francesca50
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domenica 2 maggio 2010
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un cinema laicista non laico!
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Film su cui è difficile dare un voto perchè esso dipende dal punto di vista da cui lo si considera.
Interessante la ricostruzione di Alessandria, anche se si avverte falsa, e affascinante la figura di Ipazia la cui uccisione ha fatto discutere anche nella sua epoca.
Inaccettabile però che tale figura, sulle cui teorie ci sono dubbi, venga fatta passare per anticipatrice del sistema copernicano. Ancora più discutibile che un omicidio di in piccolo gruppo venga presentato come avallato dalla Chiesa ufficiale e voluto da San Cirillo vissuto nel IX secolo. Anche del Cirillo di cui si parla nel film e che fu realmente vescovo non si dice che fu uno dei "padri della Chiesa" espressione con cui gli storici designano i primi teologi.
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Film su cui è difficile dare un voto perchè esso dipende dal punto di vista da cui lo si considera.
Interessante la ricostruzione di Alessandria, anche se si avverte falsa, e affascinante la figura di Ipazia la cui uccisione ha fatto discutere anche nella sua epoca.
Inaccettabile però che tale figura, sulle cui teorie ci sono dubbi, venga fatta passare per anticipatrice del sistema copernicano. Ancora più discutibile che un omicidio di in piccolo gruppo venga presentato come avallato dalla Chiesa ufficiale e voluto da San Cirillo vissuto nel IX secolo. Anche del Cirillo di cui si parla nel film e che fu realmente vescovo non si dice che fu uno dei "padri della Chiesa" espressione con cui gli storici designano i primi teologi. Non è verità storicamente accertata che egli abbia voluto l'omicidio di Ipazia. Perciò sul piano storico il film non vale nulla poichè romanza una vicenda non accertata. Anche la distruzione della famosa biblioteca era avvenuta prima. Non è a mio parere con le ipotesi poco suffragate da ampia e vera documentazione che si fa vera opera di proselitismo alla laicità.
Questo film è animato da una furia laicista e da un brutto anticlericalismo di maniera che va bene per un pubblico ignorante e acritico. Perciò, anche se esso ha dei pregi sul piano dello spettacolo, è da bocciare sul piano storico perchè fa passare come verità assoluta un discorso molto più complesso, non avvertendo minimamente lo spettatore sprovveduto .
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giank51
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domenica 2 maggio 2010
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quante ipazia ha sulla coscienza questa religione?
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Come se non bastassero i secoli di oscurantismo e di "Santissima Inquisizione" che il Cristianesimo ci ha regalato, ecco giungere un ultimo squarcio di verità su cosa è stata questa religione ai suoi inizi. Inizi storici ben occultati, cari amici, perchè nelle nostre scuole si sorvola attentamente sul IV sec. dopo Cristo.
E' il periodo in cui è vissuta Ipazia e durante il quale Il Cristianesimo ha preso il sopravvento sulle altre religioni ed ha imposto il suo "way of life".
Il film, amio parere, è modesto volendolo leggere in termini estetici ma lascia un grande messaggio, una speranza per noi laici: sono le parole di Ipazia quando le viene chiesto in cosa crede; lei risponde: "nella filosofia".
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Come se non bastassero i secoli di oscurantismo e di "Santissima Inquisizione" che il Cristianesimo ci ha regalato, ecco giungere un ultimo squarcio di verità su cosa è stata questa religione ai suoi inizi. Inizi storici ben occultati, cari amici, perchè nelle nostre scuole si sorvola attentamente sul IV sec. dopo Cristo.
E' il periodo in cui è vissuta Ipazia e durante il quale Il Cristianesimo ha preso il sopravvento sulle altre religioni ed ha imposto il suo "way of life".
Il film, amio parere, è modesto volendolo leggere in termini estetici ma lascia un grande messaggio, una speranza per noi laici: sono le parole di Ipazia quando le viene chiesto in cosa crede; lei risponde: "nella filosofia".
Quante donne coraggiose che la pensavano diversamente dai preti sono salite sul patibolo nei "secoli gloriosi" della Controriforma? Lo sapete che a bruciare nelle piazze d'Europa sono state soprattutto le donne, le cosiddette streghe?
Poveri cristiani, dopo lo scandalo pedofili ecco un regista cileno che tira fuori dalle pieghe della storia anche i "talebani di Cristo", ma per fortuna alla fine c'è una giustizia, c'è il Tribunale della Storia.
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[+] il tribunale della storia
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diletta di donato
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sabato 1 maggio 2010
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tolleranza e amore alla verità
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Difficile togliere dall'oblio la figura di donne filosofo, genere rarissimo, e Il mito, più che la storia,spesso ne ha rivelato volto. Ma se scarsa è la documentazione, più facile sarà far dire loro quel che si vuole.In verità la voce e la figura di Ipazia è quasi sempre prevaricata e travolta da un caos di violenza. Poco rimane di lei: esperta in matematica, astronoma, seguace della platonica e neoplatonica sapienza. Era in disaccordo col percorso del suo stesso sangue,e apparentemente immemore di quell'amore di cui Diotima dialogò con Socrate.Ma Agorà non è un film sull'amore, è un film - così si dichiara- contro l'intolleranza. Ma la vera tolleranza è amore, amore alla verità, e per questo Agorà è un film fallimentare.
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Difficile togliere dall'oblio la figura di donne filosofo, genere rarissimo, e Il mito, più che la storia,spesso ne ha rivelato volto. Ma se scarsa è la documentazione, più facile sarà far dire loro quel che si vuole.In verità la voce e la figura di Ipazia è quasi sempre prevaricata e travolta da un caos di violenza. Poco rimane di lei: esperta in matematica, astronoma, seguace della platonica e neoplatonica sapienza. Era in disaccordo col percorso del suo stesso sangue,e apparentemente immemore di quell'amore di cui Diotima dialogò con Socrate.Ma Agorà non è un film sull'amore, è un film - così si dichiara- contro l'intolleranza. Ma la vera tolleranza è amore, amore alla verità, e per questo Agorà è un film fallimentare. Se la storia è puro assassinio e omicidio da sempre è inevitabile che una religione guadagnata alla normalità del mondo dia il suo contributo di fanatismo cieco e sanguinoso. Ben lo sapevano coloro che-sale della terra- se ne fuggirono nei deserti, e nell'ascetismo e nel silenzio meditarono quel messaggio d'amore che costò la croce al figlio di Dio. Realizzare un film sulla tolleranza, oggi, significa vedere chiaramente dove il fanatismo alligna e da i suoi frutti sanguinosi. I cristiani hanno versato e tuttora versano fiumi di sangue,e del loro sangue: di quello altrui hanno fatto ammenda. Religioni atee, in nome della libertà e della giustizia, hanno ucciso milioni di uomini-quante Ipazia fra loro!- e sono ingiudicati e ingiudicabili. Nessun regista si ispira, perchè mai? alla via crucis di una Achmatova, di una Nadezda Mandel'stam, di una Julia Danzas, fra le poche salvate dal mare di sangue sepolto nelle fosse comuni e nel Gulag. Chi poi conosce una certa Rabi'a? Ben pochi,forse; era una mistica musulmana, bella sonatrice di flauto guadagnata all'amore di Allah, l'Unico, lontanissimo e vicino all'uomo come la sua vena giugulare. Lei rimproverava al santo sapiente al Tawri la conoscenza teologica come occupazione mondana, lei diceva che la Ka'ba era un idolo dove Dio non era mai entrato, che il profeta Maometto era una creatura con la quale non distrarsi, e che del paradiso non le importava perchè quello che voleva era mirare il volto di Dio. Patiboli ed esili, a differenza di altri, non la raggiunsero. Ma quale regista si vorrebbe mettere a discutere con quanto potrebbe conciliare, con quanto accomuna ogni religione spiritualmente vissuta?
Il film, come film, è anche mal realizzato, confuso, a tratti tragicomico. Che dire di una Ipazia che rinchiusa nella biblioteca di Alessandria-che mai, fra l'altro,i cristiani si sognarono di distruggere, mentre se ne sfonda la pesante porta, incita lo schiavo a salvare con lei i libri, i preziosi libri,"i più importanti". Ipazia sapeva certo che aveva a che fare con 500 mila volumi, il regista sembra di no. L'ignoranza, in questo caso, è una forma di fanatismo.
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smaz61262
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venerdì 30 aprile 2010
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film storico ? no, ma un'occasione ....
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Agora'; un bellissimo film per quel che riguarda l'ambientazione e la sceneggiatura, con tutti gli elementi per essere un film di cassetta (la storia un po' epica e un po' strappalacrime dell'eroina sacrificata sull'altare del proibizionismo, l'idea positivista della scienziata dedicata alla ricerca della Verita' contro l'osccurantismo della religione, le grandi scene di massa e qualche effetto speciale...). Ma una cosa e' il presentare un film per far cassetta (anche questo sicuramente un merito per chi ne e' registra) un'altra definirlo come un documento storico. La definizione forzata ed esplicita delle parti (l'eroina rappresentante della Verita' e il Vescovo e i cristiani da creduloni a repressori del libero pensiero), molto utile per esaltare il sentimento e l'enpatia del pubblico nel differenziare a tutto tondo i buoni e i cattivi (forse non e' cosi' che si strutturavano i film Western primigeni ?), non serve assolutamente a rendere giustizia al periodo storico.
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Agora'; un bellissimo film per quel che riguarda l'ambientazione e la sceneggiatura, con tutti gli elementi per essere un film di cassetta (la storia un po' epica e un po' strappalacrime dell'eroina sacrificata sull'altare del proibizionismo, l'idea positivista della scienziata dedicata alla ricerca della Verita' contro l'osccurantismo della religione, le grandi scene di massa e qualche effetto speciale...). Ma una cosa e' il presentare un film per far cassetta (anche questo sicuramente un merito per chi ne e' registra) un'altra definirlo come un documento storico. La definizione forzata ed esplicita delle parti (l'eroina rappresentante della Verita' e il Vescovo e i cristiani da creduloni a repressori del libero pensiero), molto utile per esaltare il sentimento e l'enpatia del pubblico nel differenziare a tutto tondo i buoni e i cattivi (forse non e' cosi' che si strutturavano i film Western primigeni ?), non serve assolutamente a rendere giustizia al periodo storico. Un po' come se rappresentassimo l'Italia di oggi come un mondo idealizzato con tutti buoni o tutti cattivi ...efficace dal punto di vista "elettorale" ma non storico. Evidentemente ogni passaggio culturale modifica lo status precedente : il IV secolo d.c. e' stato sicuramente un momento di transizione tra un mondo "regolato" da un "Ordine Mondiale" (467 crollo dell'Impero Romano d'Occidente) e un mondo disgregato. Tra un mondo definito e un mondo indefinito : solo dal 313 d.c. la religione Cristiana viene riconosciuta come tale. Se vogliamo analizzare il punto di vista storico proposto dal Film e' da chiedersi se il cambiamento realmente avvenuto, al di la' di facili simpatie per la protagonista, sia stato positivo o negativo. Il mondo classico, ricco e vivace intelettualmente, era basato su un sistema oligarchico (gli stessi filosofi e la stessa protagonista ne e' l'esempio : capace di cercare la Verita' ma incapace di condividere le preoccupazioni giornaliere e lo sforzo di umanita' dei suoi simili). Il modello cristiano - o la pazzia cristiana - pur con le sue aberrazioni e errati modi di agire, proponeva un modello egualitario. Non per niente l'esplosione del Cristianesimo avvenne nella Roma Imperiale, mondo interculturale per eccellenza. Anche sul concetto Eliocentrico molte cose sarebbero da verificare : se l'atteggiamento della Chiesa post riformista era spesso di chiusura verso le novita' , la stessa nel periodo alto medioevale si poneva come tentativo di riordinare un mondo smembrato. Le piu' grandi raccolte di statuarie classiche sono state raccolte in Vaticano e gran parte dei testi classici sono stati tramandati dai grandi monasteri Benedettini. Indubbiamente ogni momento di transizione sociale puo' portare tensioni ben sopra l'accettabile; nonostante cio' ben pochi pensano che le stragi della Rivoluzione Francese, madre dei sistemi democratici moderni e, in parte, dell'attuale concezione della Scienza, siano da condannare in toto, se indispensabili per i cambiamenti portati. In sintesi : bel film, storicamente forzato ma con ottimi spunti per approfondire questo periodo storico per chi ne e' realmente interessato ....
Smaz
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il poeta marylory
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venerdì 30 aprile 2010
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film meritevole di 5 stelle!
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Il film AGORA'
Una donna, una scuola, tre storie. La prima filosofica. La seconda politica. La terza poetico-sentimentale.
Esiodo, poeta, VIII/VII a.c., scriveva che la filosofia nella prassi è politica.
La Filosofia è immanenza utopica che può realizzarsi nelle varie scienze come insegnava Ipazia, ovvio che la ricerca della verità si scontra con il fondamentalismo e di qualsiasi religione e potere...
Ipazia riuscì a salvare pochi dei preziosi manoscritti ( che, a mio avviso, Gesù, uomo, dopo l'incontro con i dottori nel tempio di Gerusalemme lesse nella biblioteca di Alessandria...), sopravvissuti al primo grande incendio - Aulo Gellio (123 - 169) riporta la notizia di 700.
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Il film AGORA'
Una donna, una scuola, tre storie. La prima filosofica. La seconda politica. La terza poetico-sentimentale.
Esiodo, poeta, VIII/VII a.c., scriveva che la filosofia nella prassi è politica.
La Filosofia è immanenza utopica che può realizzarsi nelle varie scienze come insegnava Ipazia, ovvio che la ricerca della verità si scontra con il fondamentalismo e di qualsiasi religione e potere...
Ipazia riuscì a salvare pochi dei preziosi manoscritti ( che, a mio avviso, Gesù, uomo, dopo l'incontro con i dottori nel tempio di Gerusalemme lesse nella biblioteca di Alessandria...), sopravvissuti al primo grande incendio - Aulo Gellio (123 - 169) riporta la notizia di 700.000 volumi bruciati.-
Riportare fuori dalle sabbie Ipazia, scienziata del IV secolo, che si dedicò a relazionare di filosofia e scienza, intuendo che i pianeti compiono un'ellissi intorno al sole, andando contro le teorie degli astronomi dell'epoca, non poteva che essere messa a morte dall'integralismo/fanatismo di chi comandava...
La storia poetico-sentimentale nella sua semplicità e crudeltà si può definire vera e tristissima Poesia...
Il film presenta una storia di vera verità, indigesta ai fondamentalismi di ieri e di oggi d'essere boicottato, ma la verità non fa male, è il male che fa male...
Film meritevole di 5 stelle...
Lorenzo Pontiggia
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spike
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giovedì 29 aprile 2010
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film civile, necessario
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Un film da vedere per capire quanto sia dannoso il fanatismo e l'intolleranza. La violenza attira altra violenza in un vortice senza senso. Non considero il film anticristiano, come sentito da più parti. La Chiesa nella sua storia ha molti lati oscuri, ma la storia deve essere studiata tenendo ben presente che noi contemporanei siamo figli di un'epoca completamente diversa, con valori diversi, con un percorso civile che ci ha portato ad essere quello che oggi siamo. La figura di Ipazia deve essere rivalutata, ne sono certo, ma forse era lei che all'epoca era avanti anni luce rispetto alla società in cui viveva, questo non significa che sia giustificato quello che ha subito ma ci può spiegare almeno in parte il comportamento dei suoi concittadini.
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Un film da vedere per capire quanto sia dannoso il fanatismo e l'intolleranza. La violenza attira altra violenza in un vortice senza senso. Non considero il film anticristiano, come sentito da più parti. La Chiesa nella sua storia ha molti lati oscuri, ma la storia deve essere studiata tenendo ben presente che noi contemporanei siamo figli di un'epoca completamente diversa, con valori diversi, con un percorso civile che ci ha portato ad essere quello che oggi siamo. La figura di Ipazia deve essere rivalutata, ne sono certo, ma forse era lei che all'epoca era avanti anni luce rispetto alla società in cui viveva, questo non significa che sia giustificato quello che ha subito ma ci può spiegare almeno in parte il comportamento dei suoi concittadini. Risulta difficile per un cristiano oggi capire come sia possibile essere Santi e allo stesso tempo essere responsabili di assassini. Per quanto riguarda l'aspetto artistico veramente sublime la prova dell'attrice, ottima la ricostruzione storica e la regia. Amenabar si conferma come uno dei registi europei più interessanti.
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[+] oggi, siamo solo l'ignoranza che il potere a 360°
(di il poeta marylory)
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poetadark
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giovedì 29 aprile 2010
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agora - un film che tocca le corde dell'assoluto
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Agora è un film che, tecnicamente, visivamente e narrativamente sfiora la perfezione. Vi è un accurato intreccio di personaggi; un intenso e violento incontro di passioni, di conoscenza, di opportunismi, di assolutezza, di amore, di fanatismo e follia. Ipazia, la filosofa e astronoma intorno alla quale ruota la vicenda, è una donna che, stimata e ascoltata nel mondo pagano, con l'avvento brutale delle sette cristiane perde la propria funzione di guida e di sapiente, venendo considerata una strega e un'eretica. Ella, dopo una appassionata ricerca, anticipa di più di mille anni le teorie di Keplero, elaborando una concezione eliocentrica dell'universo, e gungendo finanche a comprendere che l'orbita compiuta dalla Terra intorno al sole non è circolare, bensì ellittica.
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Agora è un film che, tecnicamente, visivamente e narrativamente sfiora la perfezione. Vi è un accurato intreccio di personaggi; un intenso e violento incontro di passioni, di conoscenza, di opportunismi, di assolutezza, di amore, di fanatismo e follia. Ipazia, la filosofa e astronoma intorno alla quale ruota la vicenda, è una donna che, stimata e ascoltata nel mondo pagano, con l'avvento brutale delle sette cristiane perde la propria funzione di guida e di sapiente, venendo considerata una strega e un'eretica. Ella, dopo una appassionata ricerca, anticipa di più di mille anni le teorie di Keplero, elaborando una concezione eliocentrica dell'universo, e gungendo finanche a comprendere che l'orbita compiuta dalla Terra intorno al sole non è circolare, bensì ellittica. E' una donna che fugge gli uomini, poiché vive in un rapporto altissimo con la conoscenza e con la filosofia: durante il film, malgrado l'amore dichiarato di un ragazzo che assiste alle sue spiegazioni, e malgrado l'amore - ben nascosto - di uno schiavo, Ipazia non si concederà a nessuno, ma consacrerà la sua esistenza alla Verità.
Quest'ultimo aspetto emerge ancor più chiaro quando, stando distesa accanto all'uomo che di lei è innamorato, ella continua ad osservare il cielo stellato e prova quasi a stringerlo tra le dita, affermando che potrà morire felice solo dopo aver compiuto quel passo finale - che di fatto compierà - col quale concludere la propria teoria astronomica: una parte che, nella sua semplicità, è di grande fascino.
Per il resto, il film è costellato di scene d'una grande drammaticità, alle quali si alternano altre dialogate mai banali o supeficiali: si evita cioè una superficialità da kolossal, e al contempo il film non diviene una pura trasposizione scolastica; ma si va ben oltre, mirando ad una compenetrazione dei livelli visivi-divulgativi-narrativi. Le telecamere mutano quasi in "occhi poetici" quand'ecco offrono allo spettatore alcune inquadrature che riflettono l'interiorità del personaggio (splendida quella finale: Ipazia fissa gli occhi sul soffitto della sala nella quale sta per morire, laddove un varco nella pietra le si presenta come un'ellissi, ed eccola dunque cogliere l'Assoluto prima della Morte; ella vede quella forma geometrica, che poi, dopo la sua morte, si rivelerà invece un cerchio, segno dunque del ritorno alla concezione geocentrica e circolare, quanto all'orbita, che ossia caratterizzerà i secoli successivi fino a Keplero).
I personaggi, rispetto al parere espresso da altri, non sono affatto bidimensionali, bensì approfonditi in ogni sfumatura: Ipazia, come si è detto, sprofonda nella ricerca e diviene quasi un simbolo; lo schiavo compie un percorso di amore-odio-amore, dapprima amandola nell'ombra, poi allontanandosene bruscamente, e infine, dopo aver cercato invano di dimenticarla, rincorrendola, tentando di salvarla, e costretto a imporle lui stesso la morte. Il prefetto è combattuto dall'amore, dall'opportunismo, dalla debolezza e dalla paura. Il vescovo, vera e propria figura politica, che abilmente travisa le Sacre Scritture e manipola il gregge cristiano.
Senza dilungarmi oltre, concludo col dire che Agora è un film bellissimo, la cui uscita è stata vergognosamente ritardata. Sono stato lieto di vedere che esso sia molto piaciuto anche al grandissimo Umberto Eco.
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olgadik
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mercoledì 28 aprile 2010
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brutto film e brutta critica
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Brutto film e brutta critica (intendo quella dei professionisti) e spiego perché. L’opera è molto lontana da ciò che avrebbe potuto essere, data la forza del personaggio nonché la complessità del periodo storico e dei luoghi che gli fecero da cornice. Amenabar ha tentato un’operazione di divulgazione commerciale, improntata ai vecchi kolossal tipo Quo vadis, Cleopatra ecc. Il risultato è un prodotto che suona finto, un polpettone storico tagliato con l’accetta per quanto riguarda contenuto e personaggi. Ci sono i buoni e i cattivi o cattivissimi: questa volta i cristiani e i loro adepti con andata in sollucchero dei laici odierni. C’è il bene e il male, la scienza e l‘ignoranza, l’eroina senza molte sfumature e lo schiavo sensuale e fanatico da divano psicanalitico.
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Brutto film e brutta critica (intendo quella dei professionisti) e spiego perché. L’opera è molto lontana da ciò che avrebbe potuto essere, data la forza del personaggio nonché la complessità del periodo storico e dei luoghi che gli fecero da cornice. Amenabar ha tentato un’operazione di divulgazione commerciale, improntata ai vecchi kolossal tipo Quo vadis, Cleopatra ecc. Il risultato è un prodotto che suona finto, un polpettone storico tagliato con l’accetta per quanto riguarda contenuto e personaggi. Ci sono i buoni e i cattivi o cattivissimi: questa volta i cristiani e i loro adepti con andata in sollucchero dei laici odierni. C’è il bene e il male, la scienza e l‘ignoranza, l’eroina senza molte sfumature e lo schiavo sensuale e fanatico da divano psicanalitico. La ricostruzione del luogo, la mitica Alessandria con la sua biblioteca, è da cartone, nell’insieme un po’ kitsch; i buoni hanno bei costumi ben stirati, gli assassini isterici della milizia cristiana, i Parabolani, costumi tipo punk, tutti neri grigi e metalli: mancava la band heavy metal ad accompagnamento stragi. Non parliamo poi degli inserti in digitale: “originalissime” le riprese dall’alto per far vedere i vari gruppi simili a formiche impazzite, mentre i ragionamenti filosofici di Ipazia, che lambiscono impropriamente le teorie di Galileo Galilei, si chiudono o sono introdotti da vedute del nostro pianeta tipo sigla del tg2. Anche gli adattamenti cinematografici alla realtà dei fatti storici, necessari nelle trasposizioni filmate, si collocano nel contesto fino ad ora descritto. Quando è troppo è troppo. Non mi è neanche piaciuto l’atteggiamento di certa critica, in genere non timida nei giudizi o nelle stroncature: leggo le recensioni di Liberazione e del Manifesto e rimango di stucco. Due articoli anodini, preoccupati di dire poco, senza dir male perché capita di rado di vedere rappresentate al cinema le nequizie della chiesa cattolica, l’esistenza di un suo braccio “talebano”, la crudeltà del patriarca Cirillo, ora santo e protettore degli insegnanti! Come se queste cose non le sapessimo. Ma il punto non è questo. L’opera di Amenabar non è riuscita per il linguaggio scelto e per la mancanza di efficacia nel reinterpretare un’esperienza di scienza al femminile, che si svolse in un ambiente più che mai maschile, ma anche ricchissimo di fermenti e non solo di carneficine. Dispiace perciò che due giornali intelligenti rinuncino alla funzione critica per conformismo ideologico. Grossissimi cambiamenti si svolgevano sotto gli occhi di Ipazia: cadeva un impero, passando attraverso la lacerante divisione in due dei territori extraromani, c’erano crogioli di culture come Alessandria, dove si sperimentava anche la possibilità di far convivere varie fedi, pagane e non, dove era anche in atto il tentativo di dare basi teoriche alla nuova religione che si andava affermando. Insomma un passaggio epocale accanto al problema di sempre delle donne, il non vedersi riconosciute come persone con i loro valori e disvalori. In questo contesto Ipazia è vista come una preilluminista che studia le stelle e insegna a pensare, graniticamente laica fino alla morte atroce, figura un po’ fredda, priva di quelle tensioni che certo dovettero percorrerla vivendo tempi ed esperienze così difficili. Infine una parola sulla bellezza interiore e sullo sforzo interpretativo di Rachel Weisz. Per i contenuti dell’opera rimanderei invece ad un buon saggio storico.
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fataignorante
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mercoledì 28 aprile 2010
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quando eravamo talebani
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Ho visto un bellissimo film (anche se immagino indigesto a qualcuno).
Una storia di cui fortunamente non si dibatte nei giornali, nelle tv o nelle radio .
Fortunatamente perchè in questo modo si puo andare al cinema senza aspettative e preconcetti.
Sulla schermo passa una storia di culture che emergono e di altre che soccombono;
Una storia di culture sopraffatte e che a loro volta diventano carnefici.... e non necessariamente
dico che sia la Storia ; tuttavia ne riconosciamo la veridicità perchè gli esempi di questo eterno
ciclo sono così numerosi da dubitare perfino che la natura umana possa scegliere
un percorso anche di poco diverso da quello narrato.
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Ho visto un bellissimo film (anche se immagino indigesto a qualcuno).
Una storia di cui fortunamente non si dibatte nei giornali, nelle tv o nelle radio .
Fortunatamente perchè in questo modo si puo andare al cinema senza aspettative e preconcetti.
Sulla schermo passa una storia di culture che emergono e di altre che soccombono;
Una storia di culture sopraffatte e che a loro volta diventano carnefici.... e non necessariamente
dico che sia la Storia ; tuttavia ne riconosciamo la veridicità perchè gli esempi di questo eterno
ciclo sono così numerosi da dubitare perfino che la natura umana possa scegliere
un percorso anche di poco diverso da quello narrato....
..e cosi non mi si offende se qualcuno mi ricorda il (mio) passato , o una verosimile rappresentazione;
anzi lo ringrazio perchè Il punto non è stare da una parte o dall'altra.
Il punto è analizzare i mutamenti.
Cosi quello che più colpisce , di questi processi sono le costanti( cosi spietatamente attuali)
nel loro evolversi : la sopraffazione del pensiero razionale , la distruzione
delle conoscenze pregresse e (last but not list) la violenza sulla Donna .
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des esseintes
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mercoledì 28 aprile 2010
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bruttissimo
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Veramente pessimo. Per una volta la critica di mymovies e' attendibile.
[+] evidentemente..
(di raistlin86)
[ - ] evidentemente..
[+] raistlin86
(di edward teach)
[ - ] raistlin86
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