toty bottalla
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sabato 9 novembre 2013
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la favola dell'angelo pentito!
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La trama del film si rivela da subito piuttosto incomprensibile ma questo è un buon segno, di solito queste premesse sono il preludio di una visione impegnata e allora silenzio che inizia. La storia che muccino racconta, ha le sembianze di una favola triste sdolcinata da una sceneggiatura ruffiana che il montaggio un pò lento ne annacqua la drammaticità in alcune scene, non credo che nel film ci siano messaggi sui criteri etici della donazione di organi, questa è una storia d'amore, di dolore, rimorsi, e di altruismo estremo, il fatto è che noi siamo abituati a vedere animali al volante che dopo aver falciato e ucciso diverse persone restano impuniti e magari poi se ne vantano al bar con gli amici.
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La trama del film si rivela da subito piuttosto incomprensibile ma questo è un buon segno, di solito queste premesse sono il preludio di una visione impegnata e allora silenzio che inizia. La storia che muccino racconta, ha le sembianze di una favola triste sdolcinata da una sceneggiatura ruffiana che il montaggio un pò lento ne annacqua la drammaticità in alcune scene, non credo che nel film ci siano messaggi sui criteri etici della donazione di organi, questa è una storia d'amore, di dolore, rimorsi, e di altruismo estremo, il fatto è che noi siamo abituati a vedere animali al volante che dopo aver falciato e ucciso diverse persone restano impuniti e magari poi se ne vantano al bar con gli amici. Saluti.
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gio1988
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mercoledì 4 settembre 2013
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"faticoso"
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Ho voluto mettere da parte il mio scetticismo nei confronti dei moderni registi italiani e a distanza di anni dalla sua uscita ho visto finalmente questo film,bhe....grande scenografia,ma mal rappresentata,un finale bellissimo ma per arrivarci alla fine del film ho dovuto combattere con l'istinto che a piu riprese mi supplicava di stoppare il film,....
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eglute666
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lunedì 22 aprile 2013
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niente di particolare
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Un bel film, ma la storia esageratamente triste. Da prendere la corda e impiccarsi dopo averlo visto
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sohck65
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domenica 7 aprile 2013
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il debito di anime è stato sanato
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Will Smith protagonista di un film capolavoro che ha fatto commuovere l'America e l'Italia, la storia di un ragazzo, autore di un tragico incidente dovuto a una distrazione, dal quale rimane illeso, ma provocando la morte della moglie e di altre 7 persone in un bus. Questo suo errore lo perseguiterà fino alla fine dei suoi giorni, e lo porterà a dedicare il resto dei suoi giorni agli altri, cerca di portare la felicità nella vita di coloro che non possono godere si questa libertà, nella vita dei malati, bisognosi, anche solo di una parola di conforto. Per lui non erano necessarie particolari carateristiche, l'importante è che avessero un animo buono, gentile e paziente verso il prossimo.
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Will Smith protagonista di un film capolavoro che ha fatto commuovere l'America e l'Italia, la storia di un ragazzo, autore di un tragico incidente dovuto a una distrazione, dal quale rimane illeso, ma provocando la morte della moglie e di altre 7 persone in un bus. Questo suo errore lo perseguiterà fino alla fine dei suoi giorni, e lo porterà a dedicare il resto dei suoi giorni agli altri, cerca di portare la felicità nella vita di coloro che non possono godere si questa libertà, nella vita dei malati, bisognosi, anche solo di una parola di conforto. Per lui non erano necessarie particolari carateristiche, l'importante è che avessero un animo buono, gentile e paziente verso il prossimo. Darà via fino all' ultimo dei suoi possedimenti per risanare quel deito che aveva creato anni prima, case, tempo, fatica, soldi, tutto quello che secondo lui era necessario. Finchè si accorse di essere innamorato di una di esse, una ragazza con problemi seri cardiaci, la quale aveva pochissimi mesi di vita e lui gli donò il suo più grande possedimento: Il suo cuore!
Film di altissima fattura, nessun problema tecnico, un film mai statico nonostante la trama molto scarna, vale decisamente il prezzo del biglietto in sala e il posto sullo scaffale dei DVD.
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amandagriss
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mercoledì 27 marzo 2013
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atto d'amore
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Gabriele Muccino,al suo secondo film negli Stati Uniti,dimostra una sempre maggiore capacità d'imprimere la sua personalità nella direzione di opere scritte da altri (la sceneggiatura è di Grant Nieport),riscontrabile anche nella scelta musicale del brano Feeling good,eseguito nella versione 'nervosa' del gruppo rock inglese MUSE.Prima con L'ultimo bacio,poi con lo splendido La ricerca della felicità adesso,con 7 Anime,può essere definito,senza riserve,un regista empatico,capace di dar voce con le immagini all'emotività,tradurre in materia filmica la complessità dell'animo umano.
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Gabriele Muccino,al suo secondo film negli Stati Uniti,dimostra una sempre maggiore capacità d'imprimere la sua personalità nella direzione di opere scritte da altri (la sceneggiatura è di Grant Nieport),riscontrabile anche nella scelta musicale del brano Feeling good,eseguito nella versione 'nervosa' del gruppo rock inglese MUSE.Prima con L'ultimo bacio,poi con lo splendido La ricerca della felicità adesso,con 7 Anime,può essere definito,senza riserve,un regista empatico,capace di dar voce con le immagini all'emotività,tradurre in materia filmica la complessità dell'animo umano.Un Iñárritu italiano,con il suo essere compassionevole,mai superficiale,sempre teso a cogliere sfumature,diversità,peculiarità dei suoi personaggi,specchio di un'umanità variegata,universalmente,ineluttabilmente sofferente.Giocando stavolta di sottrazione,si rivela assai a suo agio nel metterne a nudo l'io più nascosto,estrapolarne l'intimo vissuto attraverso un semplice primo piano e contemplare,silenzioso e discreto,corpi e sguardi facendo affiorare la loro parte più viva,pulsante ed autentica.Allestisce un'opera di spessore,matura,fortemente sentita e s'immerge pienamente nel dolore umano-fisico e spirituale-preservandone la dignità.Sottolinea il valore di ogni singola esistenza,anche quella apparentemente più insignificante.Il risultato è un dramma di forte impatto emotivo,costruito come un thriller che,al procedere della storia,svela il suo intricato arcano e scioglie nodi di tensione a tratti fortissima.Coerente,coraggioso,atroce eppure caldo e rassicurante,7 Anime rende il dolore che racconta assolutamente comprensibile e l'umanità che disegna,soprattutto attraverso sfumature,lievi tratteggi mimici,indimenticabile: operazione efficace,valida in particolar modo per i personaggi minori (come il cieco straordinariamente interpretato da Woody Harrelson).Distilla feroci verità e celebra la vita e il suo essere creazione,distruzione,ostilità,altruismo,sacrificio estremo.Lontano dai toni urlati della prima ora,Muccino senior ci spoglia della nostra corazza emotiva,ci schiaffeggia e poi ci abbraccia, infondendoci amarezza e speranza insieme e ricordandoci che l'amore,inteso nel suo più ampio significato,può davvero fare la differenza,sorprenderci quando meno ce lo aspettiamo,cambiare in meglio la più prostrata,perduta,finita delle esistenze.In una parola,salvarci.
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tonysamperi
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lunedì 20 agosto 2012
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poliedrico smith
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Formazione che vince non si cambia. Ed effettivamente a mio parere Smith e Muccino hanno fatto la scelta giusta, affiancandosi su un secondo set.
"Sette Anime", purtroppo il titolo italiano non ha la stessa funzione del titolo originale.
Infatti "Seven Pounds", contiene un riferimento Shakespeariano (che inevitabilmente ci manda alla pellicola di cui fu protagonista Jeremy Irons) da "Il mercante di Venezia".
Al mercante effettivamente Antonio avrebbe dovuto pagare una "libbra di carne", cioè "the pound of flesh". Allo stesso modo Ben, o meglio Tim Thomas, cerca di redimersi dal suo errore donando sette parti di sè, per salvare altrettante vite.
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Formazione che vince non si cambia. Ed effettivamente a mio parere Smith e Muccino hanno fatto la scelta giusta, affiancandosi su un secondo set.
"Sette Anime", purtroppo il titolo italiano non ha la stessa funzione del titolo originale.
Infatti "Seven Pounds", contiene un riferimento Shakespeariano (che inevitabilmente ci manda alla pellicola di cui fu protagonista Jeremy Irons) da "Il mercante di Venezia".
Al mercante effettivamente Antonio avrebbe dovuto pagare una "libbra di carne", cioè "the pound of flesh". Allo stesso modo Ben, o meglio Tim Thomas, cerca di redimersi dal suo errore donando sette parti di sè, per salvare altrettante vite.
Devo dire che la regia è stata studiata bene, inserendo i flashback quasi nello stile di "I robot".
Il plot è ben strutturato, anche se delle sette anime, se ne vedono solo Tre, cioè Ben Thomas (doppiato dal grande Riccardo Rossi e già visto in "2 Fast 2 Furious"), Ezra Turner (Woody Harrelson, di cui mi piace ricordare "The money train", doppiato da Roberto Pedicini, fenomenale devo dire) e Emily Posa (la bellissima Rosario Dawson).
Ottima scelta anche per la colonna, che nell'effusione tra Tim e Emily e nel finale, è tratta da "La leggenda del pianista sull'oceano".
Insomma c'è da dire che è un film completo, con tante scelte giuste, e si merita un 8+
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toto9383
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giovedì 16 agosto 2012
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da vedere assolutamente
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Un film che può strappare una lacrima anche ai meno sensibili, un dramma sentimentale che arriva dritto al cuore, insomma....un gran bel film
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vales.
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martedì 17 gennaio 2012
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bellissima storia estrema
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Lento ma coinvolgente dramma che racconta una bellissima quanto forse troppo inverosimile storia d'umanità. La prova di Will Smith è ottima, ma a non renderlo del tutto convincente sono, secondo me, la sua fisicità imponente e le sue pose da sex simbol, in contrasto col personaggio: un uomo così tormentato da tragici ricordi passati doveva apparire più fragile anche all'esterno.
A parte questo, la pellicola è davvero buona, sia per la regia che per le musiche ed anche per l'interpretazione di Rosario Dawson, che incarna con naturalezza una giovane donna gravemente malata ma piena di vita e di sogni.
Toccante il finale ottimista, che spazza, almeno in parte, la tristezza lasciata dai terribili minuti che lo precedono.
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Lento ma coinvolgente dramma che racconta una bellissima quanto forse troppo inverosimile storia d'umanità. La prova di Will Smith è ottima, ma a non renderlo del tutto convincente sono, secondo me, la sua fisicità imponente e le sue pose da sex simbol, in contrasto col personaggio: un uomo così tormentato da tragici ricordi passati doveva apparire più fragile anche all'esterno.
A parte questo, la pellicola è davvero buona, sia per la regia che per le musiche ed anche per l'interpretazione di Rosario Dawson, che incarna con naturalezza una giovane donna gravemente malata ma piena di vita e di sogni.
Toccante il finale ottimista, che spazza, almeno in parte, la tristezza lasciata dai terribili minuti che lo precedono.
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molenga
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venerdì 30 dicembre 2011
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piacevolissima sorpresa
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sono sincero: non ho mai ammirato il lavoro di muccino e il suo debutto americano mi aveva stuccato; quando uscí "sette anime" non ebbi nemmeno voglia di andarlo a vedere, né m'informai sulla trama: feci male.
mi interessa poco il dibattito creatosi intorno alla forma di donazione di cui si parla nel film(will smith é un uomo che, sopravvissuto a un incidente da lui provocato, non riesce a perdonarsiper aver ucciso sei persone piú sua moglie;decide dunque di selezionare sette anime meritevoli e cambiare la loro vita addirittura uccidendosi e dando loro i suoi organi): qui c9é una sceneggiatura grandiosa, ci sono una grande regia e un cast in stato di grazia. Mi sono molto commosso e non me l'aspettavo: bravo Muccino
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davide chiappetta
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lunedì 26 dicembre 2011
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professionale ma inverosimile e piatto
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E' professionale ma piatto e noioso non Will Smith, che qui ha la statura dell'eroe tragico greco cui sa di andare incontro alla morte, ma è il film a non avere brio e ritmo con una sceneggiatura zeppa di flashback che ricordano molti film che parlano di incidenti a partire dal bellissimo "L'Amante" dal maestro della commedia sentimentale 'neorealistica' Claude Sautet, e dialoghi inutilmente verbosi. Il film è girato in modo professionale ma è anonimo, la mano del regista non si vede (sempre se qualcuno consideri Muccino regista), tutto è affidato nelle mani dei bravi attori. Ma il punto è che il film è esageratamente meccanico per appassionarsi veramente al protagonista o ai sopravvissuti; aggiungiamo anche che "Seven Pounds" (il titolo originale del film) e un chiaro riferimento al dramma di Shakespeare su "Il mercante di Venezia" dove l'usuraio Shylock chiede un "pound of flesh" (una libbra di carne umana) per saldare il credito dovutogli da uno dei personaggi dell'opera, aggiungiamo anche che il numero 7 biblicamente parlando è il numero della perfezione (mentre 3 è enfasi, e 6 è imperfezione) più alcune forzature dei personaggi tutti stranamente bisognosi di qualcosa che (quando si dice la combinazione) il protagonista riesce a soddisfare, e la trovata del fatto che Smith si innamori della Rosario ostacolandolo momentaneamente nella decisione iniziale non aiuta certamente a rendere credibile la storia, per non parlare di buchi di sceneggiatura piu grande del cratere di un vulcano, ma a prescindere dal finale veramente ridicolo in cui Rafelson riacquista la vista e la Rosario torna a vivere dopo l'operazione al cuore, e i due si incontrano con tanto di colonna sonora mielosa; ma la domanda principale è questa: ma veramente un uomo con un minimo di sale in zucca ha una cosi cieca fiducia nella scienza da suicidarsi, lasciando logicamente il corpo intatto per gli espianti degli organi (l'unica trovata intelligente del film) da essere totalmente sicuro che le operazioni successive di trapianto riescano perfettamente? Io sinceramente questo film lo metterei nel genere Fantascienza.
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