriminanti verso chi ha problemi a livello di diottrie, dialoghi da seconda elementare,etc,etc...insomma un furto sia nei soldi che in tempo.
Condividerei la costituzione di una class catino per ottenere un risarcimento sia economico che morale.
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