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marvelman
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sabato 18 settembre 2010
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che pena
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Questo film è proprio brutto, Stallone ripigliati
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luca scialò
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venerdì 17 settembre 2010
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una reunion di stelle invecchiate di hollywood
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Distribuito da “01 Distribution” (un'esclusiva per l'Italia Massimo Ferrero / Ellemme Group), il film racconta la storia di Barney Ross (Sylvester Stallone), un uomo che non ha niente da perdere, non prova emozioni ne' sente paura, un leader e uno stratega che vive ai margini della società. Quando a Barney e alla sua moderna squadra di mercenari viene offerto un lavoro, nessun'altro oltre a lui e ai suoi soldati potrebbe portarlo a termine; e' l'incarico che gli garantirebbe una pensione d'oro: porre fine alla dittatura del sanguinario generale Gaza sull'isoletta di Vilena.
E ora la classica domanda: riusciranno i nostri eroi a sconfiggere i cattivi? Avete dubbi a riguardo?
Il sessantaquatrenne Sylvester Stallone, chiamato affettuosamente Sly, ci propone il classico film d’azione, non accontentandosi però del ruolo di regista, bensì scendendo ancora in campo nel ruolo di supereroe invincibile, sebbene visibilmente invecchiato.
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Distribuito da “01 Distribution” (un'esclusiva per l'Italia Massimo Ferrero / Ellemme Group), il film racconta la storia di Barney Ross (Sylvester Stallone), un uomo che non ha niente da perdere, non prova emozioni ne' sente paura, un leader e uno stratega che vive ai margini della società. Quando a Barney e alla sua moderna squadra di mercenari viene offerto un lavoro, nessun'altro oltre a lui e ai suoi soldati potrebbe portarlo a termine; e' l'incarico che gli garantirebbe una pensione d'oro: porre fine alla dittatura del sanguinario generale Gaza sull'isoletta di Vilena.
E ora la classica domanda: riusciranno i nostri eroi a sconfiggere i cattivi? Avete dubbi a riguardo?
Il sessantaquatrenne Sylvester Stallone, chiamato affettuosamente Sly, ci propone il classico film d’azione, non accontentandosi però del ruolo di regista, bensì scendendo ancora in campo nel ruolo di supereroe invincibile, sebbene visibilmente invecchiato. Malgrado le venerande età, infatti, si cala ancora in ruoli d’azione, non riuscendo proprio a scrollarsi di dosso lo stereotipo di attore muscoloso da film d’azione sparatutto e in cui volano cazzotti; peccato che il volto e la pelle che avvolge quegli stanchi muscoli, siano traccia spietata del tempo che passa.
Ritornando al film, vera particolarità di questa ennesima creatura di Hollywood è che nel cast figurano attori icona del cinema d’azione americano degli anni ’80-’90: per la prima volta infatti hanno lavorato insieme Stallone e Arnold Schwarzenegger, con quest’ultimo che figura in una breve apparizione che tanto basta per dare un senso in più al film, facendo gridare alla storica collaborazione. Tra i due c’è sempre stata grande rivalità, che la vecchiaia ha sopito. Schwarzy ha lasciato per un momento il ruolo di Governatore della California, tornando a fare ciò che gli riesce meglio: l’attore di film d’azione; magari gli americani, anche di fede democratica, potrebbero tornare a riamarlo.
Ma non finisce qui. Stallone è riuscito ad ottenere anche la scritturazione di altri due attori icona uno degli anni ’80 e uno degli anni ’90: Mickey Rourke e Bruce Willis, sebbene entrambi abbiano lasciato il segno anche negli anni 2000. Nel cast figurano anche Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren (il mitico Ivan Drago di Rocky IV), Eric Roberts, Randy Couture, Steve Austin, David Zayas, la splendida Giselle Itie', Charisma Carpenter, Gary Daniels, Terry Crews, Toll Road.
Potevano esserci anche Chuck Norris e Jean-Claude Van Damme. Il primo però è ormai settantenne, con il secondo invece non si è trovato un accordo. Peccato, avremmo trovato un altro muscoloso invecchiato.
Insomma, un film che soddisferà gli amanti dei film d’azione impregnati di muscoli ed esplosioni, e forse chi da decenni sognava di vedere insieme Stallone e Schwarzenegger, seppur solo per qualche minuto e ormai anziani. Ma come ha confessato al Festival del Cinema di Venezia proprio Stallone giusto un anno fa, anche Hollywood è una bolla che sta per esplodere e si tornerà a fare piccoli film commedia che toccano il cuore, stile anni ’40-’60 per intenderci. E noi ci chiediamo: se così sarà, cosa se ne farà Stallone dei suoi muscoli e delle sue sceneggiature?
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critico bravo
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giovedì 16 settembre 2010
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adrenalina allo stato puro
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Un genere di film che non si vedeva da troppo tempo, il buon vecchio stallone è un grande!!!
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wtarantino
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mercoledì 15 settembre 2010
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meglio una conferma che una sgradita sospresa
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ovvio, si parte dal fatto che si conoscono genere e regista/attore. Resta il fatto che l'insieme tiene bene, non stanca e diverte.
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dj mo
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lunedì 13 settembre 2010
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film
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è UNA AMERICANATA MA è MOLTO BELLO
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ramare
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lunedì 13 settembre 2010
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scontato
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Avevo sentito i commenti positivi di alcuni miei amici che avevano visto il film prima di me e avevo letto la recensione della critica anch'essa positiva, mi aspettavo un bel film...invece non mi è piaciuto...la trama è scontata fin dall inizio, dopo un minuto sai già che quel personaggio farà questo e quello, già capisci che il tale morirà, e che tutto finirà al solito modo.. tutti morti i nemici e i buoni tornano a casa con un mezzo graffio dopo aver annientato da soli un esercito intero...ok è ovvio che da un film di Sly non ti puoi aspettare il realismo però un po di novità si...visto anche il Cast dei TEMPI D'ORO ci si aspetta qualcosa di piu...invece gli attori sembrano li giusto per dire la loro battuta misera da contratto e sparire alla veloce.
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Avevo sentito i commenti positivi di alcuni miei amici che avevano visto il film prima di me e avevo letto la recensione della critica anch'essa positiva, mi aspettavo un bel film...invece non mi è piaciuto...la trama è scontata fin dall inizio, dopo un minuto sai già che quel personaggio farà questo e quello, già capisci che il tale morirà, e che tutto finirà al solito modo.. tutti morti i nemici e i buoni tornano a casa con un mezzo graffio dopo aver annientato da soli un esercito intero...ok è ovvio che da un film di Sly non ti puoi aspettare il realismo però un po di novità si...visto anche il Cast dei TEMPI D'ORO ci si aspetta qualcosa di piu...invece gli attori sembrano li giusto per dire la loro battuta misera da contratto e sparire alla veloce...un film da vedere a casa in un giovedi sera quando propio non si ha nulla di meglio da fare.
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darksteel
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domenica 12 settembre 2010
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azzzione!!
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Sono andato a vederlo con un paio di amici senza nessuna pretesa, ma devo dire che sebbene potrebbe sembrare una banale trovata commerciale piena di attori famosi "tutto fumo niente arrosto", mi è piaciuto e lo consiglierei senza problemi a chi vuole vedere un buon film d'azione con Sylvester Stallone e compagnia!
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davidestanzione
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sabato 11 settembre 2010
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la giocosa "carramba-reunion" degli action men
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The boys are back in town, eccolo, lo squarcio vocale dei Thin Lizzy che irrompe sui titoli di coda.
"Back, sì, puoi dirlo forte, amico!" urlerebbe allora di (sguaiato) rimando uno qualsiasi degli imbolsitamente testosteronati (Jet Li a parte), incerottati, vario(di)pinti e tamarri action heroes raccattati qua e là da Sly per la sua ultima, autocompiaciuta ma anche (e ne siamo più che sicuri) sudatissima fatica registica, tale da far impallidire (persino) il proverbiale topos sudoriparo delle sette camicie.
E sono giustappunto sette, tra giganti cicatrizzati inclini al tradimento in puro stile mercenario (lo svedesone 'russian ad honorem' Dolph Lundgren, l'Ivan Drago di Rocky IV) e tatuagisti pantofolai ormai "fuori dal giro" (Rourke), gli affil(i)ati dell'oleosa, maciullata armata Branca-Stallone, al secolo Barney The Schizo Ross, assoldato da Mr.
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The boys are back in town, eccolo, lo squarcio vocale dei Thin Lizzy che irrompe sui titoli di coda.
"Back, sì, puoi dirlo forte, amico!" urlerebbe allora di (sguaiato) rimando uno qualsiasi degli imbolsitamente testosteronati (Jet Li a parte), incerottati, vario(di)pinti e tamarri action heroes raccattati qua e là da Sly per la sua ultima, autocompiaciuta ma anche (e ne siamo più che sicuri) sudatissima fatica registica, tale da far impallidire (persino) il proverbiale topos sudoriparo delle sette camicie.
E sono giustappunto sette, tra giganti cicatrizzati inclini al tradimento in puro stile mercenario (lo svedesone 'russian ad honorem' Dolph Lundgren, l'Ivan Drago di Rocky IV) e tatuagisti pantofolai ormai "fuori dal giro" (Rourke), gli affil(i)ati dell'oleosa, maciullata armata Branca-Stallone, al secolo Barney The Schizo Ross, assoldato da Mr.Church (un Bruce Willis fulmineo e dall'onomastica improvvisata) per (ri?)prendere le redini di una fictionale isoletta in quel del Sudamerica e farne 'evaporare' Garza e l'agente della Cia Munroe (Eric Roberts), rispettivamente il generale locale e il plutocrate dittatore 'poi non così occulto' che tiene in piedi la baracca coi soldi americani (elemento quest'ultimo che di sottecchi avvolge il soggetto firmato David Callaham di spicciolo e gustoso antipatriottismo, cornice ideale per Sly e i suoi mercenari posti ai margini e non più esposti ai megabbacinanti riflettori di un tempo).
La missione a Vilena (questo il nome esotico scelto per l'isola), in apparenza di prammatica e 'liscia' come l'olio che inumidische i machi stalloniani, si complicherà però in seguito alla 'sincera' (come si capirà definitivamente nel finale kissless) affezione di Ross per Sandra, accorata e burrosa neopatriota figlia del generale; ed é proprio per salvare lei che il capomastro borchiato e pizzuto sguinzaglierà il suo squadrone di vecchie canaglie, in un tripudio di splatterstick, humour d'annata sghignazzato sotto i baffi e tonnellate d'esplosivo pronte ad esplodere&provvidenzialmente sbucate dal nulla sotto il palazzo/paniere.
"The Expendables", titolo originale che allude ad un vecchiume solo in teoria non più commerciabile e tutt'altro che corporalmente macilento, é di fatto una "carrambata-reunion" di (quasi tutti) i volti più peculiarmente riconoscibili del cinema d'azione (post)moderno, o forse si tratta più propriamente di una "tesaurizzazione cameistica" di genere (l'apparizione di Schwarzy é giuggiolosamente brodosa nel suo metarealismo/citazionismo cinefilo). Un corpulento defilé che di scena in scena diventa sempre più smaccata (ri)proposizione dei dettami (sparuti) del glorioso action anni '70 e '80, adeguatamente aggiornati alla vena high-tech dei giorni nostri, tra armamenti gargantueschi e sibillini sms (s...che?). In fin dei conti, onesta, autocompiaciuta rispolverata ad uno stantio immaginario spigolosamente impolverato per alcuni (i vecchi compagni di ring Stallone & Lundgren su tutti), mera riproposizione di mossette e inflazionate scazzottate per altri (i divi 'odierni', dal Christmas dell'inglesone Jason Statham, scandagliato coprotagonista, al già citato "chicco di riso" Jet Li, un mingherlino pienamente a suo agio con la propria 'non stazza'). Il tutto con la bonaria, quasi tenera integrità di chi é solo un (tutt’altro che super)hero d'azione, un duro (?) fatto di carne&sangue, tra malinconiche nostalgiche rievocazioni (del buono e cattivo) tempo (andato) e nobilitanti timori per gli spettri di una vecchiaia incombente e in grado di opacizzare persino la più risolutamente luminosa delle icone.
In quanto a spessore psicologico non saremo dalle parti de "Quella sporca dozzina" o "I magnifici sette", e neache de "I mastini della guerra" con un Christopher Walkin, pellicola che è tra i testi ispiratori del film di Stallone. Ma Sly ci prova, a tratti, a buttare il cuore oltre l'ostacolo, oltre i propri stessi limiti, oltre il mero involucro di megagiocattolone ad incorniciare i suoi action men. E a giudicare dal baluginante, bluastro, lacrimoso monologo del Tool di Mickey Rourke, tatuatore filosofo e neocantore delle anime straziate, bisogna dire che (quasi) ci riesce.
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folla
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sabato 11 settembre 2010
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5 stelle
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