alecarid
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venerdì 7 maggio 2010
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film ben fatto - consigliato
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Film ben fatto, interessante la storia ed altrettanto interessante il modo in cui essa viene mostrata.
Ho inotre apprezzato l'effetto "vista dallo spazio" che spezza la trama delle miserie umane ... insomma un bel film, consigliato!!
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(di asterios)
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pattie
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giovedì 6 maggio 2010
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il cuore e la mente
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L'Agorà e la Biblioteca di Alessandria d'Egitto sono rispettivamente il cuore e la mente della polis, dove nuove religioni e antichi saperi si incontrano e si scontrano con fanatismi e giochi di potere, più o meno occulti.
Nel IV sec. d.C. la giovane e bella filosofa Ipazia, noncurante dei tumulti che le si agitano intorno e dei dissidi che toccano anche i suoi giovani allievi, continua la sua attività di ricerca, di analisi e di insegnamento a dispetto del suo sesso e di tutti i pregiudizi e preconcetti che la vorrebbero mite, remissiva e dedita solo a muliebri attività. L'epilogo è quasi inevitabile ma il percorso compiuto per giungere al tragico finale è importantissimo ed estremamente educativo.
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L'Agorà e la Biblioteca di Alessandria d'Egitto sono rispettivamente il cuore e la mente della polis, dove nuove religioni e antichi saperi si incontrano e si scontrano con fanatismi e giochi di potere, più o meno occulti.
Nel IV sec. d.C. la giovane e bella filosofa Ipazia, noncurante dei tumulti che le si agitano intorno e dei dissidi che toccano anche i suoi giovani allievi, continua la sua attività di ricerca, di analisi e di insegnamento a dispetto del suo sesso e di tutti i pregiudizi e preconcetti che la vorrebbero mite, remissiva e dedita solo a muliebri attività. L'epilogo è quasi inevitabile ma il percorso compiuto per giungere al tragico finale è importantissimo ed estremamente educativo.
Arguta e determinata nella sua incondizionata "fede" nello studio Ipazia è guidata dalla sete di conoscenza e si rifiuta di cedere a qualsivoglia compromesso rispondendo esclusivamente alla coerenza del proprio pensiero. Essa è fermamente convinta dell'importanza di non aver paura di mettere in discussione tutto ciò in cui crede per riuscire a conquistare nuovi punti di osservazione che le possano offrire vie alternative da percorrere per avvicinarsi al sapere.
"Agorà" è un ottimo film che si avvale di ricostruzioni ambientali molto accurate e dialoghi che accompagnano lo spettatore in un percorso che inevitabilmente conduce a riflettere su come la storia umana abbia sempre dovuto confrontarsi con situazioni molto simili. Pregiudizi e integralismi celano solo smanie di potere, appaiano inossidabili, indistruttibili e come un cancro aggrediscono il cuore e la mente, non solo di Alessandria d'Egitto ma anche della civiltà e della cultura che da questo luogo e da questi avvenimenti si dipanerà attraverso alterne vicende, arrivando fino a noi.
Solo Ipazia, pur morendo vive e ci consegna intatto, fulgido e limpidissimo il suo pensiero, la sua preziosa eredità che come una luce ci indica la via per non commettere l'errore di consegnare ad altri la nostra capacità di discernere ed esprimere giudizi liberi e indipendenti.
Bella e convincente la prova di interprete di Rachel Weisz. Affascinante ed imperdibile la ricostruzione della Biblioteca alessandrina.
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domenico maria
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giovedì 6 maggio 2010
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agora forever
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Oggi,6 Maggio,mattino,cinema Barberini,Roma.Io e 12 colleghi professori,insieme a 150 ragazzi del liceo(15-19enni).Quattro parole ai colleghi nei giorni scorsi,3 telefonate,e l'appuntamento è stato realizzato.Alla uscita dal film(ma anche in sala,alla fine un discreto applauso),nessuna parolaccia,nessuno sfogo.Alcuni hanno trovato la pellicola interessante ma pesante(troppa carne al fuoco),altri hanno giudicato il film stimolante,ma da "rivedere",da "metabolizzare";altri ancora un film molto bello,se possibile da rivedere:per altri una specie di rivelazione.Tanto tra gli adulti quanto tra i giovani.Alla Signora Diletta obbietto che è verissimo che Papa Voytila ha chiesto molte volte scusa per i massacri perpetrati in nome di Cristo e della croce nei secoli scorsi ma,appunto perchè in tanti lo stimavano,come si dice,1 rondine non fa primavera.
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Oggi,6 Maggio,mattino,cinema Barberini,Roma.Io e 12 colleghi professori,insieme a 150 ragazzi del liceo(15-19enni).Quattro parole ai colleghi nei giorni scorsi,3 telefonate,e l'appuntamento è stato realizzato.Alla uscita dal film(ma anche in sala,alla fine un discreto applauso),nessuna parolaccia,nessuno sfogo.Alcuni hanno trovato la pellicola interessante ma pesante(troppa carne al fuoco),altri hanno giudicato il film stimolante,ma da "rivedere",da "metabolizzare";altri ancora un film molto bello,se possibile da rivedere:per altri una specie di rivelazione.Tanto tra gli adulti quanto tra i giovani.Alla Signora Diletta obbietto che è verissimo che Papa Voytila ha chiesto molte volte scusa per i massacri perpetrati in nome di Cristo e della croce nei secoli scorsi ma,appunto perchè in tanti lo stimavano,come si dice,1 rondine non fa primavera.Semmai,a rigor di logica,e di verità,rappresenta la Mosca Bianca(quindi,per assioma,l'Eccezione Conferma la Regola).Ma è proprio tanto difficile essere un buon cristiano,mediamente istruito sul passato della nostra storia,e avere l'onestà mentale,come ben sintetizzava quel signore,"quando i Talebani eravamo noi".Tutti,i tanti Concili,di cui è disseminata la storia della Chiesa in 2 millenni,quante volte hanno visto stragi e massacri,in nome di quella parola al posto di quell'altra nella interpretazione delle Scritture?Io non dico che le altre religioni abbiano l'esclusiva della purezza,perchè non è vero:ma dico di rimuovere la trave nei nostri occhi,nel nostro passato,di cui tante volte vantarsi e altrettante vergognarsi,voler andare sotto terra.Alla Signora Mariangela osservo che non si capisce se i 5 giudizi a 2 stelle sono dovuti a poca pratica del Sito,a incapacità di sintesi,o a deliberato piano di smantellamento qualitativo.Realizzato in un linguaggio dalla temperatura emotiva quasi raggelante.5 secoli prima di Tolomeo Aristarco di Samo intuisce il principio primo di rotazione su se stesso del Sole,che non può essere immobile:ma,siccome sulla Bibbia è scritto "Fermati,o sole",e,per una deviata visuale ciò che è sulla Bibbia è Vero Universale,in tutto,per tutto,per tutti:allora Tolomeo si inventa un sistema che, un po' di quà e un pò di là riesce ad essere abbastanza condiviso.Per 14 Secoli la Bibbia è stato il cappio che ha strangolato la gran parte del mondo della scienza.
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sandro roy
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giovedì 6 maggio 2010
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agora
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La prima impressione che si ha nel vedere AGORA è quella di assistere ad un film tecnicamente appena sufficiente. Mezzo colossal riuscito male con molti attori di serie B, anche nel modo di recitare. Ambientazioni poco credibili, costumi eccessivamente curati, strutture architettoniche al imite della perfesione e dialoghi troppo moder...ni lo rendono poco credibile per essere ambientato nel 391 D.C.
Tuttavia, con lo scorrere della pellicola la sceneggiatura prende piede, la Storia ( quella vera ) fa il suo corso, lasciando trascurabile quanto detto sopra.
Il regista Alejandro Amenabar, autore di THE OTHERS e MARE DENTRO, tratta un argomento piuttosto scomodo, dal valore culturalmente interessante che mette alla luce quanto
accadeva all'epoca e quanto accade tutt'oggi anche se in modo meno barbaro.
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La prima impressione che si ha nel vedere AGORA è quella di assistere ad un film tecnicamente appena sufficiente. Mezzo colossal riuscito male con molti attori di serie B, anche nel modo di recitare. Ambientazioni poco credibili, costumi eccessivamente curati, strutture architettoniche al imite della perfesione e dialoghi troppo moder...ni lo rendono poco credibile per essere ambientato nel 391 D.C.
Tuttavia, con lo scorrere della pellicola la sceneggiatura prende piede, la Storia ( quella vera ) fa il suo corso, lasciando trascurabile quanto detto sopra.
Il regista Alejandro Amenabar, autore di THE OTHERS e MARE DENTRO, tratta un argomento piuttosto scomodo, dal valore culturalmente interessante che mette alla luce quanto
accadeva all'epoca e quanto accade tutt'oggi anche se in modo meno barbaro.
Consigliato soprattutto a quelli che ignorano i fatti o fanno finta di non conoscerli.
La frase: " Tu non metti e non puoi mettere in discussione il tuo credo, io devo "
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[+] lo scandalo della verità
(di diletta di donato)
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wicca87
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mercoledì 5 maggio 2010
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parlando con le persone che conosco
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Parlando con amici e conoscenti che hanno visto il film, tutti e dico tutti l'hanno trovato splendido sotto tutti i punti di vista, regia, scenografia e recitazione eppure la critica è stata pesante e spesso contro questo film. Eppure il film piace a tutti da chi ha 19 anni a chi ne ha 40 e passa. L'unica cosa che mi viene da pensare è che la critica italiana sia partita prevenuta.
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joyce
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mercoledì 5 maggio 2010
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anticonformismo di una donna in tempi non sospetti
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film eccellente, a mio avviso, quanto alle inquadrature ed anche alla fedele riproduzione del contesto. affascinante la figura di Ipazia che lotta contro i pregiudizi e l'ignoranza della sua epoca avverso la cultura delle donne anche a costo della propria vita. un po' deludente il finale, dove, alla luce della immagine fornita di Davus, nel corso della pellicola, ci si sarebbe aspettata la strenue difesa di Ipazia fino alla fine, anzichè il sacrificio del proprio amore verso Ipazia.
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andaland
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mercoledì 5 maggio 2010
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ottima regia, film molto bello
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crudo e da pelle d'oca, con un' ottima regia e interpreti all'altezza della situazione. ottimo
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ilpredicatore
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martedì 4 maggio 2010
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la filosofia contro l'intolleranza.
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Alessandria, 391 D.C, culla della filosofia e punto d'incontro tra religioni diverse, antiche e nuove. Con l'arrivo del cristianesimo che impone il proprio amore verso il dio unico termina la pace e arrivano gli scontri carichi di gravi conseguenze. La storia ruota attorno alla filosofa Ipazia, ma anche al suo schiavo Davus e al discepolo Oreste, entrambi innamorati di lei, entrambi convertiti ma destinati a strade diverse. Film suggestivo e sensazionale che si divide sostanzialmente in due trame: da una parte racconta l'intolleranza, le conversioni ingannevoli o forzate e la tenace incapacità di libero pensiero degli uomini, dall'altra l'ostinata indagine di Ipazia sul movimento dei pianeti e il suo pensiero fortemente indipendente e “laico”.
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Alessandria, 391 D.C, culla della filosofia e punto d'incontro tra religioni diverse, antiche e nuove. Con l'arrivo del cristianesimo che impone il proprio amore verso il dio unico termina la pace e arrivano gli scontri carichi di gravi conseguenze. La storia ruota attorno alla filosofa Ipazia, ma anche al suo schiavo Davus e al discepolo Oreste, entrambi innamorati di lei, entrambi convertiti ma destinati a strade diverse. Film suggestivo e sensazionale che si divide sostanzialmente in due trame: da una parte racconta l'intolleranza, le conversioni ingannevoli o forzate e la tenace incapacità di libero pensiero degli uomini, dall'altra l'ostinata indagine di Ipazia sul movimento dei pianeti e il suo pensiero fortemente indipendente e “laico”. Grande ricostruzione di un'Alessandria multietnica, splendente e accorata, delle sue atmosfere, dei confronti filosofici e del rapporto insostenibile tra culti differenti ma al contempo accomunati dai reciproci difetti. Da incanto la sequenza del dibattito su Aristarco. Amenàbar, regista del sorprendente The Others, ci mostra la follia della violenza in nome di un credo ed è azzeccato per molte ragioni: innanzitutto la sua regia è partecipe, motivata e ispirata e Agora non avrebbe potuto chiedere di meglio. È capace di addentrarsi(ci) nel pensiero e nel mondo che ci racconta, dote di cui gode nel cinema solo Mel Gibson. Se la Terra è considerata a quell'epoca il centro del cosmo la telecamera ci si plasma con le riprese fatte nello spazio infinito, che zoommano fino ad Alessandria, come se il regista intendesse immedesimarsi in questo pensiero arcaico ma non privo di fascino. Dopo gli scontri sanguinosi tra parabolani ed ebrei le grida di sofferenza riecheggiano fino alle stelle, aggiungendo al film un'atmosfera originale e intensamente surreale, ma le inquadrature nello spazio servono anche a trasportarci nel fulcro delle indagini astronomiche di Ipazia. Il film riesce pregevolmente a seguire la filosofa nelle sue ricerche, senza che quest'ultime cadano in secondo piano, passando dal dramma storico all'avventura-giallo-filosofico. Altra qualità del regista spagnolo risiede nel mostrarci gli scontri e la violenza usata in nome della religione, facendoci ben intendere non solo quanto esse siano gravi e sbagliate, ma così ridicole da incutere rabbia. È difficile sopportare Ammonio con le sue manipolazioni, Cirillo con il suo dispotismo, i pagani e gli ebrei con la loro cecità, d'altronde qui non si tratta di anticristianesimo come qualcuno facilmente ha già pensato, né ci si schiera contro le religioni. Il dito è fondamentalmente puntato contro chiunque mini la libertà di pensiero, cerchi di convertire il prossimo e ostacoli la ragione e il sapere. Bravi tutti gli interpreti a cominciare da Rachel Weisz, unica vera star del film, che si cala nei panni della forte e complessa filosofa con pacata bravura, dando volto ad una Ipazia toccante ma allo stesso tempo intoccabile, che, ironia, subirà la stessa fine di un Gesù martire. Interessanti anche Max Minghella e Oscar Isaacs, che forgiano due personaggi dal grande spessore. Buone le musiche di Marianelli, i costumi di Pescucci e i pochi effetti speciali al servizio della storia. Solida e stimolante la regia che realizza un film talmente innovativo e così eccelso da raggiungere vette di intensità inarrivabili. Siamo nell'Alessandria di 1600 anni fa, ma si ha l'inquietante sensazione che tutto ciò che vi accade rispecchi il nostro mondo attuale.
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andrej kowalskj
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lunedì 3 maggio 2010
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un peplum dove tutto (o quasi)è storicamente vero
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Dissento completamente dal giudizio(a mio parere ingiustificatamente severo e riduttivo)espresso nello spazio recensioni da G. Zappoli.Si tratta di un ottimo film storico,sorretto da una ricostruzione di fatti,luoghi e personaggi molto precisa e attendibile e da un' ottima recitazione da parte di tutti i protagonisti;buoni i costumi(per nulla troppo"stirati"e improbabilmente perfetti e puliti come ha detto qualcuno, ma invece "vissuti" e credibili in ogni dettaglio); buoni i dialoghi;insolita anche la correttezza della ricostruzione storica dei fatti,che non soffre di alcun manicheismo (come ha insinuato,in evidente malafede,qualcuno)ma al contrario cerca di descrivere persone ed eventi nel modo più oggettivo possibile.
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Dissento completamente dal giudizio(a mio parere ingiustificatamente severo e riduttivo)espresso nello spazio recensioni da G. Zappoli.Si tratta di un ottimo film storico,sorretto da una ricostruzione di fatti,luoghi e personaggi molto precisa e attendibile e da un' ottima recitazione da parte di tutti i protagonisti;buoni i costumi(per nulla troppo"stirati"e improbabilmente perfetti e puliti come ha detto qualcuno, ma invece "vissuti" e credibili in ogni dettaglio); buoni i dialoghi;insolita anche la correttezza della ricostruzione storica dei fatti,che non soffre di alcun manicheismo (come ha insinuato,in evidente malafede,qualcuno)ma al contrario cerca di descrivere persone ed eventi nel modo più oggettivo possibile.Non è per niente vero che i pagani siano tutti bravi,buoni,belli e colti e che i cristiani sian descritti tutti e solo come miserabile e cenciosa marmaglia assassina:di molti pagani si mostra la viltà e l'opportunismo,degli stessi peggiori e più fanatici scalmanati cristiani oltranzisti si pongono in luce anche comportamenti positivi e caritatevoli nei confronti dei poveri e dei diseredati;quanto infine alla spirale di violenza che porterà alla distruzione della Biblioteca e a alla terribile e ingiusta morte della protagonista,non è vero che tutte le colpe vengano addossate solo ai cristiani:pur denunciando coraggiosamente le loro responsabilità,non si manca di mostrare la "compartecipazione" di pagani ed ebrei a tale sciagurata escalation di intolleranza e matta bestialità.Certo,capisco che per tanti cattolici e soprattutto per la nostra chiesa il film possa essere scomodo e fastidioso,ma più onesto sarebbe ammettere responsabilità e colpe che non incolpare di faziosità chi tali colpe ricorda e denuncia...Il tragico paradosso del cristianesimo è che questa religione, potenzialmente portatrice di un messaggio di pace e fraternità,ha invece avuto una storia che è disseminata di stragi e intrisa di sangue:dalle lotte contro pagani ed ebrei a quelle contro gli eretici,dallecrociate alle guerre di religione e alla caccia alle streghe.Ma queste drammatiche colpe sono tanto storicamente documentate e incontestabili che vano è qualsiasi tentativo di negarle o minimizzarle e davvero controproducente(in quanto offensivo di verità e buon senso e perciò oltremodo indisponente)è la strategia di difesa "aggressiva" consistente nel boicottare, criticare o cercar di screditare qualsiasi tentativo di denuncia di tali colpe.Quindi,con buona pace di tutti coloro che vorrebbero dimenticare certi poco edificanti capitoli del nostro passato,se si vuole essere onesti e imparziali bisogna ammettere la fondatezza storica e l'onestà intellettuale di questo film;e se si ha un minimo di senso estetico e di capacità di apprezzare ciò che è bello e ben fatto,non si può non riconoscerne le qualità.
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[+] uno dei più bei film degli ultimi tempi.
(di korze86)
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andre.inter 4 ever
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lunedì 3 maggio 2010
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favoloso
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un film fenomenale, una recitazione sopra le righe per raccontare la storia dell'avvento (violento) del cristianesimo nella città di alessandria.
ottima la recitazione di rachel weisz e la sceneggiatura
spettacolari le musiche e le scenografie!!!!
un film da rivedere!!!
9/10
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