bronzo_di_riace
|
sabato 29 maggio 2010
|
film per talebani laici
|
|
|
|
Al di là della resa cinematografica, davvero povera cosa, è un film da talebani laici. Ditemi un singolo periodo storico e una singola regione geografica in cui un nuovo potere si è affermato spodestando quello precedente senza massacri inauditi e crudeltà di ogni tipo. Oppure citatemi un solo sistema economico che sia riuscito ad affermarsi senza prima aver ridotto in miseria assoluta la gente che viveva secondo il modo di produzione precedente. Chissà chi ha interesse a fare dei film così...
[+] due commenti negativi ma nessuna risposta
(di et_in_arcadia_ego)
[ - ] due commenti negativi ma nessuna risposta
[+] quindi che riflettiamo a fare?
(di mez_mar_ize)
[ - ] quindi che riflettiamo a fare?
|
|
[+] lascia un commento a bronzo_di_riace »
[ - ] lascia un commento a bronzo_di_riace »
|
|
d'accordo? |
|
zitti tutti che parlo io
|
sabato 29 maggio 2010
|
perplesso
|
|
|
|
Il film in sé non è fatto malissimo; non è un capolavoro ma si può andarlo a vedere. Quello che mi ha lasciato veramente perplesso è tutto l'impianto ideologico che è pesantissimo e francamente assurdo. Non ho dubbi che i primi cristiani e in particolare alcune specifiche sette di fanatici abbiano perpetrato massacri e misfatti di tutti i generi ma mettere in scena una divisione così manichea fra good fellows e villains mi sembra un procedimento da film western o da cinegiornale di guerra. E'un pò di anni che ogni stagione escono fuori quattro o cinque film anticristiani e confesso che anche un ateo come me alla fine si trova a parteggiare per i cristiani. Davvero non ho capito a che serve oggi un film così.
|
|
[+] lascia un commento a zitti tutti che parlo io »
[ - ] lascia un commento a zitti tutti che parlo io »
|
|
d'accordo? |
|
luana
|
venerdì 28 maggio 2010
|
attualissimo
|
|
|
|
Il film mostra il contrasto tra la passione per la ricerca e l'avventura scientifica e la "consolazione" di un discorso religioso confinato nei dogmi.Sicuramente due istinti umani che possono entrare in collisione. Inoltre ha il merito di parlarci di un pezzo di storia poco e mal ri-conosciuto e del suo triste epilogo.Per chi ha la pazienza di guardare e di sentire tutto fino in fondo.UTILE!!.
|
|
[+] lascia un commento a luana »
[ - ] lascia un commento a luana »
|
|
d'accordo? |
|
deteriora sequor
|
giovedì 27 maggio 2010
|
molto mediocre
|
|
|
|
Fatto malissimo proprio come film, non solo per la tendenziosità, le incongruenze storiche e le frasi ad effetto che già da sole basterebbero a squalificarlo. E inoltre: ma che senso ha fare un film che è una filippica contro i Parabolani? Magari il regista e il produttore ce l'hanno coi cristiani? Ecchissenefrega scusate; i cristiani sono una lobby di potere come le altre, ebrei, musulmani, massoni e via dicendo che si fa i propri interessi come tutti, ma sarebbe veramente da stupidotti andare a pensare che i nostri guai di uomini contemporanei derivino dall'ottusità in campo scientifico del Vaticano. E' irritante l'oleografica rappresentazione della "serena" filosofa pagana che cerca la verità; irritante perché ovviamente assurda dal punto di vista storico dato che qualsiasi afflato umanitario nel mondo pagano era esclusivamente riservato agli appartenenti delle elites (come, alla stessa maniera, succedeva per Voltaire, Locke e via dicendo, sia chiaro); e irritante anche perché è fin troppo evidente l'intento propagandistico.
[+]
Fatto malissimo proprio come film, non solo per la tendenziosità, le incongruenze storiche e le frasi ad effetto che già da sole basterebbero a squalificarlo. E inoltre: ma che senso ha fare un film che è una filippica contro i Parabolani? Magari il regista e il produttore ce l'hanno coi cristiani? Ecchissenefrega scusate; i cristiani sono una lobby di potere come le altre, ebrei, musulmani, massoni e via dicendo che si fa i propri interessi come tutti, ma sarebbe veramente da stupidotti andare a pensare che i nostri guai di uomini contemporanei derivino dall'ottusità in campo scientifico del Vaticano. E' irritante l'oleografica rappresentazione della "serena" filosofa pagana che cerca la verità; irritante perché ovviamente assurda dal punto di vista storico dato che qualsiasi afflato umanitario nel mondo pagano era esclusivamente riservato agli appartenenti delle elites (come, alla stessa maniera, succedeva per Voltaire, Locke e via dicendo, sia chiaro); e irritante anche perché è fin troppo evidente l'intento propagandistico. Ma quando ci sarà qualcuno che avrà il coraggio di parlare del vero problema del potere che non dipende dalle "dichiarazione programmatiche" o dalle dottrine o ideologìe ma dalla struttura stessa del potere ? Comunque io sono disposto a "perdonare" un film che la pensa diversamente da me basta che sia fatto bene; questo è fatto davvero coi piedi proprio dal punto di vista estetico e mi meraviglio molto che alcuni non siano d'accordo su questa lampante evidenza.
[-]
[+] semplicità e chiarezza.
(di domenico maria)
[ - ] semplicità e chiarezza.
[+] semplicità o uniformità?
(di deteriora sequor)
[ - ] semplicità o uniformità?
[+] domenico maria che ha frainteso del tutto
(di et_in_arcadia_ego)
[ - ] domenico maria che ha frainteso del tutto
[+] fatti-letture-opinioni.
(di domenico maria)
[ - ] fatti-letture-opinioni.
[+] risposta
(di deteriora sequor)
[ - ] risposta
|
|
[+] lascia un commento a deteriora sequor »
[ - ] lascia un commento a deteriora sequor »
|
|
d'accordo? |
|
giano
|
martedì 25 maggio 2010
|
specifico " filmico"
|
|
|
|
In che cosa consiste lo "specifico filmico" rispetto alla parola scritta ? Un film oltre a farci riflettere deve forse anche commuoverci , prenderci alla gola ? Io penso di sì. Agorà non ci appassiona , non ci commuove , non ci fa nè piangere nè ridere , in altre parole ci annoia . Se voglio riflettere razionalmente sul conflitto tra integralismo religioso e libero pensiero scientifico preferisco leggermi il Galileo di B. Brecht. Il cinema deve coinvolgermi emotivamente , prendermi prima alla pancia e poi alla testa.
Massimo .
[+] riflessioni
(di domenico maria)
[ - ] riflessioni
[+] domenico maria
(di deteriora sequor)
[ - ] domenico maria
[+] risposta a domenico maria
(di giano)
[ - ] risposta a domenico maria
[+] spiegazione all'osso
(di domenico maria)
[ - ] spiegazione all'osso
[+] il codice da vinci
(di edward teach)
[ - ] il codice da vinci
[+] ulteriore risposta a domenico maria
(di giano)
[ - ] ulteriore risposta a domenico maria
[+] inutile
(di petronius arbiter)
[ - ] inutile
|
|
[+] lascia un commento a giano »
[ - ] lascia un commento a giano »
|
|
d'accordo? |
|
emilio zampieri
|
martedì 18 maggio 2010
|
la storia vista col filtro di hollywood
|
|
|
|
La messa in scena di Amenàbar è efficace e guarda al peplum hollywoodiano contemporaneo. Tutto è dipinto a tinte forti, personaggi in primis. Non si cerchi troppa plausibilità storica, nonostante qualcuno abbia fatto notare come il cielo sia stato costruito apposta per farlo assomigliare a quello del tempo. Basterebbe vestire i personaggi con abiti moderni e dotarli di un altro vocabolario per fare di Agorà un film di ambientazione contemporanea. L’impressione, insomma, è che Amenàbar si sia limitato a creare la “storicità” manipolando le solite due-tre cosette di superficie, senza imbarcarsi nella peraltro ardua impresa di comprendere seriamente come fosse e come si comportasse (realmente) l’uomo del tempo.
[+]
La messa in scena di Amenàbar è efficace e guarda al peplum hollywoodiano contemporaneo. Tutto è dipinto a tinte forti, personaggi in primis. Non si cerchi troppa plausibilità storica, nonostante qualcuno abbia fatto notare come il cielo sia stato costruito apposta per farlo assomigliare a quello del tempo. Basterebbe vestire i personaggi con abiti moderni e dotarli di un altro vocabolario per fare di Agorà un film di ambientazione contemporanea. L’impressione, insomma, è che Amenàbar si sia limitato a creare la “storicità” manipolando le solite due-tre cosette di superficie, senza imbarcarsi nella peraltro ardua impresa di comprendere seriamente come fosse e come si comportasse (realmente) l’uomo del tempo. Ma stiamo parlando di un peplum, per l’appunto. In tal contesto, l’interpretazione ispirata ma asciutta di Rachel Weisz è una piacevolissima sorpresa, e permette al film di elevarsi un po’ rispetto ad altri di genere simile. Il film, dunque, si lascia guardare e a tratti è coinvolgente (una su tutte: la scena finale). Non è un film anticristiano, né antireligioso: il regista, anzi, cerca di rendere la complessità della questione religiosa, seppur in maniera grezza, e mostra non solo ciò che di deprecabile, ma anche di ammirabile portò il Cristianesimo. E’ senz’altro un punto di partenza per studiare, poi riflettere, poi discutere di temi quali la convivenza tra fede e ragione, il fanatismo, la storia (invariabilmente scritta dai vincitori), e quant’altro. Non si mette in dubbio che Cirillo condannò e mandò a morte Ipazia, e nemmeno che quest’ultima sia stata una donna illuminata, decisamente più vicina agli insegnamenti di Cristo di quanto non lo fossero i truci parabolani del film. Si può mettere in dubbio, invece, che il vescovo di Alessandria fosse una sorta di guerriero in abito talare, sanguigno e sbrigativo, ottuso e crudele. Insomma, la Chiesa di Roma ha senz’altro molto di cui pentirsi, e può persino essere che sia veramente il caso di riconsiderare la santità appiccicata a Cirillo. Ma ci si deve sempre ricordare che stiamo valutando fatti accaduti e persone vissute quasi duemila anni fa. Si può criticare e anche condannare, ma prima dobbiamo entrare davvero in un mondo e una mentalità che è distante da noi. Ovviamente, il "kolossal" di Amenàbar in questo non ci aiuta.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a emilio zampieri »
[ - ] lascia un commento a emilio zampieri »
|
|
d'accordo? |
|
chiron
|
sabato 15 maggio 2010
|
ipazia. quando la filosofia fa la differenza.
|
|
|
|
Agora è un film-manifesto che non dovrebbe, a mio parere, essere letto e commentato - come fa, peraltro bene, Zappoli - quasi si trattasse di un film storico, di genere (o tentato genere) epico, o come "grande narrazione di un'epoca". Da questa prosettiva,Agora presenta innumerevoli difetti (stilistici), imprecisioni (storiche) e manchevolezze artistiche (la recitazione è mediocre) e la struttura narrativa semplice). Il fatto è che Agorà vuole presentarsi come momento volutamente retorico di focalizzazione sul valore "perenne" della filosofia, anzi dell'atteggiamento filosofico quale modo di pensare la complessità del mondo: inteso sia come "cosmo", sia come luogo in cui gli uomini sono destinati a vivere/convivere possibilmente bene.
[+]
Agora è un film-manifesto che non dovrebbe, a mio parere, essere letto e commentato - come fa, peraltro bene, Zappoli - quasi si trattasse di un film storico, di genere (o tentato genere) epico, o come "grande narrazione di un'epoca". Da questa prosettiva,Agora presenta innumerevoli difetti (stilistici), imprecisioni (storiche) e manchevolezze artistiche (la recitazione è mediocre) e la struttura narrativa semplice). Il fatto è che Agorà vuole presentarsi come momento volutamente retorico di focalizzazione sul valore "perenne" della filosofia, anzi dell'atteggiamento filosofico quale modo di pensare la complessità del mondo: inteso sia come "cosmo", sia come luogo in cui gli uomini sono destinati a vivere/convivere possibilmente bene. Il valore di simile atteggiamento - scandito dalla centralità della riflessione critica, della costante revocabilità delle certezze, dal riconoscimento del limite, dall'apertura al nuovo oltre la/le tradizioni - risiede certo nei suoi effetti importanti di tolleranza politica, culturale e civile, ma, più profondamente, nel suo invito a cogliere la problematicità delle cose, delle idee, dei sistemi politici e delle impalcature culturali. Con particolare attenzione a quelle ove il tasso di pretesa veritativa è così elevato da divenire giustificazione della violenza che soffoca la stessa libertà di pensiero. In un mondo - come quello di Ipazia (solo di quello? solo là e allora?)- ove le religioni costituiscono l'alfa e l'omega della configurazione di Verità, che coincide con "il nostro Dio" (notoriamente geloso ed esclusivo); ove la fede è costitutiva del legame sociale che così si fa esclusivo/escludente colui che di tali verità dubita o ad altre si avvicina; in tale mondo, afferma Ipazia , ci vuole proprio filosofia: la capacità di revocare in dubbio ogni verità. Capacità che Oreste(prefetto) e Sinesio (vescovo) suoi ex allievi non sanno più praticare in quanto credenti.Qui risiede forse il passaggio filosoficamente pregnante e provocatorio del film: la fede, assunta come indiscutibile contenuto ed esperienza di Verità, impedisce la proprietà transitiva tra gli uomini. . La fine tragica di Ipazia, è simbolicamente, "retoricamente" la fine (grazie al cielo provvisoria) del tempo della libertà di giudizio sulle cose e le idee. Di qui l'importanza culturale di questo Manifesto a colori forti e netti (volutamente semplici e schematici) onde esser riconosciuti/riconoscibili nella confusione dell'attuale cultura del frammento e dello scoloramento dell'impegno civile e della laicità. chiron
[-]
|
|
[+] lascia un commento a chiron »
[ - ] lascia un commento a chiron »
|
|
d'accordo? |
|
francesco giuliano
|
venerdì 14 maggio 2010
|
la libertà di pensiero
|
|
|
|
E' un bel film, ben diretto, con attori bravi e una ricostruzione storica e scientifica, a mio parere, fedele.
Con esso il regista osanna, e ci riesce magnificamente, la più grande delle libertà,la libertà di pensiero, che si oppone a qualunque azione umana intransigente,arrogante e crudele che sgorga, purtroppo, dall'ignoranza,dall'irrazionalità e dalla sopraffazione. La libertà di pensiero ebbi a scrivere in un mio libro pubblicato (2008), I sassi di Kasmenai, è l'unico moto rivoluzionario che dà all'uomo il vero senso della vita. E questo film la fa respirare allo spettatore, turbando la sua coscienza e coinvolgendolo emotivamente, per tutta la sua durata e anche oltre.
Francesco Giuliano
[+] ricostruzione scientifica?
(di a_a_b)
[ - ] ricostruzione scientifica?
|
|
[+] lascia un commento a francesco giuliano »
[ - ] lascia un commento a francesco giuliano »
|
|
d'accordo? |
|
le marseillais
|
venerdì 14 maggio 2010
|
poetadark, povero poeta dark
|
|
|
|
Cosa ti avevo detto? (Ti do del tu perche' non vale la pena di perdersi in salamelecchi con uno come te).
Cosa ti avevo detto sui 1500 euro al mese? Lo vedi che certe cose si capiscono a naso, dal puzzo di cucina o di portineria che emana la gente come te anche solo quando scrive? Tu sei un piccolo borghesuccio figlio di piccoli borghesucci non solo dall'odore ma per il fatto che (fai attenzione almeno questa volta) non capisci quando uno parla. E' la terza(dico la terza) volta che cerco di spiegarti che Tacito era in tutto e per tutto un gallo romano che cercava, in un modo quasi estetizzante, di fare il "vecchio patrizio repubblicano", arrogante, sprezzante, durissimo con gli schiavi e i nemici (ai quali casomai riservava qualche parola di elogio, ma dopo morti).
[+]
Cosa ti avevo detto? (Ti do del tu perche' non vale la pena di perdersi in salamelecchi con uno come te).
Cosa ti avevo detto sui 1500 euro al mese? Lo vedi che certe cose si capiscono a naso, dal puzzo di cucina o di portineria che emana la gente come te anche solo quando scrive? Tu sei un piccolo borghesuccio figlio di piccoli borghesucci non solo dall'odore ma per il fatto che (fai attenzione almeno questa volta) non capisci quando uno parla. E' la terza(dico la terza) volta che cerco di spiegarti che Tacito era in tutto e per tutto un gallo romano che cercava, in un modo quasi estetizzante, di fare il "vecchio patrizio repubblicano", arrogante, sprezzante, durissimo con gli schiavi e i nemici (ai quali casomai riservava qualche parola di elogio, ma dopo morti). Tu invece, abbrutito da un'infanzia a 1500 euro al mese, sei riuscito a capire che io stessi sostenendo che Tacito e' un campione delle liberta' democratiche e dei diritti dell'uomo. Ti sei reso conto che hai preso fischi per fiaschi? Ancora no, ne sono sicuro, perche' ti sfugge ancora il senso del mio riferimento a Tacito. Tu pensi: "Ma se sa che Tacito era un romano schiavista come tutti gli altri allora perche' lo ha citato?" E pensaci un momento poetuccio, magari hai frainteso il mio post dall'inizio alla fine, che dici? Tempo perso, non hai abbastanza dignita' per riconoscere un errore grossolano fatto in pubblico. ...;))...Ma non e' l'unico tuo fraintendimento: hai dedotto arbitrariamente che il mio fosse un discorso politico, continui a sparare idiozie sulle mie frasi sui berlusconiani (guarda che stai facendo la figura del pirla sul quel punto; se veramente non capisci nemmeno li' prova a chiedere a papa' che ti spieghi. Lui ha insegnato filosofia ai bambini dell'asilo , magari e' piu' sveglio di te)....insomma, tu hai un deficit ermeneutico molto serio e hai dei gusti da "fijo der professore", non c'e' niente da fare; ti piace Ridley Scott che e' veramente un regista scarso, legnoso e di quelli che cercano di accattarsi il pubblico con tutti i mezzucci possibili (Blade Runner e' una schifezzuola, Il Gladiatore e' addirittura Trash allo stato puro...ma a te piace di sicuro vero poetuccio?); ti piace Agora che e' fast food da quattro soldi; non ne sono certo ma forse potrebbe piacerti anche qualche film di Tornatore, ne saresti capace. Non ti avventurare in azzardati giudizi sulla sintassi altrui che non ne sei all'altezza. Sul cristianesimo poi sai di non saperne assolutamente nulla quindi, astieniti dignitosamente dal aprlarne, grazie. Con affetto e "tacitiana" compassione
[-]
[+] che tristezza
(di poetadark)
[ - ] che tristezza
[+] a marsigliese:
(di nicola1)
[ - ] a marsigliese:
|
|
[+] lascia un commento a le marseillais »
[ - ] lascia un commento a le marseillais »
|
|
d'accordo? |
|
poetadark
|
venerdì 14 maggio 2010
|
le marseillais
|
|
|
|
Mi fa piacere vedere che, caro le marseillais, lei ha confermato, senza volere, tutto ciò da me detto nel precedente commento. Difatti lei muove accuse preconfezionate a tutti, indipendentemente dai film, rivelando un grado di frustrazione che sfiora l'inverosimile: ho letto che, adesso, lei reputa addirittura Ridley Scott il peggior regista nella storia del cinema. Una tale affermazione, ovviamente, si commenta da sola. Ma lasciamo stare, dato che in questo forum si ha da parlare riguardo Agora e non a proposito di Robin Hood. La cosa curiosa risiede nel fatto che lei considera lo spettatore di entrambi film un "berlusconiano" o un "piccolo borghese" indistintamente, e da ciò si palesa ovviamente che lei proietta tutti i fallimenti della sua vita e tutte le - già citate - nevrosi su quello squallido omuncolo; tra l'altro, lei si comporta così, ma senza capire nemmeno quanto dicevo riguardo il pubblico di Agora: glielo spiegherò dunque in modo più semplice, così che anche una mente ottenebrata dall'ira possa comprendere.
[+]
Mi fa piacere vedere che, caro le marseillais, lei ha confermato, senza volere, tutto ciò da me detto nel precedente commento. Difatti lei muove accuse preconfezionate a tutti, indipendentemente dai film, rivelando un grado di frustrazione che sfiora l'inverosimile: ho letto che, adesso, lei reputa addirittura Ridley Scott il peggior regista nella storia del cinema. Una tale affermazione, ovviamente, si commenta da sola. Ma lasciamo stare, dato che in questo forum si ha da parlare riguardo Agora e non a proposito di Robin Hood. La cosa curiosa risiede nel fatto che lei considera lo spettatore di entrambi film un "berlusconiano" o un "piccolo borghese" indistintamente, e da ciò si palesa ovviamente che lei proietta tutti i fallimenti della sua vita e tutte le - già citate - nevrosi su quello squallido omuncolo; tra l'altro, lei si comporta così, ma senza capire nemmeno quanto dicevo riguardo il pubblico di Agora: glielo spiegherò dunque in modo più semplice, così che anche una mente ottenebrata dall'ira possa comprendere. Se un film ottiene così poco successo, ma lei sostiene che a vederlo sono solo berlusconiani, le pare che allora un numero così esiguo di persone recatesi al cinema per vedere Agora, possa mai rappresentare la maggioranza del paese che vota per il nano? Al contrario - e spero che lei adoperi la logica per comprenderlo - una così esigua fetta di spettatori costituirà proprio la minoranza che per grazia di Dio non lo vota. Non ho mai considerato la sua persona un difensore del Cristianesimo, la qual cosa in un certo senso le farebbe onore poiché almeno potrebbe così rivelare un qualche livello intellettuale nei suoi discorsi(ciò che invece è completamente assente): piuttosto reputo lei una persona fortemente contraddittoria, sicuramente molto sola, oltremodo confusa (e la sua sintassi pasticciata ne è una prova), mancante di giudizio estetico e poetico (inoltre, un operaio come lei che elogia una figura aristocratica ed esteta molto vicina quasi a Petronio, mi appare come una profonda incoerenza: almeno mantenga una linearità del pensiero!). Dirò di più: lei è un provocatore e basta, un ingenuo fanciulletto che si mette a deridere i passanti per strada. Le sue motivazioni sono soltanto di natura psicologica. Oltretutto, quella frase - offensiva? - sui 1500 euro al mese davvero rivela una sua estraeneità al mondo del lavoro, quello vero. Mio padre ha lavorato come professore di storia e filosofia una vita intera non percependo altro che tale somma, e sicuramente non siamo mai stati né ricchi né borghesi. Non metto in dubbio la portata dei suoi drammi familiari; ma almeno abbia un po' di rispetto per gli altri. Quanto a Tacito, si vede che non lo ha letto bene, poiché lo scrittore legittimava l'uso di schiavi nella romanità, ed era critico, seppur ironicamente, nei confronti di una eccessiva libertà conferitavi. Agora è tutto tranne un film fatto coi piedi: mi rendo conto che lei possa vederlo come tale, data la sua somma inesperienza. Non se ne rammarichi, è sempre in tempo per rimediare. L'ignoranza non è una colpa: lo è invece camuffarlo da conoscenza. Un consiglio da buon amico: tenga un po' a bada le manie di protagonismo. Distinti saluti. Stia bene.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a poetadark »
[ - ] lascia un commento a poetadark »
|
|
d'accordo? |
|
|